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Ho messo una X su Twitter

Una sera di qualche giorno fa mi sono deciso e di punto in bianco ho deciso di abbandonare Twitter. Nonostante fosse il mio punto di riferimento per l’informazione internazionale da qualche mese si è trasformato in qualcosa di estremamente tossico per la salute mentale di chi lo frequenta. Non solo tossico, ma pure inutile dato che il buon Elon Musk ha messo una bella mole di paletti sulla distribuzione dei tweet sui feed degli iscritti.

Perché ho messo una croce sopra a Twitter

Come già ho avuto modo di esprimermi sull’articolo I Social Non Sono Partner dei Musicisti, direi proprio che non vale la pena di perdere tempo in un social che si è pesantemente orientato a diffondere contenuti sponsorizzati e che, più di altri, ostacola il crossover verso altri social.

Questa, ad essere onesti è la caratteristica di tutti i social network, ma direi che il nuovo algoritmo di Twitter voluto da Elon Musk ha superato il limite di sopportazione.

Per sapere quali sono i principali aggiornamenti all’algoritmo di Twitter ti rimando alla mail inviata agli iscritti di questo blog lo scorso agosto, così capirai meglio le motivazioni profonde che mi hanno spinto ad abbandonarlo.

Lo faccio in via eccezionale perché normalmente le notizie di un certo pregio le riservo per chi ha voluto premiarmi con la sua attenzione e la sua fiducia.

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Music business. La grande guida: Tutti i segreti per orientarti nell’industria musicale odierna e trasformare la tua passione nel lavoro della vita

di Alessandro Liccardo
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Cosa ci vuole per vivere di musica? Basta il talento? Che differenza c’è tra fare successo e avere una carriera, e come è possibile prendere il controllo del proprio destino professionale nell’industria musicale? Queste domande accomunano tanto lo studente che muove i primi passi nel mondo dello spettacolo, quanto il musicista esperto che si confronta con gli scenari odierni del mondo della musica, tra nuove piattaforme digitali e opportunità promozionali spesso difficili da identificare con chiarezza. Music Business – La Grande Guida racconta con tono informale ma preciso tutto quello che oggi l’aspirante professionista ha bisogno di sapere per vivere di musica e orientarsi nell’intricato universo del music business. Il testo è pensato per offrire, per la prima volta in italiano, tutti gli strumenti critici e strategici indispensabili a muoversi con successo nel moderno mondo dell’industria musicale. Dall’utilizzo consapevole dei social network alle nuove piattaforme di diffusione e streaming musicale, al lettore è offerto un prontuario completo di consigli e tecniche per promuoversi e sviluppare connessioni di valore nell’ecosistema del professionismo musicale. Music Business – La Grande Guida è pensata anche per gli studenti delle nuove classi di musica moderna e jazz dei conservatori, dei licei musicali e della miriade di scuole ed accademie private italiane, proponendosi come il testo di riferimento per comprendere le mutate condizioni tecnologiche dell’industria musicale all’indomani della rivoluzione digitale.
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Facebook: il nemicoamico dell’artista musicale

Facebook nasce come un ottimo strumento per rimanere in contatto con amici e familiari, questa era l’idea di partenza, ma nel corso degli anni ha subito notevoli mutazioni ed il suo business principale è diventato l’intrattenimento: nel senso che cerca di trattenerti il più possibile sulle sue pagine. In questo contesto, Facebook è un tuo alleato perché utile a diffondere la tua musica offrendoti la possibilità di farti conoscere, devi però tener presente che nel contempo è un tuo concorrente perché ruba il tempo libero al tuo pubblico potenziale.

Facebook il nemico amico degli artisti musicali.

Innanzi tutto è bene ricordare che Facebook è progettato per creare dipendenza. I progettisti e gli ingegneri UX hanno lavorato anni nel modificare la piattaforma per mantenerci coinvolti e il loro lavoro sta funzionando straordinariamente bene. Questa dipendenza da social network ha però degli effetti non proprio positivi che andremo ad esplorare nelle righe sottostanti.

L’effetto screendoor di Facebook

Scorrendo il nostro feed di Facebook, siamo costantemente bombardati da nuovi post, foto e aggiornamenti dei nostri amici. Continuare a scorrere verso il basso per vedere novità diventa inevitabile, quasi automatico. Questo è noto come effetto screendoor: l’idea che intravediamo costantemente nuovi contenuti, proprio come faremmo se guardassimo attraverso una porta semiaperta che ci spinge a scoprire cosa c’è oltre. Ed è proprio questo design, basato sullo scroll continuo dei contenuti, che ci spinge a tornare per saperne di più. Facebook sa che più siamo coinvolti, più è probabile che continueremo a utilizzare la loro piattaforma.

La funzione di riproduzione automatica

Non è un segreto che Facebook si affidi agli algoritmi per mantenerci coinvolti. Ma forse non sai che la funzione di riproduzione automatica ha un’importanza strategica per catturare l’attenzione del navigatore. Quando i video sono in riproduzione automatica, iniziano autonomamente non appena appaiono sullo schermo. Ciò significa che anche se non vuoi guardare un video, è probabile che lo vedrai comunque e, una volta avviato, è difficile interromperlo. Questo fa parte della filosofia del design di Facebook; mantenendoci impegnati, è più probabile che continuiamo a tornare. Quindi la prossima volta che scorri il Newsfeed e inizia la riproduzione di un video, ricorda che non è un incidente, ma sopratutto, azzera il volume prima di avviare l’App!

Lo scorrimento infinito

La funzione di scorrimento infinito garantisce di non rimanere mai senza contenuti da guardare e lavorando in coppia con l’algoritmo del feed di notizie garantisce che vediamo solo i post che potrebbero interessarci. Il modello di business di Facebook si basa sul mantenerci agganciati in modo da continuare a utilizzare il sito e, nel contempo a spendere soldi in pubblicità per avere visibilità e un ritorno dall’investimento. Questo genera una delle fobie diffusasi a pari passo con la diffusione dei social network, la FOMO: la paura di perdersi qualcosa.

Il pulsante Mi piace

Una delle funzionalità più sottilmente coinvolgenti di Facebook è il pulsante Mi piace con le sue varianti. Quando lo clicchi, nel tuo cervello viene rilasciata una piccola scarica di dopamina, che ti fa sentire bene e ti incentiva a continuare a fare clic. Questo perché più Mi piace ha un post, più è probabile che venga visualizzato nei feed di notizie di altre persone, il che porta quindi a un maggiore coinvolgimento. Questo è uno dei modi in cui Facebook ci spinge a tornare per saperne di più. Sfruttando il nostro bisogno di approvazione sociale, ci assicura che continueremo a controllare i nostri feed di notizie per nuovi contenuti. Quindi la prossima volta che scorri Facebook e vedi quella piccola icona con il pollice in su, ricorda che in fondo è solo una trappola per mosche!

L’algoritmo di Facebook

Gli algoritmi di Facebook sono appositamente studiati per mantenerci coinvolti. Uno dei modi in cui Facebook lo fa è mostrandoci contenuti ai quali è probabile che reagiamo. Ad esempio, il sito ci mostrerà i post dei nostri amici e familiari più spesso dei post di marchi o fonti di notizie. Questo perché Facebook sa che è più probabile che reagiamo positivamente ai contenuti di persone che conosciamo che a quelli di sconosciuti. Facebook usa anche qualcosa chiamato esca di coinvolgimento per farci tornare. Questo tipo di post richiede la nostra reazione, come Metti mi piace se sei d’accordo o Condividi se ti piace. Post come questo sono progettati per farci interagire con i contenuti e, così facendo, Facebook può saperne di più su ciò che ci piace e che vogliamo vedere.

La filosofia di Facebook

Facebook è un social network brillantemente progettato per tenerci impegnati con contenuti decisi da un algoritmo che ha imparato a conoscere i nostri gusti e le nostre preferenze per tenerci costantemente agganciati. Sebbene Facebook sia un ottimo strumento per rimanere in contatto con amici e familiari, è importante essere consapevoli degli effetti psicologici dannosi che può provocare, ma sopra ogni cosa, dobbiamo essere consapevoli della quantità di tempo che vi trascorriamo e assicurarci che questo non abbia un impatto negativo sulla nostra salute mentale.

Conclusione

In linea generale, molte caratteristiche di Facebook le ritrovi anche su altri social come Instagram e TikTok, generalizzando, possiamo dire che hanno delle dinamiche analoghe. Detto questo, capisci che attirare e mantenere l’attenzione del pubblico sulla tua figura di artista musicale o sulla tua musica può risultare molto complicato. Su queste piattaforme l’attenzione del navigatore viene continuamente distratta da cose nuove ed inoltre, da tempo ormai l’app toglie visibilità a link esterni, come ad esempio YouTube o il tuo sito internet. Questo significa che se da un lato è difficile promuoversi senza social, è anche vero che sarebbe meglio non fare totale affidamento sul loro operato. Avere un contatto diretto con i tuoi fan raccogliendo i loro indirizzi email resta una delle strade migliori per tenerli legati a se senza essere legati ai social.


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Instagram marketing musicale personal branding social music marketing social network

L’algoritmo di Instagram nel 2023

Se conosci il nemico e conosci te stesso,
non devi temere il risultato di cento battaglie

Sun Tzu

Instagram è molto amato dagli artisti musicali che vengono ricambiati con funzionalità utili a far girare la loro musica, come ad esempio il sottofondo alle foto e più recentemente alle gallery fotografiche. Anche chi ama la musica trova su Instagram un luogo adatto per coltivare la sua passione e tutto questo rende la app molto interessante.

L'algoritmo di Instagram nel 2023

In questo post ti illustrerò come gli algoritmi di Instagram distribuiscono i contenuti al variegato pubblico, a seguire ti farò le opportune considerazioni.

Per contrastare l’invadente concorrenza di TikTok, negli ultimi mesi, Instagram ha apportato importanti modifiche ai suoi algoritmi di raccomandazione modificando profondamente l’esperienza degli utenti. In questo post andremo a vedere come ragiona l’ecosistema Instagram nel suggerirci i contenuti:

1. Come Instagram sceglie cosa mostrare nel feed

Appena apri Instagram nel feed ti appaiono i contenuti dagli account che segui. A questi, l’algoritmo aggiunge i post da account non seguiti, ma che ritiene potrebbero interessarti. La scelta è fatta sulla base di diversi fattori come ad esempio le tue interazioni recenti. Questa lista di contenuti candidati per finire nel tuo feed viene poi pesata sulla base di migliaia di segnali d’interesse. Ognuno di questi segnali ha un suo peso specifico che incide in maniera diversa a seconda di determinati rapporti. Ovviamente Meta tiene nascosti i criteri con cui gli algoritmi operano le scelte, ma alcuni di questi criteri sono stati individuati e sono:

  • La tua attività: i post che hai gradito, condiviso, salvato o commentato;
  • Le informazioni sul post che ti propone: ossia quanto è popolare un certo post, ma anche quando è stato pubblicato e da dove;
  • Le informazioni sull’autore del post: per esempio quante persone hanno interagito con quell’account nell’ultimo periodo;
  • I tuoi rapporti con l’autore di un contenuto: quanto spesso hai interagito con i post di un determinato account.
2. Come Instagram selezionate le storie

Il procedimento di selezione delle Storie potenzialmente più interessanti per ogni singolo utente è simile a quello dei contenuti del feed. Qui, i segnali più importanti che vengono considerati dagli algoritmi sono:

  • Le visualizzazioni passate: l’algoritmo analizza quali sono gli account di cui non ti perdi una storia;
  • Le interazioni: quanto spesso interagisci con le storie di un certo account, ad esempio inviando like o messaggi diretti;
  • Vicinanza: viene analizzata la relazione con l’autore della storia nel suo complesso e se c’è un rapporto di amicizia o familiare.
Come Instagram sceglie i contenuti di Esplora

La sezione Esplora è progettata per aiutarti a scoprire contenuti nuovi e pubblicati da account che non segui, ma che potrebbero interessarti. I criteri più importanti che vengono considerati nella selezione sono, nell’ordine:

  • Informazioni sul post: ovvero il grado di viralità di un certo contenuto. Per cui, più è stato apprezzato dagli altri utenti più sarà probabile una sua comparsa nel nostro Esplora;
  • La tua attività in Esplora: le scelte che facciamo in questa sezione, dove clicchiamo, cosa gradiamo, saranno segnali rilevanti per l’algoritmo: ad esempio se visualizziamo più reel che foto, il sistema ne terrà conto;
  • Le interazioni con gli account: indicano il nostro interesse;
  • Le informazioni sul reel: ossia l’analisi delle immagini e della traccia audio, così come la popolarità del video;
  • Le informazioni sull’autore: ovvero quante persone hanno interagito nelle scorse settimane con un certo autore.
Come Instagram seleziona i Reels

L’algoritmo sceglie per noi i Reels con l’obiettivo di essere divertente e di farci scoprire cose nuove. L’obiettivo dell’algoritmo è individuare quei video che hanno le più alte probabilità di essere visti fino in fondo, condivisi, graditi o che spingono le persone a visitare la pagina dell’audio di accompagnamento. I segnali più importanti che vengono considerati nella scelta sono:

  • Le informazioni sull’autore: ovvero la popolarità dello stesso in termini di follower ed engagement ricevuto;
  • Le interazioni che hai avuto con la persona che ha pubblicato;
  • La tua attività: l’algoritmo apprende cosa ti piace, cosa hai salvato o cosa hai commentato recentemente.
Come influenzare gli algoritmi di Instagram

Per influenzare l’algoritmo di Instagram che sceglie i contenuti e spingerlo a proporci i contenuti che ci interessano è necessario compiere una delle seguenti azioni:

  • Mettere in pausa tutti i post suggeriti dall’algoritmo per 30 giorni;
  • Silenziare gli account che non vuoi vedere o smettere di seguirli;
  • Aggiungere un account alla lista degli “amici più stretti” per non perderti le sue storie;
  • Aggiungere un account che non ti vuoi perdere alla lista dei “Preferiti”. In alto, si può anche selezionare un feed che mostri solo contenuti provenienti dai Preferiti;
  • Per i post suggeriti si può anche scegliere di nasconderli o di cliccare su non mi interessa;

Ora che hai queste informazioni cerca di farne tesoro. Come vedi avere una cerchia di follower motivata e selezionata, che interagisce ed è interessata ai tuoi contenuti ed alla tua musica è molto meglio che avere 10.000 follower che in realtà non interagiscono con il tuo profilo. La palla resta in mano tua e devi giocartela bene, nel tempo con pazienza e costanza.


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7 Segreti dell’algoritmo di Twitter

La pubblicazione di parte del codice sorgente di Twitter promossa da Elon Musk ha permesso di capire con quali criteri il social distribuisce i post rendendoli più, o meno popolari. Nella pratica ora sappiamo quali trucchi usa il social cinguettante per tenere l’attenzione degli iscritti legata al suo feed.

7 segreti dell'algoritmo di twitter

Queste risposte le abbiamo perché appena il codice è stato desecretato, un nutrito sciame di analisti informatici si è buttato sulle stringhe per analizzarne il funzionamento. Chi è esperto delle dinamiche di questo social non è rimasto sorpreso dal risultato di questi studi che però, se non altro, offrono dei punti fermi sul corretto utilizzo di Twitter.

A questo punto possiamo vedere qual’è la ricetta per espandere un contenuto al di fuori della propria cerchia. Dall’analisi del codice reso pubblico emerge che:

  1. i cuoricini garantiscono un incremento alla diffusione fino a 30 volte superiore, rispetto alle condivisioni (20 volte) e alle risposte, che offrono una spinta minima;
  2. L’integrazione di immagini nel tweet aiuta, i cuoricini restano il fattore più importante;
  3. Come Facebook, anche Twitter detesta i link verso l’esterno, come un articolo o un video su YouTube. Il limite è particolarmente pesante se il profilo non ha un buon seguito, in caso contrario influisce di meno. Questo significa che per ottenere risultati importanti condividendo playlist Spotify o video su YouTube prima bisogna raggiungere un buon numero di follower attivi;
  4. Anche le segnalazioni di spam o esser stati segnalati con parametri negativi abbassa la portata di un tweet. In particolare se si è segnalati per disinformazione;
  5. Pagare per l’abbonamento a Twitter Blue avvantaggia molto.
  6. Twitter include ogni utente, in base al profilo, in una bolla di profili simili (cluster). Significa che i contenuti coerenti con questo cluster sono avvantaggiati e viceversa contenuti difformi vengono pesantemente penalizzati;
  7. Ovviamente anche il numero di follower influisce sulla portata di un tweet;

Questi sono ad oggi le sette regole chiavi che regolano il microcosmo di Twitter che, proprio mentre scrivo, vede il logo dell’uccellino blu spodestato dal cagnolino di Dogecoin. Il prossimo passo di Crazy Musk sarà cambiare il nome del social in Barking?


Business e Marketing della Musica: Tutto quello che musicisti, autori, manager, produttori ed editori devono sapere per vivere di musica

di Massimiliano Titi
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Conoscere le regole del gioco è fondamentale per vivere di musica.
Con un tono semplice e colloquiale, questo libro prende per mano il creativo in campo musicale e lo accompagna in un viaggio tra le tante questioni che deve affrontare oggi: dalla conoscenza dei diritti d’autore e connessi, all’esame delle figure professionali e dei contratti più comuni, dai fondamenti di marketing e a come promuoversi, alla distribuzione digitale e alla concreta realizzazione dei propri profili, fino all’illustrazione dei nuovi mestieri della musica che possono contribuire a dare sussistenza al creativo, realizzando così di fatto il sogno di “vivere di musica”. Non manca uno sguardo sul futuro: NFT e blockchain, intelligenza artificiale e realtà aumentata e nuovi scenari.
I molti suggerimenti pratici e i numerosi consigli, frutto di tanta esperienza concreta, arricchiscono questo lavoro, che conferma ancora una volta che il talento per quanto faccia la differenza, se non accompagnato da competenze, non basta, mentre la competenza e una buona strategia, possono certamente aiutare anche un non eccellente talento musicale.
Insomma, un bel viaggio, adatto chiunque sia appassionato di musica e voglia trasformarla in un mestiere, oppure a quei professionisti del settore che desiderino consolidare o mettere a fuoco le regole del business e del marketing musicale.
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I social non sono partner dei musicisti

Le polemiche scatenate dal mancato accordo tra SIAE e Meta hanno visto contrapporsi diverse opinioni. Influencer e creator hanno ovviamente dato contro SIAE, dato che il risultato del mancato accordo è stata la rimozione degli artisti SIAE dai social di Meta; SIAE ha anche raccolto critiche pesanti da alcuni giornalisti di settore e non sono mancate critiche anche da qualche piccolo discografico e da qualche artista: ad onor del vero, ho notato che questi ce l’hanno con SIAE più che altro perché è molto al di sotto delle loro aspettative.

I social network non sono partner dei musicisti

Ma vorrei chiarire (e chiarirmi) le idee sul mondo e sulle dinamiche della musica in streaming e lo farò nelle prossime righe, sperando che questo mio punto di vista possa suscitare una discussione costruttiva.

Un artista musicale per sviluppare la sua carriera, per forza di cose, deve appoggiarsi a diverse figure e servizi professionali: editore discografico, producer, distributori digitali, digital service provider, promoter, grafici, video maker, esperti di marketing e social, ecc…

Queste figure lavorano attorno alla figura dell’artista musicale ed alla sua musica e sono nel contempo loro partner. Lo sono perché il frutto del loro lavoro ed il loro prestigio vanno di pari passo con quello dell’artista per cui lavorano e si fanno pagare: è una sinergia, un dare e avere in cui entrambi le parti hanno l’interesse che il tutto vada per il meglio.

Anche le società di gestione dei diritti d’autore sono partner dell’artista: SIAE, ASCAP, Soundreef, NuovoIMAIE o altre, perché si fanno pagare a fronte di servizi di tutela degli artisti e della loro musica; anche qui la sinergia di questo rapporto è vantaggiosa per entrambi.

Ed i social network come Instagram, Facebook o TikTok sono partner degli artisti? Direi proprio di no.

Lo scopo principale delle reti sociali non è di valorizzare o promuovere la notorietà di un artista musicale. Il loro scopo primario è quello di intrattenere i loro utenti con contenuti generati dagli stessi. Per ottenere questo, i social network offrono ai loro iscritti strumenti per creare contenuti completi e accattivanti: uno di questi strumenti è la musica, la tua musica.

Il fatto poi che un tuo brano diventi virale e magari conquisti il favore del pubblico non rientra tra i primari interessi delle piattaforme social.

Il primario interesse di un social network è fornire ai suoi creator ed influencer musica al più basso costo possibile perché possano far funzionare un giocattolo che genera ogni giorno ricchezza anche influenzando abitudini e mercati.

Se poi come musicista non sei proprio contento della qualità dei servizi SIAE, cambia gestore di diritti d’autore, l’offerta è ampia.


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Le persone sono semplici da comprendere: vogliono essere ascoltate, gratificate e apprezzate. Possiamo identificare il principio di qualsiasi attività di marketing in una semplice domanda: “Dimmi chi sei”. Un quesito che bisogna rivolgere prima a se stessi, per mettere a fuoco la propria identità, e poi al pubblico che si vuole ottenere. “Dimmi chi sei” è la domanda chiave che permette di entrare in contatto con la propria audience e che permetterà di sviluppare una narrazione che parli del proprio pubblico. In questo libro Riccardo Scandellari, esperto di marketing e personal branding, invita a rivolgersi verso un tipo di marketing più umano, etico e concreto. Una scelta che permette di distinguersi nettamente dalla folla di concorrenti e improvvisati che sul web fanno a gara a chi urla più forte, per parlare con il pubblico (ma soprattutto ascoltarlo) in modo più onesto, catturarne l’attenzione e conquistarlo con l’impegno, la condivisione e la relazione.
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SIAE vs Meta è una questione di trasparenza

La notizia in pochi minuti ha fatto il giro del web italiano ed anche oltre: la musica italiana tra un paio di giorni sparirà dai social di Meta. Facebook e Instagram stanno per bloccare e silenziare tutti i video pubblicati dagli utenti italiani, che contengono tracce musicali provenienti dal repertorio della Società Italiana Autori ed Editori (SIAE).

Siae contro Meta è una questione di trasparenza.

Ad annunciarlo è stata Meta, proprietaria delle due piattaforme, comunicando di non essere riuscita a raggiungere un accordo con SIAE per il rinnovo delle licenze. Il colosso di Menlo Park ha sottolineato come, in tutta Europa, solo in Italia non sia riuscita a rinnovare le licenze.

SIAE ha precisato che, Meta avrebbe preso una “decisione unilaterale” per escludere il repertorio della società dal proprio catalogo, “prescindendo da qualsiasi valutazione trasparente e condivisa dell’effettivo valore del repertorio”. La società ha poi accusato l’azienda di Mark Zuckerberg di aver rifiutato di condividere “informazioni rilevanti ai fini di un accordo equo”, andando contro i principi della Direttiva copyright.

Le licenze della società sono scadute il primo gennaio 2023 e già prima di allora sarebbero state in corso le contrattazioni, che non hanno portato a un nulla di fatto, perché per SIAE Meta starebbe sfruttando “la sua posizione di forza per ottenere risparmi a danno dell’industria creativa italiana”.

Ad essere esclusi da questa quarantena sono le musiche di artisti che hanno società di gestione collettiva diverse da SIAE, ad esempio quelli che si sono affidati alle cure di Soundreef o altre, ma anche tutte quelle auto produzioni che semplicemente si appoggiano a piattaforme di distribuzione senza essere iscritti a società di gestione collettiva di diritti d’autore.

Enzo Mazza, CEO della Federazione Industrie Discografiche Italiane non ha per niente gradito la notizia:

…la decisione di quest’ultima (Meta ndr) di rimuovere il contenuto musicale da FB e Instagram rischia di causare gravi danni anche all’industria discografica.
Non è accettabile che una piattaforma della rilevanza di Meta possa rimuovere un contenuto che coinvolge anche altri settori della filiera come reazione ad una divergenza su un accordo contrattuale.
La direttiva copyright del 2019 e anche le precedenti norme in materia di contenuti online hanno definito in maniera chiara il contesto ed è opportuno raggiungere un’intesa che salvaguardi la disponibilità dei repertori anche a tutela degli artisti e dei fan di musica.
La trattativa va subito riaperta e condotta in buona fede per tutelare i diritti di proprietà intellettuale delle industria creative.

Mentre scrivo è ancora presto per sapere come e se questa crisi sarà risolta. La rottura tra SIAE e META in Italia sembra simile a quella tra TikTok e le major in Australia: è evidente che ai social network il costo delle licenze per l’utilizzo della musica chiesto dall’industria discografica sia troppo elevato per i loro gusti. TikTok sta cercando di aggirare il problema creando la piattaforma di distribuzione musicale SoundOn (non disponibile in Italia), Meta vedremo cosa ha intenzione di fare.

Forse per gli artisti musicali è giunto il tempo di usare i social network e non di farsi usare da loro. Le strade ci sono, bisogna solo saperle percorrerle.


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Le persone sono semplici da comprendere: vogliono essere ascoltate, gratificate e apprezzate. Possiamo identificare il principio di qualsiasi attività di marketing in una semplice domanda: “Dimmi chi sei”. Un quesito che bisogna rivolgere prima a se stessi, per mettere a fuoco la propria identità, e poi al pubblico che si vuole ottenere. “Dimmi chi sei” è la domanda chiave che permette di entrare in contatto con la propria audience e che permetterà di sviluppare una narrazione che parli del proprio pubblico. In questo libro Riccardo Scandellari, esperto di marketing e personal branding, invita a rivolgersi verso un tipo di marketing più umano, etico e concreto. Una scelta che permette di distinguersi nettamente dalla folla di concorrenti e improvvisati che sul web fanno a gara a chi urla più forte, per parlare con il pubblico (ma soprattutto ascoltarlo) in modo più onesto, catturarne l’attenzione e conquistarlo con l’impegno, la condivisione e la relazione.
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TikToK molte gioie, qualche dolore.

Vorrei focalizzare la tua attenzione sulle possibilità offerte da TikTok nel creare contenuti virali funzionali alla diffusione della musica e all’incremento della popolarità come artista musicale e come creator. Uno studio della scorsa estate sulle dinamiche della piattaforma cinese ci restituisce dei numeri molto interessanti e illustra alcune vie percorribili per avere buoni riscontri da questa app così popolare.

TikTok si rivela promettente per i musicisti emergenti.

La ricerca parte dall’analisi di un campione di 208 artisti che sono riusciti ad entrare nella TikTok Top 200 e raggiungere oltre il milione di stream su Spotify.

La prima cosa che risalta dall’analisi dell’agenzia di consulenza creativa ContraBand è che quasi due terzi dei successi virali su TikTok sono stati alimentati direttamente dai post organici degli artisti presi a campione senza spese in pubblicità o il sostegno di influencer. L’effetto virale di questi brani è stato generato per il 63,8% da post organici dell’artista e di altri utenti TikTok, mentre il 35,5% era contenuto generato dall’artista e solo il 9,1% era guidato da influencer marketing, mentre la quota stimolata da annunci a pagamento è ridotta al solo 2,5%. Nel suo rapporto How Artists are Going Viral on TikTok in 2022, risulta anche che il 56% (o 117) dei 208 artisti presenti nel rapporto non avevano un contratto con un’etichetta discografica. Il rapporto ha esaminato i grafici settimanali di 20 paesi in cui opera TikTok, inclusi Stati Uniti, Australia, Canada, Regno Unito, Brasile, Germania, Corea del Sud, Giappone e Filippine.

L’ecosistema TikTok sembra mettere sullo stesso piano le produzioni delle major e delle etichette e le autoproduzioni, con il risultato che alcuni artisti emergenti auto prodotti sono riusciti a superare i 100.000 stream mensili in soli due mesi; altri artisti hanno comunque cominciato raccogliere risultati importanti applicandosi a pubblicare video per almeno 18 mesi.

Da notare il fatto che alcune auto produzioni abbiano avuto, sul breve periodo, performance superiori di quelle delle major senza alcun tipo di investimento economico. Questi risultati sembrano motivati da scelte specifiche fatte da TikTok che, rispetto a concorrenti come Facebook e Instagram, ha fatto della musica uno dei suoi elementi portanti investendo sul brand TikTok Music con lo scopo di allargare l’offerta di intrattenimento.

Non a caso in questi mesi, a cominciare dall’Australia, è in corso un braccio di ferro tra TikTok e le major discografiche per la rinegoziazione delle royalties. Lo scopo della app cinese è quello di giocare al ribasso dimostrando che i creatori di contenuti non hanno bisogno degli Artisti Top per aumentare la vitalità dei loro video.

La situazione è in evoluzione e secondo me presenta alcuni lati oscuri per il futuro. Ma se guardo al presente direi che questo studio di ContraBand riveli come oggi TikTok sia una luogo altamente democratico dove l’artista musicale può allargare la sua base di suo pubblico investendo poco o niente denaro ma comunque dedicandovi molto tempo. Per quanto riguarda il futuro, restiamo ad osservare; ciò che non mi piace, ciò che leggo tra le righe, è che TikTok non sia molto propensa a investire soldi sulle creazioni musicali, direi che è più propensa a sfruttarle, però garantendoti visibilità e forse questa l’hai già sentita anche altrove.


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Le persone sono semplici da comprendere: vogliono essere ascoltate, gratificate e apprezzate. Possiamo identificare il principio di qualsiasi attività di marketing in una semplice domanda: “Dimmi chi sei”. Un quesito che bisogna rivolgere prima a se stessi, per mettere a fuoco la propria identità, e poi al pubblico che si vuole ottenere. “Dimmi chi sei” è la domanda chiave che permette di entrare in contatto con la propria audience e che permetterà di sviluppare una narrazione che parli del proprio pubblico. In questo libro Riccardo Scandellari, esperto di marketing e personal branding, invita a rivolgersi verso un tipo di marketing più umano, etico e concreto. Una scelta che permette di distinguersi nettamente dalla folla di concorrenti e improvvisati che sul web fanno a gara a chi urla più forte, per parlare con il pubblico (ma soprattutto ascoltarlo) in modo più onesto, catturarne l’attenzione e conquistarlo con l’impegno, la condivisione e la relazione.
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personal branding social music marketing social network

Sei pronto per L’Era delle Molte Piattaforme Social?

Tra le varie cose che sembrano determinanti per segnare il 2023 come l’anno del cambiamento una in particolare ha attirato la mia attenzione. Si tratta della previsione dello stimato giornalista tecnologico Casey Newton:

Sei pronto all'Era delle Molte Piattaforme?

Ciao! La mia previsione per il 2023: il 2023 avvierà “l’era di molte piattaforme social”, in cui l’attenzione delle persone inizierà a concentrarsi su più piattaforme, ciascuna delle quali soddisferà le esigenze di un pubblico specifico e diverso. Mentre molte piattaforme guadagneranno abbastanza soldi per essere un’attività redditizia, questa era causerà mal di testa ai brand che cercano di capire dove spendono i loro soldi.

 

Mi sembra indiscutibile che l’attuale panorama dei social network sia instabile. Facebook negli Stati Uniti si sta esaurendo; Instagram è in un periodo di transizione; Twitter sta crollando; TikTok continua a essere bannato sui dispositivi governativi. E germogli verdi stanno iniziando a spuntare nello scenario dei social network: Mastodon, Post e Hive sono alcuni dei nomi che senti oggi; Immagino che tra 12 mesi almeno due di quei nomi verranno sostituiti con altri. La domanda è, una volta disaggregati, quanto velocemente i social network si riuniranno di nuovo e se qualcosa di nuovo possa ancora uscire dal nulla per dominare la nostra attenzione come ha fatto TikTok qualche anno fa?

Questo cosa comporta per un artista musicale?

Prova ad immaginare se il pubblico che ti segue abitualmente sul Social Network X decidesse di socializzare su un Social Network Y, supponiamo tu abbia una buona base fan su Instagram ma questo gruppo di appassionati emigri su un’altro social semplicemente perché lo stanno facendo anche i loro amici. Come pensi di fare per conservare il contatto social con il tuo pubblico? Come minimo dovresti investire tempo, magari denaro, per crearti una posizione sul nuovo social, sopratutto dovrai convincere i tuoi fan a seguirti sul nuovo profilo. Capisci già da subito che è un lavoraccio.

Devi sempre tener presente che il pubblico che ti sei conquistato sui social network, per definizione, non è il tuo pubblico ma il pubblico del social network che ti segue. Sono riuscito a farti comprendere la differenza? Forse mi riesce meglio in questi termini: cosa faresti se il social network sul quale hai investito tempo, e denaro, per promuoverti domani chiudesse i battenti? Come riallacci i contatti con i fan che avevi nella piattaforma?

Come evitare di perdere i tuoi fan?

Per mantenere un contatto solido con i tuoi fan, capace di far fronte ad ogni avversità, è necessario compiere queste operazioni:

  1. Avere un sito internet periodicamente aggiornato con news, date di concerti, uscite discografiche e sul quale raccontare l’attività professionale a 360°, con testi e foto.
  2. Invitare I visitatori del sito ad iscriversi alla newsletter per rimanere in contatto.
  3. Inviare una newsletter periodica scrivendo della propria attività artistica, della propria ricerca artistica e, perché no, del lavoro di artisti tuoi amici o che ti piacciono. Magari potresti anche scrivere qualche recensione ragionata sulle uscite discografiche della settimana.
  4. Conservare gelosamente gli indirizzi email che hai raccolto. Son questi il vero legame che hai con i tuoi fan.

Puoi anche invitarli a lasciarti il loro numero di cellulare per iscriverli in una chat broadcast su Whatsapp, l’importante è che tu raccolga tutte queste informazioni nel rispetto delle normative sulla privacy.

Se hai raccolto gli indirizzi email o il numero di cellulare dei tuoi fan, solo allora puoi dire di avere un contatto diretto con loro. Un contatto che ti permette di raggiungerli quando preferisci e che non andrà mai fuori moda, come potrebbe accadere con un social network.

Un contatto unico, che ti permetterà di raggiungere i tuoi fan con facilità anche nella dispersione delle Molte Piattaforme Social.


Business e Marketing della Musica: Tutto quello che musicisti, autori, manager, produttori ed editori devono sapere per vivere di musica

di Massimiliano Titi
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Conoscere le regole del gioco è fondamentale per vivere di musica.
Con un tono semplice e colloquiale, questo libro prende per mano il creativo in campo musicale e lo accompagna in un viaggio tra le tante questioni che deve affrontare oggi: dalla conoscenza dei diritti d’autore e connessi, all’esame delle figure professionali e dei contratti più comuni, dai fondamenti di marketing e a come promuoversi, alla distribuzione digitale e alla concreta realizzazione dei propri profili, fino all’illustrazione dei nuovi mestieri della musica che possono contribuire a dare sussistenza al creativo, realizzando così di fatto il sogno di “vivere di musica”. Non manca uno sguardo sul futuro: NFT e blockchain, intelligenza artificiale e realtà aumentata e nuovi scenari.
I molti suggerimenti pratici e i numerosi consigli, frutto di tanta esperienza concreta, arricchiscono questo lavoro, che conferma ancora una volta che il talento per quanto faccia la differenza, se non accompagnato da competenze, non basta, mentre la competenza e una buona strategia, possono certamente aiutare anche un non eccellente talento musicale.
Insomma, un bel viaggio, adatto chiunque sia appassionato di musica e voglia trasformarla in un mestiere, oppure a quei professionisti del settore che desiderino consolidare o mettere a fuoco le regole del business e del marketing musicale.
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social media social music marketing social network TikTok

Il 2023 visto da Tik Tok

Lo scorso dicembre TikTok ha pubblicato il suo osservatorio annuale sulle tendenze future, con l’obiettivo di aiutare i professionisti del marketing a comprendere come cambieranno i desideri e le esigenze degli utenti nel corso del 2023 e come questo impatterà concretamente sul business.

Il 2023 visto da TikTok

Il What’s Next Report di TikTok ha evidenziato tre tendenze principali:

  1. L’intrattenimento sarà sempre più personalizzato
  2. Le persone cercheranno gioia e spensieratezza come fonte di benessere.
  3. Il tutto con la community come fulcro, per condividere emozioni positive e come stimolo per portare cambiamento nella vita delle persone.

Tenendo conto che su TikTok i contenuti sono selezionati in base a ciò che gli utenti trovano divertente e che cattura la loro attenzione e fiducia, a livello globale la media del 67% di essi afferma di interagire con l’App per prendersi una pausa durante il giorno o rilassarsi a fine giornata. Il 92% degli utenti ha provato un’emozione positiva dopo aver visto un video su TikTok, il che li ha portati a compiere un’azione al di fuori dell’App. In Italia infatti, 57% delle persone su TikTok considera gli annunci in piattaforma molto interessanti, tanto da considerare i commenti degli utenti come punto di riferimento nella valutazione di un prodotto.

Stimolare l’interazione e la condivisione di idee è quindi fondamentale e ha un impatto anche sul business. (Adriano Accardo Managing Director, Global Business Solutions, Sud Europa TikTok )

Le persone amano TikTok per l’autenticità e la spontaneità dei suoi contenuti, sono sempre alla ricerca di nuove informazioni in grado di sfatare miti, aumentando così la credibilità dei creator e la fiducia con la propria fanbase. Per quanto riguarda il rapporto tra le persone e i Brand in Italia, il 58% degli utenti afferma di avere maggiori probabilità di fidarsi dei marchi dopo averne sentito parlare dai creator di TikTok.

I creator assumono così un ruolo fondamentale e, quando sono ben accreditati in piattaforma, hanno una buona influenza sulle persone: il 65% degli Italiani su TikTok afferma di fare sempre affidamento sulle recensioni online e sui consigli dei creator per decidere cosa acquistare online.

Gli utenti di TikTok sembrano saper bene cosa vogliono e sull’App cinese cercano più che altro qualcosa per divertirsi o per staccare la spina. A livello globale il 50% delle persone sostiene che TikTok è in grado di migliorare l’umore e portare positività. TikTok è il luogo perfetto in cui le persone possono scoprire umorismo, passione, relax e altri contenuti che soddisfano questa voglia di intrattenimento divertente, con il risultato che, in, Italia il 41% degli utenti afferma che sollevare il morale è la chiave per motivarli a effettuare un acquisto.

Chi usa TikTok e chi vi crea contenuti si sente parte di una community attiva e aperta alla condivisione. Per il 2023 ci si aspetta che questo coinvolgimento, questo rapporto stretto tra creator, influencer e comuni fruitori di contenuti diventi ancora più stretto. Questo aiuta gli utenti a legarsi tra loro ed essere ispirati a fare delle scelte o apportare un cambiamento nel proprio stile di vita.

A livello mondiale le persone dichiarano che TikTok ha una probabilità quasi due volte maggiore di presentare agli utenti nuovi argomenti che non sapevano di apprezzare. I contenuti in piattaforma sono così riconoscibili e accessibili che le persone sono spesso motivate a replicarli, anche su altre App.

La condivisione di valori è molto alta e questo porta le persone a ispirarsi a vicenda. In Italia più di 2 utenti su 5 affermano di sentirsi parte di una community grazie al potere inclusivo dei creator.

Scarica il What’s Next Report


Business e Marketing della Musica: Tutto quello che musicisti, autori, manager, produttori ed editori devono sapere per vivere di musica

di Massimiliano Titi
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Conoscere le regole del gioco è fondamentale per vivere di musica.
Con un tono semplice e colloquiale, questo libro prende per mano il creativo in campo musicale e lo accompagna in un viaggio tra le tante questioni che deve affrontare oggi: dalla conoscenza dei diritti d’autore e connessi, all’esame delle figure professionali e dei contratti più comuni, dai fondamenti di marketing e a come promuoversi, alla distribuzione digitale e alla concreta realizzazione dei propri profili, fino all’illustrazione dei nuovi mestieri della musica che possono contribuire a dare sussistenza al creativo, realizzando così di fatto il sogno di “vivere di musica”. Non manca uno sguardo sul futuro: NFT e blockchain, intelligenza artificiale e realtà aumentata e nuovi scenari.
I molti suggerimenti pratici e i numerosi consigli, frutto di tanta esperienza concreta, arricchiscono questo lavoro, che conferma ancora una volta che il talento per quanto faccia la differenza, se non accompagnato da competenze, non basta, mentre la competenza e una buona strategia, possono certamente aiutare anche un non eccellente talento musicale.
Insomma, un bel viaggio, adatto chiunque sia appassionato di musica e voglia trasformarla in un mestiere, oppure a quei professionisti del settore che desiderino consolidare o mettere a fuoco le regole del business e del marketing musicale.
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business facebook Instagram social music marketing social network

La musica e il difficile mondo dei social network

L’apparenza è che la promozione digitale dia dei risultati miracolosi, che un post su Instagram faccia decollare il numero dei fan e che tutti siano lì pronti ad aspettare la tua prossima uscita che scalerà gli algoritmi di Spotify restituendo in breve tempo l’investimento che hai fatto per produrre la tua musica. Ma la cruda realtà spesso è diversa.

la musica e il difficile mondo dei social network
courtesy by pexels.com

Un artista musicista ai primi passi spesso si rende ben conto che far conoscere la sua arte in un mondo inflazionato da nuove produzioni musicali è difficile ed è un percorso irto di ostacoli. Noi che ci occupiamo di promozione musicale lo sappiamo bene e, cinicamente, non crediamo nei miracoli, nemmeno quando il pezzo è potente ed ha i suoi innegabili punti di forza.

Il marketing digitale non regala nulla e non offre scorciatoie per il successo, questo dev’essere chiaro sin da subito. Un artista che affida la promozione della sua immagine, o della sua musica al web deve essere consapevole di questo, sia che si affidi ad un professionista, sia che curi tutto da solo.

La verità parziale dei dati

Tutto quello che facciamo online è più o meno misurabile, ma interpretare queste misure è complesso. I dati che ti restituiscono gli insight dei vari social non ti dicono cosa pensano le persone, non sono indicatori della fiducia e del sincero apprezzamento. Sono facilmente accessibili, ma serve una grande esperienza per comprenderne il significato. La metrica dei like può essere ingannevole se male interpretata, basare un giudizio solo sui numeri può portare a conclusioni errate. Il metodo più corretto è quello di usare questi numeri per tentare di comprendere le percezioni del pubblico e lo stato d’animo, favorevole o meno ai tuoi post.

Non farti sfruttare dalle app social

Non farti illusioni, per i social network la tua fame di visibilità è una mucca da mungere e il loro interesse è limitare la portata dei tuoi post per costringerti a pagare in cambio della visibilità che cerchi. E non c’è solo questo; i tuoi fan, follower o collegamenti non ti appartengono veramente, perché al di fuori del social tu non hai un contatto diretto con loro: non hai un indirizzo mail, un numero di cellulare, un contatto Whatsapp o altro. Tutti i fan che hai raccolto (pagando) il social network appartengono al padrone di casa, il social network per l’appunto, che gestisce la tua visibilità a seconda della sua convenienza. Per questo avere un tuo sito web che raccolga direttamente i contatti dei tuoi fan ti è indispensabile se vuoi costruire una carriera artistica duratura e tenerli vicini a te senza intermediari.

Non esiste un modello di successo replicabile

Quando incontri un artista o una band che abbiano avuto un’intuizione di successo nella comunicazione e nel marketing scoprirai che puoi evitare di replicarlo perché non funziona più. La strategia non è esportabile, ma va costruita di volta in volta sulle esigenze specifiche del contesto. Le ricette per il successo non esistono. Non esistono metodi vincenti, a meno che chi te le propone non sia un santo che preferisce dare a te la formula piuttosto che realizzarla lui stesso.

Adattati ai mutamenti

I social network sono piattaforme di conversazione online e sono in continua evoluzione, ogni due anni cambia tutto. Il mondo dei social non è immobile, le persone passano da un social all’altro, mutano gli algoritmi e, con essi, la tua rilevanza. Quello che funziona oggi, tra sei mesi non funziona più. Lo spirito di adattamento e la ricerca di nuove piattaforme e modelli di comunicazione cambiano a una velocità mai vista nei media tradizionali. Per questo non esistono modelli replicabili, per questo è necessario sperimentare nuovi modelli di comunicazione e di dialogo con i propri fan. Nella sperimentazione e nell’analisi dei comportamenti puoi trovare il modo per entrare nel cuore di chi ti segue.

Il digital marketing richiede tempo, energie e soldi

Non esiste che con poche decine di post su Instagram, sul tuo Blog o su YouTube avrai successo. Se vuoi impegnarti in questi canali promozionali devi donare per mesi e anni senza avere la certezza di un ritorno. L’unica certezza che hai è che ti costerà anni di lavoro, energia mentale e soldi per acquistare piattaforme o pagare campagne promozionali. Non si conosce nessun caso di successo di artisti musicisti che hanno ottenuto la fiducia di un pubblico con poche settimane di attività promozionale.

Queste sono le verità scomode che nessun artista vorrebbe sentirsi dire. Ma questo è il mondo reale del marketing digitale. E per essere sincero al 100% ti dirò che ciò che hai appena scritto non è nemmeno farina del mio sacco. Si tratta dell’adattamento di un post di Riccardo Scandellari che ho riportanto alla realtà del marketing musicale e che condivido in ogni singola riga.

Quando prendi in mano la tua promozione musicale o la affidi a qualcuno, tieni presente queste cose: i miracoli non esistono. Preparati già da subito a lavorare costantemente sulla tua immagine pubblica di artista, a curarla online e offline. Devi preoccuparti che sia coerente, aperta al dialogo e propositiva con i fan. E’ una cosa da costruire nel tempo, senza ansie, con sincerità e naturalezza. Solo così potrai raccogliere un pubblico che ti presti attenzione e interessato alla tua musica.


Dimmi chi sei. Scopri perché sei unico e ottieni attenzione, fiducia e contatti

di Riccardo Scandellari
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Le persone sono semplici da comprendere: vogliono essere ascoltate, gratificate e apprezzate. Possiamo identificare il principio di qualsiasi attività di marketing in una semplice domanda: “Dimmi chi sei”. Un quesito che bisogna rivolgere prima a se stessi, per mettere a fuoco la propria identità, e poi al pubblico che si vuole ottenere. “Dimmi chi sei” è la domanda chiave che permette di entrare in contatto con la propria audience e che permetterà di sviluppare una narrazione che parli del proprio pubblico. In questo libro Riccardo Scandellari, esperto di marketing e personal branding, invita a rivolgersi verso un tipo di marketing più umano, etico e concreto. Una scelta che permette di distinguersi nettamente dalla folla di concorrenti e improvvisati che sul web fanno a gara a chi urla più forte, per parlare con il pubblico (ma soprattutto ascoltarlo) in modo più onesto, catturarne l’attenzione e conquistarlo con l’impegno, la condivisione e la relazione.
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