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La dimensione social di Spotify

La caratteristica principale di Spotify è la sua dimensione social, molto più elevata rispetto ad altre piattaforme di musica in streaming.

La dimensione social di Spotify

Se sei un artista su Spotify, probabilmente sai già quanto sia importante acquisire e conquistare (non acquistare!) follower. Questi possono aiutarti a monitorare i tuoi progressi e aumentare le tue possibilità di accedere alle playlist editoriali, che siano redazionali o algoritmiche.

Non solo, i follower di Spotify sono la tua mailing list. Spotify invia ai tuoi follower aggiornamenti automatici ogni volta che rilasci nuova musica o programmi uno concerto nella loro zona. E’ un potenziale per far crescere la tua base di fan e aumentare la partecipazione ai tuoi concerti che dovresti sfruttare. Premesso questo, puoi ben capire che raccogliere follower attivi sia più importante che raccogliere solo ascolti.

Ci sono alcuni semplici modi che possono aiutarti a raccogliere iscrizioni alla tua pagina artista, ovvero raccogliere follower, vediamo ora i più semplici ed immediati.

Codici QR Spotify

Il Codice QR di Spotify offre la possibilità per essere creativo nella promozione della tua musica. Genera un codice toccando il pulsante (…) accanto al brano/album/playlist che vuoi condividere. Gli utenti possono salvare l’immagine direttamente sul proprio telefono o fare uno screenshot del codice nell’app Spotify per essere immediatamente inviato al brano, all’album o alla playlist per cui l’hai creato. Una volta creato un codice, puoi condividerlo praticamente ovunque. Potresti creare dei biglietti da visita o degli adesivi da distribuire. Includi il codice sui poster dei tuoi concerti, oppure usalo nella comunicazione dei tuoi social. Da notare che il codice QR di Spotify può essere generato solo sull’app per dispositivi mobili.

Scelta dell’artista

La tua scelta dell’artista appare nella parte superiore del tuo profilo Spotify e può essere qualsiasi brano, album o playlist (tua o di altri) che desideri mettere in evidenza. Questa è la prima cosa che gli ascoltatori vedranno quando visualizzano il tuo profilo, quindi è un dettaglio che non devi trascurare. Il contenuto che evidenzi qui può essere la chiave per ottenere un seguito. Appunta il brano di cui ti senti più sicuro o che ritieni catturi meglio il tuo sound. Oppure prova ad appuntare una playlist personale che rappresenti le tue influenze o i tuoi brani preferiti. Ciò offre agli utenti un motivo in più per seguirti e interagire con te.

Contatta i blogger musicali

I blog musicali sono uno dei modi migliori in cui le persone cercano e scoprono nuovi artisti. Ci sono migliaia di potenziali fan là fuori che cercano artisti nuovi e sono affamati di nuova musica, al di fuori del mainstream. Semplicemente non sanno ancora che esisti. Perché non presentare il tuo lavoro in un blog di musica, dove spontaneamente le persone vanno ogni giorno per trovare nuova musica? Cerca blog che promuovano il tuo genere musicale e proponi loro la tua musica. Questo è un ottimo modo per promuovere la tua nuova uscita, in particolare se offri un’anteprima esclusiva potresti stuzzicare l’interesse del blogger. avere maggiori possibilità.

Collabora!

Quando collabori con altri artisti, metti la tua musica direttamente davanti a una base di fan completamente nuova con le orecchie aperte. Contatta altri artisti e vedi se sarebbero disponibili a remixare la tua musica o viceversa. Fai un passo avanti e prova a collaborare con qualcuno al di fuori del tuo genere. Questi possono sia crescere che diversificare il tuo seguito.

Link a Spotify

Non dimenticare mai di mettere il link alla tua pagina artista ovunque tu abbia una presenza digitale, in firma sulle email, sul tuo sito, nelle biografie dei tuoi profili social. Sul tuo sito web, puoi includere un lettore Spotify con i tuoi brani migliori e, ancora meglio, puoi incorporare un pulsante Segui Spotify nella pagina per rendere ancora più facile il seguito.


Dimmi chi sei. Scopri perché sei unico e ottieni attenzione, fiducia e contatti

di Riccardo Scandellari
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Le persone sono semplici da comprendere: vogliono essere ascoltate, gratificate e apprezzate. Possiamo identificare il principio di qualsiasi attività di marketing in una semplice domanda: “Dimmi chi sei”. Un quesito che bisogna rivolgere prima a se stessi, per mettere a fuoco la propria identità, e poi al pubblico che si vuole ottenere. “Dimmi chi sei” è la domanda chiave che permette di entrare in contatto con la propria audience e che permetterà di sviluppare una narrazione che parli del proprio pubblico. In questo libro Riccardo Scandellari, esperto di marketing e personal branding, invita a rivolgersi verso un tipo di marketing più umano, etico e concreto. Una scelta che permette di distinguersi nettamente dalla folla di concorrenti e improvvisati che sul web fanno a gara a chi urla più forte, per parlare con il pubblico (ma soprattutto ascoltarlo) in modo più onesto, catturarne l’attenzione e conquistarlo con l’impegno, la condivisione e la relazione.
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Instagram personal branding social network Spotify Spotify playlist

Come portare follower da Instagram a Spotify?

La domanda del titolo te la potrei declinare per qualsiasi app musicale e social tu voglia.
Come portare un follower da Instagram a Amazon Music?
Come portare un follower da Facebook a Spotify?
Come portare un follower di Twitter a Tidal?
E così via dicendo…

Come portare follower da instagram a spotify?
courtesy pexels.com

In qualsiasi caso, devi tenere conto che far transitare un follower da un’app all’altra non è mai un’impresa facile. Non lo è per nessuno. Questo perché gli utenti non amano uscire dal loro social network preferito per andare ad ascoltare l’ultimo tuo brano su un’app di musica in streaming.

Tutti i social network sono strutturati per mantenere gli utenti all’interno del loro ecosistema, tutti i social di Meta (la società che gestisce Facebook, Instagram, ecc..), più di altri, scoraggiano in tutti i modi possibili l’uso di link verso l’esterno.

Come puoi spingere allora i tuoi 1000 follower di Instagram ad ascoltare la tua musica su Spotify?

In realtà a questa domanda non c’è una risposta risolutiva. O meglio c’è, ma non ti farà piacere saperla perché comporta importanti investimenti di denaro e di tempo.

La soluzione più semplice e immediata per attirare l’attenzione dei tuoi follower social verso l’ascolto della tua musica e delle tue canzoni resta la creazione di playlist.

In questo contesto la playlist va intesa come il luogo dove mettere in relazione le tue creazioni con quelle dei tuoi colleghi musicisti più o meno famosi. Per questo ti consiglio di creare una o più playlist da mettere in bella mostra sulla tua pagina artista Spotify nell’apposita sezione Artist Pitch.

Ci sono diversi criteri con cui puoi creare una playlist che attiri l’attenzione, il primo è sicuramente il genere musicale, ma poi puoi sfruttare anche il mood delle tue canzoni e compilare selezioni allegre, tristi, rilassanti o dinamiche a seconda dei brani, dei tuoi brani, che vuoi inserire.

Non è necessario che la playlist sia particolarmente corposa, puoi partire con selezioni di 50 brani dove tra i primi dieci inserisci un paio di tue composizioni. Fatto questo, potrai far sapere al tuo pubblico dell’esistenza di queste selezioni e lanciare sui social un invito all’ascolto: la playlist è un ottimo contenuto da condividere e anche su cui costruire una discussione.

Dovrai però offrire un valido motivo perché le persone vengano ad ascoltare le tue scelte ed essendo un musicista non dovresti faticare a trovare argomenti per attirare i tuoi fan verso le tue selezioni.

Ci sono molti tasti che puoi utilizzare per invogliare all’ascolto, per esempio la qualità degli artisti o dei brani che hai scelto, oppure raccontare come alcuni degli artisti presenti ti abbiano artisticamente influenzato o di come queste musiche abbiano un significato particolare nella tua vita.

Puoi giocare sulla curiosità delle persone che ti stimano artisticamente invitandoli a conoscere il tuo universo musicale, condividerlo con loro e fare in modo che da questo confronto meglio capiscano su quali leve si muove il tuo processo creativo.

Magari farai loro scoprire nuove canzoni o nuovi artisti che non conoscono, li aiuterai a capire più profondamente la musica e loro apprezzeranno di non essere considerati degli ascoltatori passivi, semplici consumatori di musica; la tua reputazione ne trarrà beneficio e di conseguenza anche la tua musica verrà più apprezzata.


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Si è sempre erroneamente sostenuto che la vita reale e la vita digitale siano distinte, generando errori semantici più volte perpetrati dai media quali “il popolo della Rete”, come se offline il popolo fosse un altro! La verità è diversa: la vita reale e la vita digitale sono due facce della stessa medaglia, anzi sono la stessa faccia della stessa medaglia, ormai talmente fuse in un unico plasma che si potrebbero immaginare come due liquidi di diverso colore lasciati liberi di miscelarsi in un nuovo cromatismo, non più separati ma uniti, amalgamati. Si è sempre parlato di personal branding abbinato alla personalità online e di carisma associato a una tipologia di personalità offline ma, se on e off sono saldati, allora lo saranno anche personal branding e carisma. Il carisma è qualcosa che può essere coltivato anche in ambito digital ovvero anche in non-presenza, dove non occorre la fisicità. Sì, per la prima volta nella storia siamo di fronte a un nuovo modo di approcciarci alla realtà: attraverso la vita reale (VR) e la vita digitale (VD).
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musica streaming social media Spotify Uncategorized

Novità in Spotify For Artist

Lo scorso ottobre Spotify ha aggiunto alcuni dettagli nelle statistiche di Spotify for Artist utili per valutare il tasso di coinvolgimento del pubblico e le sue abitudini di ascolto, relativamente ai brani che hai pubblicato. Le nuove statistiche facilitano il monitoraggio degli ascolti e del comportamento degli ascoltatori, aiutandoti a misurare e contestualizzare la crescita e l’interesse del pubblico.

Novità in Spotify for Artist
courtesy by pexels.com

Ora, nella sezione Musica di Spotify for Artist puoi visualizzare anche le metriche composite per qualsiasi pubblicazione, che si tratti di un album, un EP o un singolo focus.

Interpretando con attenzione queste informazioni e sperimentando diverse forme di promozione sui diversi social, queste nuove statistiche ti mettono in grado di valutare meglio l’impatto delle tue campagne e magari definire quale metodo promozionale funzioni meglio.

A differenza di YouTube, Spotify non indica come gli ascoltatori sono arrivati alla tua pagina artista o al tuo brano ovvero la loro pagina di provenienza. Per capire questo, dovresti fare dei test con campagne basate su un singolo media, ad esempio solo una newsletter, un comunicato stampa o una campagna di post su un social, per poi valutare quali benefici ti ha portato sul breve periodo.

Entrando nella scheda di una delle tue pubblicazioni (singolo, album, ep) sul grafico per periodo, puoi vedere che sono state aggiunte le voci che ti aiutano a valutare meglio come il pubblico ha accolto il tuo brano.

In fase di sviluppo è anche la scheda del coinvolgimento nella sezione audience che introduce metriche dettagliate su come si comporta la base dei tuoi ascoltatori, inclusi gli stream medi, i salvataggi nelle playlist e altro ancora. Ciò rende più facile valutare le tendenze generali e l’orientamento degli ascoltatori verso la tua musica.

Queste informazioni sono interessanti perché non solo misurano la tua popolarità ma risultano utili per misurare la penetrazione e il coinvolgimento della tua musica e delle campagne che metti in atto per promuoverla.

Per meglio comprendere come leggere e interpretare le stats di Spotify for Artist, ti rimando alla guida ufficiale della app.


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social media You Tube

Non mettere i titoli di coda!

Recentemente ho curato la realizzazione di un video musicale in cui, per accordi pregressi, era richiesto l’inserimento di titoli di coda piuttosto corposi. Con un po’ di ingegno sono riuscito a razionalizzare il tutto ma comunque, una volta messo on line il risultato finale mi ha spinto verso questo post in cui cercherò di spiegare quanto possano diventare dannosi i titoli di coda in un tuo video.

Non mettere i titoli di coda
courtesy by pixabay.com

Devi partire dal presupposto che in rete l’attenzione è molto labile e che, per il tuo pubblico è molto semplice saltare verso altri contenuti più seducenti e i tuoi titoli di coda non credo proprio che lo siano. L’abbandono di un video prima della fine è, tra le altre cose, uno dei fattori più penalizzanti dell’algoritmo di YouTube che preferisce mettere in vetrina video musicali che vengono visti dall’inizio alla fine.

Devi anche tener conto che social media come YouTube sono pensati e costruiti per offrire un flusso continuo di contenuti audiovisivi emozionali, non a caso la piattaforma propone in automatico un video dietro l’altro cercando di intercettare i gusti tramite gli algoritmi e di tenere lo spettatore incollato allo schermo.

L’esperienza in YouTube non è dissimile da quella in Spotify, in particolare su YouTube Music, in cui è molto simile ad una app di musica in streaming. Questo significa che l’utente predilige avere un flusso continuo ed emozionale di musica, senza lunghi silenzi o inutili ripetizioni.

In questo contesto, capisci bene che l’elenco dello staff che ha realizzato il video musicale ed altre informazioni a riguardo, per quanto interessanti o importanti possano essere, non fanno altro che interrompere l’esperienza d’ascolto. A questo problema non supplisci nemmeno se come base ai titoli usi un reprise strumentale del brano; sebbene questa potrebbe essere una soluzione non è la più ottimale.

Essendo informazioni per lo più tecniche, i titoli di coda hanno la controindicazione di raffreddare l’esperienza emotiva dello spettatore che si è appena gustato la tua opera e questo non fa bene alla tua musica. Proprio per niente.

Rendere noti nomi dello staff e dei partner che ti hanno permesso di produrre il video per la tua canzone è comunque un’azione importante e dovuta, ma mettere queste informazioni nei titoli di coda in un video musicale online non è la maniera più giusta e sopratutto non è quella più premiante: usa il campo descrizione.

Se il tuo spettatore si è così appassionato al video per voler saperne di più, tutte le informazioni su di esso puoi (devi!) inserirle nel campo descrizione al momento del caricamento del video, nel quale potranno essere letti con maggior attenzione. Non solo, i testi nella descrizione sono utili per finire nei risultati di una ricerca, una cosa che ancor oggi viene sottovalutata da chi pubblica video musicali.


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social media social music marketing social network

Quale Social scegliere per la tua musica?

In linea teorica la tua presenza di artista musicale dovrebbe essere estesa in tutta i social e media network, nessuno escluso, ma diciamocelo chiaramente, è un lavoraccio. Non solo, ogni social ha il suo linguaggio e le sue caratteristiche, potresti trovare difficile lavorare su diversi registri (comunicativi), soprattutto potrebbe rubare troppo tempo alla tua attività artistica.

Quale Social scegliere per la tua musica?
courtesy by pixabay.com

Ad un certo punto del tuo percorso promozionale, ti troverai costretto ad importi delle scelte. Ad esempio se proseguire il dialogo con i tuoi fan su Twitter piuttosto che su Facebook. In pratica, dovrai decidere in quale direzione concentrare i tuoi sforzi scegliendo una piattaforma di riferimento per dialogare con i tuoi fan.

Come dovresti orientare la tua scelta? Come dovresti scegliere il canale social più adatto alle tue esigenze?

Per fare una scelta ragionata, dovresti rispondere a queste domande:

Dove si trova il tuo pubblico?

Scommetto che spesso ti senti dire che i social del momento sono Instagram e TikTok e questo è vero. Ma la domanda che dovresti porti è: il mio pubblico, e il pubblico che voglio raggiungere, ama e frequenta Instagram e TikTok? L’analisi del tuo pubblico è rilevante per scegliere quello che sarà il tuo social di riferimento, se per motivi anagrafici ti senti vicino a persone tra i 20 e 30 anni, per esempio, potresti scoprire che la tua musica è apprezzata da persone più adulte. Non dare per scontato che tu sia seguito da persone della tua generazione, fatti un giro nelle statistiche dei tuoi social e comincia a determinare qual è l’età e il sesso delle persone a cui piaci di più.

Quale piattaforma ti piace di più?

Questa domanda può sembrare superflua, semplicemente perché è la più ovvia e la più facile. Su quale piattaforma social ti muovi con più naturalezza? Quale preferisci frequentare quando hai del tempo libero o sei alla ricerca di nuovi stimoli? Quale social usi come finestra sul mondo? Concentrarsi su dove trascorri naturalmente la maggior parte del tuo tempo è uno dei modi più rapidi e intelligenti per capire dove indirizzare i tuoi sforzi, perché in poche parole, se ti piace già essere lì, è probabile che tu sia anche naturalmente bravo sulla piattaforma e avere un controllo, su quale tipo di contenuto pubblicare sul linguaggio da usare e come creare quelle interazione utili per allargare la propria cerchia. Interagire in un ambiente famigliare ti aiuterà nel condividere con più naturalezza, senza preoccupazioni o stress e passerai meno tempo per creare un contenuto efficace e condividerlo.

Quali sono i punti di forza e di debolezza del social?

Quando hai deciso quale sarà il tuo social di riferimento, sarà utile riflettere su quali sono i suoi punti di forza e i suoi punti deboli. Puoi farlo anche misurando i dati statistici generati dal tuo pubblico. Valuterai quali tipi di foto riscuotono più entusiasmo, se i testi più corposi vengono apprezzati, se i video funzionano oppure no. Dovresti fare anche un confronto tra i social che usi abitualmente, per capire quale tipo contenuto funziona meglio nei rispettivi feed. Questa analisi costruita nel tempo, con l’esperienza empirica e l’analisi dei risultati, dovrebbe farti capire i punti di forza e di debolezza dei diversi social rispetto ai contenuti che condividi con i fan.

Personalmente sconsiglio sempre agli artisti musicisti di interagire su un solo social, anche se talvolta, la pigrizia o la mancanza di tempo rendono difficoltoso il lavoro di auto promozione. Non solo, tieni sempre presente che i social, media o network, hanno caratteristiche diverse e di conseguenza richiedono linguaggi diversi, che comunque devono mantenere una tua immagine coerente.

Nel mio lavoro, mi trovo spesso a dover orientare gli artisti musicali nella gestione dei loro social, spesso, dopo averli aiutati a trovare una linea editoriale nei contenuti, i più perseveranti riescono a muoversi autonomamente creando contenuti interessanti capaci di colpire l’attenzione del loro pubblico.


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Quali e quanti hashtag per il tuo post?

Indipendentemente dal social in cui ti muovi, gli hashtag hanno una funzione strategica per aumentare la visibilità di un post e per organizzare i contenuti che vai a pubblicare. Questa regola generale vale per tutti i social, anche se non trattano gli hashtag nello stesso modo.

Quali e quanti hashtag sui social
courtesy by pixabay.com

Gli #hashtag sono etichette e come tali andrebbero usate. Il termine, è composto dalla parola hash che indica il simbolo # in informatica e tag che significa etichetta. Vien da sé che l’hashtag serve per definire un contenuto e collocarlo nella sua categoria di appartenenza. L’hashtag contestualizza il tuo contenuto, il tuo post, in modo che possa essere trovato da chi cerca contenuti di determinati argomenti. Ad esempio, se pubblichi un post o una foto della tua rock band, hashtag come #hardrock #rockduro #heavymetal #rockislife sono utili e pertinenti per classificare il contenuto del tuo post; perfettamente inutili sono hashtag che, a tutti gli effetti, non sono utili per classificare il contenuto, come ad esempio #mipiace #lamusica #dura.

Detto questo, vediamo in questo 2021 come vanno usati e scelti gli hashtag nei diversi social:

Instagram

Per Instagram gli hashtag sono fondamentali perché molte ricerche vengono fatte utilizzandoli. Fino a qualche anno fa si consigliava di usare almeno 25 hashtag scegliendo in percentuali uguali quelli molto popolari, mediamente popolari, poco utilizzati, da aggiungere a quelli personali. Ora, è consigliato non superare i 10 hashtag, sempre dosando tra popolari e meno popolari. Negli hashtag molto popolari la concorrenza è più agguerrita e la loro forza di diffusione del post decade velocemente, questo porta a far sì che hashtag meno utilizzati allunghino la vita del post e incrementino la visibilità nelle ricerche e nel feed degli utenti.

Se sei indeciso su quali hashtag inserire sul tuo post, ti consiglio di utilizzare Sixtrix, un motore di analisi che ti suggerisce quali utilizzare e la loro performance su Instagram.

Twitter

Il social veloce è l’inventore degli hashtag. E’ stato il primo a capirne la forza e l’utilità. Considerato che un tweet ha una vita media di 15 minuti, per poi venir superato dal flusso di notizie, la scelta accurata degli hashtag su questo social è determinante, in particolare se si considera che si suggerisce di non utilizzarne più di 2 per tweet.

Se ti è possibile, se è pertinente, utilizza un hashtag popolare nel momento in cui pubblichi (trend-topic). Su Twitter questo metodo può dare risultati molto al di sopra della media.

Facebook

Su Facebook gli hashtag non sono fondamentali. Anzi, diversi studi hanno dimostrato che limitano la diffusione dei post nelle timeline degli utenti. Eppure, nonostante questo, trovano la loro utilità nell’organizzazione dei contenuti, in particolare se stai pubblicando per il lancio di un tuo disco o di un tuo tour.

In particolare, gli hashtag su Facebook restano uno strumento molto interessante soprattutto nel caso di campagne cross-channel (su diversi social o siti), di eventi e anche nel caso di nicchie che ne fanno molto uso; tuttavia, si consiglia di evitare di inserirne più di 1 o 2 per post.

TikTok

Come su Instagram, anche su TikTok gli hashtag sono vitali per dare diffusione ai video, ma in più sono utili per poter partecipare alle Challenge TikTok periodicamente. In molti consigliano di non esagerare con gli hashtag, come su altre, anche su questa App la didascalia ha un ruolo fondamentale. Una strategia di hashtag simile a quella suggerita per Instagram è un buon punto di partenza per capire come meglio sfruttare questo social.

Telegram

Telegram non consente le ricerche tra canali tramite hashtag. Ma anche qui possono avere l’importante funzione di catalogare i contenuti del tuo canale: non è cosa da poco.

Resta il fatto che nei social non esistono strategie universalmente valide. Quello che hai letto sopra sono dei buoni consigli per orientarti nel lavoro, ma sarà con l’esperienza e la misurazione dei risultati che potrai comprendere quali hashtag sono più funzionali per i tuoi profili sociali e quali ti restituiscono risultati migliori. Misurare il rendimento del tuo lavoro nei social è fondamentale se non vuoi insistere a perdere tempo ed energie nel pubblicare post che pochi leggono.


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L’Indispensabile musica live

Qualche anno fa, alcune compagnie di analisi finanziaria prevedevano che entro il 2022, nell’industria discografica, la componente più importante del fatturato sarebbe derivata dalla musica in streaming. Nonostante i mesi di pandemia e i relativi lockdown a livello mondiale, le cose non sembrano proprio andare in questo senso.

L'indispensabile musica live
courtesy by pixabay.com

Complice la bassa remunerazione delle App di musica in streaming, le esibizioni dal vivo restano indispensabili per la sopravvivenza degli artisti e delle loro etichette, sempre più coinvolte nell’organizzazione dei tour che offrono denaro fresco per le nuove produzioni. D’altra parte, c’è da considerare che tra i settori industriali, l’intrattenimento è quello che ha il rapporto più basso tra investimenti e ricavi e per un’etichetta, piccola o grande che sia, i costi di produzione e promozione spesso superano i ricavi.

L’epidemia del 2020 ha mostrato tutta la fragilità del sistema, in particolare per gli artisti musicali che, non essendo in grado di fare tournée, hanno visto crollare le loro entrate. In questo contesto, le potenzialità offerte dalla rete si sono rivelate strategiche almeno per limitare i danni o per poter continuare a mantenere un coinvolgimento con i fan. In questo post farò una panoramica sulle varie possibilità offerte, con qualche suggerimento per concretizzare la tua presenza nella rete.

Social media

I social media si sono rivelati essenziali per aiutare gli artisti a emergere. Che si tratti di condividere video, esibirsi dal vivo online o semplicemente promuovere nuova uscita o un progetto in corso, si è vista l’importanza di tenere aggiornati i fan sulle diverse novità e comunque mantenere con loro dei canali di dialogo.

Instagram

Instagram è attualmente il social media più promettente per gli artisti musicali. Durante i mesi difficili alcuni musicisti hanno usato con un discreto successo Instagram Live invitando i loro collaboratori alla diretta per creare una session live a distanza.

Tik tok

TikTok è diventata un punto di riferimento per i musicisti. Il suo pubblico cerca intrattenimento e divertimento e la piattaforma consente agli utenti di creare e condividere video sincronizzandoli con la musica. Avere la tua musica su TikTok consente alle persone di utilizzare il tuo lavoro in modo creativo, dandoti più visibilità e guadagnando royalty per ogni utilizzo. Gli artisti possono anche creare i propri profili e connettersi direttamente con i propri fan su TikTok.

Streaming

Molti musicisti hanno iniziato a trasmettere spettacoli dal vivo, su YouTube, Twitch, Patreon o talvolta tramite il software di chat video Zoom. A seconda del servizio di streaming con cui stai andando, puoi addebitare i biglietti, chiedere alle persone di donare ciò che possono attraverso il servizio di streaming o farlo in base a un modello di abbonamento.
Lo streaming live non va improvvisato e richiede un’attrezzatura adeguata per garantire una buona qualità del suono e dell’immagine, inoltre necessita di una connessione stabile. Tutte cose che dovresti verificare prima di cimentarti in questa impresa.
Per quanto riguarda la piattaforma su cui trasmettere il tuo live, ecco alcune delle opzioni più popolari:

Zoom

Zoom è diventato uno dei servizi di chat video più popolari. Ha una versione base gratuita e diversi livelli a pagamento. La più grande differenza tra pagamento e gratuito è che puoi fare una chiamata di gruppo di 40 minuti solo con la versione gratuita. Se paghi per il servizio, puoi effettuare chiamate di gruppo di 24 ore o più. Con Zoom, puoi suonare con altri musicisti e controllare chi può parlare e chi può ascoltare, consentendo ai musicisti di inviare link ai fan per esibizioni dal vivo o interviste. Zoom offre anche la possibilità di registrare e scaricare le tue chiamate, in modo da poterle caricare sui tuoi social e su Youtube.

Twitch

Twitch è uno strumento di streaming interattivo della galassia Amazon. Crei un “canale” e i follower del tuo canale ricevono notifiche quando vai in diretta. Se ottieni abbastanza follower, puoi diventare un affiliato, il che ti consente di addebitare agli abbonati contenuti esclusivi. C’è anche una funzione di donazione che consente agli utenti di inviarti una mancia con valuta Twitch (si chiamano Bit).

Youtube

Un grande vantaggio di YouTube è la sua popolarità. Youtube sta implementando un servizio di abbonamento a pagamento, in cui le persone possono unirsi al tuo canale per un abbonamento mensile in cambio di contenuti esclusivi. Per ottenere abbonati, il tuo canale deve rispondere a specifici requisiti richiesti. Ad esempio, per trasmettere in streaming da dispositivi mobili, è necessario disporre almeno di un live streaming di Youtube e avere almeno 1.000 abbonati.

YouNow

Ci sono artisti che in YouNow hanno trovato il loro strumento di streaming preferito. Con questa piattaforma non solo si esibiscono dal vivo, ma interagiscono, dialogando con i fan. Gli spettatori possono quindi scegliere di dare una mancia allo stream oppure iscriversi e pagare mensilmente per contenuti aggiuntivi e funzionalità bonus.

Patreon

Patreon è un servizio che consente ai fan di abbonarsi al tuo lavoro a diversi livelli, con pagamenti mensili variabili in cambio dell’accesso a merchandising, spettacoli o altri contenuti esclusivi. Se sei un musicista, puoi offrire live streaming esclusivi agli abbonati a Patreon utilizzando Youtube Live o un servizio chiamato Crowdcast.

Vendere e fare musica

Bandcamp e Spotify hanno adottato approcci diversi per aiutare musicisti e artisti. Bandcamp opera tradizionalmente con un modello di condivisione degli utili, prendendo una percentuale delle vendite fisiche e digitali da ogni acquisto. Recentemente, Bandcamp ha preso parte alla rimozione di questo modello di condivisione degli utili una volta al mese, dando il 100% delle vendite agli artisti sul loro sito web.
Spotify ha aggiunto una funzione di raccolta fondi anche per le pagine degli artisti. Questa nuova funzione consente agli artisti di aggiungere i loro link personali Paypal, Cash App o GoFundMe alle loro pagine. Ecco alcune risorse aggiuntive per vendere e creare la tua musica senza uscire di casa:

Splice

Splice è una piattaforma per gli artisti per caricare e utilizzare campioni di altri artisti. Come musicista, puoi abbonarti al servizio e avere accesso a milioni di campioni e loop. Puoi anche diventare un creatore per il sito, caricando i tuoi campioni per gli altri.

Resonate

E’ un interessante servizio di streaming di proprietà della comunità Co-op nato per pagare i musicisti meglio rispetto ai grandi servizi di streaming. Gli artisti possono caricare la loro musica e i fan, ascoltando la musica in streaming, la pagano in maniera incrementale per ogni ascolto. Al nono streaming, l’ascoltatore ha praticamente pagato adeguatamente l’artista e può accedere al download digitale del brano.

Stationhead

Stationhead è molto interessante, consente a chiunque di creare il proprio canale radio utilizzando Apple Music o Spotify. Se sei un artista che cerca di promuovere la tua musica, puoi creare la tua stazione e trasmettere in streaming ai tuoi fan. Questi programmi possono anche essere registrati in modo che gli ascoltatori possano ascoltare vecchi episodi. La piattaforma paga per stream in base all’ascoltatore, quindi se stai trasmettendo con 50 fan e riproduci loro la tua canzone, sono 50 stream.

Mentre scrivo questo post, l’attività live è ripresa e le cose sembrano andare bene, purtroppo in alcune parti del mondo la Variante Delta del Covid-19 sta costringendo a nuove forme di lockdown, perciò non è detto che il prossimo autunno-inverno le cose saranno tornate alla completa normalità. Ti consiglierei perciò di studiare gli strumenti che ti ho proposto, così da esser pronto a fronteggiare un eventuale altro periodo di vacche magre. Potrebbero rivelarsi un salvagente indispensabile ma anche una nuova fonte di entrate, anche se le cose dovessero andare per il meglio. Cosa in cui tutti speriamo.


Dimmi chi sei. Scopri perché sei unico e ottieni attenzione, fiducia e contatti

di Riccardo Scandellari
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Le persone sono semplici da comprendere: vogliono essere ascoltate, gratificate e apprezzate. Possiamo identificare il principio di qualsiasi attività di marketing in una semplice domanda: “Dimmi chi sei”. Un quesito che bisogna rivolgere prima a se stessi, per mettere a fuoco la propria identità, e poi al pubblico che si vuole ottenere. “Dimmi chi sei” è la domanda chiave che permette di entrare in contatto con la propria audience e che permetterà di sviluppare una narrazione che parli del proprio pubblico. In questo libro Riccardo Scandellari, esperto di marketing e personal branding, invita a rivolgersi verso un tipo di marketing più umano, etico e concreto. Una scelta che permette di distinguersi nettamente dalla folla di concorrenti e improvvisati che sul web fanno a gara a chi urla più forte, per parlare con il pubblico (ma soprattutto ascoltarlo) in modo più onesto, catturarne l’attenzione e conquistarlo con l’impegno, la condivisione e la relazione.
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facebook social music marketing social network

Gli Eventi Facebook

Il social che più di ogni altro si dimostra utile per promuovere un evento o un tour è sicuramente Facebook grazie alla sua tab Eventi, che ti offre uno strumento promozionale completo e sopratutto geolocalizzato.

Gli eventi facebook
courtesy by pixabay.com

Ma perché la tab Eventi faccia adeguatamente il suo lavoro è necessario che venga compilata correttamente in ogni sua parte e richiede d’essere arricchita di contenuti nella sezione Discussione per raccogliere la giusta attenzione prima della data del live.

Se non c’è in ballo una prevendita di biglietti o la prenotazione obbligatoria del posto, non è necessario creare un Evento Facebook con largo anticipo, quindici giorni prima della data è più che sufficiente per diffondere la notizia. Quello che è veramente importante è condividere l’evento in tutti i modi che la piattaforma offre e aggiungere contenuti emozionali nella sezione Discussione per aumentare l’impatto emotivo dell’attesa.

Ma che tipo di contenuti aggiungere?

Una delle tecniche più usate è quella di coinvolgere i fan raccontando passo per passo, con testi e immagini, la preparazione della serata o del tour. Puoi raccontare il lavoro in sala prove per poi passare a brevi anticipazioni sul repertorio, per esempio. Le ultime ore prima del live sono decisive: condividere l’allestimento del palco, la descrizione del luogo del concerto e qualche spezzone del sound check è molto utile per trasmettere la tua emozione e il tuo entusiasmo per la grande serata che stai preparando. Crea un sincero legame empatico con i fan e ne sarai ripagato.

Puoi anche aggiungere qualche buon filmato di live precedenti, per far vedere a chi non ti conosce la forza della tua musica ascoltata di persona.

L’importante è che tu riesca a costruire una narrazione coinvolgente che crei aspettativa e attiri curiosità verso il tuo concerto. Prima di pubblicare, dovrai perciò pianificare la pubblicazione e i contenuti dei post per poi pubblicarli in orari differenti ma con una cadenza periodica continua sino all’ora X.

Se hai pubblicato dei singoli o degli album, mettere i link ai tuoi video o ai tuoi profili nelle App di musica in streaming è un’ottima cosa che non va dimenticata.

Nella sezione Discussione non è necessario pubblicare un post al giorno, l’importante è mantenere una cadenza periodica, per esempio un post ogni due giorni, ma sopratutto creare contenuti che possano essere coinvolgenti e interessanti. E’ un lavoro che richiede un discreto impegno ma che, curato adeguatamente darà ottimi risultati.

Ho notato troppo spesso gli artisti musicali delegano questo compito agli organizzatori della serata confidando nel loro impegno promozionale. Ho sempre pensato che questo atteggiamento sia piuttosto ottuso. Entrambi le parti in causa, organizzatori e artista, hanno il massimo interesse per un’ampia partecipazione di pubblico, la sinergia tra i due è perciò strategica per ottenere il massimo risultato possibile.

Se vuoi approfondire questo argomento sono a disposizione, lascia un commento oppure scrivimi in privato.

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facebook Instagram social media social music marketing social network

Facebook per i musicisti indipendenti

La notizia della settimana è il lancio del Facebook Independent Artist Program in collaborazione con TuneCore e Distrokid per consentire agli artisti di portare la propria musica sulle piattaforme Facebook e Instagram senza sostenere alcun costo.

Facebook Independent Artist Program
courtesy by pixabay.com

Su Facebook e Instagram la musica viene utilizzata in vari modi, anche tramite la libreria audio all’interno di Storie e Instagram Reels, questo aveva portato la società di Menlo Park a siglare accordi di licenza con le case discografiche e i grandi distributori digitali. Da oggi, grazie a questo accordo, anche i musicisti indipendenti potranno monetizzare sui due social, semplicemente e senza costi aggiuntivi.

E’ un’opportunità importante per i musicisti indipendenti che apre le porte a nuovi utilizzi della loro musica, amplificandone la distribuzione e l’utilizzo in queste piattaforme. I brani gestiti da questi due distributori saranno disponibili come adesivi musicali o accessibili come colonne sonore nelle Storie e nelle Reels. Facebook garantisce che almeno fino al 2023 non tratterrà nessuna percentuale dalle royalties generate sui suoi social.

Visita la pagina del Facebook Indipendent Artist Program

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Instagram social media social music marketing

Anche Instagram vuole la sua parte.

Instagram è oggi uno dei social media più importanti per la promozione di un artista musicale. La possibilità di raccontarsi per immagini e video lo rendono versatile sia per far conoscere la musica, sia per promuovere la propria immagine.

Anche Instagram vuole la sua parte
courtesy pixabay.com

Nel 2020 l’algoritmo di Instagram ha subito parecchie modifiche cambiando i criteri di popolarità dei profili e dei post. Dato che lo scopo dei social è quello di guadagnare con le promozioni, Instagram ha optato per soluzioni che limitano la visibilità dei post. Tra queste, c’è il ridimensionamento dell’importanza dei like, ritenuti un’interazione troppo semplice da ottenere.

In questo post, vedremo quali sono gli elementi che determinano la diffusione di un post su Instagram e che risultano utili anche per un maggior rendimento nelle campagne a pagamento.

La Qualità dei Contenuti

La qualità dei contenuti resta la base di tutto. Devi riuscire a creare contenuti esteticamente interessanti, memorabili o divertenti, per convincere i tuoi fan a salvarli tra i preferiti o condividerli nei loro Gruppi Direct Message che sono ancora molto importanti per poter comparire nella sezione Esplora di Instagram.

Al contrario di ciò che comunemente si pensa, Instagram ama le didascalie lunghe. Più un utente passa tempo su un contenuto più verrà valutato interessante per altri utenti dall’algoritmo. Naturalmente la didascalia dovrà essere sufficientemente invitante per essere letta, interessante o divertente: la qualità premia sempre.

Call To Action

Invitare a visitare il tuo sito o ascoltare il tuo ultimo brano, è uno dei metodi più veloci per raccogliere velocemente risultati su Instagram. Purtroppo questo social per immagini è piuttosto avaro di link. Puoi certamente aggiungere un link nella sezione Bio, ma se vuoi la possibilità di aggiungere link nei post o nelle stories devi avere dei requisiti specifici: verificare il profilo o avere almeno 10.000 follower.

Per quanto riguarda il Link in Bio, se hai della musica disponibile online ti consiglio di usare Lnk.Bio o servizi analoghi. Nella loro formula Basic questi servizi ti permettono di raccogliere in un’unica pagina i link verso la tua musica on line.

L’importanza dei video e delle storie

I video, della durata massima di un minuto, che è possibile pubblicare nella timeline del profilo hanno dato nuova linfa vitale ad Instagram e permettono di creare situazioni di forte impatto comunicativo. Se realizzati bene, sono un ottimo veicolo per far conoscere un nuovo brano. Ma mi raccomando, evita un linguaggio pubblicitario diretto, tradizionale, chi frequenta Instagram cerca emozioni, suggestioni ed è indifferente ai messaggi promozionali diretti, se non infastidito.

Un discorso diverso vale IGTV che oggi sembra avere una ripresa anche perché offre la possibilità di monetizzare questi video che possono durare fino a 15 minuti. In realtà sembra proprio che IGTV non attiri particolarmente il pubblico di Instagram che sembra preferire una consultazione rapida al limite del compulsivo.

Questo comportamento ha spinto Instagram ad introdurre le Reels che hanno un po’ stravolto la piattaforma, ma che gli hanno permesso di contenere la concorrenza di TikTok. Agli utenti piace realizzare e guardare e condividere Reels, in particolare se ricche di effetti divertenti. Il loro impatto virale è comunemente riconosciuto.

Per quanto riguarda le Stories, la loro importanza è universalmente riconosciuta. Realizza Stories vivaci promuovendo l’interazione tramite i tools che Instagram offre. Sono molto utili per offrire un assaggio di pochi secondi della tua musica e trovando uno stile personale, puoi farle diventare un veicolo promozionale eccezionale.

Hashtag

Come su Twitter anche su Instagram gli hashtag hanno l’importante funzione di etichettare il post e di attirare il pubblico e le community interessate al termine usato.

Esagerare con gli hashtag, oggi non è più una buona pratica per Instagram. Una decina di etichette è più che sufficiente. Resta la regola aurea che dev’essere un mix calibrato da hashtag popolari e altri meno popolari. Un post ricco di hashtag troppo popolari ha una durata di vita breve e rischia di sfuggire all’attenzione del pubblico.

Interazione e Costanza

Non dimenticare mai che Instagram è soprattutto un media per socializzare. Per farlo devi interagire sui profili degli altri utenti e devi farlo con convinzione e costanza. Se vieni identificato come un utente attivo, se viene riconosciuta la tua onestà di pensiero, il tuo messaggio verrà preso in considerazione e catturerai l’attenzione e la simpatia di chi ti scopre.

Fondamentale è l’interazione con chi lascia un commento o ti scrive. Se credi che Instagram sia un media pubblicitario che funzioni senza vivere il suo lato social stai commettendo un grave errore. Instagram è prima di tutto una Rete Sociale che richiede di essere vissuta come tale. Astenersi misantropi e Asociali 😉

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Le 42 leggi universali del digital carisma: La fusione tra vita digitale e reale è il futuro della comunicazione

di Rudy Bandiera
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Si è sempre erroneamente sostenuto che la vita reale e la vita digitale siano distinte, generando errori semantici più volte perpetrati dai media quali “il popolo della Rete”, come se offline il popolo fosse un altro! La verità è diversa: la vita reale e la vita digitale sono due facce della stessa medaglia, anzi sono la stessa faccia della stessa medaglia, ormai talmente fuse in un unico plasma che si potrebbero immaginare come due liquidi di diverso colore lasciati liberi di miscelarsi in un nuovo cromatismo, non più separati ma uniti, amalgamati. Si è sempre parlato di personal branding abbinato alla personalità online e di carisma associato a una tipologia di personalità offline ma, se on e off sono saldati, allora lo saranno anche personal branding e carisma. Il carisma è qualcosa che può essere coltivato anche in ambito digital ovvero anche in non-presenza, dove non occorre la fisicità. Sì, per la prima volta nella storia siamo di fronte a un nuovo modo di approcciarci alla realtà: attraverso la vita reale (VR) e la vita digitale (VD).
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