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Il 2023 visto da Tik Tok

Lo scorso dicembre TikTok ha pubblicato il suo osservatorio annuale sulle tendenze future, con l’obiettivo di aiutare i professionisti del marketing a comprendere come cambieranno i desideri e le esigenze degli utenti nel corso del 2023 e come questo impatterà concretamente sul business.

Il 2023 visto da TikTok

Il What’s Next Report di TikTok ha evidenziato tre tendenze principali:

  1. L’intrattenimento sarà sempre più personalizzato
  2. Le persone cercheranno gioia e spensieratezza come fonte di benessere.
  3. Il tutto con la community come fulcro, per condividere emozioni positive e come stimolo per portare cambiamento nella vita delle persone.

Tenendo conto che su TikTok i contenuti sono selezionati in base a ciò che gli utenti trovano divertente e che cattura la loro attenzione e fiducia, a livello globale la media del 67% di essi afferma di interagire con l’App per prendersi una pausa durante il giorno o rilassarsi a fine giornata. Il 92% degli utenti ha provato un’emozione positiva dopo aver visto un video su TikTok, il che li ha portati a compiere un’azione al di fuori dell’App. In Italia infatti, 57% delle persone su TikTok considera gli annunci in piattaforma molto interessanti, tanto da considerare i commenti degli utenti come punto di riferimento nella valutazione di un prodotto.

Stimolare l’interazione e la condivisione di idee è quindi fondamentale e ha un impatto anche sul business. (Adriano Accardo Managing Director, Global Business Solutions, Sud Europa TikTok )

Le persone amano TikTok per l’autenticità e la spontaneità dei suoi contenuti, sono sempre alla ricerca di nuove informazioni in grado di sfatare miti, aumentando così la credibilità dei creator e la fiducia con la propria fanbase. Per quanto riguarda il rapporto tra le persone e i Brand in Italia, il 58% degli utenti afferma di avere maggiori probabilità di fidarsi dei marchi dopo averne sentito parlare dai creator di TikTok.

I creator assumono così un ruolo fondamentale e, quando sono ben accreditati in piattaforma, hanno una buona influenza sulle persone: il 65% degli Italiani su TikTok afferma di fare sempre affidamento sulle recensioni online e sui consigli dei creator per decidere cosa acquistare online.

Gli utenti di TikTok sembrano saper bene cosa vogliono e sull’App cinese cercano più che altro qualcosa per divertirsi o per staccare la spina. A livello globale il 50% delle persone sostiene che TikTok è in grado di migliorare l’umore e portare positività. TikTok è il luogo perfetto in cui le persone possono scoprire umorismo, passione, relax e altri contenuti che soddisfano questa voglia di intrattenimento divertente, con il risultato che, in, Italia il 41% degli utenti afferma che sollevare il morale è la chiave per motivarli a effettuare un acquisto.

Chi usa TikTok e chi vi crea contenuti si sente parte di una community attiva e aperta alla condivisione. Per il 2023 ci si aspetta che questo coinvolgimento, questo rapporto stretto tra creator, influencer e comuni fruitori di contenuti diventi ancora più stretto. Questo aiuta gli utenti a legarsi tra loro ed essere ispirati a fare delle scelte o apportare un cambiamento nel proprio stile di vita.

A livello mondiale le persone dichiarano che TikTok ha una probabilità quasi due volte maggiore di presentare agli utenti nuovi argomenti che non sapevano di apprezzare. I contenuti in piattaforma sono così riconoscibili e accessibili che le persone sono spesso motivate a replicarli, anche su altre App.

La condivisione di valori è molto alta e questo porta le persone a ispirarsi a vicenda. In Italia più di 2 utenti su 5 affermano di sentirsi parte di una community grazie al potere inclusivo dei creator.

Scarica il What’s Next Report


Business e Marketing della Musica: Tutto quello che musicisti, autori, manager, produttori ed editori devono sapere per vivere di musica

di Massimiliano Titi
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Conoscere le regole del gioco è fondamentale per vivere di musica.
Con un tono semplice e colloquiale, questo libro prende per mano il creativo in campo musicale e lo accompagna in un viaggio tra le tante questioni che deve affrontare oggi: dalla conoscenza dei diritti d’autore e connessi, all’esame delle figure professionali e dei contratti più comuni, dai fondamenti di marketing e a come promuoversi, alla distribuzione digitale e alla concreta realizzazione dei propri profili, fino all’illustrazione dei nuovi mestieri della musica che possono contribuire a dare sussistenza al creativo, realizzando così di fatto il sogno di “vivere di musica”. Non manca uno sguardo sul futuro: NFT e blockchain, intelligenza artificiale e realtà aumentata e nuovi scenari.
I molti suggerimenti pratici e i numerosi consigli, frutto di tanta esperienza concreta, arricchiscono questo lavoro, che conferma ancora una volta che il talento per quanto faccia la differenza, se non accompagnato da competenze, non basta, mentre la competenza e una buona strategia, possono certamente aiutare anche un non eccellente talento musicale.
Insomma, un bel viaggio, adatto chiunque sia appassionato di musica e voglia trasformarla in un mestiere, oppure a quei professionisti del settore che desiderino consolidare o mettere a fuoco le regole del business e del marketing musicale.
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personal branding social media social music marketing social network

Scendi dal piedistallo, anzi dal palco.

Personal branding è quello che la gente dice di te,
una volta che sei uscito dalla stanza
Jeff Bezos

Per personal branding si intende un insieme di strategie messe in atto per promuovere un profilo personale, raccontando delle proprie esperienze professionali e anche private, ma sopratutto condividendo o illustrando il proprio bagaglio di competenze, conoscenze e risultati raggiunti. Lo scopo è quello di comunicare se stessi e gestire con metodo la propria immagine professionale.

X-Factor e Social Network

Immagino che qualche artista musicista, forse più di qualche, trovi questa definizione piuttosto fredda e forse aliena, eppure è proprio il personale branding il primo passo che ogni artista musicista dovrebbe impostare e curare nel corso del suo percorso professionale.

Sopratutto in questi decenni in cui la musica si propaga nelle app streaming e in cui una parte importante del contatto con i fan avviene attraverso i social media e i social network, avere un’immagine artistica e professionale coerente è indispensabile per rendersi riconoscibile da un pubblico sempre più distratto dall’eccesso di offerta musicale e di stimoli diversi.

Fare personal branding significa creare relazioni, generare fiducia e legami empatici, differenziarsi dagli altri e ottenere che il pubblico si affezioni alla figura dell’artista ed alla sua musica. Nel fare musica nei tempi dei social direi che il personal branding sia uno degli elementi chiave che compongono il Fattore X (X-Factor) di un artista musicale.

Ho notato che diversi artisti musicisti in cuor loro detestano i social e quando li usano come un semplice veicolo pubblicitario per i loro prodotti o eventi.

Io stesso ho accompagnato alcuni di loro per un uso più corretto nell’uso dei social. Un percorso teso a costruire e rafforzare la loro presenza in rete. Si è trattato di un lavoro che spesso viaggiava in coordinamento con agenzie stampa ed riviste interessate. Con questa concertazione non solo è cresciuta la loro popolarità, ma sono aumentati anche i follower nelle app di streaming e la media degli ascolti mensili.

Non ci sono scorciatoie il proprio pubblico va amato e coltivato.


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business social music marketing

Come guadagna chi fa musica?

Dalla sua nascita, nel primo decennio del XX secolo e per tutto il secolo breve la vendita di supporti fonografici (vinili, musicassette, cd ed .mp3) è stata la più importante fonte di reddito per musicisti ed editori discografici ma l’arrivo dello streaming nel nuovo millennio ha profondamente cambiato le carte in tavola: oggi ci troviamo nella situazione in cui di fronte all’aumento delle uscite musicali viene venduta meno musica.
Come guadagna chi fa musicaIn particolare i nuovi artisti si ritrovano ad affrontare molta più competizione rispetto al passato ed i competitor non sono semplicemente i loro colleghi. Con la fruizione in streaming la musica diventa intrattenimento e, sopratutto, nella fruizione privata, si ritrova a competere con altri prodotti creativi come videogiochi o video on demand, ovvero con tutti quei prodotti usati dalle persone per riempire il tempo libero. Non si tratta più di considerare solo il costo del prodotto discografico, ma diventa strategica la relazione che l’artista riesce a creare con l’ascoltatore.

Sebbene le vendite di musica digitale stiano quasi compensando il calo di vendite dei supporti fisici, le dinamiche del nuovo assetto del mercato discografico costringono l’artista musicista e la sua etichetta ad instaurare un nuovo rapporto in cui spesso la casa discografica è più un’agenzia di marketing piuttosto che un semplice editore.

Questo scenario influisce sul rapporto tra artista ed etichetta anche perché, a parità di impegno, i ricavi dall’ascolto in streaming non sono comunque paragonabili a quelli del supporto fisico, ma sopratutto perché rientrare nei costi di produzione, per una casa discografica, richiede più tempo.

Nell’ambiente è diventata ufficiale la voce che dal 2023 le major discografiche investiranno maggiormente su artisti giovani ben inseriti nelle dinamiche social mentre verranno messi in secondo piano gli artisti già maturi che non bucano le community.

Il passaggio era atteso e, sotto certi punti di vista, inevitabile : per poter investire su nuove produzioni l’editore discografico deve poter contare su artisti che possano generare entrate diverse dal prodotto discografico e che sappiano tener legata la propria base fan in particolare attraverso i network e media social.

Per l’artista musicale che non trova ascolto in un’etichetta restano aperte le strade per l’auto produzione, ma anche queste non sono prive di ostacoli. Senza una adeguata promozione personale e del prodotto, senza un piano di crescita basato su obiettivi concreti, resta difficile per l’artista conservare il suo pubblico o crearne uno nuovo.

Ci vuole molto realismo per esigere l’impossibile.


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La musica e il difficile mondo dei social network

L’apparenza è che la promozione digitale dia dei risultati miracolosi, che un post su Instagram faccia decollare il numero dei fan e che tutti siano lì pronti ad aspettare la tua prossima uscita che scalerà gli algoritmi di Spotify restituendo in breve tempo l’investimento che hai fatto per produrre la tua musica. Ma la cruda realtà spesso è diversa.

la musica e il difficile mondo dei social network
courtesy by pexels.com

Un artista musicista ai primi passi spesso si rende ben conto che far conoscere la sua arte in un mondo inflazionato da nuove produzioni musicali è difficile ed è un percorso irto di ostacoli. Noi che ci occupiamo di promozione musicale lo sappiamo bene e, cinicamente, non crediamo nei miracoli, nemmeno quando il pezzo è potente ed ha i suoi innegabili punti di forza.

Il marketing digitale non regala nulla e non offre scorciatoie per il successo, questo dev’essere chiaro sin da subito. Un artista che affida la promozione della sua immagine, o della sua musica al web deve essere consapevole di questo, sia che si affidi ad un professionista, sia che curi tutto da solo.

La verità parziale dei dati

Tutto quello che facciamo online è più o meno misurabile, ma interpretare queste misure è complesso. I dati che ti restituiscono gli insight dei vari social non ti dicono cosa pensano le persone, non sono indicatori della fiducia e del sincero apprezzamento. Sono facilmente accessibili, ma serve una grande esperienza per comprenderne il significato. La metrica dei like può essere ingannevole se male interpretata, basare un giudizio solo sui numeri può portare a conclusioni errate. Il metodo più corretto è quello di usare questi numeri per tentare di comprendere le percezioni del pubblico e lo stato d’animo, favorevole o meno ai tuoi post.

Non farti sfruttare dalle app social

Non farti illusioni, per i social network la tua fame di visibilità è una mucca da mungere e il loro interesse è limitare la portata dei tuoi post per costringerti a pagare in cambio della visibilità che cerchi. E non c’è solo questo; i tuoi fan, follower o collegamenti non ti appartengono veramente, perché al di fuori del social tu non hai un contatto diretto con loro: non hai un indirizzo mail, un numero di cellulare, un contatto Whatsapp o altro. Tutti i fan che hai raccolto (pagando) il social network appartengono al padrone di casa, il social network per l’appunto, che gestisce la tua visibilità a seconda della sua convenienza. Per questo avere un tuo sito web che raccolga direttamente i contatti dei tuoi fan ti è indispensabile se vuoi costruire una carriera artistica duratura e tenerli vicini a te senza intermediari.

Non esiste un modello di successo replicabile

Quando incontri un artista o una band che abbiano avuto un’intuizione di successo nella comunicazione e nel marketing scoprirai che puoi evitare di replicarlo perché non funziona più. La strategia non è esportabile, ma va costruita di volta in volta sulle esigenze specifiche del contesto. Le ricette per il successo non esistono. Non esistono metodi vincenti, a meno che chi te le propone non sia un santo che preferisce dare a te la formula piuttosto che realizzarla lui stesso.

Adattati ai mutamenti

I social network sono piattaforme di conversazione online e sono in continua evoluzione, ogni due anni cambia tutto. Il mondo dei social non è immobile, le persone passano da un social all’altro, mutano gli algoritmi e, con essi, la tua rilevanza. Quello che funziona oggi, tra sei mesi non funziona più. Lo spirito di adattamento e la ricerca di nuove piattaforme e modelli di comunicazione cambiano a una velocità mai vista nei media tradizionali. Per questo non esistono modelli replicabili, per questo è necessario sperimentare nuovi modelli di comunicazione e di dialogo con i propri fan. Nella sperimentazione e nell’analisi dei comportamenti puoi trovare il modo per entrare nel cuore di chi ti segue.

Il digital marketing richiede tempo, energie e soldi

Non esiste che con poche decine di post su Instagram, sul tuo Blog o su YouTube avrai successo. Se vuoi impegnarti in questi canali promozionali devi donare per mesi e anni senza avere la certezza di un ritorno. L’unica certezza che hai è che ti costerà anni di lavoro, energia mentale e soldi per acquistare piattaforme o pagare campagne promozionali. Non si conosce nessun caso di successo di artisti musicisti che hanno ottenuto la fiducia di un pubblico con poche settimane di attività promozionale.

Queste sono le verità scomode che nessun artista vorrebbe sentirsi dire. Ma questo è il mondo reale del marketing digitale. E per essere sincero al 100% ti dirò che ciò che hai appena scritto non è nemmeno farina del mio sacco. Si tratta dell’adattamento di un post di Riccardo Scandellari che ho riportanto alla realtà del marketing musicale e che condivido in ogni singola riga.

Quando prendi in mano la tua promozione musicale o la affidi a qualcuno, tieni presente queste cose: i miracoli non esistono. Preparati già da subito a lavorare costantemente sulla tua immagine pubblica di artista, a curarla online e offline. Devi preoccuparti che sia coerente, aperta al dialogo e propositiva con i fan. E’ una cosa da costruire nel tempo, senza ansie, con sincerità e naturalezza. Solo così potrai raccogliere un pubblico che ti presti attenzione e interessato alla tua musica.


Dimmi chi sei. Scopri perché sei unico e ottieni attenzione, fiducia e contatti

di Riccardo Scandellari
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Le persone sono semplici da comprendere: vogliono essere ascoltate, gratificate e apprezzate. Possiamo identificare il principio di qualsiasi attività di marketing in una semplice domanda: “Dimmi chi sei”. Un quesito che bisogna rivolgere prima a se stessi, per mettere a fuoco la propria identità, e poi al pubblico che si vuole ottenere. “Dimmi chi sei” è la domanda chiave che permette di entrare in contatto con la propria audience e che permetterà di sviluppare una narrazione che parli del proprio pubblico. In questo libro Riccardo Scandellari, esperto di marketing e personal branding, invita a rivolgersi verso un tipo di marketing più umano, etico e concreto. Una scelta che permette di distinguersi nettamente dalla folla di concorrenti e improvvisati che sul web fanno a gara a chi urla più forte, per parlare con il pubblico (ma soprattutto ascoltarlo) in modo più onesto, catturarne l’attenzione e conquistarlo con l’impegno, la condivisione e la relazione.
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facebook Instagram social media social music marketing social network

La pratica del FUORI ORA! funziona?

Se come me, per passione o per lavoro navighi spesso in siti e pagine social dedicate alla musica, ti ritroverai bombardato dalle grafiche delle nuove uscite discografiche, gli immancabili Fuori Ora! o Out Now.

I post Fuori Ora! funzionano?
courtesy pexels.com

E’ un messaggio pubblicitario, semplice e istantaneo, ormai una prassi consolidata nel marketing musicale e che sottintende l’invito ad ascoltare la traccia o l’album appena pubblicato. Ma se ci fermiamo ad analizzare alcune dinamiche, possiamo presto capire come in realtà il Fuori Ora sia un messaggio debole e come, il più delle volte, venga semplicemente ignorato quando compare nel feed di social network.

Prendiamo in considerazione che ogni giorno nel mondo vengono pubblicati circa 40.000 brani al giorno, immediatamente disponibili all’ascolto sulle piattaforme di streaming. Stiamo parlando di circa 2.000 ore di nuova musica al giorno, stimando la durata media di 3 minuti per brano. Premesso questo, quante possibilità ci sono che il tuo post Fuori Ora attiri l’attenzione più altri? Non solo.

Il classico post Fuori Ora, nella sua struttura grafica è una classica comunicazione pubblicitaria e questo, in particolare sui social network, è un problema perché cade facilmente vittima della banner blindness: ovvero quel fenomeno, misurato per la prima volta sul finire degli anni ‘90, per il quale i naviganti del web finiscono per ignorare in maniera più o meno conscia messaggi pubblicitari e altre forme di annunci simili. Questa forma di autodifesa percettiva da messaggi superflui nel corso del tempo è cresciuta e consolidata, in particolare nei social network.

Viene da se che affidare l’uscita della tua nuova creazione ad un semplice messaggio pubblicitario è una pratica insufficiente, se non inutile, se prima non hai creato un clima di aspettativa e sollecitato la curiosità dei tuoi fan attraverso settimane di post dedicati al tuo progetto discografico di imminente pubblicazione.

Nella mia esperienza, solo in due casi ho visto delle importanti interazioni su un post Fuori Ora:
1) Quando l’artista è noto ed ha un’ampia fan base appassionata e attiva che lo segue regolarmente.
2) Quando l’artista ha lavorato, anche per mesi, sui social raccontando la crescita del suo progetto e cercando strade per coinvolgere emotivamente i fan nel processo creativo.

La comunicazione sui social network non passa attraverso il messaggio pubblicitario diretto ma attraverso la creazione di contenuti coinvolgenti ed empatici capaci di interessare le persone al progetto artistico che stai realizzando.


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social music marketing Spotify

La dimensione social di Spotify

La caratteristica principale di Spotify è la sua dimensione social, molto più elevata rispetto ad altre piattaforme di musica in streaming.

La dimensione social di Spotify

Se sei un artista su Spotify, probabilmente sai già quanto sia importante acquisire e conquistare (non acquistare!) follower. Questi possono aiutarti a monitorare i tuoi progressi e aumentare le tue possibilità di accedere alle playlist editoriali, che siano redazionali o algoritmiche.

Non solo, i follower di Spotify sono la tua mailing list. Spotify invia ai tuoi follower aggiornamenti automatici ogni volta che rilasci nuova musica o programmi uno concerto nella loro zona. E’ un potenziale per far crescere la tua base di fan e aumentare la partecipazione ai tuoi concerti che dovresti sfruttare. Premesso questo, puoi ben capire che raccogliere follower attivi sia più importante che raccogliere solo ascolti.

Ci sono alcuni semplici modi che possono aiutarti a raccogliere iscrizioni alla tua pagina artista, ovvero raccogliere follower, vediamo ora i più semplici ed immediati.

Codici QR Spotify

Il Codice QR di Spotify offre la possibilità per essere creativo nella promozione della tua musica. Genera un codice toccando il pulsante (…) accanto al brano/album/playlist che vuoi condividere. Gli utenti possono salvare l’immagine direttamente sul proprio telefono o fare uno screenshot del codice nell’app Spotify per essere immediatamente inviato al brano, all’album o alla playlist per cui l’hai creato. Una volta creato un codice, puoi condividerlo praticamente ovunque. Potresti creare dei biglietti da visita o degli adesivi da distribuire. Includi il codice sui poster dei tuoi concerti, oppure usalo nella comunicazione dei tuoi social. Da notare che il codice QR di Spotify può essere generato solo sull’app per dispositivi mobili.

Scelta dell’artista

La tua scelta dell’artista appare nella parte superiore del tuo profilo Spotify e può essere qualsiasi brano, album o playlist (tua o di altri) che desideri mettere in evidenza. Questa è la prima cosa che gli ascoltatori vedranno quando visualizzano il tuo profilo, quindi è un dettaglio che non devi trascurare. Il contenuto che evidenzi qui può essere la chiave per ottenere un seguito. Appunta il brano di cui ti senti più sicuro o che ritieni catturi meglio il tuo sound. Oppure prova ad appuntare una playlist personale che rappresenti le tue influenze o i tuoi brani preferiti. Ciò offre agli utenti un motivo in più per seguirti e interagire con te.

Contatta i blogger musicali

I blog musicali sono uno dei modi migliori in cui le persone cercano e scoprono nuovi artisti. Ci sono migliaia di potenziali fan là fuori che cercano artisti nuovi e sono affamati di nuova musica, al di fuori del mainstream. Semplicemente non sanno ancora che esisti. Perché non presentare il tuo lavoro in un blog di musica, dove spontaneamente le persone vanno ogni giorno per trovare nuova musica? Cerca blog che promuovano il tuo genere musicale e proponi loro la tua musica. Questo è un ottimo modo per promuovere la tua nuova uscita, in particolare se offri un’anteprima esclusiva potresti stuzzicare l’interesse del blogger. avere maggiori possibilità.

Collabora!

Quando collabori con altri artisti, metti la tua musica direttamente davanti a una base di fan completamente nuova con le orecchie aperte. Contatta altri artisti e vedi se sarebbero disponibili a remixare la tua musica o viceversa. Fai un passo avanti e prova a collaborare con qualcuno al di fuori del tuo genere. Questi possono sia crescere che diversificare il tuo seguito.

Link a Spotify

Non dimenticare mai di mettere il link alla tua pagina artista ovunque tu abbia una presenza digitale, in firma sulle email, sul tuo sito, nelle biografie dei tuoi profili social. Sul tuo sito web, puoi includere un lettore Spotify con i tuoi brani migliori e, ancora meglio, puoi incorporare un pulsante Segui Spotify nella pagina per rendere ancora più facile il seguito.


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Instagram personal branding social network Spotify Spotify playlist

Come portare follower da Instagram a Spotify?

La domanda del titolo te la potrei declinare per qualsiasi app musicale e social tu voglia.
Come portare un follower da Instagram a Amazon Music?
Come portare un follower da Facebook a Spotify?
Come portare un follower di Twitter a Tidal?
E così via dicendo…

Come portare follower da instagram a spotify?
courtesy pexels.com

In qualsiasi caso, devi tenere conto che far transitare un follower da un’app all’altra non è mai un’impresa facile. Non lo è per nessuno. Questo perché gli utenti non amano uscire dal loro social network preferito per andare ad ascoltare l’ultimo tuo brano su un’app di musica in streaming.

Tutti i social network sono strutturati per mantenere gli utenti all’interno del loro ecosistema, tutti i social di Meta (la società che gestisce Facebook, Instagram, ecc..), più di altri, scoraggiano in tutti i modi possibili l’uso di link verso l’esterno.

Come puoi spingere allora i tuoi 1000 follower di Instagram ad ascoltare la tua musica su Spotify?

In realtà a questa domanda non c’è una risposta risolutiva. O meglio c’è, ma non ti farà piacere saperla perché comporta importanti investimenti di denaro e di tempo.

La soluzione più semplice e immediata per attirare l’attenzione dei tuoi follower social verso l’ascolto della tua musica e delle tue canzoni resta la creazione di playlist.

In questo contesto la playlist va intesa come il luogo dove mettere in relazione le tue creazioni con quelle dei tuoi colleghi musicisti più o meno famosi. Per questo ti consiglio di creare una o più playlist da mettere in bella mostra sulla tua pagina artista Spotify nell’apposita sezione Artist Pitch.

Ci sono diversi criteri con cui puoi creare una playlist che attiri l’attenzione, il primo è sicuramente il genere musicale, ma poi puoi sfruttare anche il mood delle tue canzoni e compilare selezioni allegre, tristi, rilassanti o dinamiche a seconda dei brani, dei tuoi brani, che vuoi inserire.

Non è necessario che la playlist sia particolarmente corposa, puoi partire con selezioni di 50 brani dove tra i primi dieci inserisci un paio di tue composizioni. Fatto questo, potrai far sapere al tuo pubblico dell’esistenza di queste selezioni e lanciare sui social un invito all’ascolto: la playlist è un ottimo contenuto da condividere e anche su cui costruire una discussione.

Dovrai però offrire un valido motivo perché le persone vengano ad ascoltare le tue scelte ed essendo un musicista non dovresti faticare a trovare argomenti per attirare i tuoi fan verso le tue selezioni.

Ci sono molti tasti che puoi utilizzare per invogliare all’ascolto, per esempio la qualità degli artisti o dei brani che hai scelto, oppure raccontare come alcuni degli artisti presenti ti abbiano artisticamente influenzato o di come queste musiche abbiano un significato particolare nella tua vita.

Puoi giocare sulla curiosità delle persone che ti stimano artisticamente invitandoli a conoscere il tuo universo musicale, condividerlo con loro e fare in modo che da questo confronto meglio capiscano su quali leve si muove il tuo processo creativo.

Magari farai loro scoprire nuove canzoni o nuovi artisti che non conoscono, li aiuterai a capire più profondamente la musica e loro apprezzeranno di non essere considerati degli ascoltatori passivi, semplici consumatori di musica; la tua reputazione ne trarrà beneficio e di conseguenza anche la tua musica verrà più apprezzata.


Le 42 leggi universali del digital carisma: La fusione tra vita digitale e reale è il futuro della comunicazione

di Rudy Bandiera
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Si è sempre erroneamente sostenuto che la vita reale e la vita digitale siano distinte, generando errori semantici più volte perpetrati dai media quali “il popolo della Rete”, come se offline il popolo fosse un altro! La verità è diversa: la vita reale e la vita digitale sono due facce della stessa medaglia, anzi sono la stessa faccia della stessa medaglia, ormai talmente fuse in un unico plasma che si potrebbero immaginare come due liquidi di diverso colore lasciati liberi di miscelarsi in un nuovo cromatismo, non più separati ma uniti, amalgamati. Si è sempre parlato di personal branding abbinato alla personalità online e di carisma associato a una tipologia di personalità offline ma, se on e off sono saldati, allora lo saranno anche personal branding e carisma. Il carisma è qualcosa che può essere coltivato anche in ambito digital ovvero anche in non-presenza, dove non occorre la fisicità. Sì, per la prima volta nella storia siamo di fronte a un nuovo modo di approcciarci alla realtà: attraverso la vita reale (VR) e la vita digitale (VD).
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Novità in Spotify For Artist

Lo scorso ottobre Spotify ha aggiunto alcuni dettagli nelle statistiche di Spotify for Artist utili per valutare il tasso di coinvolgimento del pubblico e le sue abitudini di ascolto, relativamente ai brani che hai pubblicato. Le nuove statistiche facilitano il monitoraggio degli ascolti e del comportamento degli ascoltatori, aiutandoti a misurare e contestualizzare la crescita e l’interesse del pubblico.

Novità in Spotify for Artist
courtesy by pexels.com

Ora, nella sezione Musica di Spotify for Artist puoi visualizzare anche le metriche composite per qualsiasi pubblicazione, che si tratti di un album, un EP o un singolo focus.

Interpretando con attenzione queste informazioni e sperimentando diverse forme di promozione sui diversi social, queste nuove statistiche ti mettono in grado di valutare meglio l’impatto delle tue campagne e magari definire quale metodo promozionale funzioni meglio.

A differenza di YouTube, Spotify non indica come gli ascoltatori sono arrivati alla tua pagina artista o al tuo brano ovvero la loro pagina di provenienza. Per capire questo, dovresti fare dei test con campagne basate su un singolo media, ad esempio solo una newsletter, un comunicato stampa o una campagna di post su un social, per poi valutare quali benefici ti ha portato sul breve periodo.

Entrando nella scheda di una delle tue pubblicazioni (singolo, album, ep) sul grafico per periodo, puoi vedere che sono state aggiunte le voci che ti aiutano a valutare meglio come il pubblico ha accolto il tuo brano.

In fase di sviluppo è anche la scheda del coinvolgimento nella sezione audience che introduce metriche dettagliate su come si comporta la base dei tuoi ascoltatori, inclusi gli stream medi, i salvataggi nelle playlist e altro ancora. Ciò rende più facile valutare le tendenze generali e l’orientamento degli ascoltatori verso la tua musica.

Queste informazioni sono interessanti perché non solo misurano la tua popolarità ma risultano utili per misurare la penetrazione e il coinvolgimento della tua musica e delle campagne che metti in atto per promuoverla.

Per meglio comprendere come leggere e interpretare le stats di Spotify for Artist, ti rimando alla guida ufficiale della app.


Le 42 leggi universali del digital carisma: La fusione tra vita digitale e reale è il futuro della comunicazione

di Rudy Bandiera
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Si è sempre erroneamente sostenuto che la vita reale e la vita digitale siano distinte, generando errori semantici più volte perpetrati dai media quali “il popolo della Rete”, come se offline il popolo fosse un altro! La verità è diversa: la vita reale e la vita digitale sono due facce della stessa medaglia, anzi sono la stessa faccia della stessa medaglia, ormai talmente fuse in un unico plasma che si potrebbero immaginare come due liquidi di diverso colore lasciati liberi di miscelarsi in un nuovo cromatismo, non più separati ma uniti, amalgamati. Si è sempre parlato di personal branding abbinato alla personalità online e di carisma associato a una tipologia di personalità offline ma, se on e off sono saldati, allora lo saranno anche personal branding e carisma. Il carisma è qualcosa che può essere coltivato anche in ambito digital ovvero anche in non-presenza, dove non occorre la fisicità. Sì, per la prima volta nella storia siamo di fronte a un nuovo modo di approcciarci alla realtà: attraverso la vita reale (VR) e la vita digitale (VD).
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social media You Tube

Non mettere i titoli di coda!

Recentemente ho curato la realizzazione di un video musicale in cui, per accordi pregressi, era richiesto l’inserimento di titoli di coda piuttosto corposi. Con un po’ di ingegno sono riuscito a razionalizzare il tutto ma comunque, una volta messo on line il risultato finale mi ha spinto verso questo post in cui cercherò di spiegare quanto possano diventare dannosi i titoli di coda in un tuo video.

Non mettere i titoli di coda
courtesy by pixabay.com

Devi partire dal presupposto che in rete l’attenzione è molto labile e che, per il tuo pubblico è molto semplice saltare verso altri contenuti più seducenti e i tuoi titoli di coda non credo proprio che lo siano. L’abbandono di un video prima della fine è, tra le altre cose, uno dei fattori più penalizzanti dell’algoritmo di YouTube che preferisce mettere in vetrina video musicali che vengono visti dall’inizio alla fine.

Devi anche tener conto che social media come YouTube sono pensati e costruiti per offrire un flusso continuo di contenuti audiovisivi emozionali, non a caso la piattaforma propone in automatico un video dietro l’altro cercando di intercettare i gusti tramite gli algoritmi e di tenere lo spettatore incollato allo schermo.

L’esperienza in YouTube non è dissimile da quella in Spotify, in particolare su YouTube Music, in cui è molto simile ad una app di musica in streaming. Questo significa che l’utente predilige avere un flusso continuo ed emozionale di musica, senza lunghi silenzi o inutili ripetizioni.

In questo contesto, capisci bene che l’elenco dello staff che ha realizzato il video musicale ed altre informazioni a riguardo, per quanto interessanti o importanti possano essere, non fanno altro che interrompere l’esperienza d’ascolto. A questo problema non supplisci nemmeno se come base ai titoli usi un reprise strumentale del brano; sebbene questa potrebbe essere una soluzione non è la più ottimale.

Essendo informazioni per lo più tecniche, i titoli di coda hanno la controindicazione di raffreddare l’esperienza emotiva dello spettatore che si è appena gustato la tua opera e questo non fa bene alla tua musica. Proprio per niente.

Rendere noti nomi dello staff e dei partner che ti hanno permesso di produrre il video per la tua canzone è comunque un’azione importante e dovuta, ma mettere queste informazioni nei titoli di coda in un video musicale online non è la maniera più giusta e sopratutto non è quella più premiante: usa il campo descrizione.

Se il tuo spettatore si è così appassionato al video per voler saperne di più, tutte le informazioni su di esso puoi (devi!) inserirle nel campo descrizione al momento del caricamento del video, nel quale potranno essere letti con maggior attenzione. Non solo, i testi nella descrizione sono utili per finire nei risultati di una ricerca, una cosa che ancor oggi viene sottovalutata da chi pubblica video musicali.


Music business. La grande guida: Tutti i segreti per orientarti nell’industria musicale odierna e trasformare la tua passione nel lavoro della vita

di Alessandro Liccardo
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Cosa ci vuole per vivere di musica? Basta il talento? Che differenza c’è tra fare successo e avere una carriera, e come è possibile prendere il controllo del proprio destino professionale nell’industria musicale? Queste domande accomunano tanto lo studente che muove i primi passi nel mondo dello spettacolo, quanto il musicista esperto che si confronta con gli scenari odierni del mondo della musica, tra nuove piattaforme digitali e opportunità promozionali spesso difficili da identificare con chiarezza. Music Business – La Grande Guida racconta con tono informale ma preciso tutto quello che oggi l’aspirante professionista ha bisogno di sapere per vivere di musica e orientarsi nell’intricato universo del music business. Il testo è pensato per offrire, per la prima volta in italiano, tutti gli strumenti critici e strategici indispensabili a muoversi con successo nel moderno mondo dell’industria musicale. Dall’utilizzo consapevole dei social network alle nuove piattaforme di diffusione e streaming musicale, al lettore è offerto un prontuario completo di consigli e tecniche per promuoversi e sviluppare connessioni di valore nell’ecosistema del professionismo musicale. Music Business – La Grande Guida è pensata anche per gli studenti delle nuove classi di musica moderna e jazz dei conservatori, dei licei musicali e della miriade di scuole ed accademie private italiane, proponendosi come il testo di riferimento per comprendere le mutate condizioni tecnologiche dell’industria musicale all’indomani della rivoluzione digitale.
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social media social music marketing social network

Quale Social scegliere per la tua musica?

In linea teorica la tua presenza di artista musicale dovrebbe essere estesa in tutta i social e media network, nessuno escluso, ma diciamocelo chiaramente, è un lavoraccio. Non solo, ogni social ha il suo linguaggio e le sue caratteristiche, potresti trovare difficile lavorare su diversi registri (comunicativi), soprattutto potrebbe rubare troppo tempo alla tua attività artistica.

Quale Social scegliere per la tua musica?
courtesy by pixabay.com

Ad un certo punto del tuo percorso promozionale, ti troverai costretto ad importi delle scelte. Ad esempio se proseguire il dialogo con i tuoi fan su Twitter piuttosto che su Facebook. In pratica, dovrai decidere in quale direzione concentrare i tuoi sforzi scegliendo una piattaforma di riferimento per dialogare con i tuoi fan.

Come dovresti orientare la tua scelta? Come dovresti scegliere il canale social più adatto alle tue esigenze?

Per fare una scelta ragionata, dovresti rispondere a queste domande:

Dove si trova il tuo pubblico?

Scommetto che spesso ti senti dire che i social del momento sono Instagram e TikTok e questo è vero. Ma la domanda che dovresti porti è: il mio pubblico, e il pubblico che voglio raggiungere, ama e frequenta Instagram e TikTok? L’analisi del tuo pubblico è rilevante per scegliere quello che sarà il tuo social di riferimento, se per motivi anagrafici ti senti vicino a persone tra i 20 e 30 anni, per esempio, potresti scoprire che la tua musica è apprezzata da persone più adulte. Non dare per scontato che tu sia seguito da persone della tua generazione, fatti un giro nelle statistiche dei tuoi social e comincia a determinare qual è l’età e il sesso delle persone a cui piaci di più.

Quale piattaforma ti piace di più?

Questa domanda può sembrare superflua, semplicemente perché è la più ovvia e la più facile. Su quale piattaforma social ti muovi con più naturalezza? Quale preferisci frequentare quando hai del tempo libero o sei alla ricerca di nuovi stimoli? Quale social usi come finestra sul mondo? Concentrarsi su dove trascorri naturalmente la maggior parte del tuo tempo è uno dei modi più rapidi e intelligenti per capire dove indirizzare i tuoi sforzi, perché in poche parole, se ti piace già essere lì, è probabile che tu sia anche naturalmente bravo sulla piattaforma e avere un controllo, su quale tipo di contenuto pubblicare sul linguaggio da usare e come creare quelle interazione utili per allargare la propria cerchia. Interagire in un ambiente famigliare ti aiuterà nel condividere con più naturalezza, senza preoccupazioni o stress e passerai meno tempo per creare un contenuto efficace e condividerlo.

Quali sono i punti di forza e di debolezza del social?

Quando hai deciso quale sarà il tuo social di riferimento, sarà utile riflettere su quali sono i suoi punti di forza e i suoi punti deboli. Puoi farlo anche misurando i dati statistici generati dal tuo pubblico. Valuterai quali tipi di foto riscuotono più entusiasmo, se i testi più corposi vengono apprezzati, se i video funzionano oppure no. Dovresti fare anche un confronto tra i social che usi abitualmente, per capire quale tipo contenuto funziona meglio nei rispettivi feed. Questa analisi costruita nel tempo, con l’esperienza empirica e l’analisi dei risultati, dovrebbe farti capire i punti di forza e di debolezza dei diversi social rispetto ai contenuti che condividi con i fan.

Personalmente sconsiglio sempre agli artisti musicisti di interagire su un solo social, anche se talvolta, la pigrizia o la mancanza di tempo rendono difficoltoso il lavoro di auto promozione. Non solo, tieni sempre presente che i social, media o network, hanno caratteristiche diverse e di conseguenza richiedono linguaggi diversi, che comunque devono mantenere una tua immagine coerente.

Nel mio lavoro, mi trovo spesso a dover orientare gli artisti musicali nella gestione dei loro social, spesso, dopo averli aiutati a trovare una linea editoriale nei contenuti, i più perseveranti riescono a muoversi autonomamente creando contenuti interessanti capaci di colpire l’attenzione del loro pubblico.


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