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Le 7 keywords del mercato musicale

Business e Marketing della Musica di Massimiliano Titi è un libro utile e interessante per chiunque voglia farsi una corposa scorpacciata di pratiche, meccanismi e segreti dell’industria musicale. E’ un’opera divulgativa che tratta tutto quello che c’è da sapere per vivere di musica.

Le 7 keywords del mercato musicale

In un paragrafo di questo prezioso tomo il Titi illustra le sette parole d’ordine del mercato musicale odierno: le sette keywords indispensabili per costruire una figura artistica sostenibile. Vediamo quali sono:

Identità

L’identità è ciò che ci distingue e ci caratterizza. L’identità di un artista musicale non è fatta solo dalla musica ma anche dal comportamento, dal linguaggio e da come si rapporta con gli altri. Identificare quali sono le tue unicità, le tue caratteristiche più forti e costruire su queste il tuo brand personale significa costruire una identità artistica solida, memorabile e unica.

Indipendenza

Sebbene le etichette e le case discografiche mantengano un ruolo cardine nel mercato discografico, il rapporto tra editore e artista è profondamente mutato. Le dinamiche nell’era dello streaming sono diverse dai periodi precedenti dove il grosso del mercato era basato sulla vendita di supporti fonografici.

Se qualcuno vuole investire su un artista musicale, un manager, un discografico, un promoter, oggi predilige quell’artista che già ha saputo ritagliarsi e farsi conoscere da una fetta di pubblico. Partendo dall’analisi di questa base fan il professionista discografico studia le capacità e le potenzialità che l’artista emergente sa esprimere per poterle in seguito sviluppare.

Per questo l’artista musicale prima di contattare un discografico è bene che abbia già un solido personal brand. L’artista deve dimostrare la sua maturità professionale, deve rendere l’idea che investire su di lui è un buon affare, che la sua arte e la sua creatività sono rette da una disciplina creativa e produttiva solida e affidabile. In breve, l’artista musicale deve presentarsi ed essere un professionista consapevole delle proprie qualità e solido nelle competenze.

Nella musica, così come nella vita, sono consapevolezza e conoscenza che rendono indipendenti.

Verità e autenticità

Sono tempi in cui è fondamentale che il messaggio artistico, e il nostro brand, nella forma e nella sostanza, siano veri e reali. Utilizzando internet, chiunque in pochi minuti può verificare l’autenticità delle informazioni e dei messaggi che lasci nei social o in altri luoghi. Crearsi un brand di giramondo cosmopolita quando in realtà si è un provincialotto pantofolaio è una bugia che verrà presto smascherata danneggiando irreparabilmente la reputazione. Il recente caso che ha coinvolto Chiara Ferragni ci ha poi insegnato come l’autenticità costruita abbia i suoi limiti quando qualcosa va storto.

A tal proposito è illuminante la definizione di Riccardo Scandellari:
“C’è una bella differenza tra “essere autentici” ed “essere percepiti autentici”. La prima è una virtù interiore e consiste nel trovare la perfetta sintonia tra l’essere e l’apparire…diversamente, “essere percepiti autentici”, consiste nel comunicare in una direzione ben precisa, nella speranza che gli altri comprendano esattamente ciò che vogliamo far percepire.(Vedi)

Coerenza

Il percorso artistico di un artista musicista deve essere coerente, nello stile di vita, nel look, nel genere musicale in cui si muove. Il pubblico non ama i cambiamenti, in particolare quelli radicali. Lo stesso vale per l’immagine che l’artista veicola nei social e nel rapporto che ha con il suo pubblico attraverso questi.

Qualità

Ogni cosa che ti rappresenta deve essere di qualità. Le tue registrazioni devono essere di qualità, le foto, i video, i testi che pubblichi, il tuo linguaggio, il tuo modo di esse, insomma tutto, deve essere curato e all’altezza della situazione. Le sciatterie vanno evitate. I prodotti amatoriali lasciamoli ai dilettanti, tu mira al meglio possibile.

Competenza

Essere competenti non significa solo conoscere il proprio strumento. L’artista musicale prima di tutto è un professionista che conosce le regole dell’ambiente, che conosce le leggi del marketing e le figure professionali che popolano il vasto mondo della musica. Bisogna essere curiosi, informarsi sulle evoluzioni del settore e saper prevedere le sfide che si dovranno affrontare. Non ultimo, anche una cultura sulla storia della musica passata e recente aiuta, e non poco.

Perseveranza

Non si raggiunge il successo da un giorno all’altro, anche fosse, quel successo va mantenuto e nutrito. L’artista musicista deve esser pronto a costruire un suo percorso artistico sostenibile sul medio e lungo periodo. Deve ragionare col cuore e con il portafoglio: il cuore per la musica, il portafoglio per produrla. Certi progetti geniali e innovativi richiedono tempo per essere apprezzati dal pubblico, che per la stragrande maggioranza, non ama uscire dalle sue abitudini.

Queste sette keywords sono le linee guida su cui intraprendere la tua carriera di artista musicale. Regole semplici ma che richiedono disciplina, studio e metodo. Come la musica, del resto.


Lettura Consigliata

Business e Marketing della Musica: Tutto quello che musicisti, autori, manager, produttori ed editori devono sapere per vivere di musica

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Conoscere le regole del gioco è fondamentale per vivere di musica.
Con un tono semplice e colloquiale, questo libro prende per mano il creativo in campo musicale e lo accompagna in un viaggio tra le tante questioni che deve affrontare oggi: dalla conoscenza dei diritti d’autore e connessi, all’esame delle figure professionali e dei contratti più comuni, dai fondamenti di marketing e a come promuoversi, alla distribuzione digitale e alla concreta realizzazione dei propri profili, fino all’illustrazione dei nuovi mestieri della musica che possono contribuire a dare sussistenza al creativo, realizzando così di fatto il sogno di “vivere di musica”. Non manca uno sguardo sul futuro: NFT e blockchainintelligenza artificiale e realtà aumentata e nuovi scenari.
I molti suggerimenti pratici e i numerosi consigli, frutto di tanta esperienza concreta, arricchiscono questo lavoro, che conferma ancora una volta che il talento per quanto faccia la differenza, se non accompagnato da competenze, non basta, mentre la competenza e una buona strategia, possono certamente aiutare anche un non eccellente talento musicale.
Insomma, un bel viaggio, adatto chiunque sia appassionato di musica e voglia trasformarla in un mestiere, oppure a quei professionisti del settore che desiderino consolidare o mettere a fuoco le regole del business e del marketing musicale.

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Diventare un bravo artista musicale non ti basterà.

Lo sviluppo di internet ha stravolto i vecchi paradigmi talmente in fretta da portare con sé benefici, ma anche qualche danno. I social network, i social media e l’avvento del consumo di musica in streaming hanno inciso profondamente nell’intero settore musicale, non solo quello discografico. Non tutti gli artisti musicali hanno saputo adattarsi al nuovo ordine mondiale e non è solo un fatto generazionale, è proprio un cambio di paradigma in un settore dove l’offerta di musica è decisamente superiore alla domanda del pubblico.

Essere artista non ti salverà

In questo mondo iper collegato diventa, ora, difficile per l’artista musicista distinguere sé stesso dalla moltitudine di persone che si hanno intorno. In un mondo in cui l’online si compenetra e convive con l’offline, talvolta sovrapponendosi, diventa indispensabile per l’artista musicale saper capire cosa lo caratterizza così da superare le mille voci che lo circondano.

Oggi essere bravo in quello che fai non basta più: ciò che ti permette di emergere e distinguerti dagli altri è la tua personalità, ovvero il tuo personal branding e la tua storia personale. Sono questi i due pilastri gli elementi essenziali che permettono al pubblico di ritrovare in te un punto di riferimento.

In questo rapporto, spetta all’artista musicale, cioè a te,  prendersi l’onere e l’onore di coinvolgere gli ascoltatori e presentare loro un contenuto emozionale in cui rispecchiarsi; creare quel legame che crei un posizionamento, una condivisione di valori, una visione condivisa in cui le persone possano riconoscere e far propria. Che ti piaccia o meno, nel contesto attuale un determinato pubblico ti seguirà non (solo) perché ti ritiene musicalmente il più bravo, ma perché si riconosce in te e ti vede come un modello.

La conclusione è che l’artista deve rendere la sua identità unica e distinguibile così da posizionarsi nella mente degli stakeholder, (influencer, giornalisti, fan del genere musicale) come “diverso” e per questo creare un forte legame emotivo con i suo pubblico, il che consente la longevità del personal brand così costruito.

Acquisire le competenze di marketing che ti permettono di lavorare sul tuo personal branding, di identificare qual’è la tuano nicchia di pubblico e farti apprezzare da esso, non è impossibile, ma ci vuole costanza e impegno, come per scrivere o suonare buona musica.

Lo scopo di questo blog e della mia attività di Social Music Coach è proprio questo: offrirti degli strumenti di crescita professionale per renderti competitivo e apprezzato nel mercato discografico e in quello dei musicisti professionisti.

Questa crescita professionale deve svolgersi in sintonia con il tuo sviluppo artistico e con la tua evoluzione tecnico stilistica. In fondo si tratta proprio di accompagnare e comunicare questa evoluzione, condividendola con il pubblico ed i fan e rendendoli partecipi di questa avventura.

Se vuoi maggiori informazioni contattami senza impegno.


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I molti suggerimenti pratici e i numerosi consigli, frutto di tanta esperienza concreta, arricchiscono questo lavoro, che conferma ancora una volta che il talento per quanto faccia la differenza, se non accompagnato da competenze, non basta, mentre la competenza e una buona strategia, possono certamente aiutare anche un non eccellente talento musicale.
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La musica in streaming nel 2024

Per la musica in streaming il 2024 sarà un anno interessante e con qualche novità che tocca direttamente chi della musica ne ha fatto una ragione di vita. Innanzitutto ci sono le soglie di pagamento messe a regime da Spotify e Deezer che già ho trattato in alcuni post e nelle mie newsletter (iscriviti ora!).

La musica in streaming nel 2024

La mossa di Spotify e Deezer è motivata dal contenere l’eccesso di produzioni musicali, magari non di qualità e/o non sorrette da adeguate coperture di promozione o marketing, che finiscono per sovraccaricare i server con brani la cui gran parte non raccoglie nemmeno 10 ascolti all’anno. D’altro canto, le due app di streaming promettono di rimettere in circolo il denaro “risparmiato” verso gli autori più apprezzati dal pubblico.

Questo ha messo in allarme etichette, artisti indipendenti e gli emergenti ma che molti, nel marketing musicale, avevano consapevolezza che prima o poi qualcosa del genere sarebbe accaduta. Per controbattere a questo ostacolo, che penalizza le produzioni a più basso budget, etichette ed artisti devono operare quel cambio di mindset da molti auspicato.

Pubblicare un singolo al mese, come consigliato da Daniel Ek quando creò Spotify, per poter emergere nel mercato musicale sfruttando gli algoritmi dell’app, nel lungo periodo si è dimostrato inutile se non dannoso per gli stessi artisti. Inflazionare il mercato di produzioni musicali prive di storia, prive di contesto, illudendosi che la loro bellezza fosse sufficiente per attirare il pubblico si è rivelata una promessa mendace.

È andata diversamente a coloro che per farsi conoscere nel mare magnum della musica in streaming hanno investito tempo e risorse in marketing e promozione con ogni mezzo possibile. E’ andata diversamente a chi, lavorando con social media e network, ha saputo costruire e dialogare con la sua base fan coinvolgendola nei progetti e nella vita artistica, attraverso un dialogo costante e una sincera connessione di anime.

Per fartela breve, è andata bene e andrà bene a tutti quegli artisti che sapranno circondarsi di un pubblico interessato e appassionato alla loro musica e lo faranno analizzandolo, andandolo a cercare e persuadendolo della qualità e delle emozioni, delle esperienze che la loro musica è in grado di offrire.

Il 2024 sarà l’anno dei musicisti e delle etichette che impareranno lavorare con il marketing.

Buona Musica a Tutti 🙂

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Music business. La grande guida: Tutti i segreti per orientarti nell’industria musicale odierna e trasformare la tua passione nel lavoro della vita

di Alessandro Liccardo
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Cosa ci vuole per vivere di musica? Basta il talento? Che differenza c’è tra fare successo e avere una carriera, e come è possibile prendere il controllo del proprio destino professionale nell’industria musicale? Queste domande accomunano tanto lo studente che muove i primi passi nel mondo dello spettacolo, quanto il musicista esperto che si confronta con gli scenari odierni del mondo della musica, tra nuove piattaforme digitali e opportunità promozionali spesso difficili da identificare con chiarezza. Music Business – La Grande Guida racconta con tono informale ma preciso tutto quello che oggi l’aspirante professionista ha bisogno di sapere per vivere di musica e orientarsi nell’intricato universo del music business. Il testo è pensato per offrire, per la prima volta in italiano, tutti gli strumenti critici e strategici indispensabili a muoversi con successo nel moderno mondo dell’industria musicale. Dall’utilizzo consapevole dei social network alle nuove piattaforme di diffusione e streaming musicale, al lettore è offerto un prontuario completo di consigli e tecniche per promuoversi e sviluppare connessioni di valore nell’ecosistema del professionismo musicale. Music Business – La Grande Guida è pensata anche per gli studenti delle nuove classi di musica moderna e jazz dei conservatori, dei licei musicali e della miriade di scuole ed accademie private italiane, proponendosi come il testo di riferimento per comprendere le mutate condizioni tecnologiche dell’industria musicale all’indomani della rivoluzione digitale.
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Come si comporta la gente on line?

Dall’analisi dei comportamenti delle persone online, puoi trarre delle conclusioni utili su come gestire la tua presenza online. Per esempio, come definire una strategia utile per ottenere buoni risultati senza perdere troppo tempo o faticando troppo.
Un po' di numeri interessanti riguardo le abitudini di chi usa il web.Guardiamo insieme un po’ di cifre globali:

  • 1. A livello mondiale l’utente medio dedica circa 7 ore al giorno all’utilizzo di app on line, in pratica circa il 42% del tempo di veglia, tenendo anche conto di un tempo di riposo di 7-8 ore;
  • Il 98% della popolazione on line usa motori di ricerca per informarsi su diversi argomenti di interesse. Di questi utenti 7 su 10 usano tecnologie diverse da quella testuale:
    • Il 45% usa tecnologia di tipo voice per le ricerche e 1 utente su 3 usa anche strumenti di image recognition sui propri dispositivi mobili ( Lens di Pinterest o di Google per esempio);
  • La social search, ovvero la ricerca di argomenti o risposte all’interno dei social network, impegna il 45% degli utenti e nella Gen Z si arriva al 50%;
  • 98% degli internauti dai 16 ai 65 anni usa più di una piattaforma social: in particolare l’84% degli utenti TikTok dichiara di usare anche Facebook e il 95% degli utenti Instagram usa anche YouTube.

Da questi pochi numeri puoi già trarre alcune indicazioni importanti sui comportamenti delle persone nella rete quando hanno il bisogno di soddisfare una necessità, che può essere la risposta ad un problema contingente, come la semplice ricerca di intrattenimento.

E’ interessante vedere come abbia preso piede la Social Search che è gestita, a livello di algoritmi, in maniera diversa rispetto i tradizionali motori di ricerca.

…i risultati di una ricerca con la ricerca social evidenziano il contenuto creato o toccato da altri utenti che si trovano nel grafico sociale della persona che effettua una ricerca. È una tecnologia di ricerca personalizzata con filtro della comunità online per produrre risultati altamente personalizzati. La ricerca sociale assume molte forme, che vanno dai semplici segnalibri condivisi o all’etichettatura dei contenuti con etichette descrittive fino ad approcci più sofisticati che combinano l’intelligenza umana con gli algoritmi informatici. (Wikipedia)

Un’altra cosa che vorrei farti notare è la relazione tra TikTok > Facebook e Instagram > YouTube tra la maggior parte degli internauti. E’ un dato importante perché ti indica una serie di possibili strategie per veicolare la tua presenza di artista musicale e la tua musica sulle diverse app, mantenendo un’immagine unica, coerente e riconoscibile fornendo contenuti ad hoc per ogni singolo social.

Leggendo questi numeri quale riflessione ti viene da fare? Vuoi raccontarmi quale strategia di auto promozione ti suggeriscono di intraprendere? Scrivilo nei commenti.


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marketing musicale musica streaming Spotify Spotify playlist

Come riconoscere le playlist false.

Nell’ecosistema di Spotify, che sfrutta alcune dinamiche social di condivisione, le playlist hanno un ruolo preminente perché dimostrano quanto si stia diffondendo la tua musica, quante siano le persone che ti seguono attivamente e, di conseguenza, aumentano le possibilità per essere notati dall’algoritmo e ottenere un effetto virale, sia in termini di popolarità, sia in termini di ascolti organici.

Come riconoscere le playlist Spotify false.

È noto che esistono milioni di playlist false legate a streaming farm che generano finti ascolti perché non corrispondenti a persone reali ma a bot informatici. È una piaga che Spotify ha cercato di arginare e sulla quale sta lavorando per ottenere risultati migliori. Questo perché questo genere di ascolti, non essendo legati ai gusti di un pubblico reale, minano l’esperienza di ascolto che gli algoritmi propongono agli ascoltatori, con il conseguente rischio di mettere in tendenza prodotti discografici di qualità dubbia deludendo le aspettative dell’ascoltatore.

Non esiste un modo certo per individuare una playlist falsa, ma ci sono dei segnali d’allarme utili a capire se una playlist Spotify è legata ad un utente reale o ad un bot informatico:

1.Corrispondenza tra ascoltatori e stream

Se la tua canzone è in una playlist che genera un numero di ascolti corrispondente al numero dei follower è molto probabile che sia una playlist falsa. In una playlist organica, in genere gli stream sono superiori agli ascoltatori perché le persone tendono a riprodurre i brani più volte.

2. Crescita troppo rapida di ascolti

Il tuo brano è in una playlist con migliaia di follower e, nell’arco di 24/48 ore, raggiunge o supera in ascolti il numero dei follower, ti sembra possibile? Ti sembra credibile che migliaia di persone ascoltino quasi contemporaneamente la stessa playlist?

3. Follower sospetti

Guardati dai curatori di playlist che hanno tra i loro follower migliaia di profili senza icona o con nomi o sigle improbabili. È molto probabile che si tratti di account falsi legati a streaming farm.

4. La playlist non compare IN scoperta su

Nelle statistiche di Spotify For Artist, o sulla tua pagina artista, vengono indicate le principali playlist in cui viene ascoltata la tua musica. Se una playlist non compare in questo elenco o è una playlist fasulla oppure è una playlist morta, non ascoltata, di conseguenza non ti è di nessuna utilità.

Detto questo, devi tener sempre presente che Spotify colpisce pesantemente chi usa tecniche fraudolente per spingere la sua musica. Lo fa rimuovendo i brani incriminati e, dal 2024, arrivando a multare distributori o etichette accusate di usare streaming farm o altre tecniche ritenute fraudolente.

Ma non c’è solo questo. Gli algoritmi di Spotify lavorano molto sull’esperienza personale dell’ascoltatore. Lavorano per proporre la tua musica alle persone che meglio possono recepirla e apprezzarla. Spingerla attraverso bot automatici va ad inquinare i dati che Spotify raccoglie per selezionare il pubblico più adatto alle tue produzioni.

Ti sembra poco?


Marketing Musicale: Come sfruttare le playlist di Spotify per promuovere la tua musica

di PlayHola

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“Marketing Musicale: Come sfruttare le playlist di Spotify per promuovere la tua musica” è la guida essenziale per gli artisti che desiderano fare della promozione musicale il loro punto di forza. Grazie ai consigli di PlayHola, brand specializzato nel marketing musicale, imparerai come creare playlist efficaci, ottimizzare la tua presenza su Spotify e promuovere la tua musica attraverso i canali più adatti. Scopri come utilizzare al meglio le playlist di Spotify, una vera e propria arma nel mondo del marketing musicale, per raggiungere un pubblico più ampio e far crescere la tua carriera artistica.

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metadata musicali musica streaming

MusicBrainz il database dei metadata

Se segui questo blog oramai dovresti conoscere l’importanza del ruolo dei metadati per la corretta diffusione della musica in internet. I metadata accompagnano ogni traccia musicale pubblicata online, i basilari comprendono il nome dell’artista o del gruppo, il titolo della traccia e il nome della pubblicazione, singolo, EP, album.

MusicBrainz il database dei metadati

In realtà ogni brano dovrebbe portare con se molte più informazioni come la data d’uscita, la durata della traccia, quelle informazioni utili per distinguere artisti dai nomi simili, informazioni sul copyright e magari il testo del brano. Quando ci sono dati incompleti o ambigui, ad esempio due artisti con lo stesso nome, può ritornare utile MusicBrainz: il database di metadata musicali gestito dagli utenti, che tu stesso puoi mantenere aggiornato.

MusicBrainz raccoglie questi metadata pubblici e non solo, ad ognuno assegna un identificatore univoco in modo che il pubblico possa distinguere un artista da un altro e riesca persino distinguere le diverse versioni della stessa canzone, per esempio nel caso esistano versioni diverse per diversi paesi. Questo identificatore univoco consente di mettere un po’ d’ordine nel caos dell’industria discografica odierna.

I metadata musicali risultano spesso confusi, erronei o incompleti per diversi motivi, anche per banali errori di caricamento. Un sito come MusicBrainz consente a fan, artisti, etichette di trovare in un unica fonte tutto ciò che si conosce su una determinata musica e come contattare l’artista tramite il sito web ufficiale o i social.

I dati raccolti da MusicBrainz sono utilizzati da Google/YouTube, Universal Music, la BBC, Microsoft, Amazon ma anche da comunità come Last.fm o ListenBrainz dove gli appassionati di musica vengono incoraggiati a scoprire nuovi autori che, se non hanno metadata corretti, difficilmente verrano segnalati nelle raccomandazioni di queste app.

Correggere i metadata o tenerli aggiornati è un’opzione che MusicBrainz permette di gestire manualmente e si rivela molto importante perché la tua musica si diffonda correttamente nella rete e, cosa importante, ti vengano riconosciute le royalties con maggior precisione.

Il database di MusicBrainz non è la panacea di tutti i mali, purtroppo la gestione dei metadata resta complessa, ma è vero che offre un servizio semplice e completo che mette un po’ d’ordine nel sistema.

Visita MusicBrainz.


Le 42 leggi universali del digital carisma: La fusione tra vita digitale e reale è il futuro della comunicazione

di Rudy Bandiera
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Si è sempre erroneamente sostenuto che la vita reale e la vita digitale siano distinte, generando errori semantici più volte perpetrati dai media quali “il popolo della Rete”, come se offline il popolo fosse un altro! La verità è diversa: la vita reale e la vita digitale sono due facce della stessa medaglia, anzi sono la stessa faccia della stessa medaglia, ormai talmente fuse in un unico plasma che si potrebbero immaginare come due liquidi di diverso colore lasciati liberi di miscelarsi in un nuovo cromatismo, non più separati ma uniti, amalgamati. Si è sempre parlato di personal branding abbinato alla personalità online e di carisma associato a una tipologia di personalità offline ma, se on e off sono saldati, allora lo saranno anche personal branding e carisma. Il carisma è qualcosa che può essere coltivato anche in ambito digital ovvero anche in non-presenza, dove non occorre la fisicità. Sì, per la prima volta nella storia siamo di fronte a un nuovo modo di approcciarci alla realtà: attraverso la vita reale (VR) e la vita digitale (VD).
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marketing musicale personal branding social music marketing Uncategorized

Seduzione vs promozione nel marketing musicale

Catturare l’attenzione delle persone in un mondo così ricco di proposte di intrattenimento alla portata di un click non è per niente facile. Eppure avrai notato che ci sono alcune persone capaci di attirare il tuo interesse nel leggere o ascoltare quello che dicono? Che siano amici, parenti, colleghi, giornalisti o influencer per loro trovi sempre tempo, gratificandoti dei minuti che trascorri con loro o sui loro contenuti. Ti fanno sorridere, ti informano o ti sanno stimolare intellettualmente.

Seduzione vs promozione nel marketing musicale

Questa tua esperienza quotidiana avviene attraverso un meccanismo simile alla seduzione, dove l’innamoramento scatta sempre per un particolare, un modo di fare o di comportarsi che risulta appagante e stimolante. L’innamoramento nasce quando c’è una sintonia di emozioni, speranze, sogni e obiettivi. Sono le visioni, le aspirazioni, lo stile e il modo di comportarsi che creano feeling tra le persone. Questa è l’unica chimica che devi governare per fare in modo per legare a te quel pubblico che condivide il tuo modo di vedere, il tuo modo di fare musica ed il tuo modo di essere.

Far vedere al tuo pubblico chi sei, cos’è per te la musica, qual’è il tuo modo di vedere le cose, ti farà scoprire che solo coloro che ti assomigliano e apprezzano il tuo modo di essere e fare rimarranno mentre il resto se ne andrà. Il vero pubblico, i fan, si ottiene attraverso la seduzione e non c’è tecnica o strategia pubblicitaria capace di ottenere risultati migliori sul lungo periodo.

Le campagne di sponsorizzazione, anche se ben programmate e indirizzate, possono forse servire come booster sul breve periodo, magari possono anche restituire grandi numeri in termini di ascolti, che comunque non ripagheranno l’impegno economico, ma è solo creando famigliarità, affinità e fiducia che legherai le persone alla tua musica ed al tuo essere artista musicale.

Prima ancora di redigere calendari editoriali o impostare la tua immagine pubblica devi compiere un potente indagine per comprendere chi sei, cosa vuoi e come vuoi essere percepito. Solo con la concreta consapevolezza di chi sei realmente sarai in grado di raggiungere quel pubblico affine a te ed al tuo mondo creativo. Solo chi sa inserire dosi massicce di personalità, stile, umorismo, passione e calore ottiene un pubblico. Non è l’informazione a creare un pubblico, ma come viene confezionata.

Non si tratta di modificare te stesso, ma devi mettere in forte evidenza chi sei una volta che ne sarai consapevole. Questo perché la seduzione avviene attraverso l’affinità di intenti, stile e comportamenti. Ognuno ha la sua personalità e questa deve uscire anche nei contenuti che pubblichi nel web così come esce nella tua musica e nelle tue canzoni.

Credere di poter piacere a tutti, perseguire la strada del mainstream, con la paura di esporsi troppo e rischiare di non essere apprezzati significa appiattirsi su una comunicazione conformista e senza convinzione. E’ vero che se mostri chi sei puoi stare certo che troverai gente che non lo apprezzerà, ma non dubitare del fatto che otterrai anche il contrario, ovvero la vicinanza di chi ti assomiglia, ama come sei e non ha il coraggio di esporsi come hai fatto tu. Ed è su questo il pubblico che potrai contare sempre.


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4 Domande per iniziare bene.

Prima o poi ti sarai chiesto:
Come aumentare il mio pubblico?– oppure –Come aumentare i miei ascolti? Come posso fare?

4 Domande per iniziare bene.

Sono domande chiave alle quali non esiste una risposta certa se prima non vengono affrontate con altri interrogativi più introspettivi e scomodi che sostanzialmente sono:

A) A chi può piacere la mia musica?
Hai identificato il tuo pubblico, i suoi gusti, i suoi bisogni?

B) Che cosa devo raccontare a questo pubblico?
L’offerta musicale è infinita, il pubblico può trovare con un solo click ore di musica tagliata su misura dei suoi gusti, per superare questo ostacolo e attirare l’attenzione devi trovare il modo giusto per raccontare quello che proponi e farlo raccontare da chi è ritenuto autorevole.

C) Come soddisfare chi mi segue?
Una volta che hai identificato i gusti del tuo pubblico devi considerare che le persone sono pigre e che preferiscono i piatti pronti. Crea playlist con dentro la tua musica, crea attorno ad essa il giusto contesto. Offri al tuo pubblico l’esperienza che cerca, intercetta i suoi gusti e le sue esigenze.

D) Perché dovrei piacergli?
Se con il tuo pubblico costruisci una relazione onesta e coerente con il tuo spirito le cose diventeranno più facili. Se mantieni gli impegni e non disattendi le promesse, se mantieni quella disponibilità che ci si aspetta da un professionista, non dovresti avere grossi problemi. Puoi distinguerti facilmente su questo aspetto.

Sono le risposte a queste quattro domande che ti permetteranno di elaborare una strategia di promozione e le procedure per ottenere l’interesse e la passione del pubblico giusto per la tua musica.


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Si è sempre erroneamente sostenuto che la vita reale e la vita digitale siano distinte, generando errori semantici più volte perpetrati dai media quali “il popolo della Rete”, come se offline il popolo fosse un altro! La verità è diversa: la vita reale e la vita digitale sono due facce della stessa medaglia, anzi sono la stessa faccia della stessa medaglia, ormai talmente fuse in un unico plasma che si potrebbero immaginare come due liquidi di diverso colore lasciati liberi di miscelarsi in un nuovo cromatismo, non più separati ma uniti, amalgamati. Si è sempre parlato di personal branding abbinato alla personalità online e di carisma associato a una tipologia di personalità offline ma, se on e off sono saldati, allora lo saranno anche personal branding e carisma. Il carisma è qualcosa che può essere coltivato anche in ambito digital ovvero anche in non-presenza, dove non occorre la fisicità. Sì, per la prima volta nella storia siamo di fronte a un nuovo modo di approcciarci alla realtà: attraverso la vita reale (VR) e la vita digitale (VD).
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10 modi per vivere di musica

In un momento storico in cui è facile registrare e distribuire musica non sono pochi coloro che iniziano il percorso professionale gettandosi a piedi pari nella pubblicazione di un singolo o di un album. Di norma scoprono ben presto che per ottenere buoni risultati qualitativi le spese non sono così basse e che la distribuzione senza un’adeguata preparazione non è sufficiente per raggiungere il successo in un mercato così inflazionato da prodotti di varia fattura.

10 modi per vivere di musica.

Prima di imbarcarti nella pubblicazione, in particolare se sei un artista emergente, faresti bene maturare un po’ di esperienza, un periodo di gavetta nel quale crescere professionalmente e durante il quale guadagnare anche in popolarità e autorevolezza tra gli addetti e tra il pubblico. Maturare qualche anno come Artista, Interprete, Esecutore (AIE) è certamente un’esperienza formativa importante anche per chi ambisce ad obiettivi più elevati.

Tanto per essere chiaro, ai sensi del Diritto d’Autore un musicista viene definito dall’acronimo AIE, Artista, Interprete, Esecutore. Sono AIE coloro che eseguono, interpretano, partecipano all’esecuzione di un’opera dell’ingegno di un altro soggetto, ovvero l’autore.

Vivere solo di pubblicazioni musicali non è per niente facile, ma per chi sa cogliere le occasioni il settore musicale è un campo molto vasto e variegato in cui gli sbocchi per la professione possono essere molteplici e possono dipendere dalla specializzazione e dalle competenze specifiche di ciascun artista. Ecco alcuni degli sbocchi professionali che possono avere gli Artisti, Interpreti, Esecutori (AIE) nella musica:

1. Esecuzione dal vivo

Gli AIE possono esibirsi come musicisti solisti o far parte di band, orchestre o gruppi musicali. Questo include concerti, festival, spettacoli in club, eventi aziendali e matrimoni;

2. Musicisti di crociera

Lavorare come musicisti a bordo di navi da crociera, intrattenendo gli ospiti durante le traversate è impegnativo anche perché si è sottoposti alla disciplina di bordo, che non è una vera e propria disciplina militare ma è fatta di obblighi e limitazioni;

3. Artisti di strada e intrattenitori

Esibirsi per strada o in occasione di eventi pubblici è un’ottima palestra per abituarsi ad un contatto diretto con il pubblico e può rivelarsi molto utile;

3. Musicisti di studio

Gli AIE possono lavorare come session musician in studio di registrazione, fornendo parti strumentali o voci per registrazioni musicali di artisti e band;

4. Insegnamento

Gli AIE possono diventare insegnanti di musica, offrendo lezioni private o insegnando in scuole, conservatori o istituti di formazione artistica;

5. Composizione e arrangiamento

Gli AIE possono creare musica originale componendo brani o arrangiando musica per artisti, band, spettacoli teatrali, film, pubblicità o videogiochi;

6. Produzione musicale

Acquisendo le opportune competenze gli AIE possono intraprendere la carriera di produttori musicali, lavorando con artisti per registrare, mixare e produrre la loro musica;

7. Musicoterapia

Gli AIE possono anche specializzarsi in musicoterapia, utilizzando la musica per aiutare le persone con problemi fisici, emotivi o di apprendimento;

8. Scrittura e critica musicale

Gli AIE possono scrivere articoli e recensioni musicali per riviste, giornali o siti web specializzati nel settore musicale. Chi meglio di un musicista professionista ha gli strumenti per poter esprimere giudizi di merito sulla musica dei colleghi?

9. Musica per film, TV e videogiochi

Gli AIE possono creare colonne sonore e musiche per film, programmi televisivi e videogiochi. Questo è un mercato molto importante, impegnativo ma ricco di opportunità interessanti;

10. Musicisti di supporto per artisti famosi

Ultima alternativa, ma forse la più ambita, un AIE può essere selezionato come musicista di supporto per artisti famosi in tour o registrazioni.

Pur essendo il settore della musica altamente competitivo, pu0i combinare diverse attività per guadagnarti da vivere. La flessibilità, la capacità di adattarsi, una buona reputazione e una solida rete di contatti sono cruciali per costruire una carriera di successo nella musica. Per questo ti consiglio di uscire dalla tua cameretta ed entrare in contatto con il resto del mondo.


Le 42 leggi universali del digital carisma: La fusione tra vita digitale e reale è il futuro della comunicazione

di Rudy Bandiera
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Si è sempre erroneamente sostenuto che la vita reale e la vita digitale siano distinte, generando errori semantici più volte perpetrati dai media quali “il popolo della Rete”, come se offline il popolo fosse un altro! La verità è diversa: la vita reale e la vita digitale sono due facce della stessa medaglia, anzi sono la stessa faccia della stessa medaglia, ormai talmente fuse in un unico plasma che si potrebbero immaginare come due liquidi di diverso colore lasciati liberi di miscelarsi in un nuovo cromatismo, non più separati ma uniti, amalgamati. Si è sempre parlato di personal branding abbinato alla personalità online e di carisma associato a una tipologia di personalità offline ma, se on e off sono saldati, allora lo saranno anche personal branding e carisma. Il carisma è qualcosa che può essere coltivato anche in ambito digital ovvero anche in non-presenza, dove non occorre la fisicità. Sì, per la prima volta nella storia siamo di fronte a un nuovo modo di approcciarci alla realtà: attraverso la vita reale (VR) e la vita digitale (VD).
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Non farti fregare dai numeri

Nei social i numeri sono fondamentali e su questo non si discute. Ma la verità è che avere molte visualizzazioni, like, condivisioni, commenti, click e nuovi follower su TikTok piuttosto che su Instagram, per esempio, significa poco se poi i video su YouTube o la musica sulle app di streaming non genera iscrizioni al tuo canale artista o non si convertono in ascolti.
Non fidarti dei numeri dei social.

Per questo motivo, questi benedetti numeri, vanno interpretati e verificati, se non altro per capire se stai andando nella giusta direzione, ovvero trasformare i follower sui social in ascoltatori attivi della tua musica.

Avvicinare nuovi ascoltatori alla tua musica non è semplice, devi attirare la loro attenzione e legarli a te aprendo un dialogo attraverso la condivisione di contenuti con il doppio obiettivo di costruire con loro un legame empatico e quella tua immagine artistica che ti renda unico e memorabile.

Non puoi evitare di dedicare del tempo per un’attività quotidiana sui social con la quale stringere nuove amicizie, iniziare discussioni, proporre soluzioni tecniche musicali o raccontare le tue esperienze.

Puoi farlo anche scrivendo della tua musica e del contesto in cui nasce, cosa per altro molto importante, ma anche scrivendo delle tue canzoni o musicisti preferiti e cercando di suscitare emozioni o evocando ricordi in chi ti legge.

Devi trovare una tua forma di linguaggio, coerente e sincero, che ti rappresenti e ti renda riconoscibile.

Questo lavoro lo puoi fare scrivendo e pubblicando regolarmente post e video sui social network ma non tralasciare di creare e aggiornare playlist su social media quali YouTube e Spotify, ovviamente inserendo con criterio le tue musiche in queste selezioni: è una cosa molto utile e tristemente trascurata da molti artisti musicali.

Devi sempre tener conto che c’è un’ampia fetta di pubblico che non ti conosce e nemmeno conosce la tua musica; costruendo una solida immagine artistica che ti renda unico e memorabile ti aiuterà ad emergere nel contesto del tuo genere musicale.


Music business. La grande guida: Tutti i segreti per orientarti nell’industria musicale odierna e trasformare la tua passione nel lavoro della vita

di Alessandro Liccardo
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Cosa ci vuole per vivere di musica? Basta il talento? Che differenza c’è tra fare successo e avere una carriera, e come è possibile prendere il controllo del proprio destino professionale nell’industria musicale? Queste domande accomunano tanto lo studente che muove i primi passi nel mondo dello spettacolo, quanto il musicista esperto che si confronta con gli scenari odierni del mondo della musica, tra nuove piattaforme digitali e opportunità promozionali spesso difficili da identificare con chiarezza. Music Business – La Grande Guida racconta con tono informale ma preciso tutto quello che oggi l’aspirante professionista ha bisogno di sapere per vivere di musica e orientarsi nell’intricato universo del music business. Il testo è pensato per offrire, per la prima volta in italiano, tutti gli strumenti critici e strategici indispensabili a muoversi con successo nel moderno mondo dell’industria musicale. Dall’utilizzo consapevole dei social network alle nuove piattaforme di diffusione e streaming musicale, al lettore è offerto un prontuario completo di consigli e tecniche per promuoversi e sviluppare connessioni di valore nell’ecosistema del professionismo musicale. Music Business – La Grande Guida è pensata anche per gli studenti delle nuove classi di musica moderna e jazz dei conservatori, dei licei musicali e della miriade di scuole ed accademie private italiane, proponendosi come il testo di riferimento per comprendere le mutate condizioni tecnologiche dell’industria musicale all’indomani della rivoluzione digitale.
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