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Seduzione vs promozione nel marketing musicale

Catturare l’attenzione delle persone in un mondo così ricco di proposte di intrattenimento alla portata di un click non è per niente facile. Eppure avrai notato che ci sono alcune persone capaci di attirare il tuo interesse nel leggere o ascoltare quello che dicono? Che siano amici, parenti, colleghi, giornalisti o influencer per loro trovi sempre tempo, gratificandoti dei minuti che trascorri con loro o sui loro contenuti. Ti fanno sorridere, ti informano o ti sanno stimolare intellettualmente.

Seduzione vs promozione nel marketing musicale

Questa tua esperienza quotidiana avviene attraverso un meccanismo simile alla seduzione, dove l’innamoramento scatta sempre per un particolare, un modo di fare o di comportarsi che risulta appagante e stimolante. L’innamoramento nasce quando c’è una sintonia di emozioni, speranze, sogni e obiettivi. Sono le visioni, le aspirazioni, lo stile e il modo di comportarsi che creano feeling tra le persone. Questa è l’unica chimica che devi governare per fare in modo per legare a te quel pubblico che condivide il tuo modo di vedere, il tuo modo di fare musica ed il tuo modo di essere.

Far vedere al tuo pubblico chi sei, cos’è per te la musica, qual’è il tuo modo di vedere le cose, ti farà scoprire che solo coloro che ti assomigliano e apprezzano il tuo modo di essere e fare rimarranno mentre il resto se ne andrà. Il vero pubblico, i fan, si ottiene attraverso la seduzione e non c’è tecnica o strategia pubblicitaria capace di ottenere risultati migliori sul lungo periodo.

Le campagne di sponsorizzazione, anche se ben programmate e indirizzate, possono forse servire come booster sul breve periodo, magari possono anche restituire grandi numeri in termini di ascolti, che comunque non ripagheranno l’impegno economico, ma è solo creando famigliarità, affinità e fiducia che legherai le persone alla tua musica ed al tuo essere artista musicale.

Prima ancora di redigere calendari editoriali o impostare la tua immagine pubblica devi compiere un potente indagine per comprendere chi sei, cosa vuoi e come vuoi essere percepito. Solo con la concreta consapevolezza di chi sei realmente sarai in grado di raggiungere quel pubblico affine a te ed al tuo mondo creativo. Solo chi sa inserire dosi massicce di personalità, stile, umorismo, passione e calore ottiene un pubblico. Non è l’informazione a creare un pubblico, ma come viene confezionata.

Non si tratta di modificare te stesso, ma devi mettere in forte evidenza chi sei una volta che ne sarai consapevole. Questo perché la seduzione avviene attraverso l’affinità di intenti, stile e comportamenti. Ognuno ha la sua personalità e questa deve uscire anche nei contenuti che pubblichi nel web così come esce nella tua musica e nelle tue canzoni.

Credere di poter piacere a tutti, perseguire la strada del mainstream, con la paura di esporsi troppo e rischiare di non essere apprezzati significa appiattirsi su una comunicazione conformista e senza convinzione. E’ vero che se mostri chi sei puoi stare certo che troverai gente che non lo apprezzerà, ma non dubitare del fatto che otterrai anche il contrario, ovvero la vicinanza di chi ti assomiglia, ama come sei e non ha il coraggio di esporsi come hai fatto tu. Ed è su questo il pubblico che potrai contare sempre.


Le 42 leggi universali del digital carisma: La fusione tra vita digitale e reale è il futuro della comunicazione

di Rudy Bandiera
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Si è sempre erroneamente sostenuto che la vita reale e la vita digitale siano distinte, generando errori semantici più volte perpetrati dai media quali “il popolo della Rete”, come se offline il popolo fosse un altro! La verità è diversa: la vita reale e la vita digitale sono due facce della stessa medaglia, anzi sono la stessa faccia della stessa medaglia, ormai talmente fuse in un unico plasma che si potrebbero immaginare come due liquidi di diverso colore lasciati liberi di miscelarsi in un nuovo cromatismo, non più separati ma uniti, amalgamati. Si è sempre parlato di personal branding abbinato alla personalità online e di carisma associato a una tipologia di personalità offline ma, se on e off sono saldati, allora lo saranno anche personal branding e carisma. Il carisma è qualcosa che può essere coltivato anche in ambito digital ovvero anche in non-presenza, dove non occorre la fisicità. Sì, per la prima volta nella storia siamo di fronte a un nuovo modo di approcciarci alla realtà: attraverso la vita reale (VR) e la vita digitale (VD).
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10 modi per vivere di musica

In un momento storico in cui è facile registrare e distribuire musica non sono pochi coloro che iniziano il percorso professionale gettandosi a piedi pari nella pubblicazione di un singolo o di un album. Di norma scoprono ben presto che per ottenere buoni risultati qualitativi le spese non sono così basse e che la distribuzione senza un’adeguata preparazione non è sufficiente per raggiungere il successo in un mercato così inflazionato da prodotti di varia fattura.

10 modi per vivere di musica.

Prima di imbarcarti nella pubblicazione, in particolare se sei un artista emergente, faresti bene maturare un po’ di esperienza, un periodo di gavetta nel quale crescere professionalmente e durante il quale guadagnare anche in popolarità e autorevolezza tra gli addetti e tra il pubblico. Maturare qualche anno come Artista, Interprete, Esecutore (AIE) è certamente un’esperienza formativa importante anche per chi ambisce ad obiettivi più elevati.

Tanto per essere chiaro, ai sensi del Diritto d’Autore un musicista viene definito dall’acronimo AIE, Artista, Interprete, Esecutore. Sono AIE coloro che eseguono, interpretano, partecipano all’esecuzione di un’opera dell’ingegno di un altro soggetto, ovvero l’autore.

Vivere solo di pubblicazioni musicali non è per niente facile, ma per chi sa cogliere le occasioni il settore musicale è un campo molto vasto e variegato in cui gli sbocchi per la professione possono essere molteplici e possono dipendere dalla specializzazione e dalle competenze specifiche di ciascun artista. Ecco alcuni degli sbocchi professionali che possono avere gli Artisti, Interpreti, Esecutori (AIE) nella musica:

1. Esecuzione dal vivo

Gli AIE possono esibirsi come musicisti solisti o far parte di band, orchestre o gruppi musicali. Questo include concerti, festival, spettacoli in club, eventi aziendali e matrimoni;

2. Musicisti di crociera

Lavorare come musicisti a bordo di navi da crociera, intrattenendo gli ospiti durante le traversate è impegnativo anche perché si è sottoposti alla disciplina di bordo, che non è una vera e propria disciplina militare ma è fatta di obblighi e limitazioni;

3. Artisti di strada e intrattenitori

Esibirsi per strada o in occasione di eventi pubblici è un’ottima palestra per abituarsi ad un contatto diretto con il pubblico e può rivelarsi molto utile;

3. Musicisti di studio

Gli AIE possono lavorare come session musician in studio di registrazione, fornendo parti strumentali o voci per registrazioni musicali di artisti e band;

4. Insegnamento

Gli AIE possono diventare insegnanti di musica, offrendo lezioni private o insegnando in scuole, conservatori o istituti di formazione artistica;

5. Composizione e arrangiamento

Gli AIE possono creare musica originale componendo brani o arrangiando musica per artisti, band, spettacoli teatrali, film, pubblicità o videogiochi;

6. Produzione musicale

Acquisendo le opportune competenze gli AIE possono intraprendere la carriera di produttori musicali, lavorando con artisti per registrare, mixare e produrre la loro musica;

7. Musicoterapia

Gli AIE possono anche specializzarsi in musicoterapia, utilizzando la musica per aiutare le persone con problemi fisici, emotivi o di apprendimento;

8. Scrittura e critica musicale

Gli AIE possono scrivere articoli e recensioni musicali per riviste, giornali o siti web specializzati nel settore musicale. Chi meglio di un musicista professionista ha gli strumenti per poter esprimere giudizi di merito sulla musica dei colleghi?

9. Musica per film, TV e videogiochi

Gli AIE possono creare colonne sonore e musiche per film, programmi televisivi e videogiochi. Questo è un mercato molto importante, impegnativo ma ricco di opportunità interessanti;

10. Musicisti di supporto per artisti famosi

Ultima alternativa, ma forse la più ambita, un AIE può essere selezionato come musicista di supporto per artisti famosi in tour o registrazioni.

Pur essendo il settore della musica altamente competitivo, pu0i combinare diverse attività per guadagnarti da vivere. La flessibilità, la capacità di adattarsi, una buona reputazione e una solida rete di contatti sono cruciali per costruire una carriera di successo nella musica. Per questo ti consiglio di uscire dalla tua cameretta ed entrare in contatto con il resto del mondo.


Le 42 leggi universali del digital carisma: La fusione tra vita digitale e reale è il futuro della comunicazione

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Le soft skill di un artista musicale

Le competenze trasversali, ovvero le soft skill, sono le capacità personali, sociali e cognitive che consentono alle persone di interagire efficacemente con gli altri e di affrontare le sfide nella vita quotidiana e nel lavoro, mentre le hard skill si riferiscono alle competenze specifiche e misurabili necessarie per svolgere un determinato lavoro, le soft skill riguardano le caratteristiche personali che influenzano il modo in cui una persona lavora e si relaziona con gli altri. Sono importanti in ogni professione e quella del musicista non ne è esclusa.

Le soft skill di un artista musicista

Se le hard skill come l’abilità con uno o più strumenti, la capacità di leggere una partitura e l’improvvisazione ti fanno riconoscere come un professionista preparato, le soft skill sono quelle qualità che fanno la differenza e averle o apprenderle ti facilita nel rapportarti con altri professionisti del settore. Sono delle qualità che vanno segnalate nel tuo curriculum e che faciliteranno l’inserimento in una band o in un ensemble di registrazione inquadrando meglio la tua figura e le tue capacità professionali; spesso sono proprio le soft skill quelle che fanno la differenza tra due professionisti di pari livello.

Nel comprendere quale soft skill si possiedono è ovviamente necessario prendere una seria consapevolezza delle proprie doti, analizzandole e saperle misurare con una giusta dose di umiltà, dato che sono gli strumenti che ti torneranno più utili proprio nei momenti di maggiore difficoltà.

A questo punto possiamo analizzare quali sono le principali soft skill per un artista musicista:

Creatività

La creatività è una competenza trasversale essenziale per un musicista. La capacità di pensare in modo innovativo, di trovare soluzioni creative e di esplorare nuove idee musicali è fondamentale per distinguersi e per la produzione di musica originale.

Capacità di apprendimento

La musica è un campo in continua evoluzione, quindi un musicista deve essere disposto ad apprendere continuamente e ad adattarsi a nuovi stili, tecniche e strumenti musicali. La capacità di apprendere rapidamente, di accettare nuove sfide e di adattarsi ai cambiamenti nel settore musicale è fondamentale per il successo a lungo termine.

Collaborazione

La maggior parte dei musicisti lavora in gruppo o in ensemble, quindi la capacità di collaborare con altri musicisti è fondamentale. L’ascolto attivo, la capacità di adattarsi agli altri musicisti, il rispetto delle opinioni degli altri e la capacità di lavorare insieme per raggiungere un obiettivo comune sono doti personali fondamentali.

Comunicazione

Una buona comunicazione è fondamentale in diverse situazioni musicali, come le prove con una band o un ensemble, le esibizioni dal vivo e la collaborazione con altri musicisti. Essere in grado di comunicare in modo chiaro ed efficace con gli altri membri della band, con i tecnici del suono, con il pubblico e con gli altri professionisti della musica è una dote necessaria.

Capacità di problem solving

Durante le esecuzioni dal vivo o durante le sessioni di registrazione, possono sorgere problemi tecnici o imprevisti. Un musicista deve essere in grado di risolvere tali problemi in modo rapido ed efficace, mantenendo la calma e adattandosi alle circostanze. E’ una delle soft skill più richieste.

Organizzazione e gestione del tempo

La pratica regolare è fondamentale per migliorare come musicista. Pertanto, avere abilità di gestione del tempo e organizzazione aiuta a pianificare il tempo per la pratica, lo studio e le esecuzioni, mantenendo un equilibrio tra gli impegni musicali e personali. Avere una buona gestione del tempo ti permette, tra le altre cose, di trovarlo per curare la tua presenza sui social con una buona frequenza.

Autonomia e disciplina

La pratica regolare e la dedizione per migliorare come musicista, essere in grado di auto-motivarsi, di creare una routine di pratica efficace e di mantenere la disciplina nell’adeguarsi agli obiettivi musicali è una competenza trasversale da coltivare sempre.

Queste sono solo alcune delle soft skill più importanti per un musicista. Ovviamente, ci possono essere altre abilità specifiche , vorresti aiutarmi a completare questo elenco? Scrivimi, te ne sarei grato.


Dimmi chi sei. Scopri perché sei unico e ottieni attenzione, fiducia e contatti

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Le persone sono semplici da comprendere: vogliono essere ascoltate, gratificate e apprezzate. Possiamo identificare il principio di qualsiasi attività di marketing in una semplice domanda: “Dimmi chi sei”. Un quesito che bisogna rivolgere prima a se stessi, per mettere a fuoco la propria identità, e poi al pubblico che si vuole ottenere. “Dimmi chi sei” è la domanda chiave che permette di entrare in contatto con la propria audience e che permetterà di sviluppare una narrazione che parli del proprio pubblico. In questo libro Riccardo Scandellari, esperto di marketing e personal branding, invita a rivolgersi verso un tipo di marketing più umano, etico e concreto. Una scelta che permette di distinguersi nettamente dalla folla di concorrenti e improvvisati che sul web fanno a gara a chi urla più forte, per parlare con il pubblico (ma soprattutto ascoltarlo) in modo più onesto, catturarne l’attenzione e conquistarlo con l’impegno, la condivisione e la relazione.
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One Sheet o Cartella Stampa quale è meglio?

Due strumenti essenziali per la promozione di un’uscita discografica, ma in particolare di una band o di un artista musicale, sono la Cartella Stampa e l’One Sheet. Entrambi sono documenti che raccolgono informazioni biografiche sull’artista e sulle sue produzioni, lo fanno con metodi diversi e vanno utilizzati in situazioni diverse, sebbene le finalità ed i contenuti siano simili.

L'one sheet o l'Epk, qual'è il migliore?

L‘One Sheet ha lo scopo di fornire una panoramica di un artista o di una band. In genere è un documento di una sola pagina che include tutte le informazioni sull’attività artistica come concerti e produzioni discografiche e tutte le note biografiche utili per conoscere l’artista e il genere musicale di riferimento. Senza dimenticare tutti i link utili per raggiungere informazioni più dettagliate.

Essendo composto da una sola pagina, due facciate, che va pure arricchita con almeno una bella foto professionale, per forza di cose l’One Sheet deve contenere informazioni succinte, ma molto precise e significative. Lo scopo è quello di attirare velocemente l’attenzione evidenziando parti più importanti della tua carriera. Può essere usato per accompagnare la presentazione di una demo per una casa discografica o come presentazione per una proposta di un concerto: il lettore dovrà essere impressionato da questa presentazione che deve essere graficamente ineccepibile ma anche densa di contenuti interessanti.

La Cartella Stampa, più comunemente nota come EPK Electronic Press Kit, è invece un insieme di documenti che dovrebbe raccontare più ampiamente dell’artista o della band a cui appartiene; sarà anche ricca di foto di diverso formato e recenti.

La Cartella Stampa ha lo scopo di raccogliere e gestire tutte le informazioni ufficiali riguardo l’artista e la sua musica, dev’essere ricca di informazioni perché viene per lo più usata per essere diffusa a media e giornalisti che troveranno in essa tutte le informazioni per poter scrivere articoli e recensioni.

Direi che non c’è bisogno che mi dilunghi oltre.
One Sheet ed EPK sono due strumenti complementari, utili entrambi e da usare in situazioni differenti. Per esempio, per uno speaker radiofonico le informazioni sui brani che potresti scrivere sul tuo EPK sono utilissime per valorizzarli nel lancio radiofonico, mentre la sintesi che troverà sul tuo One Sheet sarà apprezzata dal responsabile A&R che quotidianamente deve scegliere nuovi volti e nuove musiche da produrre.

Se vuoi consigli sul come prepare il tuo EPK o One Sheet contattami.

Leggi Anche
L’ One Sheet è indispensabile per un musicista
L’One Sheet automatico di Chartmetric


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Una Cartella Stampa ben temperata

Il gioco di parole del titolo che scherza con quello di un noto brano di Bach che si proponeva di dimostrare la validità di un suo sistema d’accordatura del clavicembalo. In effetti anche per le Cartelle Stampa esistono diverse scuole di pensiero e questo perché ogni realtà, che sia una radio o un’agenzia di promozione, ha diverse esigenze che la Cartella Stampa dovrebbe soddisfare.

Una cartella stampa ben temperata

In questo articolo cercherò di fissare i punti chiavi essenziali per poter realizzare una Cartella Stampa in grado di adattarsi e soddisfare diverse esigenze. Un tempo la Cartella Stampa era un raccoglitore contenente foto e schede riguardanti l’artista, compresa la rassegna stampa e ogni genere di informazione utile per giornalisti, producer o speaker radiofonici.

Oggi, nell’industria musicale, il termine Cartella Stampa è stato quasi del tutto sostituito dall’acronimo EPK: Electronic Press Kit. Già il nome ti indica che il formato elettronico ha sostituito il cartaceo, comunque sia  le informazioni raccolte nella Cartella Stampa dovranno essere organizzate in schede dove biografia, tour, pubblicazioni, rassegna stampa e quant’altro trovino una loro corretta esposizione di facile consultazione. Ovviamente la Cartella Stampa dovrà essere corredata da una galleria fotografica in grado di rappresentarti bene con foto in alta qualità e di buona fattura.

Puoi rendere disponibili i contenuti della tua Cartella Stampa con un link sul tuo sito o usando servizi come Google Drive o WeTranfer.

Vediamo ora che informazioni deve contenere un EPK per poter soddisfare le esigenze professionali di giornalisti, discografici, promoter e agenti, per generare il loro interesse e una conseguente copertura mediatica.

Scheda Introduttiva

L’introduzione deve catturare l’attenzione del lettore. Descrivere l’artista, il suo stile e genere musicale. Deve essere corredata da una bella foto. Sii creativo mantenendo un tono professionale e nel contempo conciso e coinvolgente.

Scheda Biografica

La biografia dev’essere dettagliata ma comunque concentrata sugli elementi più rilevanti e interessanti. Deve includere informazioni sulla tua formazione musicale, esperienze passate, premi o riconoscimenti ricevuti. Vanno sicuramente menzionate le collaborazioni con altri musicisti e le collaborazioni significative nell’industria musicale. Nel caso di una band è bene fare una dettagliata scheda per ogni componente per valorizzare il singolo e l’ensemble.

Album

Dedica una sezione all’album in uscita. Descrivi il concetto dell’album, processo di scrittura e registrazione, le influenze musicali, il processo di registrazione e produzione, e i temi o messaggi chiave che l’artista ha voluto trasmettere attraverso le canzoni. Descrivi anche il genere musicale, gli strumenti utilizzati, i temi ricorrenti e qualsiasi particolarità che potrebbe interessare i lettori. Includi il titolo dell’album, la data di uscita e i dettagli sulle tracce incluse.

Singoli e videoclip

Se hai già pubblicato dei singoli o dei videoclip, una bella scheda dedicata valorizzerà il tuo impegno. Descrivi le canzoni, menziona eventuali collaborazioni e spiega il concetto o la storia dietro i videoclip e nomina regista e cast. Fornisci i link o inseriscili (embed) per permettere ai destinatari dell’EPK di ascoltare o guardare il materiale. Puoi anche arricchire il tuo EPK con i trailer dell’album, video di backstage delle registrazioni, estratti di esibizioni dal vivo o interviste.

Rassegna stampa e riconoscimenti

Se hai ricevuto recensioni positive o riconoscimenti da parte di media o esperti del settore, riportali nell’EPK. Includi le citazioni da parte di altri artisti o figure di spicco dell’industria musicale, nomi dei media e eventuali premi vinti. Raccogli gli articoli più belli che parlano di te, dei tuoi spettacoli e delle tue produzioni.  La riprova sociale è uno degli elementi più importanti per far crescere la tua reputazione professionale e artistica.

Foto e immagini

Inserisci una selezione di foto ad alta risoluzione dell’artista, sia in studio che durante le esibizioni dal vivo. Assicurati che le immagini siano di qualità professionale e che rappresentino l’estetica e lo stile dell’artista.

Link e contatti

Non dimenticare tutti i link rilevanti, come il suo sito web ufficiale, profili sui social media, canali di streaming musicale e video. Includi anche i tuoi contatti o quelli del tuo team di gestione, come l’indirizzo email o il numero di telefono per eventuali richieste o interviste.

Ricorda che l’EPK deve essere ben strutturato, con informazioni chiare e concise e avere un aspetto professionale. Puoi organizzare il contenuto in schede PDF o creare delle pagine web dedicate all’EPK sul tuo sito ufficiale. Ricordarti di aggiornare regolarmente il tuo EPK con nuovi contenuti, recensioni o riconoscimenti per mantenerlo sempre attuale.


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L’One Sheet automatico di Chartmetric

Qualche tempo fa avevo scritto due righe sull’one sheet e sulla sua utilità per costruirsi un’immagine professionale e completa che sia rapidamente consultabile. Nell’industria musicale gli one sheet si usano da decenni: si presentano come una singola pagina con tutte le informazioni salienti su un’artista o una band; uno strumento di divulgazione e promozione essenziale per negozi di dischi, stazioni radio e riviste.

One sheet automatico di Chartmetric semplifica la vita ai musicisti.

Con l’avvento dello streaming sono caduti per un po’ in disuso, sostituiti di fatto dalla semplice operazione di inserire direttamente i brani in piattaforma mediante un account personale. Ora le cose sono un po’ cambiate e gli one sheet si stanno rivelando strategici per far emergere artisti e produzioni dalla massiccia e quotidiana pubblicazione di nuovi brani sino ad essere cruciali per la pratica del pitch delle nuove uscite da parte delle label ai DSP. Un contesto in cui la necessità promozionale è nuovamente enfatizzata, insieme alla capacità di fare la differenza con informazioni ausiliari e fondamentali per collocare brano e artista.

E’ di questi giorni la notizia che Chartmetric ha acquistato la StartUp Onesheet integrandola nei propri sistemi di analisi dei dati e offrendo, anche gratuitamente, ad artisti ed etichette la possibilità di crearsi i propri one sheet che, sfruttando i dati raccolti da Chartmetric, si aggiornano automaticamente con le nuove uscite e nuove informazioni riguardanti l’artista/band.

Creando un account su Onesheet puoi creare la tua pagina cercando il tuo nome d’arte tra i 9 milioni di quelli censiti nel database della società: biografia e metriche essenziali compariranno in tempo reale e la prima versione della pagina sarà pronta. A questo punto puoi editare la pagina, sezione per sezione, aggiungendo o togliendo tutte le informazioni che riterrai utili.
Una volta completata, potrai condividerla con i DSP, sui social e ogni volta riterrai utile per promuovere o presentare la tua attività musicale.

L’aspetto interessante è che si tratta di una pagina dinamica, le cui metriche vengono aggiornate da Chartmetric senza alcun intervento da parte del titolare della pagina: quegli aggiornamenti pervengono anche laddove quel one sheet è stato condiviso.

Una funzionalità chiave è la Spotlight Release, che consente di inserire nella pagina i link a audio e video (su SoundCloud, YouTube, Vimeo…) anche di brani non ancora pubblicati ma già pronti che, al momento ufficiale dell’uscita, saranno segnalati in pagina e alle piattaforme con cui essa viene condivisa.

Prova Onesheet, è piuttosto semplice, completo, gratuito (fino a 3 artisti) e facilmente modificabile. Un’ottima soluzione per presentarti come si deve.

Crea il tuo One Sheet
Impara ad usare Onesheet di Chartmetric


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marketing musicale musica streaming social music marketing Spotify

Conosci Noteable di Spotify?

Nel complesso e variegato ecosistema di Spotify una parte importante è composta da tutti quei servizi che la piattaforma di Daniel Ek mette a disposizione di artisti musicali ed etichette per orientarsi nelle funzionalità di Spotify e definire al meglio le strategie di marketing utili per promuovere gli artisti e le loro canzoni. Noteable è uno di questi e già da subito ti invito ad iscriverti alla sua newsletter e restare aggiornato sulle novità proposte dalla piattaforma.

Conosci Noteable di Spotify?

Noteable è un sito accessibile con le tue credenziali di Spotify for Artist in cui cantautori, produttori ed editori possono trovare una community in cui relazionarsi e ricevere aggiornamenti sull’evoluzione della piattaforma di musica in streaming.

E’ il luogo in cui lo staff di Spotify accentra tutte le risorse e i manuali utili per meglio comprenderne il funzionamento e le dinamiche, con lo scopo di offrire agli addetti del settore il maggior supporto possibile.
Attraverso guide, video e rubriche tematiche, Noteable vuol essere una fonte di ispirazione per gli artisti emergenti guidandoli nel burrascoso mare della discografia online.

Dalle pagine di Noteable è anche possibile un contatto diretto con lo staff di Spotify per la risoluzione di problemi o suggerimenti.

Servizi come Noteable si rivelano utili per comprendere le dinamiche di Spotify anche analizzando i comportamenti del pubblico sulla piattaforma, distribuendo suggerimenti per un maggiore coinvolgimento attraverso articoli e video, i gli strumenti di analisi del mercato discografico e delle tendenze del pubblico. Non solo tendenze di massa, ma anche quelle delle nicchie con casi di studio e suggerimenti da professionisti autorevoli.

Noteable ha anche un’attiva community Twitter ed Instagram.


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L’artista musicale è il fulcro di tutto.

Essere un artista musicale, vivere di musica, magari della propria musica e delle proprie canzoni, è sempre stato difficile. Come tutte le professioni creative c’è, vivaiddio!, una selezione della specie piuttosto feroce che lascia poco spazio all’improvvisazione.

L'artista musicale è il fulcro di tutto.

Un artista musicale vede premiati i suoi sforzi solo quando riesce a raggiungere alti livelli professionali e non sto parlando solo della sua maturazione artistica: i più grandi professionisti della musica sono quelli vivono la professione consapevoli delle regole legali e contrattuali che la caratterizzano e delle regole che muovono quel gran circo che è l’industria dell’intrattenimento. Questo perché la musica live e il settore discografico sono intrattenimento e i loro competitor sono tutto ciò che fa intrattenimento, cioè tutto quello che può riempire il tempo libero di una persona: teatro videogiochi, film in streaming ecc…

Il passaggio della musica dal supporto fisico allo streaming, l’avvento dei social media e dei social network hanno cambiato molti paradigmi rivoluzionando l’intera filiera musicale, in questo contesto l’artista musicale, proprio la figura che tiene in piedi tutta la baracca, è rimasto sacrificato da questo mutamento del mercato.

Se da un lato oggi è possibile per chiunque produrre e far conoscere la propria musica, dall’altro siamo giunti ad una saturazione dell’offerta musicale nella quale solo pochi riescono ad emergere: i Migliori.

I Migliori sono quegli artisti musicali che indirizzano i loro sforzi non solo nel perfezionare la loro arte ma investono impegno, tempo e risorse nel costruire la loro figura artistica creandosi un immagine pubblica unica e distinguibile, curando la loro base fan e guadagnandosi una buona reputazione di professionisti della musica.

Questo non vale solo per gli artisti che realizzano produzioni discografiche, vale per tutti gli artisti musicali, vale per i turnisti, i coristi, i parolieri, gli arrangiatori, i producer e tutte quelle figure professionali che contribuiscono alla lavorazione di una canzone.

Un esempio: Se un cantante all’apice del successo deve scegliere un nuovo chitarrista per la band che lo accompagnerà in tour, secondo te terrà in conto anche della presenza scenica del musicista e del rapporto che ha con il suo pubblico online o si limiterà alle sue capacità tecnico-artistiche?

Ma non c’è solo questo.

L’esperienza insegna che non esiste nessuna campagna pubblicitaria, nessun piano marketing, nessuna promozione in grado di spingere in alto un artista, o la sua produzione, se l’artista stesso non è pronto a lavorare su se stesso per diventare il brand della sua musica attraverso quei meccanismi codificati nelle tecniche di marketing.

E’ su questo che io lavoro, sul fulcro di tutto: con l’artista, per l’artista.


Le 42 leggi universali del digital carisma: La fusione tra vita digitale e reale è il futuro della comunicazione

di Rudy Bandiera
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Si è sempre erroneamente sostenuto che la vita reale e la vita digitale siano distinte, generando errori semantici più volte perpetrati dai media quali “il popolo della Rete”, come se offline il popolo fosse un altro! La verità è diversa: la vita reale e la vita digitale sono due facce della stessa medaglia, anzi sono la stessa faccia della stessa medaglia, ormai talmente fuse in un unico plasma che si potrebbero immaginare come due liquidi di diverso colore lasciati liberi di miscelarsi in un nuovo cromatismo, non più separati ma uniti, amalgamati. Si è sempre parlato di personal branding abbinato alla personalità online e di carisma associato a una tipologia di personalità offline ma, se on e off sono saldati, allora lo saranno anche personal branding e carisma. Il carisma è qualcosa che può essere coltivato anche in ambito digital ovvero anche in non-presenza, dove non occorre la fisicità. Sì, per la prima volta nella storia siamo di fronte a un nuovo modo di approcciarci alla realtà: attraverso la vita reale (VR) e la vita digitale (VD).
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marketing musicale personal branding social music marketing

6 punti per trasformare la tua musica in un brand

Non mi meraviglierei se leggendo il titolo trovassi fastidioso l’accostamento tra le parole musica e brand, accade a molti artisti musicali che vedono in questo accostamento il ridurre la musica a semplice merce di consumo.

6 punti per trasformare la tua musica in brand

Non nascondiamoci però che, in realtà, la musica è merce di consumo e mai come di questi tempi è stata prodotta e consumata in enorme quantità. Ovviamente senza dimenticare che la musica nasce da un processo creativo ed artistico che spesso è il frutto di anni di studio, lavoro e costanza.

Ci troviamo perciò in un contesto in cui è necessario creare la giusta sinergia tra l’aspetto commerciale e quello creativo. Un buon musicista professionista è tale quando riesce a coniugare l’aspetto spirituale e quello materiale della sua professione, riuscendo ad emozionare il suo pubblico e vivendo con i guadagni del suo lavoro.

Trasformare la tua musica in un brand significa renderla unica e riconoscibile, così come deve essere unica e riconoscibile la tua figura di personaggio artistico. L’artista e la sua musica devono appartenere ad un contesto che sia facilmente riconoscibile dal pubblico, ma nel contempo devono emergere da questo contesto, trovando una loro dimensione unica.

Questo risultato non è detto che sia immediato, potrebbe rivelarsi un percorso di ricerca, fatto di tentativi più o meno felici, che ti porterà a raffinare la figura artistica mentre, nel contempo, migliori anche la tua scrittura musicale e la qualità dei tuoi pezzi. E’ un percorso di maturazione nel quale valuterai anche le reazioni del pubblico e costruirai con esso un rapporto di fiducia facendolo diventare la tua fan base. Un artista musicale quindi deve ricordare sempre che il brand è ciò che associa se stesso ad un gruppo di persone in particolare, a cui si propone un progetto che rispecchi i loro gusti ed esigenze musicali.

Ci sono sei punti chiave quindi per poter realizzare il proprio brand:

1. Chi sei e chi vuoi diventare?

Prima di ogni cosa devi aver chiaro quale direzione dare al tuo percorso artistico: vuoi diventare una rockstar, un cantautore oppure vuoi diventare uno specialista di uno strumento ambito dai migliori artisti della scena? Il tuo brand riguarda le tue aspirazioni, le domande a cui devi rispondere sono: “Per cosa voglio essere ricordato?” e “Come lo evidenzio al meglio?”. Vorrei portanti l’esempio di Dodi Battaglia che per mezzo secolo ha costruito il suo percorso artistico con i Pooh, scrivendo e arrangiando con loro le canzoni che li hanno resi celebri nel mondo. Questo non gli ha impedito, anzi lo ha aiutato, nel costruirsi una carriera e una fama internazionale di grande chitarrista. La sua lunga esperienza musicale gli ha permesso di continuare una carriera solista realizzando nuove canzoni e condividendo le sue conoscenze tecnico/artistiche in affollatissime master class.

2. Conosci il tuo pubblico

Ne consegue che, se non hai le idee chiare su chi sei e cosa vuoi rappresentare con la tua musica, difficilmente le persone potranno dare un senso della tua presenza. Il brand che stai costruendo rispecchia i valori artistici che distribuisci. Devi conoscere te stesso, ma devi anche capire i gusti delle altre persone, del tuo pubblico potenziale. In altre parole, devi trovare la tua nicchia. Devi concentrare i tuoi sforzi nel catturare l’attenzione di quel pubblico specifico che si appassiona al tuo genere musicale ed al tuo sound: quello che si emoziona nell’ascoltarti. Sarà la tua fan base.

3. Costruisci la tua identità

Concentrarsi troppo su visibilità, successo di pubblico o fama può rivelarsi un problema se prima non ti sei costruito un’identità artistica solida e riconoscibile. Nella musica il successo può rivelarsi effimero se non basato su pilastri solidi che vanno oltre alle abilità artistiche. Chi ti ascolta deve amare le tua musica, ma deve amare anche il tuo personaggio artistico. Devi perciò costruirti una buona reputazione professionale che resti nelle percezioni dei tuoi colleghi musicisti o del tuo pubblico.

4. Costruisci un luogo privilegiato per farti conoscere

Il proliferare dei canali comunicativi è dispersivo. Per la natura di cui sono fatti, per le dinamiche che creano, generano una lettura non lineare dei contenuti che a sua volta può rivelarsi dispersiva e spesso superficiale. Per questo è fondamentale creare un luogo tuo dove presentarti, rappresentarti, illustrare il tuoi progressi artistici e magari mantenere un contatto privilegiato con il pubblico appassionato alla tua arte. Un buon sito internet, costantemente aggiornato con le date dei tour e magari con un blog è la soluzione ottimale per mantenere un contatto solido nel tempo con il tuo pubblico. Se poi sei un musicista professionista alla ricerca di ingaggi come turnista o per tour dal vivo, LinkedIn è il paradiso dei professionisti di ogni categoria. Come social LinkedIn ha delle caratteristiche e delle dinamiche diverse da quelle che sei abituato a vedere con Facebook o Twitter. Essendo un luogo frequentato da professionisti LinkedIn richiede anche un linguaggio professionale appropriato, ma è innegabile che è il posto giusto per far valere il proprio valore professionale ed ottenere ingaggi magari impensati.

5. Nutri il tuo pubblico di grandi aspettative

Ora che sai chi sei, qual’è il tuo pubblico e come mantenere viva la sua curiosità, devi trovare il pretesto quotidiano per farti notare e ottenere apprezzamento. Per ottenere e mantenere l’attenzione del pubblico devi attrarlo informandolo sulle tue attività e sul contesto artistico in cui ti muovi, senza dimenticare di suggestionarlo con la tua musica.

Se racconti alle persone chi sei, cosa fai, come lo fai e, perché no, come possono ottenere i tuoi risultati o ricreare i tuoi suoni, ottieni la vicinanza e l’ammirazione di un pubblico che in te vede un punto di riferimento e magari una fonte d’ispirazione. Una nicchia si alimenta con contenuti che non devono necessariamente portare alla vendita ( meglio dire al tuo ascolto in streaming): basta che chi ne fruisce comprenda che, qualora fosse necessario, che tu sei in grado di soddisfare la sua fame di emozioni e buona musica.

6. Converti l’interesse in contatti, i contatti in relazioni e le relazioni in ascoltatori

I social network non servono a vendere, ma a far scattare un primo generico interesse. Se vuoi che questo interesse diventi famigliarità e autorevolezza devi acquisire la capacità di arrivare direttamente al tuo pubblico, disintermediando social network e social media. Puoi farlo attraverso una mailing list, un gruppo chiuso, la messaggistica, le notifiche o un live. I contatti sono un punto di partenza debole, le relazioni il loro sbocco naturale.

Il valore di un follower è nullo se con esso non si instaura una conversazione, se non c’è un coinvolgimento reale e attivo. Tutto ciò che hai fatto finora porta a questo. Attraverso la comunicazione il pubblico comprende chi sei e qual’è la tua musica, nel contempo apprezza la tua disponibilità e le tue qualità umane e professionali.

A questo punto non dovrai più insistere sul pubblico perché ascolti il tuo ultimo brano o compri il biglietto del live. Sarà proprio questo tuo pubblico a restituirti l’attenzione che gli hai dato partecipando alle tue esibizioni e facendo conoscere agli amici la tua ultima produzione. Sarà un atto spontaneo di riconoscenza, un rapporto umano solido di reciproco rispetto.

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Business e Marketing della Musica: Tutto quello che musicisti, autori, manager, produttori ed editori devono sapere per vivere di musica

di Massimiliano Titi
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Conoscere le regole del gioco è fondamentale per vivere di musica.
Con un tono semplice e colloquiale, questo libro prende per mano il creativo in campo musicale e lo accompagna in un viaggio tra le tante questioni che deve affrontare oggi: dalla conoscenza dei diritti d’autore e connessi, all’esame delle figure professionali e dei contratti più comuni, dai fondamenti di marketing e a come promuoversi, alla distribuzione digitale e alla concreta realizzazione dei propri profili, fino all’illustrazione dei nuovi mestieri della musica che possono contribuire a dare sussistenza al creativo, realizzando così di fatto il sogno di “vivere di musica”. Non manca uno sguardo sul futuro: NFT e blockchain, intelligenza artificiale e realtà aumentata e nuovi scenari.
I molti suggerimenti pratici e i numerosi consigli, frutto di tanta esperienza concreta, arricchiscono questo lavoro, che conferma ancora una volta che il talento per quanto faccia la differenza, se non accompagnato da competenze, non basta, mentre la competenza e una buona strategia, possono certamente aiutare anche un non eccellente talento musicale.
Insomma, un bel viaggio, adatto chiunque sia appassionato di musica e voglia trasformarla in un mestiere, oppure a quei professionisti del settore che desiderino consolidare o mettere a fuoco le regole del business e del marketing musicale.
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marketing musicale musica streaming personal branding

100.000 brani al giorno

Il titolo di questo post si riferisce all’offerta musicale disponibile ad ogni singolo individuo del pianeta connesso alla rete internet. Questa è una stima del settembre 2022 regalataci da Sir Lucian Grainge di Universal e Steve Cooper di Warner Music.

100.000 brani al giorno

La conclusione di questi due pezzi da 90 dell’establishment discografico è che questo vasto volume di musica con i relativi contenuti associati (video, presenza sui social ecc.) sta rendendo sempre più difficile per gli artisti raggiungere un pubblico consistente online e sta mettendo in crisi il rapporto tra le case discografiche e gli artisti che dovrebbero commercializzare, promuovere e sviluppare.

La verità è che nell’era dello streaming anche le major hanno difficoltà nel far emergere la loro canzone tra le altre 99.999 che giornalmente vengono rilasciate sulle piattaforme, per questo stanno puntando sulle opportunità offerte dal web3.0 (metaverso, NFT, ecc.) e poter finanziare adeguatamente la produzione musicale d’alto livello potendo investire adeguatamente in nuovi artisti. A quanto pare nemmeno più il tradizionale merchandising è sufficiente a mantenere in piedi una carriera artistica in un mondo in cui l’offerta musicale è decisamente sovrabbondante e dispersiva.

I dati noti ci restituiscono la prospettiva in cui dal 2018 al 2022 i brani caricati sulle app di musica in streaming si è quintuplicato, mentre Apple Music conferma che il numero totale di brani sulla sua piattaforma ha superato i 100 milioni. Il volume di traffico generato da una tale quantità di musica (sarebbe più esatto parlare di dati), ha ovviamente messo in crisi il sistema di distribuzione in streaming. Nell’anno fiscale 2021, secondo un deposito annuale della SEC, Spotify ha speso ulteriori 33 milioni di euro rispetto all’anno precedente in “costi per la tecnologia dell’informazione” principalmente a causa di un “aumento del nostro utilizzo dei servizi di cloud computing”.

Sappiamo che le App di musica in streaming stanno seguendo delle politiche per contenere questa iperattività creativa di artisti ed etichette: per esempio Spotify ha cominciato a rifiutare cover non sorrette da un preciso piano editoriale; personalmente ho poi notato che Amazon Music e Deezer tendono a nascondere nelle ricerche i prodotti discografici meno performanti o meno popolari. Un inequivocabile segno di autodifesa delle infrastrutture informatiche messe sotto stress da questa democraticità impazzita nelle produzioni discografiche.

Ma se artisti, etichette e app di streaming sono messe in difficoltà da questo assetto del mercato, chi ci sta guadagnando?

Sicuramente a guadagnarci, in questo momento, sono i distributori di artisti indipendenti come DistroKid e TuneCore che ricevono un compenso da ogni artista fai da te la cui musica viene caricata sulle piattaforme di streaming. E’ infatti indubbio che la rapida crescita recente del volume di caricamenti di musica è stata trainata dal settore della distribuzione indipendente, dove artisti o etichette possono distribuire con semplicità la propria musica con un click su Spotify, Apple Music, YouTube Music , Amazon Music ecc.

La domanda che molti si pongono è la seguente: 100 mila tracce al giorno sono migliori per il pubblico di, diciamo, 1000 al giorno?

Personalmente credo che il sistema attuale prosperi sugli artisti immaturi vendendo l’illusione di un successo discografico facile e a portata di mano e credo che il mercato delle produzioni musicali stia vivendo una bolla che in fin dei conti non premia nessuno.

Visto da oggi non credo nemmeno che il web3.0 si rivelerà determinante per cambiare queste prospettive, lo vedo come un’artefatto che, ancora una volta, ci allontana dal focus principale che resta la musica e il musicista.

In un presente così mutevole e frammentato per l’artista musicale resta fondamentale lavorare sulla sua promozione personale affiancando il proprio sito internet ai social network con l’utilizzo di tutte quelle strategie e metodi noti come personal branding.

Ciò che distingue il musicista immaturo dal musicista maturo è proprio la consapevolezza di dover curare ogni dettaglio della propria figura professionale per poter distinguersi in questa palude sconfinata di produzioni musicali.

Il mercato discografico così come lo conosciamo oggi evolverà e certamente non tornerà all’era pre-streaming, resterà sul palcoscenico solo chi saprà vivere in un mondo dove le relazioni online e dal vivo sono interconnesse tra loro.


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