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Video: meglio YouTube o Facebook/Instagram?

Tra YouTube e Facebook/Instagram è in corso una competizione serrata per la leadership dello streaming video. I video sono molto ambiti dagli inserzioni pubblicitari perché sembrano portare più risultati nelle campagne pubblicitarie online. Per questo i social di Zuckerberg si sono dotati di strumenti utili per competere con il leader, ovvero Youtube, che nel frattempo non se ne sta con le mani in mano.

Video: meglio su YouTube o Facebook/Instagram?
courtesy by Pixabay

In realtà, un artista musicista che pubblica video su queste piattaforme deve comunque tener conto delle diverse abitudini degli iscritti, del suo pubblico e deve anche tener conto di come ragionano i rispettivi algoritmi.

In questo post, cercherò di segnare le diverse caratteristiche dei tre social per darti dei punti di riferimento per poterli utilizzare al meglio. Resta il fatto che comunque sarà importante la misurazione dei risultati, che ti aprirà la strada per un maggior coinvolgimento e interazione con il pubblico.

In termini generali i video superiori o vicini ai tre minuti funzionano meglio su Youtube che ha un pubblico che cerca intrattenimento e ha tempi di attenzione più lunghi. Su Facebook/Instagram il comportamento del pubblico è più compulsivo, la sua attenzione è di breve durata, video brevi ma brillanti hanno maggior possibilità di riuscire nel catturare l’attenzione e stimolare interazioni. Questo nonostante Facebook consigli video della durata di almeno tre minuti.

Su tutte e tre le piattaforme in oggetto i periodi di attenzione sono il fattore più importante per garantire la visibilità nei suggerimenti agli utenti. Questo ha più peso sicuramente più su YouTube che su Facebook/Instagram

Video musicali, interviste, live possono trovare su YouTube una platea attenta, predisposta a conoscere cose nuove e approfondire le sue conoscenze. Facebook/Instagram si prestano di più per messaggi brevi e divertenti; si rivelano utili sul breve periodo, per esempio per diffondere le date di un tour o per ringraziare il pubblico per la riuscita di un concerto.

Facebook/Instagram possono essere usati per coltivare la propria immagine, per attirare l’attenzione su sé, dialogare con il pubblico, YouTube diventa utile per far conoscere la propria musica e consolidare la propria figura artistica.

Devi tener presente che su Facebook/Instagram i contenuti invecchiano velocemente. Se il tuo video non raccoglie in breve tempo commenti e condivisioni, la sua diffusione sul social network è destinata a rimanere nella tua cerchia d’amicizie senza che si crei quel magico effetto virale in cui tutti sperano.

Su YouTube le dinamiche sono diverse, la dinamica del breve periodo non è determinante. Un buon video (musicale, intervista, live) può trovare il pubblico giusto anche dopo molto tempo la sua pubblicazione. Questo perché la struttura e l’algoritmo di YouTube ragiona con logiche diverse da quello di Facebook/Instagram.

A questo punto viene spontanea la domanda, e TikTok?

Per diverse buone ragioni c’è molto entusiasmo attorno questa App che sembra esaltare la viralità dei suoi contenuti. Ti confesso che, ad oggi, non la conosco molto. Non l’ho trovata il luogo adatto per fare del marketing musicale come lo intendo. Questo però non significa assolutamente che non sia il luogo giusto per proporre la tua musica. Ma prima di tutto, dovresti chiederti se TikTok è un luogo per trovare nuovi fan della tua musica?


Le 42 leggi universali del digital carisma: La fusione tra vita digitale e reale è il futuro della comunicazione

di Rudy Bandiera
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Si è sempre erroneamente sostenuto che la vita reale e la vita digitale siano distinte, generando errori semantici più volte perpetrati dai media quali “il popolo della Rete”, come se offline il popolo fosse un altro! La verità è diversa: la vita reale e la vita digitale sono due facce della stessa medaglia, anzi sono la stessa faccia della stessa medaglia, ormai talmente fuse in un unico plasma che si potrebbero immaginare come due liquidi di diverso colore lasciati liberi di miscelarsi in un nuovo cromatismo, non più separati ma uniti, amalgamati. Si è sempre parlato di personal branding abbinato alla personalità online e di carisma associato a una tipologia di personalità offline ma, se on e off sono saldati, allora lo saranno anche personal branding e carisma. Il carisma è qualcosa che può essere coltivato anche in ambito digital ovvero anche in non-presenza, dove non occorre la fisicità. Sì, per la prima volta nella storia siamo di fronte a un nuovo modo di approcciarci alla realtà: attraverso la vita reale (VR) e la vita digitale (VD).
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Quattro segreti per un buon live in streaming

Sinceramente mi aspetto che il titolo di questo post attiri la tua attenzione, spero che lo faccia perché ti sarà molto utile. I teatri e i locali pubblici sono già sotto la rigida disciplina del lockdown e il bisogno di mantenere un contatto artistico con il tuo pubblico è un’esigenza alla quale non sai (non puoi!) rinunciare.

Quattro segreti per un buon live in streaming
Courtesy by Unsplash.com

Un live in streaming, anche un breve live in streaming, non ti aiuterà a imbandire la tavola, ma almeno ti consentirà di mantenere il legame con il tuo pubblico in attesa di tempi migliori.

Nello scorso lockdown ho visto che la piattaforma più gettonata è stata Facebook, sebbene anche YouTube si presti molto bene per questo genere di operazioni. Di certo Facebook a livello social è molto più performante, diciamo pure che è oramai la nostra piazza virtuale dove ci si incontra per un aperitivo, ci si diletta in sciocchezze e pesanti discussioni e si ascolta un po’ di musica dal vivo se ce n’è l’occasione.

Per questo, se già stai pensando di organizzare qualche live su Facebook o comunque on line, ti voglio rivelare qualche segreto vincente per coinvolgere e soddisfare meglio il tuo pubblico.

Il primo segreto è… la cura dell’audio (perdìo!!!). Stai già pensando che ti stia dicendo una cosa ovvia, vero? Eppure nel lockdown del marzo scorso ho visto più di qualche artista musicale improvvisare concerti domestici con un audio spaventosamente fastidioso che proprio non rendeva giustizia alla sua arte. Procurati un microfono adatto, usa un mixer, mettiti in un ambiente acusticamente adatto, ma fa qualcosa! Se non ti riesce, proprio non farlo questo live. Piuttosto fai una lezione di storia della musica, parla dei tuoi artisti preferiti, racconta barzellette sui musicisti, vedi un po’ te.

Il secondo segreto è… fissa quel c**zo di cellulare! Non ti si può vedere in perenne stato d’ansia mentre cerchi di non sbattere contro la scrivania, che poi lo smartphone scivola e ti si sballa l’inquadratura. Ci sono diversi tipi di supporti, piuttosto economici per gli smartphone, procuratene uno che sia pratico e solido. Così quando avrai impostato per bene la tua inquadratura, potrai cominciare lo spettacolo a cuor tranquillo.

Il terzo segreto per un buon live in streaming è la fotografia, ovvero la luce e la cura dell’ambientazione. Sebbene sia un live domestico, assicurati d’avere la casa in ordine, togli quel sacchetto di Dixie dalla tavola ed esci la cesta della biancheria dall’inquadratura. Assicurati di essere ben illuminato e nei limiti del possibile, cerca di creare un minimo di atmosfera con quelle quattro lampade che tieni in casa.

Il quarto segreto è… ma perché vuoi fare proprio una diretta? Perché non ti riprendi e poi monti il tutto, magari migliorando anche l’audio con qualche filtro,  per poi programmare un videoparty su Facebook dandone adeguato annuncio? Così tagli i punti morti, togli gli errori e confezioni un quindici minuti di buona musica dal vivo che trasmetterai mentre dialoghi con il tuo pubblico nella chat. Sia in Windows che in Apple ci sono semplici software gratuiti per fare editing video.

Se ti sono sembrati 4 segreti banali, me ne scuso, questo post non era rivolto a te che, evidentemente, sei un artista musicale con i contro fiocchi che sa cosa vuol dire aver cura della propria immagine e della propria musica. Ci vediamo, dal vivo, in tempi migliori.


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