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Sta finendo l’era dei social network?

Ci sono pesanti e concreti segni di crisi strutturale nel mondo dei social network, un malessere diffuso che secondo diverse fonti fa pensare all’imminente scoppio di una bolla con conseguenze importanti nel loro utilizzo.

Sta facendo l'era dei social network?

Andiamo con ordine:

  1. LinkedIn soffre di un calo nei ricavi essenzialmente legati alle applicazioni per cercare e offrire lavoro. Sono state annunciate importanti riduzioni di personale;
  2. Meta soffre una crisi di raccolta pubblicitaria su Facebook derivante dal problema mai risolto della sua reputazione. A consolare il colosso restano le buone performance di Instagram e Whatsapp;
  3. Elon Musk ha rotto Twitter, non giriamoci intorno e non perdiamo troppo tempo a ragionar sopra all’infinita serie di sciocchezze che Elon ha infilato da quando ha preso in gestione il social cinguettante.

Perché ti riporto queste notizie? Il motivo è semplice.

Come puoi constatare, usare un social come intermediario esclusivo per la propria comunicazione o per la creazione di una community, ti lega indissolubilmente al destino del social stesso: se muore il social muore anche tutto ciò che hai costruito con esso.

Per evitare questo, il sistema più economico e semplice per tenere un contatto privilegiato con i propri fan e per comunicare con il resto del mondo resta il vecchio e sempiterno sito internet, meglio se con un blog e con una newsletter periodica. I social saranno dei canali aggiuntivi che userai nel migliore dei modi possibili. Finché durano.

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Ho messo una X su Twitter

Una sera di qualche giorno fa mi sono deciso e di punto in bianco ho deciso di abbandonare Twitter. Nonostante fosse il mio punto di riferimento per l’informazione internazionale da qualche mese si è trasformato in qualcosa di estremamente tossico per la salute mentale di chi lo frequenta. Non solo tossico, ma pure inutile dato che il buon Elon Musk ha messo una bella mole di paletti sulla distribuzione dei tweet sui feed degli iscritti.

Perché ho messo una croce sopra a Twitter

Come già ho avuto modo di esprimermi sull’articolo I Social Non Sono Partner dei Musicisti, direi proprio che non vale la pena di perdere tempo in un social che si è pesantemente orientato a diffondere contenuti sponsorizzati e che, più di altri, ostacola il crossover verso altri social.

Questa, ad essere onesti è la caratteristica di tutti i social network, ma direi che il nuovo algoritmo di Twitter voluto da Elon Musk ha superato il limite di sopportazione.

Per sapere quali sono i principali aggiornamenti all’algoritmo di Twitter ti rimando alla mail inviata agli iscritti di questo blog lo scorso agosto, così capirai meglio le motivazioni profonde che mi hanno spinto ad abbandonarlo.

Lo faccio in via eccezionale perché normalmente le notizie di un certo pregio le riservo per chi ha voluto premiarmi con la sua attenzione e la sua fiducia.

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Cosa ci vuole per vivere di musica? Basta il talento? Che differenza c’è tra fare successo e avere una carriera, e come è possibile prendere il controllo del proprio destino professionale nell’industria musicale? Queste domande accomunano tanto lo studente che muove i primi passi nel mondo dello spettacolo, quanto il musicista esperto che si confronta con gli scenari odierni del mondo della musica, tra nuove piattaforme digitali e opportunità promozionali spesso difficili da identificare con chiarezza. Music Business – La Grande Guida racconta con tono informale ma preciso tutto quello che oggi l’aspirante professionista ha bisogno di sapere per vivere di musica e orientarsi nell’intricato universo del music business. Il testo è pensato per offrire, per la prima volta in italiano, tutti gli strumenti critici e strategici indispensabili a muoversi con successo nel moderno mondo dell’industria musicale. Dall’utilizzo consapevole dei social network alle nuove piattaforme di diffusione e streaming musicale, al lettore è offerto un prontuario completo di consigli e tecniche per promuoversi e sviluppare connessioni di valore nell’ecosistema del professionismo musicale. Music Business – La Grande Guida è pensata anche per gli studenti delle nuove classi di musica moderna e jazz dei conservatori, dei licei musicali e della miriade di scuole ed accademie private italiane, proponendosi come il testo di riferimento per comprendere le mutate condizioni tecnologiche dell’industria musicale all’indomani della rivoluzione digitale.
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7 Segreti dell’algoritmo di Twitter

La pubblicazione di parte del codice sorgente di Twitter promossa da Elon Musk ha permesso di capire con quali criteri il social distribuisce i post rendendoli più, o meno popolari. Nella pratica ora sappiamo quali trucchi usa il social cinguettante per tenere l’attenzione degli iscritti legata al suo feed.

7 segreti dell'algoritmo di twitter

Queste risposte le abbiamo perché appena il codice è stato desecretato, un nutrito sciame di analisti informatici si è buttato sulle stringhe per analizzarne il funzionamento. Chi è esperto delle dinamiche di questo social non è rimasto sorpreso dal risultato di questi studi che però, se non altro, offrono dei punti fermi sul corretto utilizzo di Twitter.

A questo punto possiamo vedere qual’è la ricetta per espandere un contenuto al di fuori della propria cerchia. Dall’analisi del codice reso pubblico emerge che:

  1. i cuoricini garantiscono un incremento alla diffusione fino a 30 volte superiore, rispetto alle condivisioni (20 volte) e alle risposte, che offrono una spinta minima;
  2. L’integrazione di immagini nel tweet aiuta, i cuoricini restano il fattore più importante;
  3. Come Facebook, anche Twitter detesta i link verso l’esterno, come un articolo o un video su YouTube. Il limite è particolarmente pesante se il profilo non ha un buon seguito, in caso contrario influisce di meno. Questo significa che per ottenere risultati importanti condividendo playlist Spotify o video su YouTube prima bisogna raggiungere un buon numero di follower attivi;
  4. Anche le segnalazioni di spam o esser stati segnalati con parametri negativi abbassa la portata di un tweet. In particolare se si è segnalati per disinformazione;
  5. Pagare per l’abbonamento a Twitter Blue avvantaggia molto.
  6. Twitter include ogni utente, in base al profilo, in una bolla di profili simili (cluster). Significa che i contenuti coerenti con questo cluster sono avvantaggiati e viceversa contenuti difformi vengono pesantemente penalizzati;
  7. Ovviamente anche il numero di follower influisce sulla portata di un tweet;

Questi sono ad oggi le sette regole chiavi che regolano il microcosmo di Twitter che, proprio mentre scrivo, vede il logo dell’uccellino blu spodestato dal cagnolino di Dogecoin. Il prossimo passo di Crazy Musk sarà cambiare il nome del social in Barking?


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Conoscere le regole del gioco è fondamentale per vivere di musica.
Con un tono semplice e colloquiale, questo libro prende per mano il creativo in campo musicale e lo accompagna in un viaggio tra le tante questioni che deve affrontare oggi: dalla conoscenza dei diritti d’autore e connessi, all’esame delle figure professionali e dei contratti più comuni, dai fondamenti di marketing e a come promuoversi, alla distribuzione digitale e alla concreta realizzazione dei propri profili, fino all’illustrazione dei nuovi mestieri della musica che possono contribuire a dare sussistenza al creativo, realizzando così di fatto il sogno di “vivere di musica”. Non manca uno sguardo sul futuro: NFT e blockchain, intelligenza artificiale e realtà aumentata e nuovi scenari.
I molti suggerimenti pratici e i numerosi consigli, frutto di tanta esperienza concreta, arricchiscono questo lavoro, che conferma ancora una volta che il talento per quanto faccia la differenza, se non accompagnato da competenze, non basta, mentre la competenza e una buona strategia, possono certamente aiutare anche un non eccellente talento musicale.
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