Categorie
business marketing musicale social media social music marketing

L’evoluzione discografica: un cambio di visione.

Quanti sono i musicisti emergenti che hanno come meta la firma di un contratto discografico? Oggi sembra piuttosto facile, ma la realtà non è tutta rose e fiori: il mercato discografico è quello di sempre, un campo minato ricco di insidie che richiede all’artista una giusta cautela, ovvero il saper compiere i passi giusti al momento giusto. Il rischio è quello di utilizzare male un’occasione e magari di buttar via un buon pezzo.

Com'è cambiata l'industria discografica?
courtesy pixabay.com

Prima di potersi proporre sul mercato, un artista o una band devono avere un’idea molto chiara del pubblico al quale si rivolgono. I tempi in cui una produzione discografica poteva essere il mezzo per esplorare il mercato e trovare i propri fan sono finiti, questa è la realtà. Oggi, prima di ogni cosa, è necessario avere già un pubblico di riferimento per poter investire cifre importanti in una produzione discografica. Non sto parlando solo della registrazione dell’album, ma anche e soprattutto del marketing che andrà ad accompagnare il disco, packaging compreso.

Come accennavo, non sempre è stato così. Un tempo gli artisti venivano coltivati dai manager delle etichette, venivano seguiti e fatti crescere con le opportune strategie.

Negli anni ’60 o ’70, ad esempio, una produzione sceglieva un artista con l’obiettivo di aiutarlo a raggiungere una sua dimensione artistica e una chiara identità musicale tramite il suo suono, i suoi testi e il suo pubblico. Solo dopo aver raggiunto questo obiettivo l’artista era pronto per la commercializzazione della sua musica e per un più ampio successo di pubblico. Una volta identificato il mercato tramite i potenti mezzi di una casa di produzione, l’artista ormai professionalmente maturo poteva ampliare e solidificare la propria audience. Questo significava anche avere l’opportunità di lavorare in stretta collaborazione artistica e personale con professionisti di alto livello, un’esperienza che poteva permettere di raggiungere livelli tecnico e artistici elevatissimi, se si era un bravo musicista.

Nell’epoca dello streaming le cose sono cambiate, per non dire invertite. Oggi un’etichetta discografica non investe su un artista perché ha potenzialità di successo, ma investe su un artista perché ha già una sua fanbase e ha la possibilità immediata di monetizzare il suo successo. Se prima si trattava di investire su un potenziale, ora si tratta di partecipare al profitto di un capitale umano pronto a portare frutti.

Questo comporta che un artista o una band, se vogliono diventare appetibili per un investimento, devono già possedere un seguito, di pubblico ai concerti e/o di followers in rete, ma nel contempo avere anche una chiara identità musicale. E’ un dato di fatto che nella psicologia della produzione moderna un buon investimento è quello che produce reddito dal primo giorno. Costruirsi un proprio pubblico locale, una fanbase solida e affiatata è il primo passo che un musicista deve fare per iniziare il percorso che lo porterà al contratto con un’etichetta discografica.

Per farlo, partire da concerti presso un circolo di quartiere o in un contest tra gruppi emergenti, non è certo un’idea da sottovalutare. Si tratta comunque di trovare i luoghi più adatti per costruire nel tempo una fanbase fidelizzata, grazie all’interazione e al coinvolgimento diretto e personale tra musicisti e pubblico.

Mi offri un caffé?
Offrimi un Caffé con ko-fi.com
La mucca viola. Farsi notare (e fare fortuna) in un mondo tutto marrone

di Seth Godin – Acquistalo su Amazon https://amzn.to/3t67IQF

La mucca viola è il libro che ha consacrato Seth Godin come uno degli autori business più amati e ha lanciato un movimento globale che ha ridefinito le basi del marketing. Il solito marketing e i grandi investimenti sui media tradizionali non funzionano più. Oggi il marketing comincia dall’idea del prodotto, che deve essere straordinario, diverso, innovativo per poter catturare l’attenzione dei clienti e far parlare spontaneamente di sé. È questo elemento di magia e unicità a far sì che realtà come Apple, Google, Ikea, Starbucks o la bottega del macellaio toscano Dario Cecchini continuino a macinare successi, mentre grandi industrie affermate arrancano e non riescono a stare al passo.
Acquistalo su Amazon https://amzn.to/3t67IQF

Categorie
social media

Perché un musicista dovrebbe raccontarsi?

I social network e la musica in streaming hanno profondamente modificato il rapporto tra pubblico e musicista che oggi è direttamente gestito tra le due parti. In questa dinamica la figura della casa discografica non è più il punto di riferimento dei fan per contattare l’artista, di conseguenza, escludendo altre forme di promozione, è l’artista stesso che dovrebbe mantenere il contatto diretto con il suo pubblico nei suoi profili social.

È dimostrato che questo rapporto diretto funziona più di ogni altra formula promozionale, in particolare per un artista agli inizi. Condividere la tua musica è prioritario, ma è sicuramente non sufficiente e alla lunga diventa un lavoro sterile. La verità è che il pubblico vuole più di semplici tracce.

Racconta la tua musica
courtesy pixabay.com

La tua musica ha una sua storia e i tuoi fan vogliono conoscerla: la parte del comunicare direttamente con il pubblico è ormai indispensabile al processo creativo, fa parte di esso.

Essere un musicista, oggi significa essere bravi nel multi-tasking. Non solo devi produrre grandi brani, ma devi mantenere i tuoi fan costantemente interessati con un mare di informazioni utili ed emozionanti per apprezzare al meglio il tuo lavoro.

Ti voglio dare qualche spunto utile per aiutarti in questo importante lavoro di auto promozione:

RACCONTA LE TUE CREAZIONI

Sai bene che l’educazione musicale al giorno d’oggi è scarsa e ampiamente sottostimata, arricchire la tua musica descrivendo gli stimoli, le intuizioni e le emozioni del processo creativo aiuterà gli ascoltatori a comprendere la tua musica immergendosi nella tua sfera creativa.

Quando una persona ascolta una tua musica, la fa propria e la arricchisce di significati che magari tu nemmeno immaginavi. Succede sempre così con il prodotto di un processo artistico o creativo; è una cosa bella e positiva perché significa che la tua creazione offre molteplici chiavi di lettura e tocca diversi livelli di emozioni.

Ma se c’è qualcosa nella tua motivazione creativa che puoi condividere direttamente con i tuoi fan, perché non offrire agli ascoltatori una finestra sul tuo processo creativo?

Questo lavoro, per esempio, viene abitualmente fatto dagli scrittori che raccontano le motivazioni che li hanno spinti a scrivere un romanzo, dei temi che vengono trattati nel racconto e dello stile che hanno scelto per farlo. E’ un plus valore che l’artista da alla sua opera e che può creare un dialogo costruttivo con il pubblico.

Ci sono alcuni argomenti chiave che possono interessare a chi si approccia alle tue creazioni, sono la base per costruire questo rapporto con il tuo pubblico, ma sono molto utili anche per il giornalista o il critico che scriverà di te o ti farà un’intervista.

Sono solo alcune idee generali che puoi usare come punto di partenza per creare una narrazione coinvolgente sul tuo lavoro musicale:

  • Di cosa parla la tua canzone o il tuo album?
  • Dov’eri quando l’hai fatto e quando l’hai scritto?
  • Che cosa significa la canzone o l’album per te e come si inserisce nel tuo intero corpo di lavoro?
  • Come ti sei evoluto come artista durante il processo?
  • Quali influenze musicali ti hanno ispirato?
  • Chi sono i tuoi collaboratori e perché li hai scelti?

RACCONTA IL PROCESSO CREATIVO E TECNICO

Il racconto di come nasce la tua musica, di come riesci a dare corpo alle tue creazioni può iniziare già prima della pubblicazione del tuo album o del tuo brano, anzi questo ti viene utile proprio per preparare il pubblico alla prossima uscita e accendere la sua curiosità.

Puoi farlo descrivendo il setup e gli strumenti che usi per dar voce alle tue composizioni. Questo racconto diventa molto interessante quando stai lavorando sulla ricerca di nuove sonorità o nuove combinazioni tra strumenti. Anzi, potresti pure fare dei test per capire qual è la soluzione più apprezzata dai tuoi fan.

Un’idea potrebbe essere quella di creare dei mini documentari, dei backstage, dove i protagonisti sono i tuoi strumenti in azione. Un assaggio degli ingredienti di quello che sarà il piatto una volta servito a tavola. Foto e video delle tue sessioni di prova o di ricerca possono veramente incuriosire ed eccitare i tuoi fan e anche altri musicisti.

Ricorda che anche il lato tecnico ha sempre il suo fascino, in particolare per il pubblico più attento, non tirarti indietro, anche le configurazioni più modeste sono invitanti per i più curiosi. Non importa quanto sia sontuosa la tua strumentazione, è importante il modo in cui contribuisce alla musica che produci.

RACCONTA LE TUE INFLUENZE ARTISTICHE

Un’altra cosa che non devi sottovalutare nella narrazione della tua vita d’artista e delle tue creazioni sono le influenze artistiche che ti spingono verso certe scelte. E’ un fatto che il pubblico più attento ami seguire il flusso di influenze da un artista all’altro. Postare brani dei tuoi artisti preferiti, descrivere la loro tecnica o ciò che ti ispirano è un ottimo modo per condividere la musica tra una pubblicazione e l’altra. E’ un altro elemento importante che ti può avvicinare al pubblico che ancora non ti conosce.

Per fare questo, sono molto utili le playlist sulle piattaforme di streaming, ma anche quelle su YouTube. Curare e condividere qualche playlist in questi canali non è solo utile, ma anche indispensabile per orientare il pubblico verso l’ascolto della tua musica.

NON DI SOLA MUSICA

Naturalmente non vivi di sola musica, vero? Hai anche altre passioni, altri interessi. Condividi con il tuo pubblico anche queste passioni, sia che si tratti di sport, di letteratura, di cinema o cucina tipica regionale. Non sono forse anche questi gli stimoli da cui nasce la tua arte?

Tutto ciò che puoi fare per aiutare i tuo pubblico a sentirsi più connesso a te ed al tuo suono è degno di essere condiviso, ed offre opzioni su come promuovere la tua musica in modi più interessanti tra i diversi progetti.

NESSUN UOMO E’ UN’ISOLA

A volte sembra che il mondo della musica sia una corsa spietata per ottenere il maggior numero di stream, che il panorama artistico sia permeato da invidie e di una spietata caccia alla popolarità. Ma sai bene che la realtà è diversa.

I musicisti possono essere legati tra di loro da un profondo senso di amicizia e da una sincera stima artistica. Perché allora non metterla in luce valorizzando chi suona con te o le tue collaborazioni? O più semplicemente, perché non condividere l’ammirazione che hai per un artista che ti piace?

Condividi anche la musica dei tuoi amici, condividi le collaborazioni che hai con loro, racconta come queste esperienze ti hanno arricchito, o anche, Se un concerto di un tuo collega ti ha appassionato condividi questo entusiasmo con i tuoi fans. E’ un modo semplice per sostenere chi apprezzi e soprattutto ti dà l’occasione di non essere sempre autoreferenziale. È divertente e ti fa sentire bene.

Ora che hai qualche idea su come portare nuove idee al tuo pubblico, prenditi lo spazio per creare la tua musica migliore e allo stesso tempo mantenere i tuoi fan interessati lungo il percorso creativo.

Devi imparare a ritagliarti uno spazio per riflettere su ciò che condividi e su cosa condividere. Devi imparare a farlo in maniera naturale, senza eccessive sovrastrutture, è molto importante, almeno quanto scrivere e realizzare un buon pezzo.

Se vuoi approfondire questo argomento o farmi sapere la tua opinione su questo tema ogni commento è gradito. Se invece ti serve una strategia per svilupparlo nella forma e nella sostanza, non esitare a contattarmi. Potrei veramente esserti utile.

Mi offri un caffé?
Offrimi un Caffé con ko-fi.com
La mucca viola. Farsi notare (e fare fortuna) in un mondo tutto marrone

di Seth Godin – Acquistalo su Amazon https://amzn.to/3t67IQF

La mucca viola è il libro che ha consacrato Seth Godin come uno degli autori business più amati e ha lanciato un movimento globale che ha ridefinito le basi del marketing. Il solito marketing e i grandi investimenti sui media tradizionali non funzionano più. Oggi il marketing comincia dall’idea del prodotto, che deve essere straordinario, diverso, innovativo per poter catturare l’attenzione dei clienti e far parlare spontaneamente di sé. È questo elemento di magia e unicità a far sì che realtà come Apple, Google, Ikea, Starbucks o la bottega del macellaio toscano Dario Cecchini continuino a macinare successi, mentre grandi industrie affermate arrancano e non riescono a stare al passo.
Acquistalo su Amazon https://amzn.to/3t67IQF

Categorie
Instagram social media

Il nécessaire internet per un musicista.

“No che non puoi defezionare
il nécessaire col bilama e il piegaciglia
e un videoclip col Barbiere di Siviglia.”
(L’Arca di Noé di Segio Caputo).

internet per musicisti
courtesy pixabay.com

Per qualsiasi professionista avere un’adeguata presenza in rete è indispensabile per poter emergere e distinguersi, questa regola aurea vale per il musicista, sia che si tratti di uno strumentista o di un cantante, indipendentemente dal fatto che abbia pubblicato o meno la sua musica.

Spesso un musicista trae la propria sussistenza da diverse fonti di reddito: concerti, turni in sala di registrazione, pubblicazione delle proprie musiche, insegnamento, trascrizione partiture ecc… a seconda del grado di preparazione. Un musicista completo può offrire diversi servizi professionali, compresa la propria esperienza artistico-lavorativa, che vanno oltre la bravura con lo strumento o la notorietà pubblica. Perciò, perché non far conoscere queste doti professionali ad una platea che ne ha bisogno e che le richiede?

Ma cosa serve al musicista per far conoscere la propria professionalità sul web, bastano i social network? La domanda è, ovviamente, retorica e nelle prossime righe vedrai anche il perché.

1) Il Sito internet

Come ogni professionista, il musicista dovrebbe iniziare la sua presenza in rete con un sito internet ben costruito, ma sopratutto costantemente aggiornato. Il sito è l’unico modo per poter gestire la propria immagine sotto ogni punto di vista. Oltre alle date dei concerti e le uscite discografiche costantemente aggiornate, nel sito dovrebbero trovare spazio anche le altre attività, come ad esempio lezioni di musica o trascrizioni di spartiti.
E importante che il sito abbia anche un form di contatto, che raccolga gli indirizzi mail di chi scrive, per poter mantenere comunque un rapporto con chi ha fatto una richiesta, magari con una newsletter periodica. Il sito internet deve diventare il cuore della tua presenza in rete, se poi, riesci a mantenerlo vivo anche con un blog, il coinvolgimento con la tua platea sarà più performante, sia che decidi un approccio creativo-poetico o un approccio tecnico-professionale.

2) Indirizzo mail professionale

Che sia Gmail o qualsiasi altro servizio, usa una mail dedicata per il tuo lavoro di musicista. Non mescolare la vita privata con il lavoro, nemmeno nella posta elettronica. Vedrai come ti cambia la vita.

3) Pagina Facebook

Una pagina Facebook professionale da affiancare al tuo profilo personale è essenziale, curala bene, falla conoscere nelle community, con metodo e pazienza usala per aggregare i tuoi fan e fai in modo che da Facebook arrivino alle pagine del tuo sito.

4) Twitter

Twitter insieme a Instagram è il social che Spotify usa per autenticare l’artista e consentirgli la gestione del suo profilo. Ma Twitter è importante anche perché è veloce e più frequentato di quel che pensi. Come Facebook può rivelarsi un ottimo veicolo per indirizzare fan e contatti verso il tuo sito. Richiede un certo impegno e una certa costanza, ma può dare risultati brillanti. Ho scritto un piccolo manuale su come Twitter può aiutare un musicista, lo puoi scaricare gratuitamente qui.

5) Instagram

Come già detto, Instagram è importante per accedere a Spotify for Artist. Ma quello che più importa è che con Instagram puoi raccontare la tua vita professionale con immagini e video. Giocandotela bene, la tua presenza ne uscirà rafforzata e concreta.

6) Tik Tok

Il social network cinese ha dato risultati sorprendenti con la musica pop. E’ largamente usato da una platea di giovanissimi che si diverte a giocare con musica e video. Lo consiglio caldamente al musicista che ha pubblicato la sua musica, indipendentemente dal genere. Ci sono alte probabilità che riesca a trovare una sua attenzione, anche se la sua musica coinvolge una ridotta nicchia di appassionati.

Questo è tutto. In questi sei punti ho elencato lo stretto necessario degli strumenti che un musicista dovrebbe dotarsi per avere un’adeguata e completa presenza in rete. Su come poi questi strumenti vadano opportunamente usati per trarne il massimo risultato, lo vedremo magari nelle prossime settimane.

Mi offri un caffé?
Offrimi un Caffé con ko-fi.com
Nuove Economie della Musica

di Andrea Portioli
Acquistalo su Amazon https://amzn.to/3sQ9EwJ

Un libro che mette in chiaro i nuovi ruoli e le nuove economie tra loro interconnessi nel fantastico e per alcuni indecifrabile mondo della musica. Dalla bolla dello streaming alle tendenze social, dai sistemi di prevendita all’evoluzione dei club per la musica dal vivo. Non esiste un libro simile che raccolga, con uno sguardo corale ma una sintesi concettuale forte, linee guida generali e le loro declinazioni possibili per vivere di musica dal vivo e di discografia oggi. Le economie dello spettacolo sono, per la maggior parte delle persone, un magma oscuro di percentuali, royalties, somme e sottrazioni di qualcosa, per cui alla fine non è mai chiaro come facciano a tornare i conti. Si può vivere di musica? Se si lavora bene, sì.