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Spotify modifica il modello di pagamento

La rivista Music Business Worldwide ha raccolto l’indiscrezione che dal 1° trimestre 2024 Spotify opererà tre importanti modifiche nella distribuzione delle royalties agli artisti. Pur confermando il suo sistema di royalty pro-rata, noto come streamshare, queste tre modifiche avranno un impatto importante sui proventi dei singoli artisti, sui loro editori e sui loro distributori. Vediamo quali sono:
Spotify modifica il modello di pagamento.

  1. introdurre una soglia di stream minimi annuali prima che una traccia inizi a generare royalties su Spotify;
  2. Penalizzare finanziariamente i distributori di musica , comprese le etichette, quando viene rilevata attività fraudolenta sulle tracce caricate su Spotify;
  3. Introdurre una durata minima di riproduzione che ogni traccia noise non musicale deve raggiungere per generare royalties.

Con queste tre azioni, Spotify intende modificare l’allocazione del denaro pagato ai titolari dei diritti, musicisti, autori ed etichette, in particolare, riducendo quello destinato ai brani molto poco ascoltati, quello raccolto dai truffatori dello streaming e da coloro che ingannano deliberatamente la piattaforma. Vediamole nel dettaglio:

Introduzione di una soglia minima di stream prima che il brano inizi a generare royalties.

Le indiscrezioni trapelate dallo staff di Spotify indicano che questa misura colpirà un numero molto esiguo di musicisti, circa il 5%. Il problema che la piattaforma svedese vuole risolvere è di liberare qualche decina di milioni di dollari che di fatto questi artisti non incassano, perché cifre irrisorie di pochi centesimi, che restano ferme nei conti bancari dei distributori.

Oggi, ogni riproduzione su Spotify della durata superiore a 30 secondi attiva il pagamento di una royalty. Dal primo trimestre 2024 non sarà più così. A partire dal nuovo anno un brano dovrà raggiungere un numero minimo di stream annuali prima di generare royalties. Non ci sono cifre certe, solo indiscrezioni che indicano che il minimo sindacale per guadagnare sarà di almeno 200 riproduzioni all’anno. Questa mossa colpirà soprattutto tutti quei musicisti indipendenti con ascolti mensili ridotti.

Penalità finanziarie a distributori ed etichette in caso di attività fraudolente.

Spotify ha un buon sistema di rilevamento anti frode in grado di colpire le Stream Farm che con metodi diversi creano ascolti fasulli minando la trasparenza del mercato e sfalsano la popolarità dell’artista e della sua musica. A partire dal 2024, l’app di streaming non si limiterà a rimuovere i brani dopati da stream fasulli, ma arriverà a multare anche i distributori e le etichette come misura deterrente verso queste cattive abitudini.

Introduzione di un tempo minimo di ascolto che le tracce noise, non musicali devono raggiungere per generare royalties.

I creatori di contenuti non musicali come ad esempio rumore bianco, battiti binaurali, canto delle balene, ecc. vengono pagati come ogni altro creatore di musica su Spotify. Questi brani in genere trovano il loro utilizzo nella meditazione, per conciliare il sonno o aumentare la concetrazione nello studio o al lavoro. Son frequenti i casi in cui sono state creati album con tracce di white noise, o altri rumori ambientali, della durata di 31 secondi: il minimo sindacale per incassare una royalty.

Spotify sta pianificando di allungare in modo significativo il tempo minimo che ogni traccia di contenuto audio non musicale deve soddisfare prima che venga attivato un pagamento. In questo scenario, una playlist di tracce di rumore bianco di 31 secondi ciascuna, per poter beneficiare della monetizzazione di Spotify, dovrà essere rimossa, divisa in tracce da 4 minuti e quindi ricaricata.

I contenuti non musicali sono una modesta parte dell’offerta di Spotify, ma il loro utilizzo da parte degli utenti genera un’importo di royalties di tutto rispetto. Richiedendo che le tracce noise siano più lunghe per la monetizzazione significa meno stream, il che a sua volta significa più soldi nel sistema pro-rata che tornano ai contenuti realmente musicali.

Non tutta l’industria musicale ha accolto con favore queste tre novità di Spotify che però segnano un passo verso un sistema più equilibrato di distribuzione delle royalties, incidendo anche come deterrente sull’eccessiva proliferazione di brani, 100.000 al giorno, caricati sulle piattaforme di streaming.

La decisione di Spotify fa il paio con la sperimentazione del modello Artist Centric che Deezer sta sperimentando con UMG e che molto ha preoccupato TuneCore ed altri distributori che trovano il loro business nelle autoproduzioni o nelle piccole etichette indipendenti. Un tema che sicuramente riprenderemo perché è in corso di evoluzione.

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Sta finendo l’era dei social network?

Ci sono pesanti e concreti segni di crisi strutturale nel mondo dei social network, un malessere diffuso che secondo diverse fonti fa pensare all’imminente scoppio di una bolla con conseguenze importanti nel loro utilizzo.

Sta facendo l'era dei social network?

Andiamo con ordine:

  1. LinkedIn soffre di un calo nei ricavi essenzialmente legati alle applicazioni per cercare e offrire lavoro. Sono state annunciate importanti riduzioni di personale;
  2. Meta soffre una crisi di raccolta pubblicitaria su Facebook derivante dal problema mai risolto della sua reputazione. A consolare il colosso restano le buone performance di Instagram e Whatsapp;
  3. Elon Musk ha rotto Twitter, non giriamoci intorno e non perdiamo troppo tempo a ragionar sopra all’infinita serie di sciocchezze che Elon ha infilato da quando ha preso in gestione il social cinguettante.

Perché ti riporto queste notizie? Il motivo è semplice.

Come puoi constatare, usare un social come intermediario esclusivo per la propria comunicazione o per la creazione di una community, ti lega indissolubilmente al destino del social stesso: se muore il social muore anche tutto ciò che hai costruito con esso.

Per evitare questo, il sistema più economico e semplice per tenere un contatto privilegiato con i propri fan e per comunicare con il resto del mondo resta il vecchio e sempiterno sito internet, meglio se con un blog e con una newsletter periodica. I social saranno dei canali aggiuntivi che userai nel migliore dei modi possibili. Finché durano.

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business marketing musicale tips & tricks You Tube

Cosa sapere del Content ID di YouTube

Sono giorni in cui sto scoprendo che ancora molti artisti musicali non hanno ben chiaro come funziona il Content ID di YouTube: il sistema di riconoscimento che la piattaforma usa per riconoscere la traccia audio e video di ogni singolo caricamento.

Content ID di YouTube è un sistema di rilevamento delle impronte digitali che i creatori di contenuti (come etichette discografiche e artisti) possono utilizzare per identificare e gestire facilmente i propri contenuti protetti da copyright su YouTube.

Cosa sapere del Content ID di YouTube

Quando un’artista musicale affida la diffusione di un suo brano ad un distributore, iMusicians, TuneCore, Distrokid, ecc… in genere il brano viene anche inviato a YouTube che, basandosi sui metadati, genera un ArtTrack utilizzando per la parte video l’immagine di copertina associata al brano. In quel momento, YouTube crea l’impronta digitale, fingerprint, con la quale il sistema Content ID saprà riconoscere quel singolo brano nel sistema e, di conseguenza, riconoscere agli autori i relativi compensi.

Uno dei casi più frequenti che genera confusione negli artisti musicali, si verifica quando l’artista ha un canale YouTube che non ha superato la soglia per aderire al programma YouTube Partner pur avendo il canale autenticato.

Ovvero quando l’artista, dopo aver caricato il suo video scopre che questo ha un reclamo proveniente dal suo distributore. Questo accade perché è il distributore, iMusicians, TuneCore, Distrokid, ecc… che raccoglie per conto dell’artista i proventi di YouTube.

Purtroppo anche questi reclami possono interdire all’artista l’accesso al Programma Partner di YouTube, ma c’è sempre la possibilità di chiedere al distributore di essere inseriti nella sua white list dove, nella pratica, rinuncia ai proventi di YouTube.

Vorrei essere chiaro più chiaro, se possibile:

Se caricando un brano sul tuo Canale Artista di YouTube questo entra in conflitti di attribuzione con il tuo distributore, i proventi pubblicitari generati dal video ti verranno comunque riconosciuti dal distributore e dovresti trovarteli conteggiati nel rendiconto periodico.

Resta il fatto che per non avere conflitti di attribuzione da altre parti, è bene che i tuoi video rispettino, sia nell’audio che nel video alcune regole che, di anno in anno si fanno sempre più stringenti.

Le registrazioni idonee a monetizzare su YouTube sono quelle che:

  • Usano esclusivamente il materiale di cui detieni i diritti in esclusiva;
  • Utilizzano materiale di terzi di cui detieni i diritti in esclusiva.

Le registrazioni non idonee a monetizzare su YouTube sono quelle che:

  • Contengono contenuti strumentali che sono stati precedentemente utilizzati in altre tracce, come campioni o beat, anche se ora concessi in licenza esclusivamente a te;
  • Contengono effetti sonori ambientali (come i suoni della natura), loop di produzione (come i loop di GarageBand) o campioni da librerie audio (come Musicbed e Audiojungle);
  • Sono meditazione, yoga o musica per dormire;
  • Contiene più di 10 secondi consecutivi di materiale parlato;
  • Contenere clip o discorsi di pubblico dominio;
  • Sono versioni karaoke, soundalike o tribute;
  • Sono cover di canzoni tradizionali o di pubblico dominio, incluse ma non limitate a: musica per bambini, brani classici, canzoni natalizie, canti / inni religiosi;
  • Fanno parte di una compilation, pubblicazione di Various Artists, DJ set o mix continuo;
  • Hai precedentemente concesso in licenza a una terza parte, in esclusiva;
  • Sono già monetizzati su YouTube da un altro distributore;
  • Sono colonne sonore di videogiochi, TV o film (a meno che tu non sia l’editore);
  • Sono stati creati esclusivamente per essere utilizzati nei video di YouTube per sfruttare Content ID (ad es. Musica utilizzata per endcard).

Come vedi, anche gestire un semplice canale YouTube richiede molta attenzione e conoscenza del mezzo. Per fortuna la piattaforma ha dedicato molte pagine per spiegare nei dettagli il suo funzionamento. Si tratta di una mole di materiale che richiede un discreto impegno di studio, per questo ci sono figure professionali come la mia che risolvono problemi o ti indicano la strada per farlo.

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Business e Marketing della Musica: Tutto quello che musicisti, autori, manager, produttori ed editori devono sapere per vivere di musica

di Massimiliano Titi
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Conoscere le regole del gioco è fondamentale per vivere di musica.
Con un tono semplice e colloquiale, questo libro prende per mano il creativo in campo musicale e lo accompagna in un viaggio tra le tante questioni che deve affrontare oggi: dalla conoscenza dei diritti d’autore e connessi, all’esame delle figure professionali e dei contratti più comuni, dai fondamenti di marketing e a come promuoversi, alla distribuzione digitale e alla concreta realizzazione dei propri profili, fino all’illustrazione dei nuovi mestieri della musica che possono contribuire a dare sussistenza al creativo, realizzando così di fatto il sogno di “vivere di musica”. Non manca uno sguardo sul futuro: NFT e blockchain, intelligenza artificiale e realtà aumentata e nuovi scenari.
I molti suggerimenti pratici e i numerosi consigli, frutto di tanta esperienza concreta, arricchiscono questo lavoro, che conferma ancora una volta che il talento per quanto faccia la differenza, se non accompagnato da competenze, non basta, mentre la competenza e una buona strategia, possono certamente aiutare anche un non eccellente talento musicale.
Insomma, un bel viaggio, adatto chiunque sia appassionato di musica e voglia trasformarla in un mestiere, oppure a quei professionisti del settore che desiderino consolidare o mettere a fuoco le regole del business e del marketing musicale.
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marketing musicale social network twitter

Ho messo una X su Twitter

Una sera di qualche giorno fa mi sono deciso e di punto in bianco ho deciso di abbandonare Twitter. Nonostante fosse il mio punto di riferimento per l’informazione internazionale da qualche mese si è trasformato in qualcosa di estremamente tossico per la salute mentale di chi lo frequenta. Non solo tossico, ma pure inutile dato che il buon Elon Musk ha messo una bella mole di paletti sulla distribuzione dei tweet sui feed degli iscritti.

Perché ho messo una croce sopra a Twitter

Come già ho avuto modo di esprimermi sull’articolo I Social Non Sono Partner dei Musicisti, direi proprio che non vale la pena di perdere tempo in un social che si è pesantemente orientato a diffondere contenuti sponsorizzati e che, più di altri, ostacola il crossover verso altri social.

Questa, ad essere onesti è la caratteristica di tutti i social network, ma direi che il nuovo algoritmo di Twitter voluto da Elon Musk ha superato il limite di sopportazione.

Per sapere quali sono i principali aggiornamenti all’algoritmo di Twitter ti rimando alla mail inviata agli iscritti di questo blog lo scorso agosto, così capirai meglio le motivazioni profonde che mi hanno spinto ad abbandonarlo.

Lo faccio in via eccezionale perché normalmente le notizie di un certo pregio le riservo per chi ha voluto premiarmi con la sua attenzione e la sua fiducia.

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Music business. La grande guida: Tutti i segreti per orientarti nell’industria musicale odierna e trasformare la tua passione nel lavoro della vita

di Alessandro Liccardo
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Cosa ci vuole per vivere di musica? Basta il talento? Che differenza c’è tra fare successo e avere una carriera, e come è possibile prendere il controllo del proprio destino professionale nell’industria musicale? Queste domande accomunano tanto lo studente che muove i primi passi nel mondo dello spettacolo, quanto il musicista esperto che si confronta con gli scenari odierni del mondo della musica, tra nuove piattaforme digitali e opportunità promozionali spesso difficili da identificare con chiarezza. Music Business – La Grande Guida racconta con tono informale ma preciso tutto quello che oggi l’aspirante professionista ha bisogno di sapere per vivere di musica e orientarsi nell’intricato universo del music business. Il testo è pensato per offrire, per la prima volta in italiano, tutti gli strumenti critici e strategici indispensabili a muoversi con successo nel moderno mondo dell’industria musicale. Dall’utilizzo consapevole dei social network alle nuove piattaforme di diffusione e streaming musicale, al lettore è offerto un prontuario completo di consigli e tecniche per promuoversi e sviluppare connessioni di valore nell’ecosistema del professionismo musicale. Music Business – La Grande Guida è pensata anche per gli studenti delle nuove classi di musica moderna e jazz dei conservatori, dei licei musicali e della miriade di scuole ed accademie private italiane, proponendosi come il testo di riferimento per comprendere le mutate condizioni tecnologiche dell’industria musicale all’indomani della rivoluzione digitale.
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marketing musicale personal branding social music marketing tips & tricks

Musica e crownfunding

Trovare etichette discografiche disposte ad investire cifre importanti sul tuo progetto musicale è sempre più difficile. Non fargliene una colpa, anche se sono attratte dal tuo progetto e credono in te devono andare con i piedi di piombo prima di investirci del denaro perché di questi tempi non è facile, o meglio non è rapido rientrare nel capitale investito in una produzione.

Musica e crowdfunding.

Sono tempi in cui per un artista o una band basta un non nulla per vedersi rifiutare un contratto che crei qualche vantaggio. Su questo tema e su tutti i suoi annessi e connessi non basterebbe un post per descrivere la casistica che descriva lo stato delle cose.

C’è comunque un modo per uscire dalla stretta stanzetta dell’autoproduzione e disporre del capitale per produrre musica come si deve, magari avvalendosi di professionisti come un buon producer per esempio: il crowdfunding.

Il crowdfunding è un canale di finanziamento attraverso il quale progetti personali o professionali di singoli individui e piccole imprese possono essere finanziati direttamente da una moltitudine di soggetti (anche piccoli risparmiatori). L’incontro tra la domanda (da parte di chi ha bisogno di fondi) e l’offerta (da parte di chi vuole investire) avviene su piattaforme online che forniscono le informazioni sui singoli progetti e gestiscono i flussi di denaro. (fonte)

Ci sono molte piattaforme dedicate al crownfunding ma, a mio avviso quella più interessante è sicuramente Kickstarter che, credo, sia ancor oggi la più utilizzata nei progetti musicali.

Configurare una campagna di crowdfunding su Kickstarter è piuttosto semplice, sulla piattaforma trovi tutti i consigli, le informazioni utili e le buone pratiche per portarla a termine con successo; ti consiglio di studiartele bene prima di iniziare perché ti risparmierai un sacco di problemi ed eviterai molti errori.

Ovviamente, quello che sarà più difficile sarà convincere gli investitori a sostenere il tuo progetto.

Anche qui dovrai fare i conti con la tua reputazione, con la tua popolarità e con il tuo modo di presentarti, in pratica: con il tuo personal brand.

Prima di affidarti i loro soldi, dopo aver visto la tua presentazione, i candidati investitori andranno a cercare tue notizie nel web, magari su Spotify e su YouTube, per capire meglio com’è la tua musica e come è il tuo stile.

Se non troveranno un’immagine solida che trasmetta la tua unicità, che sia ordinata, coordinata e coerente è molto probabile che non prendano sul serio la tua iniziativa, pensando di rischiare in un’operazione dilettantesca.

Vedi Risorse per i Creatori di Kickstarter

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Guida completa al Crownfunding

di Carmine La Mura
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Il testo mira ad analizzare gli aspetti civilistici, fiscali ed il funzionamento dello strumento del Crowdfunding, con l’obiettivo di costituire un valido sussidio sia per quanti volessero presentare un progetto, sia per potenziali investitori che invece desiderano meglio approfondire l’argomento.

Analisi, casi operativi, aspetti legali, tributari e suggerimenti per una campagna di successo. L’eBook in pdf di 255 pagine è aggiornato con:

Circolare MiSE del 25 febbraio 2021
Decreto MiSE pubblicato in G.U. il 15 febbraio 2021
Agevolazioni fiscali
Regolamento UE 1503/2020 pubblicato il 7 ottobre 2020 sulla G.U. dell’Unione Europea e applicabile a decorrere dal10 novembre 2021 e disciplina transitoria

Un apposito capitolo è dedicato alla fase di programmazione ed attuazione di una Campagna di Crowdfunding basata sull’analisi di numerosi casi di successo in Italia ed all’estero.

Verranno forniti suggerimenti pratici ed operativi, nonché un’illustrazione degli strumenti e risorse online più utili per lanciare efficacemente la raccolta fondi.

Si partirà da un’analisi del fenomeno, con l’illustrazione di casi operativi, successivamente si illustreranno le diverse forme di Crowdfunding, e le piattaforme più diffuse, analizzandone le caratteristiche peculiari.

Un apposito capitolo illustrerà l’attuale quadro normativo che è stato oggetto nel 2019 di importanti modifiche specie alla disciplina dell’Equity Crowdfunding. Essendo il Crowdfunding uno strumento altamente innovativo, non sempre vi sono specifiche disposizioni tributarie che lo regolamentano, pertanto, a tali problematiche ed alle agevolazioni fiscali fruibili sarà dedicato un apposito approfondimento. L’ultimo capitolo presenterà dei suggerimenti operativi per impostare con successo la propria campagna.

La stessa può suddividersi in una fase pre-lancio ed una fase di lancio, per ognuna vi sono delle attività da svolgere per raggiungere gli obiettivi di raccolta prefissati. Si fornirà uno schema che illustra per ogni fase i compiti da portare a termine, illustrandone successivamente i principali.
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Instagram marketing musicale personal branding social music marketing social network

L’algoritmo di Instagram nel 2023

Se conosci il nemico e conosci te stesso,
non devi temere il risultato di cento battaglie

Sun Tzu

Instagram è molto amato dagli artisti musicali che vengono ricambiati con funzionalità utili a far girare la loro musica, come ad esempio il sottofondo alle foto e più recentemente alle gallery fotografiche. Anche chi ama la musica trova su Instagram un luogo adatto per coltivare la sua passione e tutto questo rende la app molto interessante.

L'algoritmo di Instagram nel 2023

In questo post ti illustrerò come gli algoritmi di Instagram distribuiscono i contenuti al variegato pubblico, a seguire ti farò le opportune considerazioni.

Per contrastare l’invadente concorrenza di TikTok, negli ultimi mesi, Instagram ha apportato importanti modifiche ai suoi algoritmi di raccomandazione modificando profondamente l’esperienza degli utenti. In questo post andremo a vedere come ragiona l’ecosistema Instagram nel suggerirci i contenuti:

1. Come Instagram sceglie cosa mostrare nel feed

Appena apri Instagram nel feed ti appaiono i contenuti dagli account che segui. A questi, l’algoritmo aggiunge i post da account non seguiti, ma che ritiene potrebbero interessarti. La scelta è fatta sulla base di diversi fattori come ad esempio le tue interazioni recenti. Questa lista di contenuti candidati per finire nel tuo feed viene poi pesata sulla base di migliaia di segnali d’interesse. Ognuno di questi segnali ha un suo peso specifico che incide in maniera diversa a seconda di determinati rapporti. Ovviamente Meta tiene nascosti i criteri con cui gli algoritmi operano le scelte, ma alcuni di questi criteri sono stati individuati e sono:

  • La tua attività: i post che hai gradito, condiviso, salvato o commentato;
  • Le informazioni sul post che ti propone: ossia quanto è popolare un certo post, ma anche quando è stato pubblicato e da dove;
  • Le informazioni sull’autore del post: per esempio quante persone hanno interagito con quell’account nell’ultimo periodo;
  • I tuoi rapporti con l’autore di un contenuto: quanto spesso hai interagito con i post di un determinato account.
2. Come Instagram selezionate le storie

Il procedimento di selezione delle Storie potenzialmente più interessanti per ogni singolo utente è simile a quello dei contenuti del feed. Qui, i segnali più importanti che vengono considerati dagli algoritmi sono:

  • Le visualizzazioni passate: l’algoritmo analizza quali sono gli account di cui non ti perdi una storia;
  • Le interazioni: quanto spesso interagisci con le storie di un certo account, ad esempio inviando like o messaggi diretti;
  • Vicinanza: viene analizzata la relazione con l’autore della storia nel suo complesso e se c’è un rapporto di amicizia o familiare.
Come Instagram sceglie i contenuti di Esplora

La sezione Esplora è progettata per aiutarti a scoprire contenuti nuovi e pubblicati da account che non segui, ma che potrebbero interessarti. I criteri più importanti che vengono considerati nella selezione sono, nell’ordine:

  • Informazioni sul post: ovvero il grado di viralità di un certo contenuto. Per cui, più è stato apprezzato dagli altri utenti più sarà probabile una sua comparsa nel nostro Esplora;
  • La tua attività in Esplora: le scelte che facciamo in questa sezione, dove clicchiamo, cosa gradiamo, saranno segnali rilevanti per l’algoritmo: ad esempio se visualizziamo più reel che foto, il sistema ne terrà conto;
  • Le interazioni con gli account: indicano il nostro interesse;
  • Le informazioni sul reel: ossia l’analisi delle immagini e della traccia audio, così come la popolarità del video;
  • Le informazioni sull’autore: ovvero quante persone hanno interagito nelle scorse settimane con un certo autore.
Come Instagram seleziona i Reels

L’algoritmo sceglie per noi i Reels con l’obiettivo di essere divertente e di farci scoprire cose nuove. L’obiettivo dell’algoritmo è individuare quei video che hanno le più alte probabilità di essere visti fino in fondo, condivisi, graditi o che spingono le persone a visitare la pagina dell’audio di accompagnamento. I segnali più importanti che vengono considerati nella scelta sono:

  • Le informazioni sull’autore: ovvero la popolarità dello stesso in termini di follower ed engagement ricevuto;
  • Le interazioni che hai avuto con la persona che ha pubblicato;
  • La tua attività: l’algoritmo apprende cosa ti piace, cosa hai salvato o cosa hai commentato recentemente.
Come influenzare gli algoritmi di Instagram

Per influenzare l’algoritmo di Instagram che sceglie i contenuti e spingerlo a proporci i contenuti che ci interessano è necessario compiere una delle seguenti azioni:

  • Mettere in pausa tutti i post suggeriti dall’algoritmo per 30 giorni;
  • Silenziare gli account che non vuoi vedere o smettere di seguirli;
  • Aggiungere un account alla lista degli “amici più stretti” per non perderti le sue storie;
  • Aggiungere un account che non ti vuoi perdere alla lista dei “Preferiti”. In alto, si può anche selezionare un feed che mostri solo contenuti provenienti dai Preferiti;
  • Per i post suggeriti si può anche scegliere di nasconderli o di cliccare su non mi interessa;

Ora che hai queste informazioni cerca di farne tesoro. Come vedi avere una cerchia di follower motivata e selezionata, che interagisce ed è interessata ai tuoi contenuti ed alla tua musica è molto meglio che avere 10.000 follower che in realtà non interagiscono con il tuo profilo. La palla resta in mano tua e devi giocartela bene, nel tempo con pazienza e costanza.

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Che utilità ha Canvas di Spotify?

Canvas è una delle funzioni più interessanti di Spotify perché offre uno strumento visivo, semplice da realizzare, per distinguerti su questa app musicale. È un dato di fatto che l’abbinamento musica e video attira l’attenzione e rinforza il ricordo anche nell’ascoltatore più distratto. Se usato coerentemente

Qual'è l'utililità di Canvas di Spotify?

Le immagini offrono molte possibilità creative a livello di storytelling, contesto, creazione di mondi e sensibilizzazione del pubblico. Le Canvas abbinate ai tuoi brani, offrono agli ascoltatori un’esperienza più ricca, creando connessioni e suggestioni completamente nuove. Caricare mini video o immagini fisse su Canvas, attraverso Spotify for Artists, è semplice ma per ottenere il massimo da questi elementi visivi, ti suggerisco di seguire queste linee guida:

1 Creativo e Coerente

Per avere un Canvas efficace che supporti adeguatamente il tuo brano ti suggerisco di giocare con la grafica di copertina riproponendola creativamente. Il massimo è quando riesci a coordinare graficamente Profilo, Spotify, Canvas, Video musicale, grafica del singolo o dell’album e le foto che accompagnano la tua comunicazione.

2 Usa una strategia di narrazione

Ho individuato due modi per ottenere dei Canvas efficaci quando carichi un album:
a) Puoi usare un’unica idea visiva, un’immagine fissa o in movimento, che riproponi per ogni traccia inserendo una variazione: cambiandone i colori dominanti o inserendo degli elementi grafici diversi, sempre comunque rispettando una coerenza con la grafica di copertina dell’album.
b) Creare una narrazione o delle suggestioni diverse, ma sempre coordinate, per ogni traccia. Cercando di accompagnare il visitatore all’ascolto della traccia seguente.

3 Completa la narrazione

Le Canvas durano dai 3 agli 8 secondi. Utilizzare una sequenza del tuo video potrebbe non essere una buona idea. Anche se il tempo a disposizione è ridottissimo, sarebbe bene che l’immagine sia di forte impatto estetico e che comunque contenga una narrazione, un’azione, un qualcosa che possa attizzare la fantasia del visitatore. Puoi sfruttare l’opzione di loop, che crea un ciclo continuo senza interruzioni, oppure quella di rebound che riproduce prima in avanti e poi all’indietro la clip ottenendo un effetto curioso che può essere divertente ed intrigante.
Puoi anche usare sequenze brevi a stacco, ma non troppo brevi, i tagli troppo veloci non sono graditi e creano disorientamento, è preferibile un andamento fluido e lineare.

4 Consigli Tecnici

Canvas non ha audio e non può essere sincronizzato con la musica. Evita filmati in cui si canta o si parla e realizza il video senza la pista audio. Devi tener conto che la parte parte bassa dello schermo è occupata dal player, perciò tutti i contenuti interessanti del video devono trovarsi su circa i due terzi superiori dello schermo. Sul player sono inoltre già indicati il nome dell’artista e il titolo della traccia, sarebbe da evitare che fossero presenti anche sul video o immagine Canvas.

5 Aggiorna o modifica i Canvas

Puoi modificare o cambiare i Canvas dei tuoi brani quando vuoi. Per esempio, potresti creare un Canvas a tema natalizio da caricare durante i giorni delle feste se il tuo brano è adatto per l’occasione; oppure puoi usare i Canvas dei tuoi brani per ricordare agli ascoltatori che parteciperai ad un evento importante. Anche qui puoi scatenare la tua fantasia.

Con questo direi d’averti detto tutte le cose più importanti che devi sapere su Canvas, uno strumento molto utile per incrementare ascolti e il coinvolgimento del pubblico.

Se hai difficoltà tecniche o ti serve qualche idea per i tuoi Canvas puoi contare sulla mia esperienza creativa. Contattami e vedremo come creare una buona immagine coordinata del tuo canale Spotify, dalla copertina al Canvas. Scrivimi

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Music business. La grande guida: Tutti i segreti per orientarti nell’industria musicale odierna e trasformare la tua passione nel lavoro della vita

di Alessandro Liccardo
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Seduzione vs promozione nel marketing musicale

Catturare l’attenzione delle persone in un mondo così ricco di proposte di intrattenimento alla portata di un click non è per niente facile. Eppure avrai notato che ci sono alcune persone capaci di attirare il tuo interesse nel leggere o ascoltare quello che dicono? Che siano amici, parenti, colleghi, giornalisti o influencer per loro trovi sempre tempo, gratificandoti dei minuti che trascorri con loro o sui loro contenuti. Ti fanno sorridere, ti informano o ti sanno stimolare intellettualmente.

Seduzione vs promozione nel marketing musicale

Questa tua esperienza quotidiana avviene attraverso un meccanismo simile alla seduzione, dove l’innamoramento scatta sempre per un particolare, un modo di fare o di comportarsi che risulta appagante e stimolante. L’innamoramento nasce quando c’è una sintonia di emozioni, speranze, sogni e obiettivi. Sono le visioni, le aspirazioni, lo stile e il modo di comportarsi che creano feeling tra le persone. Questa è l’unica chimica che devi governare per fare in modo per legare a te quel pubblico che condivide il tuo modo di vedere, il tuo modo di fare musica ed il tuo modo di essere.

Far vedere al tuo pubblico chi sei, cos’è per te la musica, qual’è il tuo modo di vedere le cose, ti farà scoprire che solo coloro che ti assomigliano e apprezzano il tuo modo di essere e fare rimarranno mentre il resto se ne andrà. Il vero pubblico, i fan, si ottiene attraverso la seduzione e non c’è tecnica o strategia pubblicitaria capace di ottenere risultati migliori sul lungo periodo.

Le campagne di sponsorizzazione, anche se ben programmate e indirizzate, possono forse servire come booster sul breve periodo, magari possono anche restituire grandi numeri in termini di ascolti, che comunque non ripagheranno l’impegno economico, ma è solo creando famigliarità, affinità e fiducia che legherai le persone alla tua musica ed al tuo essere artista musicale.

Prima ancora di redigere calendari editoriali o impostare la tua immagine pubblica devi compiere un potente indagine per comprendere chi sei, cosa vuoi e come vuoi essere percepito. Solo con la concreta consapevolezza di chi sei realmente sarai in grado di raggiungere quel pubblico affine a te ed al tuo mondo creativo. Solo chi sa inserire dosi massicce di personalità, stile, umorismo, passione e calore ottiene un pubblico. Non è l’informazione a creare un pubblico, ma come viene confezionata.

Non si tratta di modificare te stesso, ma devi mettere in forte evidenza chi sei una volta che ne sarai consapevole. Questo perché la seduzione avviene attraverso l’affinità di intenti, stile e comportamenti. Ognuno ha la sua personalità e questa deve uscire anche nei contenuti che pubblichi nel web così come esce nella tua musica e nelle tue canzoni.

Credere di poter piacere a tutti, perseguire la strada del mainstream, con la paura di esporsi troppo e rischiare di non essere apprezzati significa appiattirsi su una comunicazione conformista e senza convinzione. E’ vero che se mostri chi sei puoi stare certo che troverai gente che non lo apprezzerà, ma non dubitare del fatto che otterrai anche il contrario, ovvero la vicinanza di chi ti assomiglia, ama come sei e non ha il coraggio di esporsi come hai fatto tu. Ed è su questo il pubblico che potrai contare sempre.

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Si è sempre erroneamente sostenuto che la vita reale e la vita digitale siano distinte, generando errori semantici più volte perpetrati dai media quali “il popolo della Rete”, come se offline il popolo fosse un altro! La verità è diversa: la vita reale e la vita digitale sono due facce della stessa medaglia, anzi sono la stessa faccia della stessa medaglia, ormai talmente fuse in un unico plasma che si potrebbero immaginare come due liquidi di diverso colore lasciati liberi di miscelarsi in un nuovo cromatismo, non più separati ma uniti, amalgamati. Si è sempre parlato di personal branding abbinato alla personalità online e di carisma associato a una tipologia di personalità offline ma, se on e off sono saldati, allora lo saranno anche personal branding e carisma. Il carisma è qualcosa che può essere coltivato anche in ambito digital ovvero anche in non-presenza, dove non occorre la fisicità. Sì, per la prima volta nella storia siamo di fronte a un nuovo modo di approcciarci alla realtà: attraverso la vita reale (VR) e la vita digitale (VD).
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4 Domande per iniziare bene.

Prima o poi ti sarai chiesto:
Come aumentare il mio pubblico?– oppure –Come aumentare i miei ascolti? Come posso fare?

4 Domande per iniziare bene.

Sono domande chiave alle quali non esiste una risposta certa se prima non vengono affrontate con altri interrogativi più introspettivi e scomodi che sostanzialmente sono:

A) A chi può piacere la mia musica?
Hai identificato il tuo pubblico, i suoi gusti, i suoi bisogni?

B) Che cosa devo raccontare a questo pubblico?
L’offerta musicale è infinita, il pubblico può trovare con un solo click ore di musica tagliata su misura dei suoi gusti, per superare questo ostacolo e attirare l’attenzione devi trovare il modo giusto per raccontare quello che proponi e farlo raccontare da chi è ritenuto autorevole.

C) Come soddisfare chi mi segue?
Una volta che hai identificato i gusti del tuo pubblico devi considerare che le persone sono pigre e che preferiscono i piatti pronti. Crea playlist con dentro la tua musica, crea attorno ad essa il giusto contesto. Offri al tuo pubblico l’esperienza che cerca, intercetta i suoi gusti e le sue esigenze.

D) Perché dovrei piacergli?
Se con il tuo pubblico costruisci una relazione onesta e coerente con il tuo spirito le cose diventeranno più facili. Se mantieni gli impegni e non disattendi le promesse, se mantieni quella disponibilità che ci si aspetta da un professionista, non dovresti avere grossi problemi. Puoi distinguerti facilmente su questo aspetto.

Sono le risposte a queste quattro domande che ti permetteranno di elaborare una strategia di promozione e le procedure per ottenere l’interesse e la passione del pubblico giusto per la tua musica.

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10 modi per vivere di musica

In un momento storico in cui è facile registrare e distribuire musica non sono pochi coloro che iniziano il percorso professionale gettandosi a piedi pari nella pubblicazione di un singolo o di un album. Di norma scoprono ben presto che per ottenere buoni risultati qualitativi le spese non sono così basse e che la distribuzione senza un’adeguata preparazione non è sufficiente per raggiungere il successo in un mercato così inflazionato da prodotti di varia fattura.

10 modi per vivere di musica.

Prima di imbarcarti nella pubblicazione, in particolare se sei un artista emergente, faresti bene maturare un po’ di esperienza, un periodo di gavetta nel quale crescere professionalmente e durante il quale guadagnare anche in popolarità e autorevolezza tra gli addetti e tra il pubblico. Maturare qualche anno come Artista, Interprete, Esecutore (AIE) è certamente un’esperienza formativa importante anche per chi ambisce ad obiettivi più elevati.

Tanto per essere chiaro, ai sensi del Diritto d’Autore un musicista viene definito dall’acronimo AIE, Artista, Interprete, Esecutore. Sono AIE coloro che eseguono, interpretano, partecipano all’esecuzione di un’opera dell’ingegno di un altro soggetto, ovvero l’autore.

Vivere solo di pubblicazioni musicali non è per niente facile, ma per chi sa cogliere le occasioni il settore musicale è un campo molto vasto e variegato in cui gli sbocchi per la professione possono essere molteplici e possono dipendere dalla specializzazione e dalle competenze specifiche di ciascun artista. Ecco alcuni degli sbocchi professionali che possono avere gli Artisti, Interpreti, Esecutori (AIE) nella musica:

1. Esecuzione dal vivo

Gli AIE possono esibirsi come musicisti solisti o far parte di band, orchestre o gruppi musicali. Questo include concerti, festival, spettacoli in club, eventi aziendali e matrimoni;

2. Musicisti di crociera

Lavorare come musicisti a bordo di navi da crociera, intrattenendo gli ospiti durante le traversate è impegnativo anche perché si è sottoposti alla disciplina di bordo, che non è una vera e propria disciplina militare ma è fatta di obblighi e limitazioni;

3. Artisti di strada e intrattenitori

Esibirsi per strada o in occasione di eventi pubblici è un’ottima palestra per abituarsi ad un contatto diretto con il pubblico e può rivelarsi molto utile;

3. Musicisti di studio

Gli AIE possono lavorare come session musician in studio di registrazione, fornendo parti strumentali o voci per registrazioni musicali di artisti e band;

4. Insegnamento

Gli AIE possono diventare insegnanti di musica, offrendo lezioni private o insegnando in scuole, conservatori o istituti di formazione artistica;

5. Composizione e arrangiamento

Gli AIE possono creare musica originale componendo brani o arrangiando musica per artisti, band, spettacoli teatrali, film, pubblicità o videogiochi;

6. Produzione musicale

Acquisendo le opportune competenze gli AIE possono intraprendere la carriera di produttori musicali, lavorando con artisti per registrare, mixare e produrre la loro musica;

7. Musicoterapia

Gli AIE possono anche specializzarsi in musicoterapia, utilizzando la musica per aiutare le persone con problemi fisici, emotivi o di apprendimento;

8. Scrittura e critica musicale

Gli AIE possono scrivere articoli e recensioni musicali per riviste, giornali o siti web specializzati nel settore musicale. Chi meglio di un musicista professionista ha gli strumenti per poter esprimere giudizi di merito sulla musica dei colleghi?

9. Musica per film, TV e videogiochi

Gli AIE possono creare colonne sonore e musiche per film, programmi televisivi e videogiochi. Questo è un mercato molto importante, impegnativo ma ricco di opportunità interessanti;

10. Musicisti di supporto per artisti famosi

Ultima alternativa, ma forse la più ambita, un AIE può essere selezionato come musicista di supporto per artisti famosi in tour o registrazioni.

Pur essendo il settore della musica altamente competitivo, pu0i combinare diverse attività per guadagnarti da vivere. La flessibilità, la capacità di adattarsi, una buona reputazione e una solida rete di contatti sono cruciali per costruire una carriera di successo nella musica. Per questo ti consiglio di uscire dalla tua cameretta ed entrare in contatto con il resto del mondo.

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