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Che utilità ha Canvas di Spotify?

Canvas è una delle funzioni più interessanti di Spotify perché offre uno strumento visivo, semplice da realizzare, per distinguerti su questa app musicale. È un dato di fatto che l’abbinamento musica e video attira l’attenzione e rinforza il ricordo anche nell’ascoltatore più distratto. Se usato coerentemente

Qual'è l'utililità di Canvas di Spotify?

Le immagini offrono molte possibilità creative a livello di storytelling, contesto, creazione di mondi e sensibilizzazione del pubblico. Le Canvas abbinate ai tuoi brani, offrono agli ascoltatori un’esperienza più ricca, creando connessioni e suggestioni completamente nuove. Caricare mini video o immagini fisse su Canvas, attraverso Spotify for Artists, è semplice ma per ottenere il massimo da questi elementi visivi, ti suggerisco di seguire queste linee guida:

1 Creativo e Coerente

Per avere un Canvas efficace che supporti adeguatamente il tuo brano ti suggerisco di giocare con la grafica di copertina riproponendola creativamente. Il massimo è quando riesci a coordinare graficamente Profilo, Spotify, Canvas, Video musicale, grafica del singolo o dell’album e le foto che accompagnano la tua comunicazione.

2 Usa una strategia di narrazione

Ho individuato due modi per ottenere dei Canvas efficaci quando carichi un album:
a) Puoi usare un’unica idea visiva, un’immagine fissa o in movimento, che riproponi per ogni traccia inserendo una variazione: cambiandone i colori dominanti o inserendo degli elementi grafici diversi, sempre comunque rispettando una coerenza con la grafica di copertina dell’album.
b) Creare una narrazione o delle suggestioni diverse, ma sempre coordinate, per ogni traccia. Cercando di accompagnare il visitatore all’ascolto della traccia seguente.

3 Completa la narrazione

Le Canvas durano dai 3 agli 8 secondi. Utilizzare una sequenza del tuo video potrebbe non essere una buona idea. Anche se il tempo a disposizione è ridottissimo, sarebbe bene che l’immagine sia di forte impatto estetico e che comunque contenga una narrazione, un’azione, un qualcosa che possa attizzare la fantasia del visitatore. Puoi sfruttare l’opzione di loop, che crea un ciclo continuo senza interruzioni, oppure quella di rebound che riproduce prima in avanti e poi all’indietro la clip ottenendo un effetto curioso che può essere divertente ed intrigante.
Puoi anche usare sequenze brevi a stacco, ma non troppo brevi, i tagli troppo veloci non sono graditi e creano disorientamento, è preferibile un andamento fluido e lineare.

4 Consigli Tecnici

Canvas non ha audio e non può essere sincronizzato con la musica. Evita filmati in cui si canta o si parla e realizza il video senza la pista audio. Devi tener conto che la parte parte bassa dello schermo è occupata dal player, perciò tutti i contenuti interessanti del video devono trovarsi su circa i due terzi superiori dello schermo. Sul player sono inoltre già indicati il nome dell’artista e il titolo della traccia, sarebbe da evitare che fossero presenti anche sul video o immagine Canvas.

5 Aggiorna o modifica i Canvas

Puoi modificare o cambiare i Canvas dei tuoi brani quando vuoi. Per esempio, potresti creare un Canvas a tema natalizio da caricare durante i giorni delle feste se il tuo brano è adatto per l’occasione; oppure puoi usare i Canvas dei tuoi brani per ricordare agli ascoltatori che parteciperai ad un evento importante. Anche qui puoi scatenare la tua fantasia.

Con questo direi d’averti detto tutte le cose più importanti che devi sapere su Canvas, uno strumento molto utile per incrementare ascolti e il coinvolgimento del pubblico.

Se hai difficoltà tecniche o ti serve qualche idea per i tuoi Canvas puoi contare sulla mia esperienza creativa. Contattami e vedremo come creare una buona immagine coordinata del tuo canale Spotify, dalla copertina al Canvas. Scrivimi


Music business. La grande guida: Tutti i segreti per orientarti nell’industria musicale odierna e trasformare la tua passione nel lavoro della vita

di Alessandro Liccardo
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Cosa ci vuole per vivere di musica? Basta il talento? Che differenza c’è tra fare successo e avere una carriera, e come è possibile prendere il controllo del proprio destino professionale nell’industria musicale? Queste domande accomunano tanto lo studente che muove i primi passi nel mondo dello spettacolo, quanto il musicista esperto che si confronta con gli scenari odierni del mondo della musica, tra nuove piattaforme digitali e opportunità promozionali spesso difficili da identificare con chiarezza. Music Business – La Grande Guida racconta con tono informale ma preciso tutto quello che oggi l’aspirante professionista ha bisogno di sapere per vivere di musica e orientarsi nell’intricato universo del music business. Il testo è pensato per offrire, per la prima volta in italiano, tutti gli strumenti critici e strategici indispensabili a muoversi con successo nel moderno mondo dell’industria musicale. Dall’utilizzo consapevole dei social network alle nuove piattaforme di diffusione e streaming musicale, al lettore è offerto un prontuario completo di consigli e tecniche per promuoversi e sviluppare connessioni di valore nell’ecosistema del professionismo musicale. Music Business – La Grande Guida è pensata anche per gli studenti delle nuove classi di musica moderna e jazz dei conservatori, dei licei musicali e della miriade di scuole ed accademie private italiane, proponendosi come il testo di riferimento per comprendere le mutate condizioni tecnologiche dell’industria musicale all’indomani della rivoluzione digitale.
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Seduzione vs promozione nel marketing musicale

Catturare l’attenzione delle persone in un mondo così ricco di proposte di intrattenimento alla portata di un click non è per niente facile. Eppure avrai notato che ci sono alcune persone capaci di attirare il tuo interesse nel leggere o ascoltare quello che dicono? Che siano amici, parenti, colleghi, giornalisti o influencer per loro trovi sempre tempo, gratificandoti dei minuti che trascorri con loro o sui loro contenuti. Ti fanno sorridere, ti informano o ti sanno stimolare intellettualmente.

Seduzione vs promozione nel marketing musicale

Questa tua esperienza quotidiana avviene attraverso un meccanismo simile alla seduzione, dove l’innamoramento scatta sempre per un particolare, un modo di fare o di comportarsi che risulta appagante e stimolante. L’innamoramento nasce quando c’è una sintonia di emozioni, speranze, sogni e obiettivi. Sono le visioni, le aspirazioni, lo stile e il modo di comportarsi che creano feeling tra le persone. Questa è l’unica chimica che devi governare per fare in modo per legare a te quel pubblico che condivide il tuo modo di vedere, il tuo modo di fare musica ed il tuo modo di essere.

Far vedere al tuo pubblico chi sei, cos’è per te la musica, qual’è il tuo modo di vedere le cose, ti farà scoprire che solo coloro che ti assomigliano e apprezzano il tuo modo di essere e fare rimarranno mentre il resto se ne andrà. Il vero pubblico, i fan, si ottiene attraverso la seduzione e non c’è tecnica o strategia pubblicitaria capace di ottenere risultati migliori sul lungo periodo.

Le campagne di sponsorizzazione, anche se ben programmate e indirizzate, possono forse servire come booster sul breve periodo, magari possono anche restituire grandi numeri in termini di ascolti, che comunque non ripagheranno l’impegno economico, ma è solo creando famigliarità, affinità e fiducia che legherai le persone alla tua musica ed al tuo essere artista musicale.

Prima ancora di redigere calendari editoriali o impostare la tua immagine pubblica devi compiere un potente indagine per comprendere chi sei, cosa vuoi e come vuoi essere percepito. Solo con la concreta consapevolezza di chi sei realmente sarai in grado di raggiungere quel pubblico affine a te ed al tuo mondo creativo. Solo chi sa inserire dosi massicce di personalità, stile, umorismo, passione e calore ottiene un pubblico. Non è l’informazione a creare un pubblico, ma come viene confezionata.

Non si tratta di modificare te stesso, ma devi mettere in forte evidenza chi sei una volta che ne sarai consapevole. Questo perché la seduzione avviene attraverso l’affinità di intenti, stile e comportamenti. Ognuno ha la sua personalità e questa deve uscire anche nei contenuti che pubblichi nel web così come esce nella tua musica e nelle tue canzoni.

Credere di poter piacere a tutti, perseguire la strada del mainstream, con la paura di esporsi troppo e rischiare di non essere apprezzati significa appiattirsi su una comunicazione conformista e senza convinzione. E’ vero che se mostri chi sei puoi stare certo che troverai gente che non lo apprezzerà, ma non dubitare del fatto che otterrai anche il contrario, ovvero la vicinanza di chi ti assomiglia, ama come sei e non ha il coraggio di esporsi come hai fatto tu. Ed è su questo il pubblico che potrai contare sempre.


Le 42 leggi universali del digital carisma: La fusione tra vita digitale e reale è il futuro della comunicazione

di Rudy Bandiera
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Si è sempre erroneamente sostenuto che la vita reale e la vita digitale siano distinte, generando errori semantici più volte perpetrati dai media quali “il popolo della Rete”, come se offline il popolo fosse un altro! La verità è diversa: la vita reale e la vita digitale sono due facce della stessa medaglia, anzi sono la stessa faccia della stessa medaglia, ormai talmente fuse in un unico plasma che si potrebbero immaginare come due liquidi di diverso colore lasciati liberi di miscelarsi in un nuovo cromatismo, non più separati ma uniti, amalgamati. Si è sempre parlato di personal branding abbinato alla personalità online e di carisma associato a una tipologia di personalità offline ma, se on e off sono saldati, allora lo saranno anche personal branding e carisma. Il carisma è qualcosa che può essere coltivato anche in ambito digital ovvero anche in non-presenza, dove non occorre la fisicità. Sì, per la prima volta nella storia siamo di fronte a un nuovo modo di approcciarci alla realtà: attraverso la vita reale (VR) e la vita digitale (VD).
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4 Domande per iniziare bene.

Prima o poi ti sarai chiesto:
Come aumentare il mio pubblico?– oppure –Come aumentare i miei ascolti? Come posso fare?

4 Domande per iniziare bene.

Sono domande chiave alle quali non esiste una risposta certa se prima non vengono affrontate con altri interrogativi più introspettivi e scomodi che sostanzialmente sono:

A) A chi può piacere la mia musica?
Hai identificato il tuo pubblico, i suoi gusti, i suoi bisogni?

B) Che cosa devo raccontare a questo pubblico?
L’offerta musicale è infinita, il pubblico può trovare con un solo click ore di musica tagliata su misura dei suoi gusti, per superare questo ostacolo e attirare l’attenzione devi trovare il modo giusto per raccontare quello che proponi e farlo raccontare da chi è ritenuto autorevole.

C) Come soddisfare chi mi segue?
Una volta che hai identificato i gusti del tuo pubblico devi considerare che le persone sono pigre e che preferiscono i piatti pronti. Crea playlist con dentro la tua musica, crea attorno ad essa il giusto contesto. Offri al tuo pubblico l’esperienza che cerca, intercetta i suoi gusti e le sue esigenze.

D) Perché dovrei piacergli?
Se con il tuo pubblico costruisci una relazione onesta e coerente con il tuo spirito le cose diventeranno più facili. Se mantieni gli impegni e non disattendi le promesse, se mantieni quella disponibilità che ci si aspetta da un professionista, non dovresti avere grossi problemi. Puoi distinguerti facilmente su questo aspetto.

Sono le risposte a queste quattro domande che ti permetteranno di elaborare una strategia di promozione e le procedure per ottenere l’interesse e la passione del pubblico giusto per la tua musica.


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10 modi per vivere di musica

In un momento storico in cui è facile registrare e distribuire musica non sono pochi coloro che iniziano il percorso professionale gettandosi a piedi pari nella pubblicazione di un singolo o di un album. Di norma scoprono ben presto che per ottenere buoni risultati qualitativi le spese non sono così basse e che la distribuzione senza un’adeguata preparazione non è sufficiente per raggiungere il successo in un mercato così inflazionato da prodotti di varia fattura.

10 modi per vivere di musica.

Prima di imbarcarti nella pubblicazione, in particolare se sei un artista emergente, faresti bene maturare un po’ di esperienza, un periodo di gavetta nel quale crescere professionalmente e durante il quale guadagnare anche in popolarità e autorevolezza tra gli addetti e tra il pubblico. Maturare qualche anno come Artista, Interprete, Esecutore (AIE) è certamente un’esperienza formativa importante anche per chi ambisce ad obiettivi più elevati.

Tanto per essere chiaro, ai sensi del Diritto d’Autore un musicista viene definito dall’acronimo AIE, Artista, Interprete, Esecutore. Sono AIE coloro che eseguono, interpretano, partecipano all’esecuzione di un’opera dell’ingegno di un altro soggetto, ovvero l’autore.

Vivere solo di pubblicazioni musicali non è per niente facile, ma per chi sa cogliere le occasioni il settore musicale è un campo molto vasto e variegato in cui gli sbocchi per la professione possono essere molteplici e possono dipendere dalla specializzazione e dalle competenze specifiche di ciascun artista. Ecco alcuni degli sbocchi professionali che possono avere gli Artisti, Interpreti, Esecutori (AIE) nella musica:

1. Esecuzione dal vivo

Gli AIE possono esibirsi come musicisti solisti o far parte di band, orchestre o gruppi musicali. Questo include concerti, festival, spettacoli in club, eventi aziendali e matrimoni;

2. Musicisti di crociera

Lavorare come musicisti a bordo di navi da crociera, intrattenendo gli ospiti durante le traversate è impegnativo anche perché si è sottoposti alla disciplina di bordo, che non è una vera e propria disciplina militare ma è fatta di obblighi e limitazioni;

3. Artisti di strada e intrattenitori

Esibirsi per strada o in occasione di eventi pubblici è un’ottima palestra per abituarsi ad un contatto diretto con il pubblico e può rivelarsi molto utile;

3. Musicisti di studio

Gli AIE possono lavorare come session musician in studio di registrazione, fornendo parti strumentali o voci per registrazioni musicali di artisti e band;

4. Insegnamento

Gli AIE possono diventare insegnanti di musica, offrendo lezioni private o insegnando in scuole, conservatori o istituti di formazione artistica;

5. Composizione e arrangiamento

Gli AIE possono creare musica originale componendo brani o arrangiando musica per artisti, band, spettacoli teatrali, film, pubblicità o videogiochi;

6. Produzione musicale

Acquisendo le opportune competenze gli AIE possono intraprendere la carriera di produttori musicali, lavorando con artisti per registrare, mixare e produrre la loro musica;

7. Musicoterapia

Gli AIE possono anche specializzarsi in musicoterapia, utilizzando la musica per aiutare le persone con problemi fisici, emotivi o di apprendimento;

8. Scrittura e critica musicale

Gli AIE possono scrivere articoli e recensioni musicali per riviste, giornali o siti web specializzati nel settore musicale. Chi meglio di un musicista professionista ha gli strumenti per poter esprimere giudizi di merito sulla musica dei colleghi?

9. Musica per film, TV e videogiochi

Gli AIE possono creare colonne sonore e musiche per film, programmi televisivi e videogiochi. Questo è un mercato molto importante, impegnativo ma ricco di opportunità interessanti;

10. Musicisti di supporto per artisti famosi

Ultima alternativa, ma forse la più ambita, un AIE può essere selezionato come musicista di supporto per artisti famosi in tour o registrazioni.

Pur essendo il settore della musica altamente competitivo, pu0i combinare diverse attività per guadagnarti da vivere. La flessibilità, la capacità di adattarsi, una buona reputazione e una solida rete di contatti sono cruciali per costruire una carriera di successo nella musica. Per questo ti consiglio di uscire dalla tua cameretta ed entrare in contatto con il resto del mondo.


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Non farti fregare dai numeri

Nei social i numeri sono fondamentali e su questo non si discute. Ma la verità è che avere molte visualizzazioni, like, condivisioni, commenti, click e nuovi follower su TikTok piuttosto che su Instagram, per esempio, significa poco se poi i video su YouTube o la musica sulle app di streaming non genera iscrizioni al tuo canale artista o non si convertono in ascolti.
Non fidarti dei numeri dei social.

Per questo motivo, questi benedetti numeri, vanno interpretati e verificati, se non altro per capire se stai andando nella giusta direzione, ovvero trasformare i follower sui social in ascoltatori attivi della tua musica.

Avvicinare nuovi ascoltatori alla tua musica non è semplice, devi attirare la loro attenzione e legarli a te aprendo un dialogo attraverso la condivisione di contenuti con il doppio obiettivo di costruire con loro un legame empatico e quella tua immagine artistica che ti renda unico e memorabile.

Non puoi evitare di dedicare del tempo per un’attività quotidiana sui social con la quale stringere nuove amicizie, iniziare discussioni, proporre soluzioni tecniche musicali o raccontare le tue esperienze.

Puoi farlo anche scrivendo della tua musica e del contesto in cui nasce, cosa per altro molto importante, ma anche scrivendo delle tue canzoni o musicisti preferiti e cercando di suscitare emozioni o evocando ricordi in chi ti legge.

Devi trovare una tua forma di linguaggio, coerente e sincero, che ti rappresenti e ti renda riconoscibile.

Questo lavoro lo puoi fare scrivendo e pubblicando regolarmente post e video sui social network ma non tralasciare di creare e aggiornare playlist su social media quali YouTube e Spotify, ovviamente inserendo con criterio le tue musiche in queste selezioni: è una cosa molto utile e tristemente trascurata da molti artisti musicali.

Devi sempre tener conto che c’è un’ampia fetta di pubblico che non ti conosce e nemmeno conosce la tua musica; costruendo una solida immagine artistica che ti renda unico e memorabile ti aiuterà ad emergere nel contesto del tuo genere musicale.


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One Sheet o Cartella Stampa quale è meglio?

Due strumenti essenziali per la promozione di un’uscita discografica, ma in particolare di una band o di un artista musicale, sono la Cartella Stampa e l’One Sheet. Entrambi sono documenti che raccolgono informazioni biografiche sull’artista e sulle sue produzioni, lo fanno con metodi diversi e vanno utilizzati in situazioni diverse, sebbene le finalità ed i contenuti siano simili.

L'one sheet o l'Epk, qual'è il migliore?

L‘One Sheet ha lo scopo di fornire una panoramica di un artista o di una band. In genere è un documento di una sola pagina che include tutte le informazioni sull’attività artistica come concerti e produzioni discografiche e tutte le note biografiche utili per conoscere l’artista e il genere musicale di riferimento. Senza dimenticare tutti i link utili per raggiungere informazioni più dettagliate.

Essendo composto da una sola pagina, due facciate, che va pure arricchita con almeno una bella foto professionale, per forza di cose l’One Sheet deve contenere informazioni succinte, ma molto precise e significative. Lo scopo è quello di attirare velocemente l’attenzione evidenziando parti più importanti della tua carriera. Può essere usato per accompagnare la presentazione di una demo per una casa discografica o come presentazione per una proposta di un concerto: il lettore dovrà essere impressionato da questa presentazione che deve essere graficamente ineccepibile ma anche densa di contenuti interessanti.

La Cartella Stampa, più comunemente nota come EPK Electronic Press Kit, è invece un insieme di documenti che dovrebbe raccontare più ampiamente dell’artista o della band a cui appartiene; sarà anche ricca di foto di diverso formato e recenti.

La Cartella Stampa ha lo scopo di raccogliere e gestire tutte le informazioni ufficiali riguardo l’artista e la sua musica, dev’essere ricca di informazioni perché viene per lo più usata per essere diffusa a media e giornalisti che troveranno in essa tutte le informazioni per poter scrivere articoli e recensioni.

Direi che non c’è bisogno che mi dilunghi oltre.
One Sheet ed EPK sono due strumenti complementari, utili entrambi e da usare in situazioni differenti. Per esempio, per uno speaker radiofonico le informazioni sui brani che potresti scrivere sul tuo EPK sono utilissime per valorizzarli nel lancio radiofonico, mentre la sintesi che troverà sul tuo One Sheet sarà apprezzata dal responsabile A&R che quotidianamente deve scegliere nuovi volti e nuove musiche da produrre.

Se vuoi consigli sul come prepare il tuo EPK o One Sheet contattami.

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L’One Sheet automatico di Chartmetric


Dimmi chi sei. Scopri perché sei unico e ottieni attenzione, fiducia e contatti

di Riccardo Scandellari
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Le persone sono semplici da comprendere: vogliono essere ascoltate, gratificate e apprezzate. Possiamo identificare il principio di qualsiasi attività di marketing in una semplice domanda: “Dimmi chi sei”. Un quesito che bisogna rivolgere prima a se stessi, per mettere a fuoco la propria identità, e poi al pubblico che si vuole ottenere. “Dimmi chi sei” è la domanda chiave che permette di entrare in contatto con la propria audience e che permetterà di sviluppare una narrazione che parli del proprio pubblico. In questo libro Riccardo Scandellari, esperto di marketing e personal branding, invita a rivolgersi verso un tipo di marketing più umano, etico e concreto. Una scelta che permette di distinguersi nettamente dalla folla di concorrenti e improvvisati che sul web fanno a gara a chi urla più forte, per parlare con il pubblico (ma soprattutto ascoltarlo) in modo più onesto, catturarne l’attenzione e conquistarlo con l’impegno, la condivisione e la relazione.
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Una Cartella Stampa ben temperata

Il gioco di parole del titolo che scherza con quello di un noto brano di Bach che si proponeva di dimostrare la validità di un suo sistema d’accordatura del clavicembalo. In effetti anche per le Cartelle Stampa esistono diverse scuole di pensiero e questo perché ogni realtà, che sia una radio o un’agenzia di promozione, ha diverse esigenze che la Cartella Stampa dovrebbe soddisfare.

Una cartella stampa ben temperata

In questo articolo cercherò di fissare i punti chiavi essenziali per poter realizzare una Cartella Stampa in grado di adattarsi e soddisfare diverse esigenze. Un tempo la Cartella Stampa era un raccoglitore contenente foto e schede riguardanti l’artista, compresa la rassegna stampa e ogni genere di informazione utile per giornalisti, producer o speaker radiofonici.

Oggi, nell’industria musicale, il termine Cartella Stampa è stato quasi del tutto sostituito dall’acronimo EPK: Electronic Press Kit. Già il nome ti indica che il formato elettronico ha sostituito il cartaceo, comunque sia  le informazioni raccolte nella Cartella Stampa dovranno essere organizzate in schede dove biografia, tour, pubblicazioni, rassegna stampa e quant’altro trovino una loro corretta esposizione di facile consultazione. Ovviamente la Cartella Stampa dovrà essere corredata da una galleria fotografica in grado di rappresentarti bene con foto in alta qualità e di buona fattura.

Puoi rendere disponibili i contenuti della tua Cartella Stampa con un link sul tuo sito o usando servizi come Google Drive o WeTranfer.

Vediamo ora che informazioni deve contenere un EPK per poter soddisfare le esigenze professionali di giornalisti, discografici, promoter e agenti, per generare il loro interesse e una conseguente copertura mediatica.

Scheda Introduttiva

L’introduzione deve catturare l’attenzione del lettore. Descrivere l’artista, il suo stile e genere musicale. Deve essere corredata da una bella foto. Sii creativo mantenendo un tono professionale e nel contempo conciso e coinvolgente.

Scheda Biografica

La biografia dev’essere dettagliata ma comunque concentrata sugli elementi più rilevanti e interessanti. Deve includere informazioni sulla tua formazione musicale, esperienze passate, premi o riconoscimenti ricevuti. Vanno sicuramente menzionate le collaborazioni con altri musicisti e le collaborazioni significative nell’industria musicale. Nel caso di una band è bene fare una dettagliata scheda per ogni componente per valorizzare il singolo e l’ensemble.

Album

Dedica una sezione all’album in uscita. Descrivi il concetto dell’album, processo di scrittura e registrazione, le influenze musicali, il processo di registrazione e produzione, e i temi o messaggi chiave che l’artista ha voluto trasmettere attraverso le canzoni. Descrivi anche il genere musicale, gli strumenti utilizzati, i temi ricorrenti e qualsiasi particolarità che potrebbe interessare i lettori. Includi il titolo dell’album, la data di uscita e i dettagli sulle tracce incluse.

Singoli e videoclip

Se hai già pubblicato dei singoli o dei videoclip, una bella scheda dedicata valorizzerà il tuo impegno. Descrivi le canzoni, menziona eventuali collaborazioni e spiega il concetto o la storia dietro i videoclip e nomina regista e cast. Fornisci i link o inseriscili (embed) per permettere ai destinatari dell’EPK di ascoltare o guardare il materiale. Puoi anche arricchire il tuo EPK con i trailer dell’album, video di backstage delle registrazioni, estratti di esibizioni dal vivo o interviste.

Rassegna stampa e riconoscimenti

Se hai ricevuto recensioni positive o riconoscimenti da parte di media o esperti del settore, riportali nell’EPK. Includi le citazioni da parte di altri artisti o figure di spicco dell’industria musicale, nomi dei media e eventuali premi vinti. Raccogli gli articoli più belli che parlano di te, dei tuoi spettacoli e delle tue produzioni.  La riprova sociale è uno degli elementi più importanti per far crescere la tua reputazione professionale e artistica.

Foto e immagini

Inserisci una selezione di foto ad alta risoluzione dell’artista, sia in studio che durante le esibizioni dal vivo. Assicurati che le immagini siano di qualità professionale e che rappresentino l’estetica e lo stile dell’artista.

Link e contatti

Non dimenticare tutti i link rilevanti, come il suo sito web ufficiale, profili sui social media, canali di streaming musicale e video. Includi anche i tuoi contatti o quelli del tuo team di gestione, come l’indirizzo email o il numero di telefono per eventuali richieste o interviste.

Ricorda che l’EPK deve essere ben strutturato, con informazioni chiare e concise e avere un aspetto professionale. Puoi organizzare il contenuto in schede PDF o creare delle pagine web dedicate all’EPK sul tuo sito ufficiale. Ricordarti di aggiornare regolarmente il tuo EPK con nuovi contenuti, recensioni o riconoscimenti per mantenerlo sempre attuale.


Dimmi chi sei. Scopri perché sei unico e ottieni attenzione, fiducia e contatti

di Riccardo Scandellari
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Le persone sono semplici da comprendere: vogliono essere ascoltate, gratificate e apprezzate. Possiamo identificare il principio di qualsiasi attività di marketing in una semplice domanda: “Dimmi chi sei”. Un quesito che bisogna rivolgere prima a se stessi, per mettere a fuoco la propria identità, e poi al pubblico che si vuole ottenere. “Dimmi chi sei” è la domanda chiave che permette di entrare in contatto con la propria audience e che permetterà di sviluppare una narrazione che parli del proprio pubblico. In questo libro Riccardo Scandellari, esperto di marketing e personal branding, invita a rivolgersi verso un tipo di marketing più umano, etico e concreto. Una scelta che permette di distinguersi nettamente dalla folla di concorrenti e improvvisati che sul web fanno a gara a chi urla più forte, per parlare con il pubblico (ma soprattutto ascoltarlo) in modo più onesto, catturarne l’attenzione e conquistarlo con l’impegno, la condivisione e la relazione.
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10 Tips per una buona biografia su Spotify

La sezione biografia sulla pagina artista di Spotify spesso viene usata dagli artisti musicali in maniera impropria. Mettendoci un po’ di malizia mi viene da pensare che spesso, soprattutto gli emergenti, si lascino catturare dalla pigrizia e, nel migliore dei casi, si limitano a mettere qualche frase poetica d’effetto che forse descrive il loro essere ma di certo non descrive la loro figura artistica.

tips per una buona biografia su Spotify

Questa sottovalutata biografia in Spotify è uno di quegli strumenti strategici per farti conoscere da chi ti ascolta ma anche per aiutare gli algoritmi della piattaforma a classificarti meglio e quindi trovare il pubblico giusto per te e le tue creazioni.

Una buona biografia artista su Spotify dovrebbe essere efficace e coinvolgente e contenere non solo le informazioni biografiche ma anche quelle artistiche. I caratteri a disposizione non sono molti ma sono sufficienti per redigere un buon racconto biografico ricco di suggestioni.

Di seguito, alcune linee guida che possono aiutarti a scrivere un’autobiografia ricca di contenuti e che ti rappresenti: devi solo trovare il tuo stile narrativo per renderla ancora più attraente.

1. Concisa ma informativa

Per scrivere la biografia Spotify hai a disposizione 1500 caratteri, in realtà non sono molti, ma sono sufficienti per un testo abbastanza dettagliato da fornire informazioni rilevanti sul tuo conto. Lo stile deve essere chiaro e accattivante.

2.Stile coerente

Per la tua biografia dovresti trovare uno stile coerente con la tua personalità e il tuo genere musicale. Ad esempio, se la tua musica è energica e vivace, la biografia potrebbe essere scritta in modo dinamico e coinvolgente.

3.Usa parole chiave

Ti sarà utile includere parole chiave pertinenti nella biografia per rendere più facile trovarti con la funzione di ricerca di Spotify. Ad esempio, se fai parte di un genere specifico o sei associato a un movimento artistico particolare, queste informazioni dovrebbero essere menzionate nella biografia.

4. Storia personale

Racconta la tua storia personale. Importanti sono i momenti chiave che hanno influenzato la tua carriera musicale. Volendo puoi includere informazioni sulla tua infanzia, ma più importanti sono i primi approcci alla musica e gli eventi significativi che hanno plasmato il tuo percorso artistico.

5. Stile e genere musicale

La biografia deve anche contenere lo stile musicale e il genere in cui ti collochi. Fornisci dettagli sulle influenze musicali che ti hanno ispirato e sulle caratteristiche distintive della tua musica.

6. Successi e riconoscimenti

Elencare le tue medaglie, i successi e i riconoscimenti più significativi, come premi vinti, album di successo, brani più popolari o collaborazioni di rilievo ti aiuta ad acquisire quell’autorevolezza e credibilità che suscita interesse nei potenziali ascoltatori.

7. Esperienze live

Se hai esperienze significative di esibizioni dal vivo, come concerti importanti, tour o festival, è utile menzionarle nella biografia. Questo può suscitare l’interesse di chi cerca nuove esibizioni da vedere.

8. Aneddoti e curiosità

Ovviamente puoi arricchire la tua biografia con aneddoti o curiosità interessanti. Se ben usati questi dettagli personali possono creare un legame più intimo tra te e i fan.

9. Collegamenti e contatti

Assicurati di includere collegamenti rilevanti, come il tuo sito web ufficiale, i tuoi profili social media/network e i contatti con il management o la prenotazione dei biglietti. Facilita l’accesso a ulteriori informazioni sul tuo conto e la possibilità di mettersi in contatto con te.

10. Aggiornamenti periodici

Non dimenticare mai di aggiornare la biografia con i nuovi sviluppi e le ultime notizie sul tuo conto. Aggiungi informazioni sui nuovi album, singoli o progetti futuri. Usala per mantenere i fan informati.

Come vedi, puoi veramente usare la biografia di Spotify per creare un legame diretto, veloce e pratico con i tuoi ascoltatori e farli diventare tuoi fan. Chi si appassiona alla tua musica, puoi starne certo, si appassionerà anche alla tua figura artistica e in questa sezione di Spotify farà il primo passo perché tu diventi uno dei suoi artisti di riferimento.

Non dimenticare mai di aggiornare la biografia con i nuovi sviluppi e le ultime notizie sul tuo conto. Aggiungi informazioni sui nuovi album, singoli o progetti futuri. Usala per mantenere i fan informati.

Non dimenticare che tutto il lavoro che hai fatto per la biografia su Spotify puoi replicarlo con un semplice copia e incolla su tutti i tuoi profili artista sulle altre App, anzi, dovresti proprio farlo.


Dimmi chi sei. Scopri perché sei unico e ottieni attenzione, fiducia e contatti

di Riccardo Scandellari
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Le persone sono semplici da comprendere: vogliono essere ascoltate, gratificate e apprezzate. Possiamo identificare il principio di qualsiasi attività di marketing in una semplice domanda: “Dimmi chi sei”. Un quesito che bisogna rivolgere prima a se stessi, per mettere a fuoco la propria identità, e poi al pubblico che si vuole ottenere. “Dimmi chi sei” è la domanda chiave che permette di entrare in contatto con la propria audience e che permetterà di sviluppare una narrazione che parli del proprio pubblico. In questo libro Riccardo Scandellari, esperto di marketing e personal branding, invita a rivolgersi verso un tipo di marketing più umano, etico e concreto. Una scelta che permette di distinguersi nettamente dalla folla di concorrenti e improvvisati che sul web fanno a gara a chi urla più forte, per parlare con il pubblico (ma soprattutto ascoltarlo) in modo più onesto, catturarne l’attenzione e conquistarlo con l’impegno, la condivisione e la relazione.
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La musica glocalizzata ha modificato gli equilibri.

In un articolo del Financial Times di questi giorni i due autori Ralph Simon e Chris Dalla Riva rendono noti i risultati di un’analisi che disegna una geografia musicale con dinamiche inedite e impreviste sul mercato discografico internazionale.

La glocalizzazione ha modificato gli equilibri nell'industria discografica mondiale

Nel contesto internazionale, sono solo quattro le grandi nazioni esportatrici di musica nel mondo: Stati Uniti, Gran Bretagna, Svezia e Corea del Sud; senza dimenticare che il predominio mondiale della musica anglosassone è durato ininterrotto dalla seconda metà del ‘900 sino ai giorni nostri. Eppure questa posizione di vantaggio è oggi messa in discussione da un’inatteso comportamento degli ascoltatori sulle app di musica in streaming.

Oggi cosa è cambiato?

Semplicemente è successo che la globalizzazione ha ceduto il passo alla glocalizzazione.

Sui servizi musicali in streaming, capaci di distribuire la musica di ogni luogo a livello globale, la musica locale prospera in ogni rispettivo paese rivelando una dinamica che non esisteva quando i negozi di dischi e le stazioni radio di quartiere controllavano l’attenzione del pubblico. Per esempio, gli artisti britannici o statunitensi possono aver dominato le rispettive classifiche lo scorso anno, ma i tedeschi, i francesi e gli italiani hanno a loro volta regnato nei loro mercati nazionali. Inoltre, i primi posti nelle classifiche locali si esibiscono sempre più nelle loro lingue native.

Le classifiche in Svezia, una delle prime nazioni ad adottare lo streaming, sempre lo scorso anno sono state dominate dagli svedesi che si sono esibiti in svedese. Un decennio fa, né gli svedesi né la loro lingua erano la maggioranza. Gli artisti polacchi ora dominano anche le classifiche polacche, anche se molti si esibiscono in hip-hop, un genere americano. Localizzazione degli artisti, ma globalizzazione del genere.

Questa è la glocalizzazione, termine coniato nel 1995 dal sociologo Roland Robertson che ipotizzò che la proliferazione di supermercati etnici in California non stesse appiattendo il mondo, ma piuttosto trasformando il globale in locale.

Questo fenomeno spontaneo nel comportamento del pubblico è stato notato anche in casa Amazon dove constatano che la tendenza alla glocalizzazione “sembra coerente con la più ampia tendenza sociale secondo cui, man mano che diventiamo più globali, stiamo anche diventando più tribali” e sue produzioni glocalizzate avere rendimenti migliori.

Almeno per quanto concerne l’industria musicale, questa dinamica del mercato ha funzionato meglio delle politiche sovraniste di alcuni governi nazionali, la Francia per esempio, che hanno legiferato a protezione della propria industria culturale con risultati dubbi. Lo streaming di musica e video ha raggiunto il risultato politicamente auspicabile della preminenza della musica nazionale, senza l’intervento del governo. Ironia della sorte, questi mercati globali non regolamentati hanno avuto successo laddove quelli regolamentati della radio e della televisione locale hanno fallito.

In questo contesto, possiamo anche valutare che, per quanto ci riguarda, il mercato italiano è da considerarsi una nicchia di pubblico ben precisa alla quale rivolgersi sapendo toccare i giusti tasti. Ancora una volta il problema che l’artista musicale deve affrontare è identificare ed identificarsi con il suo pubblico di riferimento, risvegliandone le emozioni e coinvolgerlo con la sua musica: il fatto che si parli la stessa lingua e si condivida la stessa cultura, può ritenersi un catalizzatore da non sottovalutare.


Le 42 leggi universali del digital carisma: La fusione tra vita digitale e reale è il futuro della comunicazione

di Rudy Bandiera
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Si è sempre erroneamente sostenuto che la vita reale e la vita digitale siano distinte, generando errori semantici più volte perpetrati dai media quali “il popolo della Rete”, come se offline il popolo fosse un altro! La verità è diversa: la vita reale e la vita digitale sono due facce della stessa medaglia, anzi sono la stessa faccia della stessa medaglia, ormai talmente fuse in un unico plasma che si potrebbero immaginare come due liquidi di diverso colore lasciati liberi di miscelarsi in un nuovo cromatismo, non più separati ma uniti, amalgamati. Si è sempre parlato di personal branding abbinato alla personalità online e di carisma associato a una tipologia di personalità offline ma, se on e off sono saldati, allora lo saranno anche personal branding e carisma. Il carisma è qualcosa che può essere coltivato anche in ambito digital ovvero anche in non-presenza, dove non occorre la fisicità. Sì, per la prima volta nella storia siamo di fronte a un nuovo modo di approcciarci alla realtà: attraverso la vita reale (VR) e la vita digitale (VD).
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L’One Sheet automatico di Chartmetric

Qualche tempo fa avevo scritto due righe sull’one sheet e sulla sua utilità per costruirsi un’immagine professionale e completa che sia rapidamente consultabile. Nell’industria musicale gli one sheet si usano da decenni: si presentano come una singola pagina con tutte le informazioni salienti su un’artista o una band; uno strumento di divulgazione e promozione essenziale per negozi di dischi, stazioni radio e riviste.

One sheet automatico di Chartmetric semplifica la vita ai musicisti.

Con l’avvento dello streaming sono caduti per un po’ in disuso, sostituiti di fatto dalla semplice operazione di inserire direttamente i brani in piattaforma mediante un account personale. Ora le cose sono un po’ cambiate e gli one sheet si stanno rivelando strategici per far emergere artisti e produzioni dalla massiccia e quotidiana pubblicazione di nuovi brani sino ad essere cruciali per la pratica del pitch delle nuove uscite da parte delle label ai DSP. Un contesto in cui la necessità promozionale è nuovamente enfatizzata, insieme alla capacità di fare la differenza con informazioni ausiliari e fondamentali per collocare brano e artista.

E’ di questi giorni la notizia che Chartmetric ha acquistato la StartUp Onesheet integrandola nei propri sistemi di analisi dei dati e offrendo, anche gratuitamente, ad artisti ed etichette la possibilità di crearsi i propri one sheet che, sfruttando i dati raccolti da Chartmetric, si aggiornano automaticamente con le nuove uscite e nuove informazioni riguardanti l’artista/band.

Creando un account su Onesheet puoi creare la tua pagina cercando il tuo nome d’arte tra i 9 milioni di quelli censiti nel database della società: biografia e metriche essenziali compariranno in tempo reale e la prima versione della pagina sarà pronta. A questo punto puoi editare la pagina, sezione per sezione, aggiungendo o togliendo tutte le informazioni che riterrai utili.
Una volta completata, potrai condividerla con i DSP, sui social e ogni volta riterrai utile per promuovere o presentare la tua attività musicale.

L’aspetto interessante è che si tratta di una pagina dinamica, le cui metriche vengono aggiornate da Chartmetric senza alcun intervento da parte del titolare della pagina: quegli aggiornamenti pervengono anche laddove quel one sheet è stato condiviso.

Una funzionalità chiave è la Spotlight Release, che consente di inserire nella pagina i link a audio e video (su SoundCloud, YouTube, Vimeo…) anche di brani non ancora pubblicati ma già pronti che, al momento ufficiale dell’uscita, saranno segnalati in pagina e alle piattaforme con cui essa viene condivisa.

Prova Onesheet, è piuttosto semplice, completo, gratuito (fino a 3 artisti) e facilmente modificabile. Un’ottima soluzione per presentarti come si deve.

Crea il tuo One Sheet
Impara ad usare Onesheet di Chartmetric


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