Categorie
facebook Instagram social media social music marketing social network

Facebook e Instagram: gli odiati indispensabili.

Se pensi ancora che basti postare un contenuto interessante per ottenere visibilità su Facebook e Instagram, sei fuori strada. La portata organica è crollata negli ultimi anni, e l’algoritmo ha cambiato radicalmente le regole del gioco. Ad oggi, secondo Social Insider, il tasso di copertura medio su Instagram è del 4% mentre su Facebook è del 2,6%.

Spotifi e Instagram odiati indispensabili

Questo accade anche per una precisa politica di Facebook, che privilegia i post di amici e familiari, rispetto quelli delle pagine aziendali o dei brand. In particolare, tutti i social di Meta, danno scarsa diffusione a quei post con link che portano fuori dalla piattaforma.

In pratica, la tua strategia di contenuto organico è morta, o quasi. Non puoi più affidarti solo ai vecchi metodi. Hai bisogno di due cose: una comprensione profonda dell’algoritmo e una strategia di advertising efficace.

L’algoritmo di Facebook non è una bestia facile da domare, ma c’è una via di fuga. Se vuoi che i tuoi contenuti emergano dalla massa, devi capire come funziona la filter bubble. In breve, siamo tutti intrappolati in bolle di contenuti simili, che rispecchiano i nostri interessi e le nostre connessioni più strette. Ma cosa succede se vuoi raggiungere nuovi fan, fuori dalla tua bolla? Devi imparare a sfruttarla.

E qui entrano in gioco i video. Non è un caso se Facebook è diventata la seconda piattaforma per consumo di video dopo YouTube. I marketer lo sanno: già nel 2018, il video ha superato il blogging come formato di contenuto più utilizzato (63% contro 60%). E non parliamo solo di video normali: anche i video live stanno prendendo piede rapidamente.

Quindi, se vuoi avere successo, il video è il re. Ma attenzione: non basta fare un bel video e aspettare che diventi virale. Anche qui serve strategia. Devi capire il tuo pubblico, testare diversi tipi di contenuto, sfruttare l’advertising e monitorare costantemente i risultati.

Ora veniamo al vero punto di svolta: il social advertising. Se non stai già investendo in annunci su Facebook, stai perdendo un’opportunità gigantesca. È un dato di fatto che la copertura organica oggi si paga, e solo chi sa investire bene ottiene un ritorno enorme.

Facebook non è solo grande, è intelligente. Il social network non conosce solo i numeri, ma anche i comportamenti e le preferenze dei suoi utenti. Questo è il cuore del suo potere pubblicitario. Puoi targettizzare in modo preciso chiunque, ovunque, in base ai loro interessi, comportamenti e connessioni. E non finisce qui: quando crei una campagna su Facebook, stai effettivamente creando un’inserzione che può raggiungere utenti anche su Instagram e su le altre piattaforme collegate.

Ma per sfruttare al massimo questa potenza di fuoco è necessario conoscere in profondità gli strumenti pubblicitari della piattaforma. Il rischio è di investire male il tuo denaro e creare campagne che non funzionano. Dovresti anche definire l’obiettivo della campagna: vuoi aumentare la consapevolezza del tuo brand, generare traffico al sito, raccogliere lead o spingere le conversioni? Ogni scelta definisce il tipo di campagna e le metriche che monitorerai.

Il targeting è poi la chiave di tutto. Puoi segmentare il pubblico per età, genere, posizione geografica, interessi, lingue parlate e tanto altro. Facebook offre un grado di precisione che non ha paragoni nel mondo dell’advertising, tanto che puoi anche escludere dal target specifiche categorie, come le famigerate click farm, quelle fabbriche di click che gonfiano i dati ma non portano risultati reali.

La parte cruciale è il budget: puoi scegliere di impostare una spesa giornaliera o totale per la durata della campagna, con la possibilità di ottimizzare la distribuzione delle impression. Vuoi testare più creatività o target diversi? Nessun problema, gli strumenti di Meta ti permettono di farlo in modo semplice e immediato, rendendo ogni campagna un’opportunità di apprendimento continuo.

La creatività conta, ma non come pensi. Il consiglio? Sperimenta, analizza i risultati e aggiusta la rotta.

Conoscere a fondo le app di Meta, Facebook, Instagram ed anche il neonato Threads è indispensabile se vuoi far evolvere il tuo progetto musicale. Prima o poi dovrai fare i conti con loro e dovrai essere preparato o avere qualcuno che ti assiste.

Si, è una rogna, ma se vuoi appoggiarti ai social devi fare i conti con quanto sopra.


Gli altri ottanta.
Racconti dalla galassia post-punk italiana

di Livia Satriano
Acquistalo su Amazon https://amzn.to/4cmychK

Dopo l’esplosione del punk anche in Italia si è verificato un rinascimento musicale. In un momento di riflusso e stagnazione culturale, alcune band hanno saputo interpretare al meglio e in totale controtendenza il bisogno di cambiamento.

La new wave italiana è il risultato di una contaminazione di molteplici generi tra cui rock, elettronica, pop, reggae e disco music. Le possibilità sembravano infinite e c’era la volontà di costruire qualcosa di realmente diverso. Questi esperimenti hanno generato una scena seguita da migliaia di giovani in fuga dall’individualismo dilagante, gettando le basi per nuove mutazioni che ci hanno accompagnato fino a oggi.

Gli altri Ottanta è un libro che raccoglie le testimonianze di alcuni tra i più importanti musicisti dell’epoca: un racconto corale a partire dai tardi anni settanta per arrivare alla fine del decennio successivo, un periodo di grandi contraddizioni, dalla crisi dei movimenti politici al nuovo boom economico. Gli ottanta non sono soltanto quelli del culto dell’ottimismo e del superfluo, non solo dance e synth-pop commerciale, ma anche un laboratorio di forme di comunicazione innovative.

Qui potrete ascoltare le voci di quattordici musicisti che hanno iniziato a muovere i primi passi proprio allora, un viaggio alle origini della scena musicale indipendente italiana, alla ricerca di quelle magie creative che l’hanno resa indimenticabile.

Acquistalo su Amazon https://amzn.to/4cmychK

Categorie
Instagram marketing musicale musicista professionista social media social music marketing TikTok You Tube

Tra Tik Tok e YouTube vince…

Tik Tok è apparso nel 2016 sconvolgendo il panorama dei social media con la sua formula interamente incentrata su video di breve durata. Lo scrolling infinito di contenuti variegati, le potenti funzioni social e una buona gestione delle metriche di vanità hanno reso popolare l’app cinese mettendo in crisi il predominio di YouTube e Instagram che si sono prontamente adattate per rendere difficile la vita al social di Bitedance.

Ma dopo otto anni cosa sta succedendo?

Tra Tik Tok e YouTube vince...

Se in un primo momento YouTube e Instagram si sono messi all’inseguimento di Tik Tok aggiungendo Reel e Short alla loro offerta, oggi siamo al punto che il social cinese sta testando video di lunga durata, fino a 60 minuti, per fermare l’emorragia di investitori pubblicitari piuttosto scontenti dei bassi rendimenti delle campagne su questo social media.

A quanto sembra lo scrolling compulsivo su video di breve durata non offre la stessa resa dei video long form che, tra le altre cose, permettono di diluire l’investimento della produzione, catturano per più tempo l’attenzione e permettono l’inserimento di pubblicità nel loro interno; pubblicità che normalmente non viene ignorata dallo spettatore che vuol guardarsi il video fino in fondo.

Per concludere, dopo otto anni possiamo dire che la battaglia tra YouTube e Tik Tok è stata vinta dalla tv partecipativa di Google che si sta reimpossessando del pubblico e degli investitori che il social media cinese gli aveva soffiato.

Detto questo, secondo la mia esperienza, devo dire che per un canale YouTube di un musicista gli Shorts si rivelano strategici per creare velocemente contenuti con cui stringere rapporti con i fan e attirare nuove iscrizioni con comunicazioni o contenuti coinvolgenti, emozionanti o capaci di creare legami empatici.

Personalmente non gradisco TikTok e le sue dinamiche per diversi motivi mentre apprezzo molto le funzionalità e le potenzialità espresse da YouTube che permette una crescita organica ed una gestione del profilo artista completa e controllata.


La scimmia nel cassetto. Liberati dal giudizio degli altri, apriti alla narrazione e scopri chi ti apprezza

di Riccardo Scandellari
Acquistalo su Amazon https://amzn.to/3S9MA5u

Nel cassetto teniamo le cose più preziose, i sogni e tutto ciò che non abbiamo il coraggio di essere o mostrare. Tutti noi abbiamo progetti, obiettivi e aspirazioni, vere e proprie scimmie che rimangono intrappolate, che non possono nemmeno urlare per la frustrazione di dover restare chiuse in un cassetto. In silenzio.
Che cos’è peggio? Fallire o la paura di fallire? Tentare e non riuscire o non tentare affatto? Esprimere il proprio pensiero ed essere criticati o soffrire in silenzio senza dire nulla? Mettersi in gioco o rimanere nell’incertezza per non averci provato? La vita cambia solo nel momento in cui prendiamo una decisione nuova, ragionata, sostenibile e ci impegniamo per realizzarla.
Quando facciamo uscire la scimmia dal cassetto. Perché in un qualsiasi racconto di successo il protagonista non è l’eroe ma chi si appassiona alla narrazione.

Acquistalo su Amazon https://amzn.to/3S9MA5u

Categorie
business facebook Instagram marketing musicale social media social music marketing social network TikTok

La stretta di Meta e Tik Tok

Sta facendo meno notizia dell’epico scontro tra Meta e Siae, in cui molti musicisti videro i loro brani sparire dall’offerta dell’azienda di Menlo Park, ma un drastico cambio di policy sta mettendo i crisi i musicisti che contano sulla monetizzazione generata dagli utenti delle app di Meta e di TikTok.

La stretta di Meta e TikTok

Nelle ultime settimane Meta e Bytedance hanno ristretto i criteri di ammissibilità delle musiche nei cataloghi offerti agli utenti per sonorizzare post e video. Questa mossa sembra colpire in particolare i generi EDM, le cover sound alike e i brani che fanno un uso troppo spregiudicato di sample.

Ovviamente l’operazione non ha caratteristiche chiare di trasparenza e direi che si tratta del metodo più semplice che hanno le app social per offrire contenuti di maggiore qualità con ricadute positive anche sulla qualità dei contenuti generati dagli utenti, ma più probabilmente è un metodo per far fronte alla difficoltà di gestire la mole giornaliera di canzoni che inondano il mercato dello streaming e che comportano costi di gestione e di infrastrutture informatiche non indifferenti.

Insomma, non è vero che nell’era dello streaming c’è posto per tutti.

Ma quali sono le canzoni e le musiche che rischiano il ban dalle app di Meta e Bytendance?

  • Loops musicali
  • Sottofondi musicali
  • Effetti sonori
  • Remix
  • Cover
  • Cover Sound-alike
  • Tracce Karaoke
  • Musica Classica Contemporanea o Musica Classica di pubblico dominio.
  • Colonne sonore
  • I generi Ambient, Meditation, New Age, Yoga, or Sleep Music
  • DJ sets o Mix long form
  • Registrazioni di parlato
  • Registrazioni di esibizioni comiche
  • Dialoghi di film
  • Discorsi
  • Registrazioni di preghiere
  • Audiobooks
  • Suoni generici o comuni
  • Beat non esclusivi
  • Contenuto concesso in licenza su base non esclusiva
  • Podcast
  • Registrazioni di natura o fauna selvatica
  • Registrazioni sonore ambientali
  • Rumore
  • Registrazioni o descrizioni di atti sessuali

Guida completa al Crownfunding

di Carmine La Mura
Acquistalo su Amazon https://amzn.to/3Tveys3

Il testo mira ad analizzare gli aspetti civilistici, fiscali ed il funzionamento dello strumento del Crowdfunding, con l’obiettivo di costituire un valido sussidio sia per quanti volessero presentare un progetto, sia per potenziali investitori che invece desiderano meglio approfondire l’argomento.

Analisi, casi operativi, aspetti legali, tributari e suggerimenti per una campagna di successo. L’eBook in pdf di 255 pagine è aggiornato con:

Circolare MiSE del 25 febbraio 2021
Decreto MiSE pubblicato in G.U. il 15 febbraio 2021
Agevolazioni fiscali
Regolamento UE 1503/2020 pubblicato il 7 ottobre 2020 sulla G.U. dell’Unione Europea e applicabile a decorrere dal10 novembre 2021 e disciplina transitoria

Un apposito capitolo è dedicato alla fase di programmazione ed attuazione di una Campagna di Crowdfunding basata sull’analisi di numerosi casi di successo in Italia ed all’estero.

Verranno forniti suggerimenti pratici ed operativi, nonché un’illustrazione degli strumenti e risorse online più utili per lanciare efficacemente la raccolta fondi.

Si partirà da un’analisi del fenomeno, con l’illustrazione di casi operativi, successivamente si illustreranno le diverse forme di Crowdfunding, e le piattaforme più diffuse, analizzandone le caratteristiche peculiari.

Un apposito capitolo illustrerà l’attuale quadro normativo che è stato oggetto nel 2019 di importanti modifiche specie alla disciplina dell’Equity Crowdfunding. Essendo il Crowdfunding uno strumento altamente innovativo, non sempre vi sono specifiche disposizioni tributarie che lo regolamentano, pertanto, a tali problematiche ed alle agevolazioni fiscali fruibili sarà dedicato un apposito approfondimento. L’ultimo capitolo presenterà dei suggerimenti operativi per impostare con successo la propria campagna.

La stessa può suddividersi in una fase pre-lancio ed una fase di lancio, per ognuna vi sono delle attività da svolgere per raggiungere gli obiettivi di raccolta prefissati. Si fornirà uno schema che illustra per ogni fase i compiti da portare a termine, illustrandone successivamente i principali.
Acquistalo su Amazon https://amzn.to/3Tveys3

Categorie
Instagram marketing musicale personal branding social media social music marketing social network Spotify tips & tricks You Tube

La dimensione multimediale e multicanale della musica

Quando distribuisci la tua musica nel web, sulle app di streaming, sui social e in streaming video devi considerare ogni canale offre all’utente un’esperienza di ascolto simile ma diversa. Per il pubblico finale l’ascolto su Amazon Music è diverso da quello di Spotify, come è diverso guardare un video su YouTube rispetto ad un video su Facebook, per esempio.

La dimensione multimediale e multicanale della musica

Questo perché ogni singolo canale ha sue caratteristiche che influenzano le abitudini degli utenti e ne condizionano le scelte: è un particolare di cui devi tener conto e che non devi sottovalutare.

Dovresti avere una particolare cura nelle scelte video grafiche attraverso cui veicoli la tua presenza artistica. È importante progettare bene le grafiche della copertina delle tue uscite e coordinare questa immagine, il suo mood, la palette dei colori, in tutti i media ed i canali su cui fai affidamento. Lo stesso vale per i ritratti che dovranno essere coordinati cromaticamente con le dominanti della copertina; stessa cosa vale per i video e i post che andrai a realizzare durante la promozione della tua uscita.

Questo è un lavoro preparatorio che va ideato, pensato e progettato con cura prima dell’uscita della release, in modo di esser pronti a garantire un’adeguata copertura informativa su tutti i canali promozionali a tua disposizione.

Molti artisti indipendenti fanno l’errore di non prepararsi adeguatamente prima dell’uscita della release, il risultato è che troppo spesso la loro comunicazione risulta dispersiva e non viene riconosciuta quando l’ascoltatore/utente transita da un canale all’altro.


Guida completa al Crownfunding

di Carmine La Mura
Acquistalo su Amazon https://amzn.to/3Tveys3

Il testo mira ad analizzare gli aspetti civilistici, fiscali ed il funzionamento dello strumento del Crowdfunding, con l’obiettivo di costituire un valido sussidio sia per quanti volessero presentare un progetto, sia per potenziali investitori che invece desiderano meglio approfondire l’argomento.

Analisi, casi operativi, aspetti legali, tributari e suggerimenti per una campagna di successo. L’eBook in pdf di 255 pagine è aggiornato con:

Circolare MiSE del 25 febbraio 2021
Decreto MiSE pubblicato in G.U. il 15 febbraio 2021
Agevolazioni fiscali
Regolamento UE 1503/2020 pubblicato il 7 ottobre 2020 sulla G.U. dell’Unione Europea e applicabile a decorrere dal10 novembre 2021 e disciplina transitoria

Un apposito capitolo è dedicato alla fase di programmazione ed attuazione di una Campagna di Crowdfunding basata sull’analisi di numerosi casi di successo in Italia ed all’estero.

Verranno forniti suggerimenti pratici ed operativi, nonché un’illustrazione degli strumenti e risorse online più utili per lanciare efficacemente la raccolta fondi.

Si partirà da un’analisi del fenomeno, con l’illustrazione di casi operativi, successivamente si illustreranno le diverse forme di Crowdfunding, e le piattaforme più diffuse, analizzandone le caratteristiche peculiari.

Un apposito capitolo illustrerà l’attuale quadro normativo che è stato oggetto nel 2019 di importanti modifiche specie alla disciplina dell’Equity Crowdfunding. Essendo il Crowdfunding uno strumento altamente innovativo, non sempre vi sono specifiche disposizioni tributarie che lo regolamentano, pertanto, a tali problematiche ed alle agevolazioni fiscali fruibili sarà dedicato un apposito approfondimento. L’ultimo capitolo presenterà dei suggerimenti operativi per impostare con successo la propria campagna.

La stessa può suddividersi in una fase pre-lancio ed una fase di lancio, per ognuna vi sono delle attività da svolgere per raggiungere gli obiettivi di raccolta prefissati. Si fornirà uno schema che illustra per ogni fase i compiti da portare a termine, illustrandone successivamente i principali.
Acquistalo su Amazon https://amzn.to/3Tveys3

Categorie
facebook Instagram marketing musicale personal branding social media social music marketing social network tips & tricks

I fondamentali di Threads

Hai già attivato il tuo account Threads? Hai capito quali sono le sue dinamiche? Una cosa certa te la posso dire: invocare l’algoritmo perché ti metta in relazione con musicisti, compositori, etichette discografiche, cantanti, ecc. ecc. ovviamente non serve a nulla. Queste cose funzionano solo con i Santi e le Madonne e ci vuole pure molta, ma molta fede.

I fondamentali di Threads

Vediamo ora quali sono le caratteristiche principali di questo giovane social nato per soddisfare gli insoddisfatti del Twitter A(X) dell’era Musk. Le informazioni sotto riportate le ho rubate senza vergogna da un post di Daniele Antoniol pubblicato su Linkedin e che in buona parte sono pure confermate da altre fonti autorevoli.

CHI USA THREADS?

Secondo dati ufficiali gli utenti mondiali di Threads superano i 2 miliardi di persone. A novembre, ha avuto 41 milioni di scaricamenti mondiali, contro i 27 milioni di Twitter. Threads ancora non copre tutto il globo terraqueo, ad oggi copre 100 paesi al mondo, quelli più industrializzati, socialmente e tecnologicamente avanzati ci sono tutti.

In Europa circa un decimo degli utenti Instagram attivi si sono iscritti a Threads che vanta oltre 100 milioni di utenti mensili. Secondo Social Media Today gli utenti Threads nell’Unione Europea arriveranno presto a circa 25,9 milioni.

CARATTERISTICHE PRINCIPALI
  • Un post può avere fino a 500 caratteri e lo puoi modificare entro i primi 5 minuti. Poi lo puoi solo cancellare.
  • Puoi caricare nel feed foto, gif e video fino a 5 minuti: questo è molto interessante perché puoi provare se è un luogo dove pubblicare i tuoi live domestici, per esempio, o mettere un’anteprima del tuo video per farlo conoscere. Come tutti i social di META anche a Threads non piacciono i link verso l’esterno e limita la diffusione dei post che li contengono. Perciò anche questa app di Microbloggin non è adatta per condividere link verso il tuo brano su Spotify o su Youtube. Però ha anche una funzionalità per fare i sondaggi.
  • Se non ami scrivere puoi anche creare un audio fino a 30 secondi ma a giudicare dalle reazioni direi che passano piuttosto inosservati. Me lo confermi?
  • Cliccando sui tre puntini puoi nascondere i like ricevuti e decidere chi può rispondere ai post (Tutti, Profili che segui, Solo profili menzionati). Puoi anche nascondere il numero dei Mi piace e le Condivisioni.
  • Su Threads puoi usare un solo tag che può essere composto da più parole separate da spazi e con caratteri speciali. La scelta del tag singolo è tesa ad evitare tag-bot che possono influenzare i trend come accade su X.
COME SI CONFIGURA
  • Puoi usare la versione desktop anche senza account Instagram.
  • Se entri da Instagram si collega al nome già esistente. Il nome non deve superare i 54 caratteri, spazi compresi, se vuoi evitare i puntini (…)
  • La biografia è bene che stia entro le 4 righe.
  • Come Instagram anche Threads supporta un solo link in bio da inserire su “modifica profilo\link”
  • Eventuale parole nascoste anti-spam vengono importate da Instagram se le abbiamo attivate;
COME FUNZIONA L’ALGORITMO DI THREADS
  • Threads ti mostra due Feed, quello che raccoglie gli utenti che segui e quello degli utenti suggeriti in base alle tue preferenze.
  • L’algoritmo di Threads ci mostra i post degli amici (probabilmnete 50%), post di commenti degli amici su persone che non seguiamo (30%), altre persone che non conosciamo in base a probabili calcoli su Instagram (20%).
  • Più si chiacchiera\commenta, più ci si relaziona con le persone, maggiore è la probabilità di farsi conoscere. La piattaforma punta tutto sullo scambio di opinioni. Più tempo si rimane nella piattaforma per mettere like ma sopratutto per commentare… meglio è per il nostro canale.
  • Questo significa che se vuoi usare (anche) Threads per promuoverti e promuovere la tua musica serve una buona dose di impegno. Dovrai relazionarti con le persone, commentare i loro post e creare discussioni con i tuoi. Se hai tempo o se hai un social media manager, apri un tuo canale, ma ricorda di relazionarti e di essere autentico.

Lettura Consigliata

Condivide et impera. Convinci con il cervello, persuadi con il cuore e influenza per come sei Copertina flessibile
di Rudy Bandiera

Guarda su Amazon https://amzn.to/3U6BvUC

Stiamo andando verso un mondo diverso da quello che conosciamo, in cui genitori e figli vivono realtà distanti e parallele, che non ha ancora regole comuni, “non codificato”, destabilizzante: digitale in cui si compra, si vende, si parla, ci si innamora e si fa business. Come posso creare un’immagine online che generi fiducia? Come e dove trovare le persone “influenti” del mio settore, raggiungerle e stringere con loro rapporti profittevoli? Chi sono gli influencer? Come misurare chi è davvero influente e come posso esserlo a mia volta? Come reagire in caso di crisi, attacchi personali o alla mia azienda? Come misurare le attività che vengono svolte in rete? È possibile trovare nuove forme di “pubblicità” per prodotti o servizi? Perché le persone usano i social e come posso utilizzarli io in modo proficuo, oltre che divertente? È possibile fare business usando internet e le relazioni che si creano sul web? Queste sono le domande a cui il libro risponde, perché in questo mondo che cambia tanto rapidamente, per poter vivere meglio e prosperare, abbiamo il dovere di rimanere al passo, trovando nuove forme di comunicazione e costruendo tutti insieme un nuovo codice di comportamento e strade per il business innovative.

Guarda su Amazon https://amzn.to/3U6BvUC

Categorie
facebook Instagram marketing musicale personal branding social network twitter

Sta finendo l’era dei social network?

Ci sono pesanti e concreti segni di crisi strutturale nel mondo dei social network, un malessere diffuso che secondo diverse fonti fa pensare all’imminente scoppio di una bolla con conseguenze importanti nel loro utilizzo.

Sta facendo l'era dei social network?

Andiamo con ordine:

  1. LinkedIn soffre di un calo nei ricavi essenzialmente legati alle applicazioni per cercare e offrire lavoro. Sono state annunciate importanti riduzioni di personale;
  2. Meta soffre una crisi di raccolta pubblicitaria su Facebook derivante dal problema mai risolto della sua reputazione. A consolare il colosso restano le buone performance di Instagram e Whatsapp;
  3. Elon Musk ha rotto Twitter, non giriamoci intorno e non perdiamo troppo tempo a ragionar sopra all’infinita serie di sciocchezze che Elon ha infilato da quando ha preso in gestione il social cinguettante.

Perché ti riporto queste notizie? Il motivo è semplice.

Come puoi constatare, usare un social come intermediario esclusivo per la propria comunicazione o per la creazione di una community, ti lega indissolubilmente al destino del social stesso: se muore il social muore anche tutto ciò che hai costruito con esso.

Per evitare questo, il sistema più economico e semplice per tenere un contatto privilegiato con i propri fan e per comunicare con il resto del mondo resta il vecchio e sempiterno sito internet, meglio se con un blog e con una newsletter periodica. I social saranno dei canali aggiuntivi che userai nel migliore dei modi possibili. Finché durano.

Categorie
business facebook Instagram personal branding social music marketing social network TikTok

Facebook: il nemicoamico dell’artista musicale

Facebook nasce come un ottimo strumento per rimanere in contatto con amici e familiari, questa era l’idea di partenza, ma nel corso degli anni ha subito notevoli mutazioni ed il suo business principale è diventato l’intrattenimento: nel senso che cerca di trattenerti il più possibile sulle sue pagine. In questo contesto, Facebook è un tuo alleato perché utile a diffondere la tua musica offrendoti la possibilità di farti conoscere, devi però tener presente che nel contempo è un tuo concorrente perché ruba il tempo libero al tuo pubblico potenziale.

Facebook il nemico amico degli artisti musicali.

Innanzi tutto è bene ricordare che Facebook è progettato per creare dipendenza. I progettisti e gli ingegneri UX hanno lavorato anni nel modificare la piattaforma per mantenerci coinvolti e il loro lavoro sta funzionando straordinariamente bene. Questa dipendenza da social network ha però degli effetti non proprio positivi che andremo ad esplorare nelle righe sottostanti.

L’effetto screendoor di Facebook

Scorrendo il nostro feed di Facebook, siamo costantemente bombardati da nuovi post, foto e aggiornamenti dei nostri amici. Continuare a scorrere verso il basso per vedere novità diventa inevitabile, quasi automatico. Questo è noto come effetto screendoor: l’idea che intravediamo costantemente nuovi contenuti, proprio come faremmo se guardassimo attraverso una porta semiaperta che ci spinge a scoprire cosa c’è oltre. Ed è proprio questo design, basato sullo scroll continuo dei contenuti, che ci spinge a tornare per saperne di più. Facebook sa che più siamo coinvolti, più è probabile che continueremo a utilizzare la loro piattaforma.

La funzione di riproduzione automatica

Non è un segreto che Facebook si affidi agli algoritmi per mantenerci coinvolti. Ma forse non sai che la funzione di riproduzione automatica ha un’importanza strategica per catturare l’attenzione del navigatore. Quando i video sono in riproduzione automatica, iniziano autonomamente non appena appaiono sullo schermo. Ciò significa che anche se non vuoi guardare un video, è probabile che lo vedrai comunque e, una volta avviato, è difficile interromperlo. Questo fa parte della filosofia del design di Facebook; mantenendoci impegnati, è più probabile che continuiamo a tornare. Quindi la prossima volta che scorri il Newsfeed e inizia la riproduzione di un video, ricorda che non è un incidente, ma sopratutto, azzera il volume prima di avviare l’App!

Lo scorrimento infinito

La funzione di scorrimento infinito garantisce di non rimanere mai senza contenuti da guardare e lavorando in coppia con l’algoritmo del feed di notizie garantisce che vediamo solo i post che potrebbero interessarci. Il modello di business di Facebook si basa sul mantenerci agganciati in modo da continuare a utilizzare il sito e, nel contempo a spendere soldi in pubblicità per avere visibilità e un ritorno dall’investimento. Questo genera una delle fobie diffusasi a pari passo con la diffusione dei social network, la FOMO: la paura di perdersi qualcosa.

Il pulsante Mi piace

Una delle funzionalità più sottilmente coinvolgenti di Facebook è il pulsante Mi piace con le sue varianti. Quando lo clicchi, nel tuo cervello viene rilasciata una piccola scarica di dopamina, che ti fa sentire bene e ti incentiva a continuare a fare clic. Questo perché più Mi piace ha un post, più è probabile che venga visualizzato nei feed di notizie di altre persone, il che porta quindi a un maggiore coinvolgimento. Questo è uno dei modi in cui Facebook ci spinge a tornare per saperne di più. Sfruttando il nostro bisogno di approvazione sociale, ci assicura che continueremo a controllare i nostri feed di notizie per nuovi contenuti. Quindi la prossima volta che scorri Facebook e vedi quella piccola icona con il pollice in su, ricorda che in fondo è solo una trappola per mosche!

L’algoritmo di Facebook

Gli algoritmi di Facebook sono appositamente studiati per mantenerci coinvolti. Uno dei modi in cui Facebook lo fa è mostrandoci contenuti ai quali è probabile che reagiamo. Ad esempio, il sito ci mostrerà i post dei nostri amici e familiari più spesso dei post di marchi o fonti di notizie. Questo perché Facebook sa che è più probabile che reagiamo positivamente ai contenuti di persone che conosciamo che a quelli di sconosciuti. Facebook usa anche qualcosa chiamato esca di coinvolgimento per farci tornare. Questo tipo di post richiede la nostra reazione, come Metti mi piace se sei d’accordo o Condividi se ti piace. Post come questo sono progettati per farci interagire con i contenuti e, così facendo, Facebook può saperne di più su ciò che ci piace e che vogliamo vedere.

La filosofia di Facebook

Facebook è un social network brillantemente progettato per tenerci impegnati con contenuti decisi da un algoritmo che ha imparato a conoscere i nostri gusti e le nostre preferenze per tenerci costantemente agganciati. Sebbene Facebook sia un ottimo strumento per rimanere in contatto con amici e familiari, è importante essere consapevoli degli effetti psicologici dannosi che può provocare, ma sopra ogni cosa, dobbiamo essere consapevoli della quantità di tempo che vi trascorriamo e assicurarci che questo non abbia un impatto negativo sulla nostra salute mentale.

Conclusione

In linea generale, molte caratteristiche di Facebook le ritrovi anche su altri social come Instagram e TikTok, generalizzando, possiamo dire che hanno delle dinamiche analoghe. Detto questo, capisci che attirare e mantenere l’attenzione del pubblico sulla tua figura di artista musicale o sulla tua musica può risultare molto complicato. Su queste piattaforme l’attenzione del navigatore viene continuamente distratta da cose nuove ed inoltre, da tempo ormai l’app toglie visibilità a link esterni, come ad esempio YouTube o il tuo sito internet. Questo significa che se da un lato è difficile promuoversi senza social, è anche vero che sarebbe meglio non fare totale affidamento sul loro operato. Avere un contatto diretto con i tuoi fan raccogliendo i loro indirizzi email resta una delle strade migliori per tenerli legati a se senza essere legati ai social.


Music business. La grande guida: Tutti i segreti per orientarti nell’industria musicale odierna e trasformare la tua passione nel lavoro della vita

di Alessandro Liccardo
Acquistalo su Amazon https://amzn.to/3GJAZ72

Cosa ci vuole per vivere di musica? Basta il talento? Che differenza c’è tra fare successo e avere una carriera, e come è possibile prendere il controllo del proprio destino professionale nell’industria musicale? Queste domande accomunano tanto lo studente che muove i primi passi nel mondo dello spettacolo, quanto il musicista esperto che si confronta con gli scenari odierni del mondo della musica, tra nuove piattaforme digitali e opportunità promozionali spesso difficili da identificare con chiarezza. Music Business – La Grande Guida racconta con tono informale ma preciso tutto quello che oggi l’aspirante professionista ha bisogno di sapere per vivere di musica e orientarsi nell’intricato universo del music business. Il testo è pensato per offrire, per la prima volta in italiano, tutti gli strumenti critici e strategici indispensabili a muoversi con successo nel moderno mondo dell’industria musicale. Dall’utilizzo consapevole dei social network alle nuove piattaforme di diffusione e streaming musicale, al lettore è offerto un prontuario completo di consigli e tecniche per promuoversi e sviluppare connessioni di valore nell’ecosistema del professionismo musicale. Music Business – La Grande Guida è pensata anche per gli studenti delle nuove classi di musica moderna e jazz dei conservatori, dei licei musicali e della miriade di scuole ed accademie private italiane, proponendosi come il testo di riferimento per comprendere le mutate condizioni tecnologiche dell’industria musicale all’indomani della rivoluzione digitale.
Acquistalo su Amazon https://amzn.to/3GJAZ72

Categorie
Instagram marketing musicale personal branding social music marketing social network

L’algoritmo di Instagram nel 2023

Se conosci il nemico e conosci te stesso,
non devi temere il risultato di cento battaglie

Sun Tzu

Instagram è molto amato dagli artisti musicali che vengono ricambiati con funzionalità utili a far girare la loro musica, come ad esempio il sottofondo alle foto e più recentemente alle gallery fotografiche. Anche chi ama la musica trova su Instagram un luogo adatto per coltivare la sua passione e tutto questo rende la app molto interessante.

L'algoritmo di Instagram nel 2023

In questo post ti illustrerò come gli algoritmi di Instagram distribuiscono i contenuti al variegato pubblico, a seguire ti farò le opportune considerazioni.

Per contrastare l’invadente concorrenza di TikTok, negli ultimi mesi, Instagram ha apportato importanti modifiche ai suoi algoritmi di raccomandazione modificando profondamente l’esperienza degli utenti. In questo post andremo a vedere come ragiona l’ecosistema Instagram nel suggerirci i contenuti:

1. Come Instagram sceglie cosa mostrare nel feed

Appena apri Instagram nel feed ti appaiono i contenuti dagli account che segui. A questi, l’algoritmo aggiunge i post da account non seguiti, ma che ritiene potrebbero interessarti. La scelta è fatta sulla base di diversi fattori come ad esempio le tue interazioni recenti. Questa lista di contenuti candidati per finire nel tuo feed viene poi pesata sulla base di migliaia di segnali d’interesse. Ognuno di questi segnali ha un suo peso specifico che incide in maniera diversa a seconda di determinati rapporti. Ovviamente Meta tiene nascosti i criteri con cui gli algoritmi operano le scelte, ma alcuni di questi criteri sono stati individuati e sono:

  • La tua attività: i post che hai gradito, condiviso, salvato o commentato;
  • Le informazioni sul post che ti propone: ossia quanto è popolare un certo post, ma anche quando è stato pubblicato e da dove;
  • Le informazioni sull’autore del post: per esempio quante persone hanno interagito con quell’account nell’ultimo periodo;
  • I tuoi rapporti con l’autore di un contenuto: quanto spesso hai interagito con i post di un determinato account.
2. Come Instagram selezionate le storie

Il procedimento di selezione delle Storie potenzialmente più interessanti per ogni singolo utente è simile a quello dei contenuti del feed. Qui, i segnali più importanti che vengono considerati dagli algoritmi sono:

  • Le visualizzazioni passate: l’algoritmo analizza quali sono gli account di cui non ti perdi una storia;
  • Le interazioni: quanto spesso interagisci con le storie di un certo account, ad esempio inviando like o messaggi diretti;
  • Vicinanza: viene analizzata la relazione con l’autore della storia nel suo complesso e se c’è un rapporto di amicizia o familiare.
Come Instagram sceglie i contenuti di Esplora

La sezione Esplora è progettata per aiutarti a scoprire contenuti nuovi e pubblicati da account che non segui, ma che potrebbero interessarti. I criteri più importanti che vengono considerati nella selezione sono, nell’ordine:

  • Informazioni sul post: ovvero il grado di viralità di un certo contenuto. Per cui, più è stato apprezzato dagli altri utenti più sarà probabile una sua comparsa nel nostro Esplora;
  • La tua attività in Esplora: le scelte che facciamo in questa sezione, dove clicchiamo, cosa gradiamo, saranno segnali rilevanti per l’algoritmo: ad esempio se visualizziamo più reel che foto, il sistema ne terrà conto;
  • Le interazioni con gli account: indicano il nostro interesse;
  • Le informazioni sul reel: ossia l’analisi delle immagini e della traccia audio, così come la popolarità del video;
  • Le informazioni sull’autore: ovvero quante persone hanno interagito nelle scorse settimane con un certo autore.
Come Instagram seleziona i Reels

L’algoritmo sceglie per noi i Reels con l’obiettivo di essere divertente e di farci scoprire cose nuove. L’obiettivo dell’algoritmo è individuare quei video che hanno le più alte probabilità di essere visti fino in fondo, condivisi, graditi o che spingono le persone a visitare la pagina dell’audio di accompagnamento. I segnali più importanti che vengono considerati nella scelta sono:

  • Le informazioni sull’autore: ovvero la popolarità dello stesso in termini di follower ed engagement ricevuto;
  • Le interazioni che hai avuto con la persona che ha pubblicato;
  • La tua attività: l’algoritmo apprende cosa ti piace, cosa hai salvato o cosa hai commentato recentemente.
Come influenzare gli algoritmi di Instagram

Per influenzare l’algoritmo di Instagram che sceglie i contenuti e spingerlo a proporci i contenuti che ci interessano è necessario compiere una delle seguenti azioni:

  • Mettere in pausa tutti i post suggeriti dall’algoritmo per 30 giorni;
  • Silenziare gli account che non vuoi vedere o smettere di seguirli;
  • Aggiungere un account alla lista degli “amici più stretti” per non perderti le sue storie;
  • Aggiungere un account che non ti vuoi perdere alla lista dei “Preferiti”. In alto, si può anche selezionare un feed che mostri solo contenuti provenienti dai Preferiti;
  • Per i post suggeriti si può anche scegliere di nasconderli o di cliccare su non mi interessa;

Ora che hai queste informazioni cerca di farne tesoro. Come vedi avere una cerchia di follower motivata e selezionata, che interagisce ed è interessata ai tuoi contenuti ed alla tua musica è molto meglio che avere 10.000 follower che in realtà non interagiscono con il tuo profilo. La palla resta in mano tua e devi giocartela bene, nel tempo con pazienza e costanza.


Music business. La grande guida: Tutti i segreti per orientarti nell’industria musicale odierna e trasformare la tua passione nel lavoro della vita

di Alessandro Liccardo
Acquistalo su Amazon https://amzn.to/3GJAZ72

Cosa ci vuole per vivere di musica? Basta il talento? Che differenza c’è tra fare successo e avere una carriera, e come è possibile prendere il controllo del proprio destino professionale nell’industria musicale? Queste domande accomunano tanto lo studente che muove i primi passi nel mondo dello spettacolo, quanto il musicista esperto che si confronta con gli scenari odierni del mondo della musica, tra nuove piattaforme digitali e opportunità promozionali spesso difficili da identificare con chiarezza. Music Business – La Grande Guida racconta con tono informale ma preciso tutto quello che oggi l’aspirante professionista ha bisogno di sapere per vivere di musica e orientarsi nell’intricato universo del music business. Il testo è pensato per offrire, per la prima volta in italiano, tutti gli strumenti critici e strategici indispensabili a muoversi con successo nel moderno mondo dell’industria musicale. Dall’utilizzo consapevole dei social network alle nuove piattaforme di diffusione e streaming musicale, al lettore è offerto un prontuario completo di consigli e tecniche per promuoversi e sviluppare connessioni di valore nell’ecosistema del professionismo musicale. Music Business – La Grande Guida è pensata anche per gli studenti delle nuove classi di musica moderna e jazz dei conservatori, dei licei musicali e della miriade di scuole ed accademie private italiane, proponendosi come il testo di riferimento per comprendere le mutate condizioni tecnologiche dell’industria musicale all’indomani della rivoluzione digitale.
Acquistalo su Amazon https://amzn.to/3GJAZ72

Categorie
business facebook Instagram musica streaming social media social music marketing social network TikTok You Tube

I social non sono partner dei musicisti

Le polemiche scatenate dal mancato accordo tra SIAE e Meta hanno visto contrapporsi diverse opinioni. Influencer e creator hanno ovviamente dato contro SIAE, dato che il risultato del mancato accordo è stata la rimozione degli artisti SIAE dai social di Meta; SIAE ha anche raccolto critiche pesanti da alcuni giornalisti di settore e non sono mancate critiche anche da qualche piccolo discografico e da qualche artista: ad onor del vero, ho notato che questi ce l’hanno con SIAE più che altro perché è molto al di sotto delle loro aspettative.

I social network non sono partner dei musicisti

Ma vorrei chiarire (e chiarirmi) le idee sul mondo e sulle dinamiche della musica in streaming e lo farò nelle prossime righe, sperando che questo mio punto di vista possa suscitare una discussione costruttiva.

Un artista musicale per sviluppare la sua carriera, per forza di cose, deve appoggiarsi a diverse figure e servizi professionali: editore discografico, producer, distributori digitali, digital service provider, promoter, grafici, video maker, esperti di marketing e social, ecc…

Queste figure lavorano attorno alla figura dell’artista musicale ed alla sua musica e sono nel contempo loro partner. Lo sono perché il frutto del loro lavoro ed il loro prestigio vanno di pari passo con quello dell’artista per cui lavorano e si fanno pagare: è una sinergia, un dare e avere in cui entrambi le parti hanno l’interesse che il tutto vada per il meglio.

Anche le società di gestione dei diritti d’autore sono partner dell’artista: SIAE, ASCAP, Soundreef, NuovoIMAIE o altre, perché si fanno pagare a fronte di servizi di tutela degli artisti e della loro musica; anche qui la sinergia di questo rapporto è vantaggiosa per entrambi.

Ed i social network come Instagram, Facebook o TikTok sono partner degli artisti? Direi proprio di no.

Lo scopo principale delle reti sociali non è di valorizzare o promuovere la notorietà di un artista musicale. Il loro scopo primario è quello di intrattenere i loro utenti con contenuti generati dagli stessi. Per ottenere questo, i social network offrono ai loro iscritti strumenti per creare contenuti completi e accattivanti: uno di questi strumenti è la musica, la tua musica.

Il fatto poi che un tuo brano diventi virale e magari conquisti il favore del pubblico non rientra tra i primari interessi delle piattaforme social.

Il primario interesse di un social network è fornire ai suoi creator ed influencer musica al più basso costo possibile perché possano far funzionare un giocattolo che genera ogni giorno ricchezza anche influenzando abitudini e mercati.

Se poi come musicista non sei proprio contento della qualità dei servizi SIAE, cambia gestore di diritti d’autore, l’offerta è ampia.


Dimmi chi sei. Scopri perché sei unico e ottieni attenzione, fiducia e contatti

di Riccardo Scandellari
Acquistalo su Amazon https://amzn.to/47RfWLF

Le persone sono semplici da comprendere: vogliono essere ascoltate, gratificate e apprezzate. Possiamo identificare il principio di qualsiasi attività di marketing in una semplice domanda: “Dimmi chi sei”. Un quesito che bisogna rivolgere prima a se stessi, per mettere a fuoco la propria identità, e poi al pubblico che si vuole ottenere. “Dimmi chi sei” è la domanda chiave che permette di entrare in contatto con la propria audience e che permetterà di sviluppare una narrazione che parli del proprio pubblico. In questo libro Riccardo Scandellari, esperto di marketing e personal branding, invita a rivolgersi verso un tipo di marketing più umano, etico e concreto. Una scelta che permette di distinguersi nettamente dalla folla di concorrenti e improvvisati che sul web fanno a gara a chi urla più forte, per parlare con il pubblico (ma soprattutto ascoltarlo) in modo più onesto, catturarne l’attenzione e conquistarlo con l’impegno, la condivisione e la relazione.
Acquistalo su Amazon https://amzn.to/47RfWLF

Categorie
business facebook Instagram musica italiana musica streaming social network

SIAE vs Meta è una questione di trasparenza

La notizia in pochi minuti ha fatto il giro del web italiano ed anche oltre: la musica italiana tra un paio di giorni sparirà dai social di Meta. Facebook e Instagram stanno per bloccare e silenziare tutti i video pubblicati dagli utenti italiani, che contengono tracce musicali provenienti dal repertorio della Società Italiana Autori ed Editori (SIAE).

Siae contro Meta è una questione di trasparenza.

Ad annunciarlo è stata Meta, proprietaria delle due piattaforme, comunicando di non essere riuscita a raggiungere un accordo con SIAE per il rinnovo delle licenze. Il colosso di Menlo Park ha sottolineato come, in tutta Europa, solo in Italia non sia riuscita a rinnovare le licenze.

SIAE ha precisato che, Meta avrebbe preso una “decisione unilaterale” per escludere il repertorio della società dal proprio catalogo, “prescindendo da qualsiasi valutazione trasparente e condivisa dell’effettivo valore del repertorio”. La società ha poi accusato l’azienda di Mark Zuckerberg di aver rifiutato di condividere “informazioni rilevanti ai fini di un accordo equo”, andando contro i principi della Direttiva copyright.

Le licenze della società sono scadute il primo gennaio 2023 e già prima di allora sarebbero state in corso le contrattazioni, che non hanno portato a un nulla di fatto, perché per SIAE Meta starebbe sfruttando “la sua posizione di forza per ottenere risparmi a danno dell’industria creativa italiana”.

Ad essere esclusi da questa quarantena sono le musiche di artisti che hanno società di gestione collettiva diverse da SIAE, ad esempio quelli che si sono affidati alle cure di Soundreef o altre, ma anche tutte quelle auto produzioni che semplicemente si appoggiano a piattaforme di distribuzione senza essere iscritti a società di gestione collettiva di diritti d’autore.

Enzo Mazza, CEO della Federazione Industrie Discografiche Italiane non ha per niente gradito la notizia:

…la decisione di quest’ultima (Meta ndr) di rimuovere il contenuto musicale da FB e Instagram rischia di causare gravi danni anche all’industria discografica.
Non è accettabile che una piattaforma della rilevanza di Meta possa rimuovere un contenuto che coinvolge anche altri settori della filiera come reazione ad una divergenza su un accordo contrattuale.
La direttiva copyright del 2019 e anche le precedenti norme in materia di contenuti online hanno definito in maniera chiara il contesto ed è opportuno raggiungere un’intesa che salvaguardi la disponibilità dei repertori anche a tutela degli artisti e dei fan di musica.
La trattativa va subito riaperta e condotta in buona fede per tutelare i diritti di proprietà intellettuale delle industria creative.

Mentre scrivo è ancora presto per sapere come e se questa crisi sarà risolta. La rottura tra SIAE e META in Italia sembra simile a quella tra TikTok e le major in Australia: è evidente che ai social network il costo delle licenze per l’utilizzo della musica chiesto dall’industria discografica sia troppo elevato per i loro gusti. TikTok sta cercando di aggirare il problema creando la piattaforma di distribuzione musicale SoundOn (non disponibile in Italia), Meta vedremo cosa ha intenzione di fare.

Forse per gli artisti musicali è giunto il tempo di usare i social network e non di farsi usare da loro. Le strade ci sono, bisogna solo saperle percorrerle.


Dimmi chi sei. Scopri perché sei unico e ottieni attenzione, fiducia e contatti

di Riccardo Scandellari
Acquistalo su Amazon https://amzn.to/47RfWLF

Le persone sono semplici da comprendere: vogliono essere ascoltate, gratificate e apprezzate. Possiamo identificare il principio di qualsiasi attività di marketing in una semplice domanda: “Dimmi chi sei”. Un quesito che bisogna rivolgere prima a se stessi, per mettere a fuoco la propria identità, e poi al pubblico che si vuole ottenere. “Dimmi chi sei” è la domanda chiave che permette di entrare in contatto con la propria audience e che permetterà di sviluppare una narrazione che parli del proprio pubblico. In questo libro Riccardo Scandellari, esperto di marketing e personal branding, invita a rivolgersi verso un tipo di marketing più umano, etico e concreto. Una scelta che permette di distinguersi nettamente dalla folla di concorrenti e improvvisati che sul web fanno a gara a chi urla più forte, per parlare con il pubblico (ma soprattutto ascoltarlo) in modo più onesto, catturarne l’attenzione e conquistarlo con l’impegno, la condivisione e la relazione.
Acquistalo su Amazon https://amzn.to/47RfWLF