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Appunti sulla contratti musicali.

Puoi parlarci dei tuoi problemi, dei tuoi guaiI migliori, in questo campo siamo noiÈ una ditta specializzata, fa un contratto e vedraiChe non ti pentirai
(Il Gatto e La Volpe – Edoardo Bennato)

Parlando di musica, spesso si parla di creatività, di arte, di passione. Quasi mai si parla di mercato e tanto meno di contratti, che sono strumenti indispensabili per il musicista che non vuole svendersi in un settore in cui girano molti, ma veramente molti soldoni.

Appunti sui contratti musicali

Senza un contratto ben scritto, anche la migliore carriera musicale può trasformarsi in un incubo. Oggi ti dirò quel poco che conosco sulla contrattualistica musicale, un’argomento che ti invito ad approfondire e ad affrontare con consulenti competenti qualora fosse necessario.

Contratti tra membri di una Band

Se hai una band, il primo passo è mettere tutto nero su bianco. Un contratto tra i membri stabilisce regole chiare su:

  • Divisione dei guadagni;
  • Proprietà del nome della band;
  • Responsabilità per strumenti e attrezzature;
  • Diritti sulle canzoni.

Pensaci: cosa succede se un membro lascia il gruppo? Chi detiene i diritti delle canzoni? Un contratto previene discussioni e battaglie legali inutili.

Trasferimento dei Diritti: Chi possiede cosa?

Se sei un solista e lavori con musicisti ospiti, assicurati di stipulare un contratto che chiarisca il trasferimento dei diritti. Questo include:

  • Permessi di utilizzo delle registrazioni;
  • Modalità di pagamento;
  • Eventuali royalties future.

Un accordo scritto evita che un musicista ospite possa reclamare i diritti di una canzone dopo il successo. Non solo, ho  visto bloccare una produzione già andata in stampa solo perché, per distrazione, a un musicista non avevano fatto firmare una liberatoria.

Contratti con le Società di Gestione Collettiva.

Vuoi guadagnare dai tuoi brani? Devi registrarti presso una società di gestione collettiva (SIAE, GEMA, SUISA) che raccoglie le royalties per te. Questo contratto:

  • Assicura che tu venga pagato per ogni utilizzo della tua musica;
  • Protegge i tuoi diritti d’autore a livello globale;
  • Definisce chi nella band riceverà le quote di copyright.

E questo non basta, chiudi un accordo anche con società come Nuovo IMAIE o It’s Right, che si occupano della tutela dei diritti connessi dovuti allo sfruttamento di opere audiovisive e musicali  trasmesse via radio, tv, web, esercizi pubblici.

Contratti con le Etichette Discografiche

Firmare con un’etichetta è il sogno di molti artisti, ma attento ai dettagli:

  • Durata del contratto (evita impegni eccessivamente lunghi);
  • Percentuali sulle royalties;
  • Chi possiede le registrazioni;
  • Detrazioni nascoste.

Molte etichette cercano di vincolare gli artisti per anni, limitando la loro libertà creativa. Altre fanno addirittura di peggio. Prima di firmare, consulta un esperto! Non avere timore, se la tua musica è veramente buona, l’etichetta non vi rinuncerà.

Contratti di Distribuzione

Oggi puoi distribuire la tua musica senza etichetta, grazie a piattaforme digitali. Ma se scegli un distributore, verifica:

  • Durata del contratto;
  • Commissioni e guadagni;
  • Se trasferisci o meno i diritti della tua musica.

Alcuni distributori offrono pacchetti senza obblighi, garantendoti maggiore flessibilità. Altri hanno dei costi che devi valutare con attenzione.

Contratti per le Esibizioni dal Vivo

Ogni concerto ha bisogno di un contratto. Deve includere:

  • Cachet e metodo di pagamento;
  • Condizioni di cancellazione;
  • Spese di viaggio e logistica;
  • Eventuali richieste speciali dell’artista.

Senza un accordo chiaro, rischi di non essere pagato o di affrontare spese impreviste.

Contratti di Produzione e Remix

Se collabori con produttori o remixer, il contratto deve chiarire:

  • Tipologia di pagamento (una tantum o royalties);
  • Chi possiede i diritti sul remix;
  • Durata dell’accordo.

Senza un contratto, il tuo remix potrebbe finire nelle mani sbagliate.

Gestione Artistica e Booking

Un manager può aiutarti a crescere, ma il contratto deve essere equilibrato. Attenzione a:

  • Percentuali sui guadagni;
  • Durata dell’accordo;
  • Attività specifiche del manager.

Un cattivo contratto di management può bloccarti per anni facendoti perdere tempo ed occasioni.

Contratti di Licenza Musicale

Se la tua musica viene usata per film, pubblicità o videogiochi, hai bisogno di un contratto di licenza che deve chiarire:

  • Uso specifico del brano;
  • Durata della licenza;
  • Pagamenti e diritti.

Questo è un’altro genere di contratti che richiede molta attenzione ed è uno dei più ambiti perché in genere è molto remunerativo. Non firmare mai alla leggera.

Il mondo della musica è affascinante, ma senza contratti chiari, puoi perdere soldi e diritti sulle tue stesse creazioni. Ogni artista deve conoscere questi documenti e, quando necessario, rivolgersi a un consulente legale.

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Le persone sono semplici da comprendere: vogliono essere ascoltate, gratificate e apprezzate. Possiamo identificare il principio di qualsiasi attività di marketing in una semplice domanda: “Dimmi chi sei”. Un quesito che bisogna rivolgere prima a se stessi, per mettere a fuoco la propria identità, e poi al pubblico che si vuole ottenere. “Dimmi chi sei” è la domanda chiave che permette di entrare in contatto con la propria audience e che permetterà di sviluppare una narrazione che parli del proprio pubblico. In questo libro Riccardo Scandellari, esperto di marketing e personal branding, invita a rivolgersi verso un tipo di marketing più umano, etico e concreto. Una scelta che permette di distinguersi nettamente dalla folla di concorrenti e improvvisati che sul web fanno a gara a chi urla più forte, per parlare con il pubblico (ma soprattutto ascoltarlo) in modo più onesto, catturarne l’attenzione e conquistarlo con l’impegno, la condivisione e la relazione.
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Perché applicare il branding alla musica

Il valore del tuo brand, del tuo nome, di come il pubblico ti conosce e ti ricorda, non è un numero astratto, ma una leva strategica fondamentale che determina il tuo successo sul mercato. La questione non è solo quanto vale un marchio, ma come si costruisce e si sfrutta il suo valore per generare profitto e fedeltà tra gli ascoltatori.

Perché applicare il branding alla musica

Perché il valore del brand conta davvero?

Immagina di dover scegliere tra due prodotti o servizi simili: uno con un nome riconosciuto e uno senza una forte identità. Per quale sei disposto a pagare di più? Questo è il primo segnale di quanto un marchio influenzi il comportamento d’acquisto. Il valore della marca si traduce in un vantaggio competitivo capace di sostenere prezzi più alti, fidelizzare clienti e proteggere dalla concorrenza.

In generale, vengono identificate almeno quattro teorie principali per misurare il valore di un brand:

  1. Differenziale di prezzo: Quanto i consumatori sono disposti a pagare in più per un marchio rispetto a un concorrente anonimo?
  2. Impatto del nome sul consumatore: Il potere del nome del brand nell’influenzare la preferenza d’acquisto. Nel nostro caso la preferenza d’ascolto.
  3. Costo di sostituzione: Quanto costa creare un marchio nuovo con lo stesso valore di uno esistente?
  4. Profitti futuri: Quanto il brand contribuirà ai guadagni nel lungo periodo?
La fedeltà del cliente: la vera moneta del brand

Uno degli aspetti più importanti è la fedeltà del cliente. Se un ascoltatore torna ad ascoltare la tua musica, a godersi un tuo live senza guardare le offerte della concorrenza, hai già vinto la partita. Un brand forte non solo attira clienti, ma li trattiene, riducendo il rischio di perdere quote di pubblico a fronte di variazioni di prezzo o strategie aggressive dei competitor.

Il ruolo del marketing musicale nel branding

Nel settore musicale, il valore del brand è ancora più evidente. Gli artisti non vendono solo canzoni, vendono un’identità, un’emozione, un’esperienza. I fan non seguono solo la musica, ma la storia e il messaggio dietro al brand dell’artista. Da qui l’importanza di una strategia di marketing che costruisca un’identità solida e riconoscibile.

Come puoi sfruttare queste strategie?
  • Chiediti: il pubblico sarebbe disposto a pagare di più per il mio prodotto rispetto a un concorrente? Se sei un esordiente, chiediti se il pubblico sarebbe disposto a pagare un bigllietto per venirti ad ascoltare.
  • Se sei un musicista o un professionista dell’industria musicale, lavora sulla tua identità di marca come faresti con un’azienda: coerenza, storytelling e valore percepito sono fondamentali.
  • Analizza la tua base di clienti: quanto sono fedeli al tuo brand? Quanto sei vulnerabile alla concorrenza?
Il valore del tuo brand sta crescendo o diminuendo?

Costruire un brand significa costruire un rapporto di fiducia con il pubblico e con i professionisti del settore. Significa trasmettere e comunicare questo status raggiunto con duro lavoro e con serietà professionale. Quali strategie stai adottando per aumentare il valore del tuo brand? Condividi la tua esperienza nei commenti!

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Le persone sono semplici da comprendere: vogliono essere ascoltate, gratificate e apprezzate. Possiamo identificare il principio di qualsiasi attività di marketing in una semplice domanda: “Dimmi chi sei”. Un quesito che bisogna rivolgere prima a se stessi, per mettere a fuoco la propria identità, e poi al pubblico che si vuole ottenere. “Dimmi chi sei” è la domanda chiave che permette di entrare in contatto con la propria audience e che permetterà di sviluppare una narrazione che parli del proprio pubblico. In questo libro Riccardo Scandellari, esperto di marketing e personal branding, invita a rivolgersi verso un tipo di marketing più umano, etico e concreto. Una scelta che permette di distinguersi nettamente dalla folla di concorrenti e improvvisati che sul web fanno a gara a chi urla più forte, per parlare con il pubblico (ma soprattutto ascoltarlo) in modo più onesto, catturarne l’attenzione e conquistarlo con l’impegno, la condivisione e la relazione.
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Musica: il posizionamento è la chiave.

In un mondo discografico inflazionato da nuove produzioni e controllato dall’invadenza delle major il pubblico è più distratto che mai, il posizionamento dell’artista non è solo una strategia di marketing: è la chiave di volta per emergere. Se non sei chiaramente percepito, è come se non esistessi. Ma cosa significa davvero posizionare un artista musicale e come puoi farlo nel modo più efficace?

Musica: il posizionamento è la chiave.

Il posizionamento è il modo in cui vieni percepito nella mente dei consumatori rispetto alla concorrenza. Non si tratta solo di uno slogan accattivante o di un logo ben disegnato: è la combinazione di tutti quegli attributi, benefici e valori percepiti che ti definiscono.

Il posizionamento è una forma di vantaggio competitivo che rende il processo decisionale dell’ascoltatore, del fruitore di musica, più rapido e intuitivo. Quando la tua presenza è forte, ben posizionata e identificabile nella mente del pubblico, viene scelta senza esitazione, fidandosi del valore percepito, anche senza un’analisi approfondita del tuo prodotto musicale.

Ma qui nasce il vero problema: in un mercato saturo, come puoi distinguerti davvero?

Esistono diverse modalità per posizionare un artista musicale, ognuna con i propri punti di forza. La scelta della strategia giusta dipende non solo dalla tua musica, ma anche dal pubblico a cui ti rivolgi. Ecco alcune delle più efficaci:

Posizionamento sugli attributi
Metti in evidenza le caratteristiche uniche e funzionali della tua produzione musicale. Ma attenzione: gli attributi possono essere facilmente copiati dalla concorrenza. Devi legarli in modo indissolubile alla tua immagine, trasformandoli in un segno distintivo;

Posizionamento sui benefici

Qui entra in gioco il lato emotivo. La tua musica rappresenta uno stile di vita, un’esperienza o un valore. Il tuo essere artista deve essere coerente con ciò che suoni e canti, con il messaggio che è insito nella tua musica

Posizionamento sul value for money

In questo caso, combini qualità e prezzo, offrendo un prodotto che giustifica ogni centesimo speso. Questo approccio è perfetto per consumatori pragmatici che cercano il massimo valore senza sacrificare la qualità. Questo è un ottimo approccio se vuoi affidare la tua musica a supporti fisici ben confezionati.

Posizionamento sul problem solving

La tua musica risolve un problema specifico per il consumatore. Questo posizionamento costruisce fiducia e fidelizzazione a lungo termine. Se diventi il “go-to” per risolvere un’esigenza, diventerai sinonimo di affidabilità.

Posizionamento sull’occasione d’uso

La tua musica si lega a un momento o a un bisogno specifico. È una strategia più di nicchia ma incredibilmente potente, soprattutto quando riesci a creare un’associazione forte con situazioni ricorrenti.

Perché gli ascoltatori scelgono te (o altri)

Il valore percepito di un artista, la sua autorevolezza, non si basa solo sulla sua musica, ma su una combinazione di fattori che lo rendono riconoscibile e memorabile:

  • Fedeltà
    I tuoi clienti ti scelgono ripetutamente e diventano i tuoi migliori ambasciatori, grazie al passaparola;
  • Notorietà:
    Un musicista noto rassicura i consumatori. È semplice: più sei conosciuto, più sei scelto;
  • Qualità percepita:
    Non serve che il pubblico conosca ogni dettaglio tecnico della tua musica; conta ciò che credono di sapere. Questa percezione ti permette anche di giustificare il prezzo più alto rispetto altri (ad esempio nei live o nel cachet per una serata);
  • Associazioni di valore:
    Che sia uno stile di vita, un personaggio famoso o un’occasione d’uso, le connessioni esterne rinforzano la tua figura artistica e la rendono unica e difficile da replicare.

Ora che abbiamo chiarito le basi del posizionamento, è il momento di trasformare la teoria in azione. Ecco alcune domande chiave che dovresti porti:

  1. Qual è il tuo pubblico di riferimento? Non puoi essere tutto per tutti. Definisci il tuo target in modo preciso.
  2. Cosa ti rende unico? Individua il tuo elemento distintivo e costruisci il tuo posizionamento attorno ad esso.
  3. Il tuo messaggio è coerente? Dalla comunicazione visiva al tono di voce, ogni aspetto del tuo brand deve riflettere il posizionamento scelto.
  4. Stai monitorando il mercato? Le preferenze dei consumatori cambiano, e così anche il tuo approccio deve adattarsi.

Nel panorama attuale, gli ascoltatori cercano autenticità e personalizzazione. Vogliono artisti musicali che rispecchino i loro valori, che parlino la loro lingua e che offrano esperienze su misura. Questo significa che il tuo posizionamento deve essere flessibile e autentico, capace di evolversi con il tuo pubblico.

Hai già un’idea chiara di come sei posizionato? Se la risposta è no, è il momento di agire. Inizia con un’analisi del mercato, del pubblico e dei tuoi punti di forza. Focalizzati su ciò che ti rende unico e costruisci una strategia coerente.

Ricorda: il posizionamento non è una tattica una tantum, ma un processo continuo. Devi monitorare, misurare e adattare costantemente la tua strategia per rimanere competitivo.

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Sull’identità di un artista musicale.

La brand identity per un artista musicale non è solo un logo ben disegnato, una grafica o una palette di colori accattivante: è il suo DNA, il cuore pulsante che guida ogni interazione con il pubblico. Quando costruisci la tua identità artistica devi anche tener conto che il pubblico potrebbe non percepirla desideri. Ecco il dilemma centrale che ogni stratega di marketing deve affrontare: chiudere il gap tra come l’artista si vede e come viene visto.

Sull'identità dell'artista musicale

Capire l’identità artistica

L’identità artistica che trasmetti al pubblico si basa su sei pilastri:

  1. Cultura: Racchiude la tua visione, il tuo progetto artistico e della tua storia, questo è un primo elemento di differenziazione;
  2. Valori: Le cose in cui credi guidano le tue scelte e costruiscono una connessione emotiva e morale con il pubblico;
  3. Mission: Esprime la tua volontà, le tue motivazioni e ambizioni, definendo il tuo impegno verso i tuoi fan e l’ambiente musicale;
  4. Personalità: Non temere di far percepire la tua personalità, ti renderà più unico e riconoscibile;
  5. Visual Identity: Include tutti gli elementi tangibili (nome, logo, colori) che enfatizzano la tua identità anche come marchio;
  6. Essenza: Devi sintetizzare un distillato dei tuoi valori e obiettivi a lungo termine. Sarà il faro che illuminerà la tua rotta.

Esiste un segreto per per una brand identity vincente?

La tua identità artistica deve riflettersi nel modo in cui ti esponi pubblicamente: nelle foto, nei video, nei live, nelle interviste. Questa immagine che vai a creare è il riflesso che si vede nello specchio del pubblico. La chiave per allineare queste due dimensioni è la coerenza, che però va coltivata con flessibilità strategica.

Cultura e valori non sono solo parole.

Dichiarazioni di valori generiche, senza un reale impegno, non portano molto lontano. La sincerità è d’obbligo.

La mission ti deve ispirare.
Non deve essere una frase da incorniciare in ufficio. Deve essere un tuo punto di riferimento e un messaggio chiaro per il pubblico.

La personalità è il tuo vantaggio competitivo.
In un mercato saturo come quello musicale, il pubblico cerca autenticità. Dovrai essere onesto, prima di tutto con te stesso e diventare una persona con cui le persone vorranno interagire: solida, simpatica, affidabile o cortese.

La visual identity non è un optional.
Investire in un design coerente è essenziale per la riconoscibilità. Ma non fermarti lì: anche il tono di voce nei testi e le esperienze offerte devono riflettere l’identità visiva.

E se qualcosa non funziona?

Ti sei mai chiesto perché il pubblico non ti vede come vorresti? Forse stai comunicando il messaggio sbagliato o, peggio, non stai comunicando affatto. Ecco alcune domande pratiche da porti subito:

  • La tua comunicazione riflette realmente i tuoi valori e la tua mission?
  • I tuoi contenuti digitali (social media, sito web) sono allineati alla tua personalità artistica?
  • Hai mai indagato o chiesto come il pubblico ti percepisce

Non aspettare che il tuo pubblico capisca il tuo brand da solo. Fai un audit della tua brand identity:

Cosa puoi fare oggi?

  1. Analizza i tuoi sei pilastri. Sono solidi e coerenti?
  2. Chiedi feedback al tuo pubblico. Cosa vede quando pensano a te?
  3. Adatta il tuo messaggio per riflettere al meglio la tua essenza.

Ricorda: La tua identità artistica non è solo ciò che dici di essere, ma anche ciò che il pubblico percepisce di te. Posizionarsi correttamente e permanentemente nei suoi pensieri, essere un punto di riferimento, è essenziale e non rinunciabile.

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