Categorie
marketing musicale musicista professionista personal branding social music marketing superfan

Fan, Fandom e Superfan

Il tuo pubblico non è rappresentato dai numeri degli insight dei tuoi social o di Spotify for Artist: in realtà è molto di più. Il tuo pubblico è fatto di persone vere, reali, con una loro vita e le loro passioni, che siano poche o molte non importa, queste persone, sono i tuoi fan e messi tutti insieme formano un fandom: un insieme di persone che condivide la passione per la tua musica.

Fan, fandom e superfan

In realtà, il fan oggi ha più di una semplice passione per un prodotto mediale. Spesso la sua è una dichiarazione d’identità, un atto di appartenenza a un gruppo che trascende il semplice consumo passivo di musica. Ma che cos’è veramente il fandom e perché oggi è così rilevante, in particolare nel contesto musicale?

Il punto di partenza è che non esiste una definizione univoca di fan.

Essere fan di un musicista o di un genere musicale può significare essere ossessionati, entusiasti o semplici consumatori passivi di contenuti. Non devi commettere l’errore di vedere i fan come un blocco monolitico, ma piuttosto un insieme eterogeneo di individui che vivono il loro rapporto con la musica in modo diverso. La grande domanda però rimane: attraverso quali meccanismi le persone possono diventare tue fan?

La risposta è meno immediata di quanto sembri.

Un’individuo non diventa fan per scelta consapevole, almeno non all’inizio. Il momento dell’adesione al fandom di un musicista, è qualcosa che avviene quasi senza accorgersene, spesso a seguito di un’esperienza emotiva forte durante un concerto o nell’ascolto della musica. Capire cosa scatena l’emozione nei fan è la chiave per costruire un legame duraturo tra musicista e pubblico.

Tieni presente che i  fan creano connessioni emotive non tanto al musicista, ma all’esperienza emotiva che la sua musica riesce a suscitare.

Quando ascoltando una canzone che ti trasporta in un altro mondo, stai sperimentando quella stessa connessione che ti farà tornare su Spotify per riascoltarla ancora e ancora. Ed è proprio su questa esperienza che devi mettere al centro delle tue strategie di marketing musicale.

Non si tratta solo di vendere un tuo disco, ma di creare un momento indimenticabile, che spinga il fan a condividere, a partecipare e, infine, a sostenerti in modo attivo.

Un altro aspetto centrale è il ruolo della comunità: il fandom.

Essere parte di un fandom è anche un fenomeno sociale. Un fandom è infatti un luogo, fisico o virtuale, in cui i fan si aggregano, creando comunità che sostengono l’artista e la sua musica spingendoli a nuovi livelli di popolarità. È il passaparola tra fan, la condivisione di video su YouTube o TikTok, e le discussioni sui social media che giocano un ruolo enorme nella diffusione di un artista o di una band. Il fandom può essere composto da diverse community  che alimentano il tuo successo duraturo nel tempo. Ignorare queste dinamiche sarebbe un grave errore.

Non devi dimenticare che i fan non si limitano al consumo passivo, spesso sono a loro volta anche creatori. I fan non si limitano a godere del prodotto, ma lo reinterpretano e lo diffondono attraverso le loro creazioni. Che si tratti di creare meme o realizzare cover, i fan partecipano attivamente al processo creativo, alimentando ulteriormente l’eco mediatica di un artista. Ed è proprio qui che entra in gioco questo concetto fondamentale: il fan non è solo un destinatario del messaggio, ma un co-creatore del brand dell’artista.

I fan non si limitano a consumare il prodotto in privato; lo rendono pubblico. Indossare la maglietta della propria band preferita o postare una storia su Instagram mentre si ascolta una nuova canzone sono atti performativi che segnalano la propria appartenenza a un gruppo. E in un mondo dominato dai social media, queste performance diventano contenuti virali che possono spingere un prodotto o un artista verso il successo globale. Quando l’impegno di un fan lo porta ad essere un potenziale ambasciatore del tuo brand, possiamo parlare di superfan.

I superfan sono le persone che non solo adorano un musicista, ma vogliono anche interagire con lui e dedicano quotidianamente del tempo per coltivare la loro passione. Per approfondire questo tipo di pubblico invito a leggere questi due articoli:

Il futuro dei musicisti è nei Superfan?

Il Superfan è in tendenza e lo sarà sempre di più.

C’è però una sfida: non tutti i fandom sono uguali, né tutti si manifestano allo stesso modo.

Devi anche tener presente che ci sono fan che esternano il loro amore e quelli che lo tengono per sé. Questa dinamica può essere sfruttata in modi diversi, ma il punto chiave è che un fan che si sente a proprio agio nel manifestare la propria passione sarà molto più propenso a diventare un evangelista del brand. La chiave sta nel creare uno spazio sicuro e accogliente, dove i tuoi fan possano esprimere liberamente il loro entusiasmo senza sentirsi giudicati.

Per questo sono importanti le community online, ben gestite, dove i fan possono aggregarsi, discutere e condividere la loro passione con persone che la pensano allo stesso modo.

Un’individuo diventa fan di un determinato genere musicale o di un musicista per una serie di fattori personali, culturali e sociali. Per questo è cruciale capire il tuo pubblico di riferimento. Significa comprendere non solo i gusti musicali, ma anche i valori, lo stile di vita e le aspirazioni del fan. Solo così si può creare una comunicazione efficace, che risuoni profondamente con il tuo pubblico e lo spinga ad agire.

Una delle poche cose certe è che il fandom non è qualcosa che può essere imposto o creato artificialmente. È il risultato di una connessione autentica tra il musicista, musica e il pubblico. È una forza potente, che può portare un artista dall’anonimato al successo planetario. Ma non si tratta solo di creare una buona canzone o di avere un’immagine accattivante. Si tratta di creare un’esperienza, una comunità, una connessione autentica.

E questa connessione è ciò che farà la differenza nel lungo termine.

La sfida è creare quei momenti di connessione che faranno scattare la scintilla. Come puoi fare questo? Prima di tutto, devi conoscere il tuo pubblico. Chi sono? Cosa amano? Cosa odiano? Solo allora potrai creare contenuti che parlino direttamente a loro, che tocchino quelle corde emotive che li faranno tornare, parlare e condividere.

Hai già tracciato un percorso per ottenere questi risultati?

Mi offri un caffé?
Offrimi un Caffé con ko-fi.com
Gianni Sassi. Fuori di testa. L’uomo che inventò il marketing culturale.

di Maurizio Marino

Acquistalo su Amazon

Gianni Sassi è stato il focus culturale della Milano degli anni Settanta e Ottanta. Figlio di un’epoca di grande fermento ma attivo in un periodo che si prestava particolarmente all’innovazione, alla trasgressione delle regole, alla creatività finalmente libera e protagonista, Sassi seppe esprimere il suo incontenibile talento in una molteplicità di campi, meritando il titolo di comunicatore multimediale ante litteram. Grafico di notevole inventiva, letterato, grande appassionato di musica e di arti visive e abile osservatore dei fermenti politici e culturali che agitavano violentemente la società italiana dei primi anni Settanta, Sassi ebbe gioco facile a cavalcare quell’esigenza di altenativismo che veniva espressa da certe frange dell’universo giovanile di quell’epoca, e con grande intelligenza fu abile a creare una vera e propria scena culturale, che aveva nella musica (arte d’aggregazione per eccellenza) il proprio collante sociale e il proprio elemento-guida. Ripercorrendo gli esordi con la Bla Bla Records, dove Sassi ebbe modo di produrre i primi album di Franco Battiato, e la lunga avventura della Cramps Records e degli artisti da lui lanciati (dagli Area di Demetrio Stratos a Eugenio Finardi, da Alberto Camerini agli Skiantos), è possibile rendersi conto dell’importantissimo ruolo-chiave da lui svolto nella storia della musica italiana alternativa tra anni Settanta e Ottanta.

Acquistalo su Amazon

Categorie
facebook Instagram social media social music marketing social network

Facebook e Instagram: gli odiati indispensabili.

Se pensi ancora che basti postare un contenuto interessante per ottenere visibilità su Facebook e Instagram, sei fuori strada. La portata organica è crollata negli ultimi anni, e l’algoritmo ha cambiato radicalmente le regole del gioco. Ad oggi, secondo Social Insider, il tasso di copertura medio su Instagram è del 4% mentre su Facebook è del 2,6%.

Spotifi e Instagram odiati indispensabili

Questo accade anche per una precisa politica di Facebook, che privilegia i post di amici e familiari, rispetto quelli delle pagine aziendali o dei brand. In particolare, tutti i social di Meta, danno scarsa diffusione a quei post con link che portano fuori dalla piattaforma.

In pratica, la tua strategia di contenuto organico è morta, o quasi. Non puoi più affidarti solo ai vecchi metodi. Hai bisogno di due cose: una comprensione profonda dell’algoritmo e una strategia di advertising efficace.

L’algoritmo di Facebook non è una bestia facile da domare, ma c’è una via di fuga. Se vuoi che i tuoi contenuti emergano dalla massa, devi capire come funziona la filter bubble. In breve, siamo tutti intrappolati in bolle di contenuti simili, che rispecchiano i nostri interessi e le nostre connessioni più strette. Ma cosa succede se vuoi raggiungere nuovi fan, fuori dalla tua bolla? Devi imparare a sfruttarla.

E qui entrano in gioco i video. Non è un caso se Facebook è diventata la seconda piattaforma per consumo di video dopo YouTube. I marketer lo sanno: già nel 2018, il video ha superato il blogging come formato di contenuto più utilizzato (63% contro 60%). E non parliamo solo di video normali: anche i video live stanno prendendo piede rapidamente.

Quindi, se vuoi avere successo, il video è il re. Ma attenzione: non basta fare un bel video e aspettare che diventi virale. Anche qui serve strategia. Devi capire il tuo pubblico, testare diversi tipi di contenuto, sfruttare l’advertising e monitorare costantemente i risultati.

Ora veniamo al vero punto di svolta: il social advertising. Se non stai già investendo in annunci su Facebook, stai perdendo un’opportunità gigantesca. È un dato di fatto che la copertura organica oggi si paga, e solo chi sa investire bene ottiene un ritorno enorme.

Facebook non è solo grande, è intelligente. Il social network non conosce solo i numeri, ma anche i comportamenti e le preferenze dei suoi utenti. Questo è il cuore del suo potere pubblicitario. Puoi targettizzare in modo preciso chiunque, ovunque, in base ai loro interessi, comportamenti e connessioni. E non finisce qui: quando crei una campagna su Facebook, stai effettivamente creando un’inserzione che può raggiungere utenti anche su Instagram e su le altre piattaforme collegate.

Ma per sfruttare al massimo questa potenza di fuoco è necessario conoscere in profondità gli strumenti pubblicitari della piattaforma. Il rischio è di investire male il tuo denaro e creare campagne che non funzionano. Dovresti anche definire l’obiettivo della campagna: vuoi aumentare la consapevolezza del tuo brand, generare traffico al sito, raccogliere lead o spingere le conversioni? Ogni scelta definisce il tipo di campagna e le metriche che monitorerai.

Il targeting è poi la chiave di tutto. Puoi segmentare il pubblico per età, genere, posizione geografica, interessi, lingue parlate e tanto altro. Facebook offre un grado di precisione che non ha paragoni nel mondo dell’advertising, tanto che puoi anche escludere dal target specifiche categorie, come le famigerate click farm, quelle fabbriche di click che gonfiano i dati ma non portano risultati reali.

La parte cruciale è il budget: puoi scegliere di impostare una spesa giornaliera o totale per la durata della campagna, con la possibilità di ottimizzare la distribuzione delle impression. Vuoi testare più creatività o target diversi? Nessun problema, gli strumenti di Meta ti permettono di farlo in modo semplice e immediato, rendendo ogni campagna un’opportunità di apprendimento continuo.

La creatività conta, ma non come pensi. Il consiglio? Sperimenta, analizza i risultati e aggiusta la rotta.

Conoscere a fondo le app di Meta, Facebook, Instagram ed anche il neonato Threads è indispensabile se vuoi far evolvere il tuo progetto musicale. Prima o poi dovrai fare i conti con loro e dovrai essere preparato o avere qualcuno che ti assiste.

Si, è una rogna, ma se vuoi appoggiarti ai social devi fare i conti con quanto sopra.


Gli altri ottanta.
Racconti dalla galassia post-punk italiana

di Livia Satriano
Acquistalo su Amazon https://amzn.to/4cmychK

Dopo l’esplosione del punk anche in Italia si è verificato un rinascimento musicale. In un momento di riflusso e stagnazione culturale, alcune band hanno saputo interpretare al meglio e in totale controtendenza il bisogno di cambiamento.

La new wave italiana è il risultato di una contaminazione di molteplici generi tra cui rock, elettronica, pop, reggae e disco music. Le possibilità sembravano infinite e c’era la volontà di costruire qualcosa di realmente diverso. Questi esperimenti hanno generato una scena seguita da migliaia di giovani in fuga dall’individualismo dilagante, gettando le basi per nuove mutazioni che ci hanno accompagnato fino a oggi.

Gli altri Ottanta è un libro che raccoglie le testimonianze di alcuni tra i più importanti musicisti dell’epoca: un racconto corale a partire dai tardi anni settanta per arrivare alla fine del decennio successivo, un periodo di grandi contraddizioni, dalla crisi dei movimenti politici al nuovo boom economico. Gli ottanta non sono soltanto quelli del culto dell’ottimismo e del superfluo, non solo dance e synth-pop commerciale, ma anche un laboratorio di forme di comunicazione innovative.

Qui potrete ascoltare le voci di quattordici musicisti che hanno iniziato a muovere i primi passi proprio allora, un viaggio alle origini della scena musicale indipendente italiana, alla ricerca di quelle magie creative che l’hanno resa indimenticabile.

Acquistalo su Amazon https://amzn.to/4cmychK

Categorie
marketing musicale social media social music marketing

Social media managing e musica

I social media sono la linfa vitale della promozione musicale, e se non l’accetti, rischi di rimanere fuori dai giochi. Che tu sia un artista emergente o parte di una band affermata, il tuo successo dipende in gran parte dalla tua capacità di utilizzare piattaforme come Instagram, Facebook o TikTok.

Il punto chiave? Non ti basta essere presente, devi essere strategico.

Social media managing e musica

Musica e i social media sono un mercato di condivisione, dove i tuoi contenuti devono essere coinvolgenti e pianificati in modo da creare una connessione costante con i tuoi fan. Ricordi i tempi in cui la promozione di un album significava appendere poster e distribuire volantini? Quei giorni sono ormai lontani. Oggi l’attesa per un nuovo album inizia mesi prima della sua uscita e la promozione si costruisce attraverso contenuti programmati sui social media. E qui non c’è spazio per l’improvvisazione.

Qualsiasi professionista discografico ti può dire quanto sia cruciale la gestione costante e accurata dei social per qualsiasi musicista. Non solo deve produrre buona musica, ma deve essere capace di promuoverla attraverso una serie di post, video e interazioni che tengano viva l’attenzione del pubblico.

Non hai un seguito? Nessun problema.

Ma non pensare che questo ti esenti dal dover creare contenuti di qualità. Avere una fanbase già avviata può fare la differenza, soprattutto quando si tratta di attirare l’attenzione delle etichette discografiche. Ecco perché costruire la tua presenza online in modo intelligente è fondamentale.

Cosa significa questo per te?

Se sei un musicista e non hai ancora preso seriamente il tuo profilo social, stai commettendo un errore. Non importa quanto sia buona la tua musica; se non sei in grado di metterla sotto i riflettori con una strategia di marketing digitale ben pianificata, nessuno se ne accorgerà. Il successo non è più determinato solo dalla qualità delle tue tracce, ma da quanto sei capace di rimanere rilevante e visibile online. I social media, per quanto li usiamo tutti i giorni, restano un campo da gioco con regole ben precise.

I contenuti social non possono essere casuali. Non basta pubblicare un video ogni tanto e sperare che faccia il botto. Ci deve essere un pensiero strategico dietro ogni post, ogni immagine, ogni caption. Ma per passare al livello successivo, non è sufficiente intuire cosa funziona. Serve un’analisi dettagliata dei dati e una narrazione ben costruita per raggiungere obiettivi di marketing ben definiti.

E questo è il problema principale: molti musicisti si trovano a gestire le loro piattaforme social senza avere un’esperienza di marketing, come dilettanti che cercano di capire il gioco mentre ci sono già dentro. È un approccio improvvisato che, nel migliore dei casi, ti porta solo fino a un certo punto. In un mondo dove ogni minuto conta, non puoi permetterti di navigare a vista. Devi passare da una fase esplorativa a una strategia solida basata su dati reali. I numeri parlano, ma solo se sai ascoltarli e interpretarli correttamente.

Ora, fermati un attimo. Stai davvero sfruttando i tuoi social media come dovresti?

Pubblicare regolarmente non è abbastanza. La domanda è:
stai costruendo una storia, un’identità chiara che i tuoi fan possano seguire e a cui possano connettersi?
Se la tua risposta è forse o non lo so, è il momento di cambiare rotta.

Se quanto letto sin d’ora non ti ha convinto, prova a rispondere a questa rapida check-list:

  • Hai un calendario editoriale per i tuoi post?
  • Stai sfruttando ogni contenuto video o grafico per raccontare un aspetto specifico della tua band?
  • Riesci a coinvolgere i tuoi fan con domande, sondaggi o contenuti interattivi?
  • Stai analizzando le statistiche dei tuoi post per capire cosa funziona meglio?

Se hai risposto no a una di queste domande, hai del lavoro da fare.

La verità è che gestire i social media come musicista richiede molto impegno. Ma è un lavoro che può ripagare enormemente se fatto bene. La tua musica è importante, ma la storia che racconti online è ciò che la porterà nelle orecchie di più persone possibile.

Non sai come iniziare, hai dei dubbi nel costruire una strategia di contenuti che rispecchi chi sei come artista? Se le cose stanno così non perdere tempo ed investi in un consulente che ti spiani la strada per una comunicazione efficace che sfrutti al massimo ogni piattaforma. La tua carriera dipende da questo. Sei pronto a fare il salto di qualità?

Mi offri un caffé?
Offrimi un Caffé con ko-fi.com
Marketing musicale in Danimarca: Uno studio sui bisogni degli artisti per la comunicazione di marketing.

di Taryn O’Leary

Acquista su Amazon https://amzn.to/3YkztSC

A causa del calo delle vendite di CD e dei consumatori economici, l’industria musicale è attualmente impegnata a mantenere vivi i flussi di reddito. Con l’avvento della digitalizzazione e delle nuove tecnologie, l’industria musicale lotta per affrontare e beneficiare dei cambiamenti. Inoltre, gli artisti musicali sono notevolmente gravati dalla mancanza di rimborsi per il loro lavoro creativo a causa dell’aumento complessivo della pirateria musicale e del download illegale. Questa tesi esplora le promozioni degli artisti, la comunicazione di marketing e la gestione delle relazioni come mezzi per sopravvivere nell’ambiente musicale volatile e superare questi tempi di difficoltà. Esamina inoltre il mercato musicale danese e il modo in cui la comunicazione di marketing dovrebbe essere modellata per promuovere gli artisti in modo appropriato e vantaggioso.

Acquista su Amazon https://amzn.to/3YkztSC