“No che non puoi defezionare
il nécessaire col bilama e il piegaciglia
e un videoclip col Barbiere di Siviglia.”
(L’Arca di Noé di Segio Caputo).
Per qualsiasi professionista avere un’adeguata presenza in rete è indispensabile per poter emergere e distinguersi, questa regola aurea vale per il musicista, sia che si tratti di uno strumentista o di un cantante, indipendentemente dal fatto che abbia pubblicato o meno la sua musica.
Spesso un musicista trae la propria sussistenza da diverse fonti di reddito: concerti, turni in sala di registrazione, pubblicazione delle proprie musiche, insegnamento, trascrizione partiture ecc… a seconda del grado di preparazione. Un musicista completo può offrire diversi servizi professionali, compresa la propria esperienza artistico-lavorativa, che vanno oltre la bravura con lo strumento o la notorietà pubblica. Perciò, perché non far conoscere queste doti professionali ad una platea che ne ha bisogno e che le richiede?
Ma cosa serve al musicista per far conoscere la propria professionalità sul web, bastano i social network? La domanda è, ovviamente, retorica e nelle prossime righe vedrai anche il perché.
1) Il Sito internet
Come ogni professionista, il musicista dovrebbe iniziare la sua presenza in rete con un sito internet ben costruito, ma sopratutto costantemente aggiornato. Il sito è l’unico modo per poter gestire la propria immagine sotto ogni punto di vista. Oltre alle date dei concerti e le uscite discografiche costantemente aggiornate, nel sito dovrebbero trovare spazio anche le altre attività, come ad esempio lezioni di musica o trascrizioni di spartiti.
E importante che il sito abbia anche un form di contatto, che raccolga gli indirizzi mail di chi scrive, per poter mantenere comunque un rapporto con chi ha fatto una richiesta, magari con una newsletter periodica. Il sito internet deve diventare il cuore della tua presenza in rete, se poi, riesci a mantenerlo vivo anche con un blog, il coinvolgimento con la tua platea sarà più performante, sia che decidi un approccio creativo-poetico o un approccio tecnico-professionale.
2) Indirizzo mail professionale
Che sia Gmail o qualsiasi altro servizio, usa una mail dedicata per il tuo lavoro di musicista. Non mescolare la vita privata con il lavoro, nemmeno nella posta elettronica. Vedrai come ti cambia la vita.
3) Pagina Facebook
Una pagina Facebook professionale da affiancare al tuo profilo personale è essenziale, curala bene, falla conoscere nelle community, con metodo e pazienza usala per aggregare i tuoi fan e fai in modo che da Facebook arrivino alle pagine del tuo sito.
4) Twitter
Twitter insieme a Instagram è il social che Spotify usa per autenticare l’artista e consentirgli la gestione del suo profilo. Ma Twitter è importante anche perché è veloce e più frequentato di quel che pensi. Come Facebook può rivelarsi un ottimo veicolo per indirizzare fan e contatti verso il tuo sito. Richiede un certo impegno e una certa costanza, ma può dare risultati brillanti. Ho scritto un piccolo manuale su come Twitter può aiutare un musicista, lo puoi scaricare gratuitamente qui.
5) Instagram
Come già detto, Instagram è importante per accedere a Spotify for Artist. Ma quello che più importa è che con Instagram puoi raccontare la tua vita professionale con immagini e video. Giocandotela bene, la tua presenza ne uscirà rafforzata e concreta.
6) Tik Tok
Il social network cinese ha dato risultati sorprendenti con la musica pop. E’ largamente usato da una platea di giovanissimi che si diverte a giocare con musica e video. Lo consiglio caldamente al musicista che ha pubblicato la sua musica, indipendentemente dal genere. Ci sono alte probabilità che riesca a trovare una sua attenzione, anche se la sua musica coinvolge una ridotta nicchia di appassionati.
Questo è tutto. In questi sei punti ho elencato lo stretto necessario degli strumenti che un musicista dovrebbe dotarsi per avere un’adeguata e completa presenza in rete. Su come poi questi strumenti vadano opportunamente usati per trarne il massimo risultato, lo vedremo magari nelle prossime settimane.
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di Andrea Portioli
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Un libro che mette in chiaro i nuovi ruoli e le nuove economie tra loro interconnessi nel fantastico e per alcuni indecifrabile mondo della musica. Dalla bolla dello streaming alle tendenze social, dai sistemi di prevendita all’evoluzione dei club per la musica dal vivo. Non esiste un libro simile che raccolga, con uno sguardo corale ma una sintesi concettuale forte, linee guida generali e le loro declinazioni possibili per vivere di musica dal vivo e di discografia oggi. Le economie dello spettacolo sono, per la maggior parte delle persone, un magma oscuro di percentuali, royalties, somme e sottrazioni di qualcosa, per cui alla fine non è mai chiaro come facciano a tornare i conti. Si può vivere di musica? Se si lavora bene, sì.